Scrubs - Medici ai primi ferri (sesta stagione)

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Voce principale: Scrubs - Medici ai primi ferri.

Scrubs - Medici ai primi ferri, sesta stagione.


Citazioni in ordine temporale.

Episodio 1, Il mio riflesso allo specchio[modifica]

  • Inserviente: Mediconzolo, è l'asta per la bandiera, mostra rispetto per il simbolo del Paese e fai il saluto.
    J.D.: Ma la bandiera non c'è.
    Inserviente: Siamo in guerra, bello mio! Le bandiere americane sono finite. E che faccio nel frattempo? Ci metto una bandiera pirata? Trasformo l'edificio in una nave pirata? Potrei piazzare un timone sul tetto, catturare un bel pappagallo, mettere una benda sull'occhio, applicare del mastice, sigillarla, renderla impermeabile... portarla fuori in mare.
    J.D.: Ma sei pazzo?
    Inserviente: No. Sono un pirata!
  • J.D. [frustrato per aver messo incinta Kim]: La mia vita è finita.
    Dott. Cox: Oh, avanti, concentrati sugli eventi positivi, come ad esempio quale miracolo sia per la medicina che una femminuccia abbia ingravidato un'altra femminuccia... Abracadabra!
  • Turk: Non dirmi che paragonavi un tumore con l'aver messo incinta Kim.
    J.D.: Ci stavo provando.
    Turk: Non puoi scaricare i tuoi problemi personali sui pazienti.

Episodio 2, Il bambino della bambina del mio migliore amico e il bambino della mia bambina[modifica]

  • Il gin è una bevanda alcolica che, se i cromosomi della tua mamma avranno una qualche influenza, col tempo imparerai ad amare, il che distruggerà lentamente una grossa porzione della tua vita adulta. (Dott. Cox) [al figlio Jack]
  • Dott. Kelso: Ciao, giovanotto.
    Jack: La tua pelle è piena di rughe.
    Dott. Kelso: Ah, sì? Be', la camicia che indossi è da gay.

Episodio 3, Il mio caffè[modifica]

  • Non dirò a Isabella che ha una vagina finché non avrà diciotto anni. (Turk)
  • Perché non mi servi una grossa tazza di caffè con dentro tanto dolcificante da far venire il cancro al caffè? (Dott. Cox)
  • I medici sono pessimi pazienti, prima o poi cercano di curarsi da soli. (Dott. Cox)
  • A volte le perle di saggezza si trovano su un bicchiere. Mai sottovalutare le persone che ti circondano, perché potrebbero tradirti. Potrebbero ingannarti. E a volte quelle stesse persone, sarebbe stato meglio non averle mai incontrate. (J.D.)
  • Le opportunità sono ovunque, sia che ci sia la possibilità di accettare un vecchio lavoro sia che ci sia da accettare un lavoro nuovo. (J.D.)

Episodio 4, Il mio House[modifica]

  • Ma è questo che sono gli ospedali: posti noiosi. (Dott. Cox)

Episodio 5, La mia amica con i soldi[modifica]

  • Il vantaggio di lavorare in un ospedale è che hai a portata di mano qualunque tipo di cura medica. (Turk)
  • Il primo passo per risolvere qualsiasi problema è ammettere di averlo. (J.D.)

Episodio 6, Il mio musical[modifica]

  • J.D.: Ehi, Miss Miller, ci servono le feci per un esame.
    Miller: Quali feci o sciocco esame, se credete che sia stravagante?!
    Turk e J.D.: La risposta non è nella testa, mia cara... Evidentemente.
    J.D.: Cosìììì, è importante la pupù, dalla cima della testa fino a sotto laggiù, quindi ci affidiamo a un rendez-vous, ma, con la tua pupù. Turk!
    Turk: Forse hai le emorroidi o è un'escrescenza, ma quando tiri la catena tu avrai la sentenza.
    J.D.: Le feci non sono sempre un fastidioso sconosciuto. Ti dicono qualcosa in più e sono un grande aiuto. Sì. È importante la pupù.
    Coro: È importante la pupù.
    J.D.: Nel sistema intestinale, la conosci anche tu. Non ti trattenere, qui devi defecare, controlliamo la pupù.
    Turk: Se continui a stare lì non ne caverai un ragno. È molto meglio se ti alzi in piedi e zampettando vai in bagno.
    Paziente 1: Ho lo stomaco a terra.
    J.D.: Esame pupù.
    Paziente 2: Mi ha morso il cane.
    Turk: Esame pupù.
    Paziente 3: Mi sono tagliato.
    J.D.: Esame pupù.
    Loyd: Un uccello me l'ha fatta in faccia.
    Turk: Esame pupù.
    Loyd: La mia o la sua?
    J.D.: La sua e la tua.
    Turk: E per capire.
    J.D.: Questa tua fiacca.
    Turk e J.D.: Prenotiamo un esame di quella tua cacca. Perché...
    Coro: ... è importante la pupù, sia che sia una febbre o qualcosa di più. Ma con un po' di sforzo o per virtù.
    Turk: Un piccolo test lo farai anche tu.
    Coro: Se ti ingegni e ti impegni è importante la pu, tudu tudu, tudu tudu. È importante la pu-pù.
  • Nei musical c'è sempre un lieto fine. Ma nella vita, a volte, quando ottieni quello che volevi, poi ti manca quello a cui hai rinunciato. (J.D.)

