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Simone Stratico

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Simone Stratico

Simone Stratico (1733 – 1824), matematico, fisico e ingegnere italiano.

Dei bastimenti a remi di guerra degli antichi greci e romani

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  • Trovansi distinti dagli antichi scrittori greci e romani storici e poeti i bastimenti da guerra coi nomi di ὀκτήρεις, ἐκτήρεις, πεντήρεις, τριήρεις, ecc. e di novem ordinum, quinqueremes, triremes, ecc.. Oltre ciò trovansi nominati dai Greci i μακρά πλοῖα, che i Romani dissero naves longæ; e le navi aperte o coperte: ma di queste qui non si tratterà. (§ 1; p. 195)
  • Quindi pare che Demetrio, celebre già e formidabile per le sue macchinazioni guerresche, e soprannominato perciò Poliorcete, cioè espugnatore di città, sia stato il primo a costruire navigli di ordini tanto numerosi di remi, che poi le altre nazioni fecero a gara per imitarli e superarli. (§ 7; p. 197)
  • I Veneziani, i quali ebbero le maggiori relazioni coll'Impero d'Oriente, presero senza dubbio di là anche la forma delle loro galee, e ne accrebbero la grandezza, ma sempre conservando una sola fila di remi. (§ 15; pp. 203-204)

Della inclinazione delle sponde negli alvei de' fiumi

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  • Gli alvei de' fiumi, dove questi scorrono sopra un suolo composto di parti facilmente amovibili, come di terra o di sabbia, hanno il fondo inclinato verso la loro foce, e le sponde inclinate dalle ripe verso il mezzo della larghezza dell'alveo, o similmente, ciocché è più raro, o disugualmente, ciocché è più frequente; oppure rimane tra le sponde uno spazio, che si può riguardare come orizzontale nel verso della larghezza dello stesso alveo. Le sponde e il fondo formano la sezione del fiume. (p. 261)
  • La mole e l'altezza dell'acqua negli alvei essendo una cagione della velocità del suo corso, fa sì che l'inclinazione del fondo sia maggiore o minore, e corrisponda a qualche funzione della ragione inversa dell'altezza. (p. 263)
  • Qualunque però sia la cagione per cui la conformazione degli alvei de' fiumi risulta quale in fatto si osserva, si presenta naturalmente la ricerca, se, e come questa modifichi il corso delle loro acque, avendo particolarmente riguardo ai fiumi grandi e di molta larghezza, ne' quali le pendenze delle sponde opposte sono notabilmente disuguali. (p. 266)

Bibliografia

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