Scrubs - Medici ai primi ferri (prima stagione)

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Scrubs - Medici ai primi ferri, prima stagione.


Citazioni in ordine temporale.

Episodio 1, Il mio primo giorno[modifica]

  • Fin da piccolo ho sempre dormito a dispetto di tutto, tempeste, sirene, qualunque cosa. La scorsa notte non ho dormito. Divento un po' scemo quando sono nervoso. Sapete, oggi non è soltanto un altro giorno: oggi è il mio primo giorno. E quattro anni di studi, quattro di tirocinio e mucchi di rate da pagare mi hanno fatto capire una cosa: non so un cavolo. (J.D.) [pensando mentre entra nell'ospedale per il suo primo giorno da specializzando]
  • J.D.: Ehi, Turk!
    Turk: Che c'è?
    J.D.: Sai quanto mi ha preso la musica rap?
    Turk: Coso... pensa bianco!
  • [Scrivendo alla lavagna] Alcohol + Surgery = No No (Ted)
  • Infine, dottori, se c'è stato un errore non ammettetelo con il paziente. Ovviamente se il paziente è deceduto, voi... se ne siete sicuri, voi potete sentirvi liberi di dire a lui o a lei qualunque cosa. (Ted)
  • Elliot: Tutti i maschi della mia famiglia sono medici: padre, nonno, fratello... sarà per questo che mi hanno dato un nome da uomo, fatto corteggiare ragazze e... scherzo.
    J.D.: Avrei riso, ma non hai fatto la pausa...
  • Il tuo didietro è l'abbraccio di due Pringles. (J.D.) [pensando mentre Elliot sta salendo le scale]
  • Perché questo idiota tenta di morire ogni giorno durante il mio pranzo?! (Dott. Cox)
  • Questa è la moderna medicina. Progressi che mantengono in vita persone che avrebbero dovuto morire tanto tempo fa, quando perdettero ciò che le rendeva persone. Ora il tuo lavoro è restare abbastanza sano, così che quando qui arriva qualcuno che puoi davvero aiutare, non ti ritrovi tanto sballato da distrarti. (Dott. Cox)
  • Se si scopre che le infermiere fanno i tuoi compiti, ti sbatteranno fuori di qui tanto velocemente da farti girare la testa. Abbi una discreta giornata. (Dott. Cox)
  • Eccomi di nuovo ai tempi della scuola. Gli specializzandi in chirurgia sono tutti taglia e affetta, sono i tosti. Quelli in medicina pensano al corpo: diagnosi, analisi. Noi specializzandi in medicina, be'... siamo i secchioni. (J.D.)
  • J.D.: Sto aspettando una persona.
    Inserviente: La porta è rotta. Una volta su cinque non si apre.
    J.D.: Forse è una monetina incastrata.
    Inserviente: Perché lo pensi?
    J.D.: Non lo so...
    Inserviente: Ci hai ficcato una monetina?
    J.D.: No! Dicevo così per dire.
    Inserviente: Se ci trovo una monetina... tu la pagherai.
  • Non dimenticherò mai quel momento, il modo in cui sembrava proprio lo stesso, solo del tutto diverso. La vergogna di riuscire a pensare solo a quanto fosse dura per me. (J.D.)
  • Santo cielo, la sola ragione per cui ho una lista con me è per fingere di ricordarmi i vostri nomi. (Dott. Kelso)
  • Volevo solo aiutare la gente, la cosa più dura è quanto in fretta devi andare avanti. (J.D.)

Episodio 2, Il mio mentore[modifica]

  • Quando non hai altro che vecchie parole, puoi solo metterle insieme e sperare che dicano qualcosa di nuovo. (J.D.)
  • J.D.: Will il fumatore, l'ho convinto a smettere!
    Dott. Cox: Per sempre? Neanche un'ultima? Perché le ultime sono meglio del sesso, io ne avrò fumate un migliaio.
  • [Rivolto a Turk] Sei un chirurgo, quindi hai il complesso del dio, la presunzione, sei sposato con il lavoro, sei carino, ma molto consapevole di esserlo. Non sai niente di me, quindi tutti i tuoi sentimenti vengono da là sotto. Ma soprattutto io sto cercando una cosa vera e tu non sei altro che un bambinetto che non s'è mai sentito dire di no. È un bel mucchio di ragioni, scegli quella che vuoi. (Carla)
  • [Rivolto a Elliot] Affascinante! Stavi iniziando a tornare nelle mie grazie e invece hai passato il merito della diagnosi a un'infermiera. [ride] Che nobiltà! Davvero, chiederò ai cuochi in cucina di scrivere "Ne è valsa la pena" su una grande torta! (Dott. Kelso)
  • Immagino che guardare la partita da solo con uno scotch non sia l'unico modo di guardarla, in effetti. Non lo so, è che ho sempre pensato che il bisogno di compagnia fosse un segno di debolezza. (Dott. Cox)
  • [Rivolto a Carla] Volevo dirti che ho preso in giro J.D. soltanto perché voleva essere amico di una donna e ora sono talmente abbagliato dalla forza del tuo carattere, da quello che dici e che fai che darei tutto per svegliarmi la mattina e guardarti leggere il giornale. Però credo che dovresti smontare dalla tua scopa un secondo, ricordarti com'era quando hai iniziato qui e dare ad Elliot una tregua. Perché può anche avere un caratteraccio, ma è una brava persona. E il tuo culo è bello più che mai oggi! (Turk)
  • [Rivolto a J.D.] Fumatori, bevitori, drogati, grassoni, quello che vuoi. Se per te diventa una questione di vita o di morte cambiare le persone che ti stanno intorno, be'... non riuscirai a fare il medico. (Dott. Cox)
  • L'unica cosa a cui non possiamo rinunciare è essere accettati... essere accettati con i nostri difetti, ed accettare che certe cose sono come sono. (J.D.)
  • [Rivolto a J.D.] Se non sei fermo nelle tue convinzioni non riuscirai mai a fare il medico! (Dott. Cox)

