Smart Fortwo (W450)
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Citazioni sulla prima generazione della Smart Fortwo.
Citazioni
[modifica]- Prendiamo la Smart: non mi piace. Non amo un certo indirizzo frivolo e bambinesco. (Giorgetto Giugiaro)
- Ricordo [...] le difficoltà degli inizi, con la voglia della Swatch di mettere per strada una vettura che fosse rivoluzionaria come lo erano i suoi orologi di plastica che stavano spopolando, irriverenti, sul mercato mondiale. Purtroppo [...] progettare una vettura è molto più complesso perché se da un lato ci può essere il rischio di sbagliare l'ora, con le auto si possono mettere a rischio delle vite. [...] ci volle l'alleanza con la Mercedes [...] per arrivare all'impertinente creazione comune con un nome facile da capire ma impossibile da brevettare perché smart è un aggettivo che può essere tradotto dall'inglese in rapido, veloce, abile, acuto, brillante, sveglio, intelligente, ma anche alla moda ed elegante. [...] Così nacque il simil acronimo S.M.art che stava per Swatch Mercedes Art, sintetizzando il concetto che era un colpo d'ingegno delle due case. L'oggetto che venne fuori fu un vero shock per un mondo bigotto quale è sempre stato quello dell'auto, e impiegò tanto tempo ad imporsi perché sì va bene la colorazione sempre esagerata, le prestazioni subito sorprendenti e la sicurezza della cellula che proteggeva gli occupanti, però era una cosetta così piccola e così strana che non si poteva digerire. In Italia ci volle l'intuito di un grande dirigente come Maurizio Alagna a segnarne il destino di successo. S'inventò mille trovate geniali tanto che [...] nessun mercato al mondo ha visto un successo paragonabile a quello italiano. A Roma, dove più che in qualsiasi altro posto le due posti tedesche sono finite nel traffico cittadino, la moda del parcheggio ortogonale rispetto al senso di marcia è diventata una regola. (Carlo Cavicchi)
- Al Salone di Parigi del 1996 [...], in un'epoca assolutamente «matura» dell'auto e delle sue vetrine, fece la sua comparsa un'idea che è riuscita a cambiare le nostre strade. Nuovissima e già vista al tempo stesso, sempre attesa e sempre rimandata, semplice e complicatissima produrre, spiegare alla gente, vendere. È la Smart, che ancora oggi ci affascina, anche se non ne abbiamo mai avuta una e ci siamo saliti sopra una manciata di volte. [...] un veicolo senza capo (il cofano anteriore) né coda (tutto quello che dovrebbe stare dietro) [...] e un interno così spazioso e sfizioso da farci dimenticare di stare chiusi in due metri e mezzo.
- Dalle auto mignon della Germania anteguerra, alle comiche microcar ungheresi, alle nostre Isetta, Varzina, Milanina [...] tutti hanno avuto i loro due metri e mezzi di celebrità. Ma per farne un fenomeno, un'invidia, un'icona ci voleva il genio di Nicolas Hayek, l'inventore della meteora Swatch, e un gruppo come Daimler-Benz [...]. A dire il vero era stata Volkwagen a credere per prima all'orologio viaggiante, ma con una decisione – a posteriori – sbagliata [...] Ferdinand Piëch [...] aveva bloccato tutto, pensando di fare meglio e da solo. Così [...] Hayek il temerario era sbarcato a Stoccarda [...]. Il resto è nella memoria di tutti: il ritardo di oltre sei mesi per i test dell'alce, tecnici e manager silurati, un prezzo di lancio sbagliato, l'uscita della Swatch dalla compagine societaria. Quello che resta della lunga marcia della piccola Smart è un successo planetario, da libri di scuola.
- Iniziò la sua rivolta tecnologica e di stile contro il vecchio mondo delle micro-car, i pauperismi del dopoguerra, l'ibridazione necessaria ma superata tra scooter e quattro ruote. Questo traguardo storico, raggiunto ad altissimo prezzo industriale e commerciale, è stato il merito maggiore del progetto Smart.
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