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*«È bella» mormorò Winston.<br />«Ha i fianchi larghi almeno un metro» disse Julia.<br />«È il suo modo di essere bella».
*«È bella» mormorò Winston.<br />«Ha i fianchi larghi almeno un metro» disse Julia.<br />«È il suo modo di essere bella». (p.240, II,X)
*Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli...<br/>a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto.<br/>Dall'età del livellamento, dall'età della solitudine, dall'età del Grande Fratello, dall'età del Bispensiero... tanti saluti! (Winston Smith)
*Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli...<br/>a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto.<br/>Dall'età del livellamento, dall'età della solitudine, dall'età del Grande Fratello, dall'età del Bispensiero... tanti saluti! (Winston Smith)
*Avrebbero potuto analizzare e mettere su carta, nei minimi particolari, tutto quello che s'era fatto, s'era detto e s'era pensato; ma l'intimità del cuore, il cui lavoro è in gran parte un mistero anche per chi lo possiede, restava imprendibile. ('''Winston''') {{NDR|riferito al partito}}
*Avrebbero potuto analizzare e mettere su carta, nei minimi particolari, tutto quello che s'era fatto, s'era detto e s'era pensato; ma l'intimità del cuore, il cui lavoro è in gran parte un mistero anche per chi lo possiede, restava imprendibile. ('''Winston''') {{NDR|riferito al partito}}

Versione delle 17:47, 22 ago 2019

  • «È bella» mormorò Winston.
    «Ha i fianchi larghi almeno un metro» disse Julia.
    «È il suo modo di essere bella». (p.240, II,X)
  • Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli...
    a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto.
    Dall'età del livellamento, dall'età della solitudine, dall'età del Grande Fratello, dall'età del Bispensiero... tanti saluti! (Winston Smith)
  • Avrebbero potuto analizzare e mettere su carta, nei minimi particolari, tutto quello che s'era fatto, s'era detto e s'era pensato; ma l'intimità del cuore, il cui lavoro è in gran parte un mistero anche per chi lo possiede, restava imprendibile. (Winston) [riferito al partito]
  • Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato. (Winston) [citando uno slogan politico]
Who controls the past controls the future. Who controls the present controls the past.
  • Ci incontreremo là, dove non c'è tenebra. (O' Brien in sogno a Winston Smith)
  • D'altra parte, non nutrivano per gli eventi pubblici neanche quell'interesse minimo per capire che cosa stava succedendo. L'incapacità di comprendere salvaguardava la loro integrità mentale. Ingoiavano tutto, senza batter ciglio, e ciò che ingoiavano non le faceva soffrire perché non lasciava traccia alcuna, allo stesso modo in cui un chicco di grano passa indigerito attraverso il corpo di un uccello.
  • "E tu, adesso che mi hai visto come sono veramente, riesci ancora a guardarmi?"
  • Era un po' curioso pensare che il cielo era lo stesso per tutti, in Eurasia, in Estasia, e anche lì. E la gente sotto il cielo, anche, era sempre la stessa gente... dovunque, in tutto il mondo, centinaia o migliaia di milioni di individui, tutti euguali, ignari dell'esistenza di altri individui, tenuti separati da mura di odio e di bugie, eppure quasi gli stessi...
  • Era un solitario fantasma che proclamava una verità che nessuno avrebbe mai udita. Ma per tutto il tempo impiegato a proclamarla, in un qualche misterioso modo la continuità non sarebbe stata interrotta. Non era col farsi udire, ma col resistere alla stupidità che si sarebbe potuto portare innanzi la propria eredità d'uomo.
  • I libri migliori [...] sono proprio quelli che ci dicono quel che già sappiamo.[1]
  • In filosofia, in religione, in etica e in politica, due e due avrebbero potuto fare cinque, ma fino a che ci si manteneva nell'ambito di disegnare un aeroplano o un fucile dovevano fare quattro.
Libertà è la libertà di dire che due più due fa quattro. Garantito ciò, tutto il resto ne consegue naturalmente. (I, VII)
  • In fin dei conti, come facciamo a sapere che due più due fa quattro? O che la forza di gravità esiste davvero? O che il passato è immutabile? Che cosa succede, se il passato e il mondo esterno esistono solo nella vostra mente e la vostra mente è sotto controllo?
  • IL GRANDE FRATELLO VI GUARDA.
BIG BROTHER IS WATCHING YOU.
  • Il potere non è un mezzo, è un fine. Non si stabilisce una dittatura nell'intento di salvaguardare una rivoluzione; ma si fa una rivoluzione nell'intento di stabilire una dittatura. Il fine della persecuzione è la persecuzione. Il fine della tortura è la tortura. Il fine del potere è il potere.
  • Il terzo giorno il dolore agli occhi era diventato insopportabile. Ogni cinque minuti, inoltre, doveva ripulirsi gli occhiali. Era come doversi impegnare in una fatica immane, che si aveva il diritto di rifiutare e che tuttavia si desiderava ardentemente e nevroticamente portare a termine.