Episodio 3, L'errore del mio migliore amico[modifica]

  • [Rivolto a Elliot] No, no, no, non c'è nient'altro! Senti, voglio che ti impegni a spargere la voce, signorina: io ne ho abbastanza! Il prossimo specializzando piagnucoloso che arriva da me e vuole un biscotto e una coccola -lo giuro su Aisha- io gli faccio del male! E tu, nevrotico fenomeno da baraccone, porta i tuoi bla bla bla da un blablaologo perché se sei così stupida da affrontare il primario di medicina per un vezzeggiativo semi-quasi offensivo, devi darti da fare, ragazza, e cambiare il timoniere della tua nave mentale perché è ubriaco! (Dott. Cox)
  • [Parlando di Turk] Carla, non è poi così maturo... Ha fatto il tricheco tutto il giorno! [poi, ridendo] Con le cannucce nel naso!
  • [Parlando con Turk] Mi manchi tanto che a volte mi fa quasi male... (J.D.)

Episodio 4, La mia vecchia signora[modifica]

  • Questo è davvero sconcertante: il primo giorno il mio capo mi ha detto che, se si escludono il reparto maternità che per lo più si occupa di... be'... lo sapete, e il pronto soccorso con le sue ossa rotte, punti, suture e altre cose così... ha detto che dei pazienti ricoverati in questo ospedale uno su tre muore qui. (J.D.)
  • Ai chirurghi non piace dare confidenza ai pazienti. Forse perché diventa più difficile operarli, forse perché è troppo rischioso, non lo so. (J.D.)
  • Preferisco aspettare. Aspettare che un uomo lo voglia così tanto da pensare che non l'avrà mai. Quando è arrivato alla canna del gas, lo faccio mio. (Carla)
  • J.D.: In parole povere è questo: i suoi reni non reagiscono più ai farmaci purtroppo, temo che dovrà iniziare la dialisi.
    Sig.ra Turner: Oh, non vado pazza per la dialisi!
    J.D.: Già, ma il problema è che non abbiamo scelta.
    Sig.ra Turner: Veramente io ce l'ho una scelta: credo di essere pronta a morire! [...] Chiuderai la bocca prima o poi! Tesoro, ho 74 anni, sono pronta!
    J.D.: Sì, ma con la dialisi può andare avanti altri ottanta o novant'anni.
    Sig.ra Turner: Credo che tu stia diventando irrazionale.
    J.D.: No! No!
    Sig.ra Turner: Prima o poi si muore.
    J.D.: Non è vero!
  • Giovanotto, ai tuoi pazienti non serve un amico, ma solo un dottore. (Dott. Kelso) [A Turk]
  • Come medico devi accettare il fatto che quello che facciamo qui ha un solo scopo: guadagnare tempo. Cerchiamo di prolungare la partita, nient'altro; ma poi finisce sempre allo stesso modo. (Dott. Cox)
  • E così dicono che dei nostri pazienti uno su tre muore qui. Ma ci sono giorni in cui va anche peggio. E in giorni così il meglio che si possa sperare è di aver imparato qualcosa. Qualunque cosa. Anche di poco conto, anche solo a prendersi il tempo per sdraiarsi sul prato e pensare a tutte le cose che devi ancora fare. (J.D.)