Episodio 7, La sua storia VI[modifica]

  • Pensi veramente che, pur essendo un primario assenteista, puoi continuare ad avere autorità? Vediamo se riesco a chiarirti il concetto: se questo ospedale fosse un corpo umano, tu saresti l'appendice, perché una volta avevi una funzione, ma è stato così tanto tempo fa che nessuno ricorda più quale fosse. (Dott. Cox) [a Kelso]
  • Forse a volte è questo che significa essere un buon leader: unire tutti quanti dando loro qualcuno da odiare... (Soldato Bryan Dancer)
  • Nella vita tutti ci dobbiamo assumere un ruolo: alcuni di noi sono fatti per essere amati e alcuni purtroppo per essere odiati. Il dottor Kelso non aveva scelta. (J.D.)

Episodio 8, Il mio viaggio in macchina[modifica]

  • Il segreto di un bel viaggio on the road è farsi accompagnare da tante persone. (J.D.)
  • Meschino? A me piace meschino! (Jordan)
  • Posso dire una cosa? Non conosco quest'uomo, ma vorrei tanto. Ammiro il suo spirito, e se lui dice che dobbiamo andare avanti allora io vi dico che... ci sto! (Inserviente)
  • Addio, straniero. Brinderò a te col mio vino più schietto. (Inserviente)
  • Grazie, tette di zucchero! (Dott. Kelso)
  • Restammo li tutta la notte a parlare di tutto, di quello che provavamo l'uno per l'altra, se saremo riusciti a gestire una relazione a distanza, se pensava che sarebbe mai tornata al Sacro Cuore, se avrebbero mai consegnato una pizza ad una panchina alle 3 del mattino... lo fecero. Alla fine di tutto ci rendemmo conto che senza un bambino in arrivo la cosa migliore da fare era dirsi addio, rimanere amici e sperare che le nostre strade si incrociassero di nuovo, un giorno. (J.D.)
  • Esistono solo due tipi di sorprese: quelle belle, che sistemano tutto... e quelle brutte che ti fanno incavolare. Non potrei mai avercela con Kim per avermi fatto una brutta sorpresa... perché almeno è stata onesta con me. (J.D.)

Episodio 9, La mia prospettiva[modifica]

  • In seguito ho capito che i tuoi problemi sembrano un po' meno gravi se non stai sempre lì a parlarne. (Elliot)

Episodio 10, Il mio mese terapeutico[modifica]

  • I chirurghi in realtà sono semplici ignoranti giocatori di bisturi. (Dott. Cox)

Episodio 11, La mia notte dei ricordi[modifica]

  • Il gioco è mio, le regole anche. (Dott. Cox)
  • Perché è la totalità dei tuoi ricordi, sia di quelli belli che di quelli brutti, a fare di te la persona che sei. (J.D.)

Episodio 12, Il mio piccolo acquario[modifica]

  • Senti, Bryan, tutti noi passiamo dei brutti momenti dai quali pensiamo di non riprenderci. Quando avevo diciassette anni, mia madre entrò in camera con un'espressione che non le avevo mai visto. Disse: «È finita, Turk. Michael Jordan non giocherà mai più». (Turk)

Episodio 13, I miei camici[modifica]

  • Se la tua intenzione è quella di farmi sentire in colpa per aver asfaltato quel cimitero indiano, sappi che non funziona. Quello spazio per il parcheggio ci serviva. (Kelso)

Episodio 14, Il mio nessun buon motivo[modifica]

  • Dott. Cox: Ma il tempo per suicidarmi dove lo trovo?
    Jordan: Questo non è un mio problema.
  • Senti, Heather, avrei bisogno di una piccola consulenza generale: secondo te è vero che basta un poco di zucchero e la pillola va giù? [...] Questa valeva tutte e le sei ore che ci ho messo per scriverla. (J.D.)