  • "Non devi neanche pensare, Winston, che i posteri ti renderanno giustizia. I posteri non sapranno mai nulla di te. Tu sarai cancellato totalmente dal corso della storia[...]. Di te non resterà nulla, né il nome in un qualche archivio, né il ricordo nella mente di qualche essere vivente. Tu sarai annientato sia nel passato sia nel futuro".
  • Sapere e non sapere; credere fermamente di dire verità sacrosante mentre si pronunciavano le menzogne più artefatte; ritenere contemporaneamente valide due opinioni che si annullano a vicenda; sapendole contraddittorie fra di loro e tuttavia credendo in entrambe, fare uso della logica contro la logica; rinnegare la morale propria nell'atto di rivendicarla; credere che la democrazia sia impossibile e nello stesso tempo vedere nel Partito l'unico suo garante; dimenticare tutto ciò che era necessario dimenticare ma, all'occorrenza, essere pronti a richiamarlo alla memoria, per poi eventualmente dimenticarlo di nuovo. Soprattutto, saper applicare il medesimo procedimento al procedimento stesso. Era questa, la sottigliezza estrema: essere pienamente consapevoli nell'indurre l'inconsapevolezza e diventare poi inconsapevoli della pratica ipnotica che avevate appena posto in atto. Anche la sola comprensione della parola "bipensiero" ne implicava l'utilizzazione.
  • La menzogna diventa realtà e passa alla storia.
  • La somma di libertà più libertà è come dire che due più due fa quattro. Se ciò è concesso, allora segue tutto il resto.
  • La storia era un palinsesto che poteva essere raschiato e riscritto tutte le volte che si voleva.
  • La storia si è fermata nel 1936. Dopo, è solo propaganda.[2]
  • Lo colpì il fatto che ciò che veramente caratterizzava la vita moderna non era tanto la sua crudeltà, né il generale senso d'insicurezza che si avvertiva, quanto quel vuoto, quell'apatia incolore.
  • "Ti rendi conto che il passato, compreso quello più recente, è stato abolito?"
  • Ma ogni cosa era a posto, ora, tutto era definitivamente sistemato, la lotta era finita. Egli era uscito vincitore su se medesimo. Amava il Grande Fratello.
  • Obbediva al Partito, ma lo odiava ancora. In passato aveva occultato una mente eretica sotto una coltre di conformismo. Adesso aveva compiuto un passo indietro: aveva ceduto con la mente, ma conservando la speranza di mantenere inviolata la profondità del cuore. (Manferlotti, 2000)
  • Per la prima volta si rese conto che chi vuole tenere un segreto deve celarlo innanzitutto a se stesso. Deve sempre sapere che è lì, ma finché non sia indispensabile, non deve farlo affiorare alla coscienza in una forma alla quale sia possibile conferire un nome. D'ora in avanti non doveva limitarsi ad avere pensieri corretti, doveva sentire in maniera corretta, sognare in maniera corretta. E doveva tenere il suo odio serrato come un globo di materia che fosse a un tempo parte di lui ed estraneo a lui, come una specie di cisti.
  • "Sei lento a imparare, Winston" disse O'Brien, con dolcezza.
    "Ma come posso fare a meno..." borbottò Winston "come posso fare a meno di vedere quel che ho dinanzi agli occhi? Due e due fanno quattro."
    "Qualche volta, Winston. Qualche volta fanno cinque. Qualche volta fanno tre. Qualche volta fanno quattro e cinque e tre nello stesso tempo. Devi sforzarti di più. Non è facile recuperare il senno."
  • Se vuoi un'immagine del futuro, immagina uno stivale che calpesta un volto umano — per sempre. (O'Brien)
  • Si chiese, come aveva fatto parecchie volte in passato, se per caso non fosse pazzo. Forse, a ben pensarci, un pazzo non era che una minoranza formata da una sola persona. Un tempo era segno di follia credere che la terra girasse intorno al sole, oggi lo era il ritenere che il passato fosse immutabile. Poteva darsi che lui fosse il solo ad avere una simile convinzione, ed essendo il solo doveva per forza di cose essere pazzo. Tuttavia non lo disturbava granché il pensiero di essere pazzo: più orribile ancora era la possibilità che non lo fosse.
  • Spacciare deliberate menzogne e credervi con purità di cuore, dimenticare ogni avvenimento che è divenuto sconveniente, e quindi, allorché ridiventa necessario, trarlo dall'oblio per tutto quel tempo che abbisogna, negare l'esistenza della realtà obiettiva e nello stesso tempo trar vantaggio dalla realtà che viene negata... tutto ciò è indispensabile, in modo assoluto. (da La teoria e la pratica del collettivismo oligarchico di Emmanuel Goldstein; 1950)
Raccontare deliberatamente menzogne e nello stesso tempo crederci davvero, dimenticare ogni atto che nel frattempo sia divenuto sconveniente e poi, una volta che ciò si renda di nuovo necessario, richiamarlo in vita dall'oblio per tutto il tempo che serva, negare l'esistenza di una realtà oggettiva e al tempo stesso prendere atto di quella stessa realtà che si nega, tutto ciò è assolutamente indispensabile. (da Teoria e prassi del collettivismo oligarchico di Emmanuel Goldstein, Capitolo I: L'ignoranza è forza; 2000)
  • «[...] Ortodossia vuol dire non pensare, non aver bisogno di pensare. Ortodossia e inconsapevolezza sono la stessa cosa.»