Episodio 5, I miei due padri[modifica]

  • Una volta ogni 4,2 secondi un uomo dice una stupidaggine, e una donna lo sente e lo punisce. (J.D.)
  • Una volta ogni 6,3 secondi un uomo dice una stupidaggine, un altro uomo la sente e lo punisce. (J.D.)
  • Devo parlare più lentamente o ti cerco un'infermiera che parli imbecillese?! (Dott. Cox)
  • Io odio Robert Kelso. Odio la sua famiglia, odio i suoi amici, il dentista che cura il suo sorriso ipocrita e vagamente razzista, in effetti odio chiunque abbia avuto a che fare con lui. E' tutto chiaro? (Dott. Cox)
  • Voglio che tu le faccia una biopsia al portafoglio e se l'assicurazione non la copre, voglio che sia rispedita all'ospizio prima che ficchi le sue gengive in una coppa di macedonia! (Dott. Kelso)

Episodio 6, Il mio sbaglio[modifica]

  • Ted: Il futuro del suo impiego verrà discusso alla riunione del consiglio direttivo e fino ad allora, e su questo non sono disposto a transigere, desidero che lei non metta più piede in questo edificio.
    Dott. Cox: Oggi resterò qui, tutto il giorno.
    Ted: Per me va bene. Niente da eccepire. Per me va bene.
  • Ah, dottor Cox! Ho considerato attentamente il tuo problema e credo di aver trovato una soluzione: navi da crociera! Pensaci, tutti ti chiamerebbero "Doc", visiteresti luoghi esotici e... accidenti, potresti anche conoscere Charo! (Dott. Kelso)
  • Dott. Cox: Che stai guardando?
    J.D.: Oh, no, mi piace... la sua maglietta. Che tipo di maglietta è?
    Dott. Cox: Una maglietta bianca.
    J.D.: Lo sapevo!

Episodio 7, Il mio super ego[modifica]

  • Ma forse quel che conta non è essere il migliore, forse si tratta di apprezzare quelle piccole cose che ti fanno andare avanti, di apprezzare l'appoggio di chi ti è vicino, di accettare la sensazione di oppressione, anche solo per un momento, o di sentirsi altruista ogni tanto. Non lo so, credo che alla fine si tratti di sopravvivere, in un modo o nell'altro. (J.D.)

Episodio 8, I miei quindici minuti[modifica]

  • Senti, Supergirl, ti frantumerò in pezzettini così piccoli che nemmeno mia nonna, che riesce a fare dei puzzle di cielo azzurro da mille pezzi in meno di un'ora, riuscirà a rimetterli insieme, neanche lavorandoci sopra un anno intero, anche se dovesse tornare ai tempi di quando aveva una vista perfetta. (Dott. Cox)
  • Dott. Cox: Che vuoi che ti dica? Che sei fantastico? Che il tuo esempio spinge i tuoi colleghi a migliorare?
    J.D.: Andrebbe bene...
    Dott. Cox: Invece non te lo dirò. Te la cavi e un giorno potresti diventare bravo, ma ora non vedo altro che un tizio talmente preoccupato di quello che gli altri pensano di lui da non avere alcuna fiducia in se stesso. Insomma, ti sei almeno chiesto perché ti ho detto di fare da solo la tua valutazione?
    J.D.: Non ne sono del tutto sicuro. Ho pensato...
    Dott. Cox: Chiudi il becco! Volevo che ti fermassi a riflettere su di te e volevo che lo facessi sul serio. In cosa sei bravo, in cosa fai schifo e volevo che lo mettessi per iscritto e non perché io lo vedessi, non perché qualcuno lo vedesse, ma perché tu lo vedessi. Perché non è a me che devi rispondere, non è a Kelso che devi rispondere, non devi rispondere nemmeno ai tuoi pazienti, santo cielo! Devi rispondere solo ad una persona, pivellino, e quella persona sei tu!
  • È buffo quanto le nostre intuizioni possano essere sbagliate. Come quando si cerca il posto fatto per noi e non si capisce che ci si è già. O come il fatto che un manifesto non possa trasformarti in un esempio se lo sei già da anni. Certo, nel mio caso sapevo esattamente come stavano le cose. E questo non mi piace un granché. (J.D.)

Episodio 9, Il mio giorno libero[modifica]

  • Dott. Cox: Il dottor Benson era il mio mentore, perciò non essere irritante.
    J.D.: Quando sono irritante?
    Dott. Cox: Sai, quando parli...
    J.D.: Avanti, non mi sembr...
    Dott. Cox: Ecco, senti, come fai a non impazzire?
    J.D.: Sono abituato...
  • Dott. Kelso: Dottor Cox, non ho diramato una circolare che invita tutto il personale di ruolo ad indossare sempre il camice?
    Dott. Cox: Oh, sì, l'ho ricevuta, Bob, e all'inizio l'ho solamente cestinata. Ma poi ho pensato che non fosse un gesto abbastanza plateale, così ho fatto un pupazzo di paglia con le tue fattezze, gli ho messo addosso il mio camice con la tua circolare infilata nella tasca e poi ho invitato tutti i bambini del vicinato a dargli fuoco e prenderlo a bastonate!
  • Be', al momento non ho ancora preso il mio caffè, quindi non trovo un modo più colorito per dire: "E chi se ne frega!"... mmm... ma anche così suona piuttosto bene! (Dott. Kelso)
  • Mi stavo domandando come ci si pettina per riuscire a nascondere le corna! (Dott. Cox) [al dott. Kelso]

Episodio 10, Il mio soprannome[modifica]