Episodio 15, Il mio lungo addio[modifica]

  • Dott. Cox: Non voglio far sapere in giro che è nata mia figlia.
    J.D.: Ma tu hai appena detto a Jordan...
    Dott. Cox: Sì, è quella che si chiama "una bugia" o, quando sei sposato, "comunicazione".
  • Non sono affatto sicura di essere pronta. Sarà così strano non averti più li al mio fianco tutti i giorni, a prendere in giro i dottori, a parlare continuamente di Gesù; cavolo, spero che esista o ti incavolerai. Ti ricordi il mio primo giorno, quando quel paziente mi si buttò addosso sanguinando? Io ero così scioccata che non riuscivo a muovermi, ma tu sei stata al mio fianco e mi hai guidata passo dopo passo; e poi hai fatto la più sensazionale delle cose: mi hai fatto ridere. Negli ultimi quindici anni sei stata il mio modello, ma soprattutto sei stata mia amica. Non so che cos'altro dire se non che mi mancherai davvero tantissimo. Addio. (Carla)
  • Chiedetelo a qualsiasi dottore, a volte sembra che i pazienti resistano fino al momento in cui tutti hanno avuto la possibilità di dir loro addio. (J.D.)

Episodio 16, La mia vita senza Laverne[modifica]

  • Dott. Cox: Mhmm... E chi si potrebbe far intervenire se il padre non vuole firmare? Ecco un indizio, inizia con la M... E finisce con la E.
    Inserviente: Marilyn Monroe!
    Dott. Cox: La madre! Fate firmare la madre! La madre firmerà!
    Inserviente: Meglio che sia la madre. Non esiste furia all'inferno come quella di una Marilyn Monroe sdegnata.
  • Perry, le persone non continuano a fare qualcosa se non ne ricavano una qualche soddisfazione. (Kelso)

Episodio 17, La loro storia[modifica]

  • Mi serve qualcuno a cui Turk dia retta. Qualcuno che sia perspicace, forte, sensibile... Se solo il mio pisello potesse parlare! (Todd)

Episodio 18, Il mio scontro territoriale[modifica]

  • ‎Per quanto riguarda te, invece, non sei abbastanza in gamba da aver mai guadagnato il mio rispetto. Non so neanche perché ti sto parlando, infatti smetterò di farlo nel bel mezzo di quello che sto. (Dott. Cox)

Episodio 19, La mia doccia fredda[modifica]

  • È proprio vero il detto "la prima che fa una cosa a tre è l'ultima a sposarsi". (Melanie)
  • Quando la gente invecchia certe cose non è più in grado di farle, come ad esempio guidare un'auto a più di 30 km/h o avere l'odore dei vivi, ma di certo può continuare a fare sesso fino a crepare. (Dott. Cox)
  • Mentre osservavo tutte le coppie intorno a me, chi stava insieme da sempre, chi stava riscoprendo la passione e chi stava appena per cominciare, mi resi conto di una cosa... avrei dovuto essere io. (J.D.) [dopo la proposta di matrimonio fatta da Keith a Elliot]

Episodio 20, Il mio congresso medico[modifica]

  • Notifico ai miei ex che sono ufficialmente fuori mercato. (Elliot) [dopo aver finito una telefonata]
  • A volte accontentarsi è la soluzione. (Jordan)

Episodio 21, Il mio coniglio[modifica]

  • Quando si parla di bambini le donne vanno fuori di testa. (Turk)
  • So che quello che ha fatto Kim è una follia, ma le donne incinte appartengono a un gruppo selezionato di persone autorizzate a comportarsi in modo folle, come le mascotte sportive, i tizi delle previsioni del tempo delle tv locali, quelli che si esibiscono nei luna park e quelli che salgono su un palcoscenico. (Dott. Cox)

Episodio 22, Il mio punto di non ritorno[modifica]

  • Senti, se c'è una cosa che ho imparato dai miei genitori, è che la chiave per un buon matrimonio è tenere le emozioni imbottigliate. Finché alla fine esplodono e ci si sfoga con la violenza fisica. (Inserviente) [a Keith]
  • J.D.: Come mai indossi il camice? Non te lo vedevo addosso da almeno due anni...
    Elliot: Non volevo stropicciare il vestito del battesimo e avevo soltanto questo.
    J.D.: Mi piace vederti col camice, mi ricorda quando stavamo insieme.
    Elliot: Pff, è stato un disastro...
    J.D.: Totale?!
    Elliot: Noo...
    J.D.: Forse eravamo perfetti l'uno per l'altra, ma con lo stesso fatale difetto...
    Elliot: Quale? Che andiamo del tutto fuori di testa quando arriva il momento di impegnarsi?
    J.D.: Più fuori di testa di stanotte?
    Elliot: Tanto stavolta non c'è modo di scappare, i regali sono arrivati, le persone hanno comprato il biglietto aereo... Sto per sposarmi. Ho raggiunto il punto di non ritorno.
    J.D.: Già, a chi lo dici!
    Elliot: Per uscirne, arrivata dove sono, dovrei fare qualcosa di grosso...
    J.D.: Dovrei far scoppiare una bomba...
  • Ed eccoci là, insieme ma non insieme e, come sempre, senza sapere che cavolo stessimo facendo. (J.D.)

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