  • È difficile che dottori e infermiere restino amici per molto tempo, perché all'inizio le infermiere ne sanno più di te, ma dopo pochi mesi gli studi fanno il loro effetto e si nota la differenza. Il futuro dell'amicizia dipende da come l'infermiera prende quel momento. (J.D.) [pensando]
  • Pensi al briciolo di pazienza che mi resta come a... mh, non saprei, ecco... alla sua verginità! Pensava che l'avrebbe conservata per sempre fino a quella sera in terza liceo nella quale si sentiva un po' giù di corda e il suo compagno Kevin, che voleva solo esserle amico, è passata a trovarla con la cassetta di A proposito della notte scorsa e quattro bottiglie di superalcolici e badabum! Svanita per sempre! Proprio come la mia pazienza! (Dott. Cox)
  • A volte per guardare dentro te stesso devi farlo attraverso gli occhi di un altro. Se sei fortunato quello che vedi ti piacerà oppure ti insegnerà qualcosa; se quello che vedi non ti piace, devi solo sperare di non aver bruciato troppi ponti. (J.D.)
  • J.D. [pensando]: In quel momento ho avuto la certezza che sarei stato per sempre "Bambi".
    Dott. Cox: A domani, "golosino".
    J.D. [sempre pensando, riferito all'Inserviente che esegue un balletto]: C'è da dire che ha talento!

Episodio 11, Il mio Gesù personale[modifica]

  • Ammaccabanane! (J.D.)
  • Oh, caspita, Marjorie, sei pungente oggi. Babbo Natale ti ha finalmente donato il cromosoma Y che desideravi? (Dott. Cox)
  • I miracoli accadono. Credo si tratti solo di aver voglia di cercarli. (J.D.)

Episodio 12, Il mio appuntamento al buio[modifica]

  • [Rivolto agli specializzandi] Sono di turno da mezzanotte, quindi con il mio abituale livello di disprezzo verso di voi, ma con un'ulteriore aggravante delle 13 tazze di caffè-miscela-pipì che l'infermiera Roberts mi ha fatto indebitamente ingurgitare. Il messaggio ovviamente è che se fate qualche casino dei vostri quest'oggi: aaah! Vi picchio duro! Aaah! Vi picchio forte! Allora. Forse qualcuno potrebbe aver notato che tutti e ventisette i pazienti arrivati qui da noi in terapia intensiva quando ho iniziato ieri sera sono ancora vivi ed è più che sicuro che ho intenzione di vederli respirare ancora quando toglierò le tende a mezzanotte. (Dott. Cox)
  • Ultimamente penso spesso a quanto sia importante assumersi dei rischi. Penso che alla fine si tratti di superare le proprie paure, perché tutte le volte che si corrono dei grandi rischi, indipendentemente da come finisce, sei sempre contento d'averli corsi. (J.D.)
  • Io ti amo. Mi secchi più di quanto abbia ritenuto mai possibile, ma... voglio passare ogni irritante minuto con te. (Turk)

Episodio 13, Il mio stare in equilibrio[modifica]

  • Penso che la chiave di molte cose sia l'equilibrio, che sia l'equilibrio del potere, equilibrio in amore o a volte semplicemente equilibrio, per alcuni di noi sembra difficile da raggiungere, troppo difficile da conquistare, ma la cosa più importante è non smettere mai di tentare. (J.D.)
  • [Rivolto al dott. Cox che si lamenta dei compiti affidatigli] Perché devi farlo tu il giro visita? Perché io sto dormendo! Piaciuta? (Kelso)
  • [Rivolto a J.D.] Pivello, cosa vorresti dire? Che vuoi essere come me? Ma non vedi che nemmeno io voglio essere come me? (Dott. Cox)

Episodio 14, La mia storia di droga[modifica]

  • [Rivolto a J.D.] Senti, pivello. Solo perché ora hai una ragazza, non significa che il mondo sia d'un tratto diventato un gigantesco confetto tutto rosa. I Red Socks giocano da schifo ancora, la nostra Barbie qui ancora non sa che fare con la sua fastidiosa frangia e ancora dovunque i drogati mentiranno, inganneranno e ruberanno solo per rimediare una dose... E ora tu devi svegliarti, tesoro, così farai tardi a scuola! Oh! Hai bagnato il letto! Perché non posso avere un bambino normale senza questi problemi? [uscendo di scena con voce sempre più distante] (Dott. Cox)
  • Carla [in fila col dott. Kelso da un venditore di ciambelle e caffè]: Che ciambelle ci sono oggi?
    Altro uomo in fila: Per la miseria, le dispiace, signorina? Avrei fretta!
    Carla: Oh, santo cielo! Mi dispiace tanto! Ma che faccio? Ero convinta di avere sei secondi extra per scegliere la mia colazione. Dovrò chiamare la mamma e dirle che ha fatto un pessimo lavoro con me! La ringrazio, infinitamente.
    Dott. Kelso [al venditore]: Ecco, io direi che gliene ha dette delle ciambelle! [tutti ridono] Alan, per lei offro io. Dio mi aiuti, adoro le sfacciate!
  • [Rivolto a Turk] Ooh ciao, come stai? Ti offro una birra? Questo è un gabinetto per l'amor di Dio, non si fa assolutamente conversazione qui dentro, mai! (Dott. Cox)
  • Le parole suonano sempre uguali, non importa la bocca da cui escono, anche se è di qualcuno che ti piaceva davvero. (J.D.)

Episodio 15, Le mie vanterie a letto e oltre[modifica]

  • [Rivolto a J.D. ed Elliot] Bravi! Meritate un bell'applauso, bravi! Dio del cielo, adoro il teatrino dei pivelli, davvero, è così! È che... entrambi recitate la parte con tale straordinario trasporto che mi avete quasi fatto credere che non fate del sesso lamentoso, nevrotico ed estremamente scialbo, insieme. (Dott. Cox)
  • [Rivolto a J.D. ed Elliot, riferendosi al dott.Cox] Mi piace quel tizio! (Inserviente)
  • [Rivolto a J.D.] Devi schierarti con la pupa, pivello... È uno sbaglio da principiante! Detesto vederlo. (Dott. Cox)
  • Forse non sai cosa è divertente... Lascia che ti aiuti... I cappelli sciocchi sono divertenti, Alf... molto divertente, chiunque si metta un costume da pollo, oh! I telefoni giganti sono divertenti! (J.D.)
  • Credo di essere diventato medico perché fin da piccolo volevo aiutare gli altri. Non racconto spesso questa storia, ma mi ricordo che quando avevo sette anni un giorno trovai un passerotto appena caduto dal suo nido... Così lo raccolsi e lo portai a casa mia, gli feci una casetta con una scatola per scarpe e... Ohahah, mio Dio, ahahah! Sono diventato medico per le stesse quattro ragioni di tutti: donne, soldi, potere e donne. Ma il fatto è che le compagnie assicurative hanno reso impossibile fare soldi veri, il che influisce direttamente sul numero di donne che vengono a dare un'annusata, e non mi chieda a quale albero abbaiano perché sul mio nemmeno ci pisciano. In quanto al potere... be', eccomi qui, durante il mio tempo libero a lasciare che una psicologa tredicenne che non ce l'ha fatta nella medicina vera mi faccia domande sulla mia vita privata. Quindi eccolo qua il vero scoop bella mia: perché non mi spieghi tu come funziona il potere? (Dott. Cox)
  • Le relazioni? Be', Sigmund, le relazioni sono molto fragili... Basta solo una cosa, una minuscola offesa, ed il sasso diventa valanga, e se sfugge al controllo e prende velocità, Dio te ne guardi, tanto vale levare le tende... La mela non brilla più, così scopri che la ragazzina graziosa che hai sposato non è per niente una ragazzina graziosa, no... È una mangiauomini, e non mi riferisco al genere "oh oh, eccola che arriva!", quella è un'altra cosa... Mi riferisco a chi usa la tua dignità come uno straccio per pulire ogni brandello di mascolinità rimasto attaccato al lavello. Certo, è possibile che l'abbia tormentata di tanto in tanto, ma giuro su Dio, credevo che il matrimonio fosse fatto così, al punto che quando il nostro rapporto si è chiuso, onestamente, non avrei saputo dire chi odiavo di più: se lei... o me... Me ne stavo li a chiedermi: perché i nostri amici non tentavano di distruggersi a vicenda come noi? E scopro che la risposta era molto semplice: loro non erano infelici, noi sì. (Dott. Cox)
  • I rapporti non funzionano come li vediamo in televisione o al cinema: lo faranno? Non lo faranno? Poi lo fanno e sono felici per sempre... ma figurati! Nove su dieci si mollano perché non sono ben assortiti fin dall'inizio e la metà di chi si sposa divorzia comunque. Glielo dico subito, nonostante tutto non voglio passare per cinico, perché non lo sono. Sì, è vero: io credo che l'amore serva soprattutto a vendere molte scatole di cioccolatini e, sa, in certe culture, una gallina. Mi dia dell'ingenuo, non fa niente. Perché, in fondo, continuo a crederci. In buona sostanza, le coppie veramente giuste sguazzano in mezzo alla stessa merda di tutti gli altri, la grossa differenza è che non si lasciano sommergere: uno dei due si farà forza, e ogni volta che occorre, lotterà per quel rapporto. Se è giusto e se sono molto fortunati, uno dei due dirà qualcosa. (Dott. Cox)

Episodio 16, La mia pesante interferenza[modifica]

  • [Rivolto a Carla] Si inizia con quella che sembra solo una canzone, ma in men che non si dica metà del personale ospedaliero se ne andrà in giro con dei piercing ai genitali e fornicherà dentro alle nostre ambulanze. (Kelso)
  • [Rivolto al dott. Cox, pensando] Ora così ti piaccio, puttanella? (J.D.)

Episodio 17, Il mio studente[modifica]

  • Il trucco più astuto del diavolo è convincere il mondo che non esiste.[1] (J.D.)
  • Un dottore famoso una volta disse: «Datemi una studente che si limiti a triplicare il mio lavoro e gli bacerò i piedi». (J.D.)
  • Dopo quello che era successo feci quello che avrebbe fatto qualsiasi brava persona: andai in cerca di conferme che non era colpa mia. (J.D.)
  • [Rivolto a J.D. appoggiato ad un muro intento a riflettere] Pivellino! L'unico modo in cui potresti essere meno produttivo ora sarebbe essere lo stesso muro contro cui ti stai appoggiando. Certo, così offriresti a qualche mentecatto un muro contro cui appoggiarsi a riflettere sulla sua indiscutibile pochezza... aaah, lo so! È un vero rompicapo. Ma non devi preoccuparti, cercherò di risolverlo al piano di sopra. Nel frattempo potresti almeno far finta di darti da fare e in questo momento, anche se non hai con te il tuo cestino, oh, è decisamente il migliore per saltellare via di qui, Sherly... saltella via. Saltella via. (Dott. Cox)
  • Molti si innervosiscono quando arrivano gli studenti perché si sentono come costretti ad accettare nuove persone in famiglia, cambia tutto. Io invece ero colpito dal fatto che questi pivellini mi mettevano di fronte a me stesso, a quello che ero stato, a quello che sono adesso e a quello che un giorno potrei diventare. Ma speriamo non troppo presto. (J.D.)

Episodio 18, Il mio cuore di Tuscaloosa[modifica]

  • Sappiamo che si fa in camera da letto, ma si può anche riflettere su ciò che ci capita, ma soprattutto è dove ci si può stendere e lasciar perdere tutto e infine solo dormire. O non dormire. (J.D.)
  • Vedi Turk laggiù? Lui non sa che a volte piango perché non so se esiste il paradiso dei gatti. (Carla)
  • Vi scaldo il mio cuor di Tuscaloosa! (Kelso)
  • Oh ma... o mio Dio!!! (Turk)
  • Senti, sto frequentando una ragazza, che per inciso è fantastica; e c'è quest'altra donna che purtroppo non riesco ancora a togliermi dalla testa, è fidanzatissima, ed è forse per questo che non riesco a togliermela dalla testa, e potrebbe darsi, e questa è una nuova teoria, che continui a pensare a quest'altra donna -quella che è fidanzatissima- perché ho troppa paura che con la prima potrebbe funzionare sul serio, e Dio mi fulmini se farei mai qualcosa che potrebbe rendere me felice! (Dott. Cox)
  • Imparai a suonare la chitarra come una giovane canaglia del Mississipi, ma le cose non decollarono finché non mi trasferii a Memphis: poi conobbi il colonnello
  • ed i successi cominciarono ad arrivare; sfortunatamente mi montai la testa: ingrassai, cominciai ad indossare una tuta e consumare tranquillanti come fossero patatine. Poi nel 1977 morii sulla tazza del cesso... Oppure no? (Kelso)

Episodio 19, Il mio vecchio[modifica]

  • Dott. Cox: Oh, certo, è soltanto colpa mia, ti ho dato un consiglio e tu hai avuto l'impressione che mi importasse di te. Ho fatto un grosso errore... idiota!
    J.D.: È che io non ho bisogno di un amico, ho bisogno di un padre.
    Dott. Cox: Di qualcosa hai bisogno davvero... eh, tipo della spina dorsale... o forse un paio di testicoli. E intanto che li cerchi pensa a rimediare un cuscino da portarti in giro per l'ospedale, così puoi sfogarti liberamente e piangerci sopra.
  • [J.D. sospira] Dott. Cox: Quel sospiro la dice lunga. Hai un peso che ti opprime il cuore. Mi rendo conto che hai voglia di sfogarti, di mettermi al corrente dei tuoi problemi perché ti sembra un modo altamente catartico per sgravarti la coscienza, però dammi retta: sarebbe inutile! La via più indicata per me è quella del silenzio! Infagotta le tue ansie e mantienile dentro di te, quello è il loro posto!
    J.D.: Mio padre mi ha deluso di nuovo.
    Dott. Cox: Scusa... ehm, sei un tossico? Ti droghi?
    J.D.: Prego? No!
    Dott. Cox: Hai guai con la legge? Sei sottoposto a pestaggi continui? Sei malnutrito?
    J.D.: Ho saltato il pranzo, ma qualcosina ho mangiato.
    Dott. Cox: Quindi ho ragione io: sei un medico ventiseienne sano e inquadrato nella società che gioca a lamentarsi di quanto è stato ingiusto suo padre.
    J.D.: Ma visti i considerevoli disturbi emotivi che mi ha causato...
    Dott. Cox: Tutti i genitori procurano considerevoli disturbi emotivi e, per quanto ne so, questa è probabilmente la cosa più divertente. Se troverai una che ti metterà al dito la fede e addirittura ti darà un bamboccetto innocente sono sicuro che capirai, ma per adesso credimi quando ti dico che non mi faresti pena neanche se avessi visto tuo padre oggi per la prima volta. Perché tutto sommato poteva essere molto, molto peggio di com'è.
  • Non ero d'accordo con Cox, avevo i miei buoni motivi per avercela con mio padre. Ma a un certo punto l'ho svestito dalla funzione di padre e ho cercato di inquadrarlo come uomo, è stato allora che ho visto l'aspetto che stentavo a mettere a fuoco. Probabilmente non si era piazzato sul mio divano per passare qualche giorno con me, ma perché non aveva i soldi per l'albergo. Il fantomatico Jake non era un amico di vecchia data, ma un possibile cliente al quale sperava di vendere qualcosa, per tirare avanti. Era questo mio padre: un cinquantenne solo e in difficoltà, al quale avrebbe fatto senz'altro piacere un gesto d'affetto una volta tanto. (J.D.)
  • Forse l'errore è credere che i genitori possano cambiare, in definitiva sono stati più in gamba di quanto gli riconosciamo, ci hanno creato mille problemi, ma hanno anche i loro meriti, tipo infonderti la passione per quello che diventerà il tuo lavoro. O l'abilità nel circondarti costantemente di gente che ti vuole bene. (J.D.)

Episodio 20, La mia strada o superstrada[modifica]

  • [Rivolto all'infermiera] Anche salace... Se avessi una bistecca me la cuocerei sul tuo bel sederino arroventato! (Dott.Cox)
  • Quando passi il tempo a combattere contro un flusso costante di morte e malattia, ti accontenti di ogni vittoria. Anche di una sola vittoria contro la tua insicurezza. Ovviamente a volte il tuo ego ti porta a combattere battaglie che non potrai mai vincere. E a volte bisogna ammettere che essere competitivi non è poi così negativo, perché se pensi davvero di avere ragione, devi essere pronto a combattere. In definitiva quando la posta è alta, devi fare di tutto per vincere, certo evitando di perdersi in stupidagini. (J.D.)
  • Scusa se ti interrompo, Bob, ma devo farti una rapida domanda: quando sei stato partorito... anzi, deposto dal principe delle tenebre, quel ratto bastardo si è scordato di abbracciarti prima di mandarti per la tua via? Perché non puoi licenziare due brave infermiere solo perché ti senti piccolo ed insignificante; tra l'altro con i tuoi soldi potresti anche rinchiudere un ometto dentro uno sgabuzzino e farlo uscire quando hai voglia di prendertela con qualcuno. (Dott. Cox)
  • Se tu hai le bolle il rimedio è perfetto, io rimuoverò i tumori pure nel tuo retto, perché fra di noi non esiste un muro, siamo un medico e un chirurgo, questo è sicuro, un medico e un chirurgo, questo è sicuro. (J.D e Turk.)

Episodio 21, La mia morsa sacrificale[modifica]

  • Diamoci una mossa, ho un biglietto per Indovina chi viene a cena e non vorrei arrivare dopo il dolce. (Laverne)
  • Buongiorno, pornostar! (Dott. Cox, rivolto a Elliot)
  • Dott. Cox: La chiave per affrontare gli allenamenti si riassume in un'unica frase: "inorridisco davanti al mio corpo!"
    Turk: Scusi?
    Dott. Cox: Il concetto è facile: se ti guardi nello specchio e ti piaci non c'è più speranza, hai già perso la battaglia!
    Turk: Non lo dica mai davanti alle adolescenti!
  • Quando ti iscrivi a medicina ti avvertono subito che sarà una vita di sacrifici. Ma l'idea assume significati diversi per ognuno di noi: qualcuno sceglie di rinunciare a nuove situazioni per raggiungere l'obiettivo che sognano da una vita; altri cedono parte del tempo dedicato a se stessi, alla persona che amano; forse la cosa più difficile è scendere a patti con il proprio istinto di conservazione. Ma superato il primo impatto ti rendi conto che ne vale la pena. (J.D.)

Episodio 22, Il mio avvenimento[modifica]

  • Bravo, Teddybear. (Dott. Kelso, rivolto a Ted)
  • Dott. Kelso: Di' al dottor Dorian qual è la prima regola in questo ospedale.
    Ted: Chi troppo forte ride molto presto piange.
  • Smettila di andare a caccia di guai solo perché il paziente ti sta simpatico e affronta i fatti. (Dott. Kelso)
  • O il tuo istinto ha ragione o il tuo cervello sta cercando di proteggerti. (Carla)
  • Tu pensi che io abbia fatto un errore o speri che lo abbia fatto??? (Tecnico di laboratorio)

Episodio 23, Il mio eroe[modifica]

  • [Rivolto a Elliot] Dolcezza, se avessi voluto tre risposte errate di fila, ti avrei semplicemente chiesto: "Il solito!". (Dott. Kelso)
  • [Rivolto al dott. Kelso] Ti odiano, Bob. Ti odiano dall'impronta degli zoccoli alla punta del forcone. (Dott. Cox)
  • [Rivolto a J.D.] Congratulazioni! La tua perseveranza nel raccontare cose di nessunissimo interesse per nessuno al mondo è ancora intatta al cento per cento. (Dott. Cox)
  • Ben Sullivan: Avrò bisogno di uno specialista adesso?
    Dott. Cox: Sì, di un oncologo. Dobbiamo proprio parlarne? Avrai qualche altra cosa a cui pensare.
    Ben Sullivan: No, penso solo un po' alla leucemia, sai?
    Dott. Cox: Ben! La leucemia è una brutta insignificante malattia e noi non le daremo la soddisfazione di parlarne a meno che non sia strettamente necessario.
  • È curioso come le persone affrontino le brutte notizie in modo diverso. C'è chi reagisce in modo viscerale. C'è chi rifiuta la realtà. E gli altri... gli altri semplicemente voltano le spalle. (J.D.)
  • La chemioterapia sembra innocua, ma in realtà ti iniettano del veleno direttamente nelle vene. (J.D.)
  • Credo che il senso di solitudine sia una delle esperienze più universali. Probabilmente ci sono un sacco di persone che provano la stessa sensazione. Forse è perché ci sentiamo abbandonati da tutti, o perché capiamo di non essere autosufficienti come credevamo, o perché sappiamo che dovevamo comportarci in modo diverso, o perché scopriamo di non essere bravi come credevamo; qualunque sia il motivo, quando tocchi il fondo puoi sempre scegliere: lasciarti andare all'auto-commiserazione o stringere i denti. Sta a te. (J.D.)
I think one of the most universal human experiences is feeling alone. You'd never know it, but there's most likely tons of people feeling the exact same way. Maybe because you're feeling abandoned. Maybe because you realize that you aren't as self-sufficient as you thought. Maybe because you know you should've handled something differently. Or maybe because you aren't as good as you thought you were. Either way, when you hit that low point, you have a choice. You can either wallow in self-pity... Or you can suck it up. It's your call.
  • Comunque questa storia non parla di questo, ma del giorno in cui ho capito che ammettere di non essere degli eroi è il nostro momento più eroico. (J.D.)

Episodio 24, Il mio ultimo giorno[modifica]

  • Quando una coppia litiga bisogna andarsene prima di restare invischiati. (J.D.)
  • [Raggiungendo Kelso sul tetto dell'ospedale] Bob... quando mi hanno detto che eri qui sul tetto ho pensato naturalmente che fosse perché la tua odiosa missione sul pianeta Terra fosse finalmente conclusa. Allora, dimmi... dove si trova l'astronave madre? (Dott. Cox)
  • [Rivolto a J.D.] Non avere mai paura di venire da me per qualcosa del genere! Il fatto che tu ti prenda a cuore le cose è la ragione per cui mi sono interessato a te fin dal primo momento e il motivo per cui ti stimo come medico e, diavolo, anche come persona! (Dott. Cox)
  • [Rivolto a Elliot] Non so dove si trovasse tua madre quando doveva dirti queste cose, ma non si fa sesso con le persone di cui si è innamorati. Il sesso serve a fare bambini e a vendicarsi. (Jordan)
  • Specializzando: È il mio primo giorno, aspetto una persona.
    Inserviente: Questa porta è rotta. Una volta su cinque non si apre.
    Specializzando: Forse è una graffetta incastrata.
    Inserviente: Perché una graffetta?
    Specializzando: Dicevo tanto per dire.
    Inserviente: Ci hai infilato una graffetta?
    Specializzando: No!
    Inserviente: Se ci trovo una graffetta... sei spacciato.
  • Dott. Cox: Ma tu mi odi!
    Dott. Kelso: Quanto il sale nel caffè, capitano!
  • Carla, il mio ex marito è cotto di te, te l'assicuro. Chiedilo al tuo ragazzo, lo sa. Lui e Perry ne parlano di continuo. Non so perché non te l'abbia mai detto... Forse perché ha paura di qualcosa, ahm... E Bob, quando dirai a Perry che quella promozione per la quale lui fa il cagnolino ammaestrato è stata assegnata mesi fa? È una cosa proprio brutta... E adesso tocca a Stecchino! [Riferita a Elliot] Visto che tu non hai il coraggio di dire al tuo collega dottor Dorian che sei ancora pazza di lui, credo proprio che lo farò io al posto tuo. A questo servono gli amici, no? E per concludere: Perry, non puoi davvero immaginare che cosa è successo la prima volta che ho incontrato J.D... Ci ho fatto l'amore ed è stato grandioso, oh! Ne ho messo a sufficienza di pepe? [rivolta all'ex marito Cox] Auguro buone vacanze estive a tutti! Ciao! (Jordan)

Note[modifica]

  1. Cfr. Charles Baudelaire: «Il più bel trucco del Diavolo sta nel convincerci che non esiste.» La frase era già stata anche nell'explicit del film I soliti sospetti (1995): «"La beffa più grande che il diavolo abbia mai fatto è stato convincere il mondo che lui non esiste" e come niente... sparisce.»

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