  • Quasi inconsciamente, [Winston] scrisse con le dita sul tavolo coperto di polvere: 2+2 = 5.[3] (capitolo 6, parte III)
  • Winston: Io so che alla fine sarete sconfitti. C'è qualche cosa, nell'universo... non so, un qualche spirito, un qualche principio... che non riuscirete mai a sopraffare.
    O'Brien: Credi in Dio, Winston?
    Winston: No.
    O'Brien: E allora quale può essere questo principio che ci annienterà?
    Winston: Non lo so. Lo spirito dell'Uomo.
    O'Brien: E tu, ti consideri forse un uomo?
    Winston: Sì.
    O'Brien: Se tu sei un uomo, Winston, tu sei l'ultimo uomo. La tua specie è estinta; noi ne siamo gli eredi. Ti rendi conto che sei solo? Tu sei fuori della storia, tu non esisti.
  • Tirare avanti giorno dopo giorno e settimana dopo settimana, dilatare il più possibile un presente che non aveva futuro, sembrava a entrambi un istinto incontrollabile, come fanno i polmoni, che continuano a inspirare aria finché ce n'è.
  • Il Partito raccomandava di non badare alla prova fornita dai propri occhi e dalle proprie orecchie. Era l'ordine finale, il più essenziale di tutti. Il suo cuore ebbe un tuffo al pensie­ro dell'enorme potere spiegato contro di lui, della facilità con cui ognuno dei cosiddetti intellettuali del Partito lo avrebbe potuto rovesciare sul tappeto della discussione, de­gl' argomenti sottili ch'egli non sarebbe stato in grado di comprendere, e tanto meno di controbattere con adeguate risposte. Eppure lui aveva ragione! Loro avevano torto e lui aveva ragione. Le cose ovvie, le cose semplici, le cose vere dovevano essere difese. Le verità esistenti erano vere, non ci potevano essere dubbi, su questo! Il mondo concreto esiste, le sue leggi non mutano. Le pietre sono dure, l'acqua è liquida, gli oggetti privi di sostegno cadono verso il centro della terra.
  • "Tutti i documenti sono stati distrutti o falsificati, tutti i libri riscritti, tutti i quadri dipinti da capo, tutte le statue, le strade e gli edifici cambiati di nome, tutte le date alterate, e questo processo è ancora in corso, giorno dopo giorno, minuto dopo minuto. La storia si è fermata. Non esiste altro che un eterno presente nel quale il Partito ha sempre ragione."
  • «Quando fai all'amore, spendi energia; e dopo ti senti felice e non te ne frega più di niente. Loro non possono tollerare che ci si senta in questo modo. Loro vogliono che si bruci l'e­nergia continuamente, senza interruzione. Tutto questo mar­ciare su e giù, questo sventolio di bandiere, queste grida di giubilo non sono altro che sesso che se ne va a male, che di­venta acido. Se sei felice e soddisfatto dentro di te, che te ne frega del Grande Fratello e del Piano Triennale, e dei Due Minuti di Odio, e di tutto il resto di quelle loro porcate?»
  • Forse non si desiderava tanto essere amati quanto essere capiti.
  • Una volta, pensò Winston, un uomo guardava il corpo di una ragazza, lo desiderava, e questo era tutto; ora non vi era spazio né per il puro amore né per la pura lussuria. Non esistevano emozioni allo stato puro, perché tutto si mescolava alla paura e all'odio. Il loro amplesso era stato una battaglia, l'orgasmo una vittoria. Era un colpo inferto al Partito. Era un atto politico.
  • «Tu sei una ribelle solo dalla cintola in giù» (Winston a Julia)
  • Se [...] il benessere e la sicurezza fossero divenuti un bene comune, la massima parte delle persone che di norma sono come immobilizzate dalla povertà si sarebbero alfabetizzate, apprendendo così a pensare autonomamente; e una volta che questo fosse successo, avrebbero compreso prima o poi che la minoranza privilegiata non aveva alcuna funzione e l'avrebbero spazzata via. Sul lungo termine, una società gerarchizzata poteva aversi solo basandosi sulla povertà e sull'ignoranza.
  • Se [al cittadino comune] gli si consentisse di avere contatti con stranieri, scoprirebbe che sono persone come lui e che la maggior parte di quanto gli è stato detto di loro è pura menzogna.
  • O'Brien: Il passato esiste concretamente, entro lo spazio? Esiste da qualche parte, in qualche luogo, un mondo di oggetti solidi nel quale il passato stia ancora accadendo?
    Winston: No.
    O'Brien: E allora dov'è che il passato esiste, ammesso che esista?
    Winston: Nei documenti. Sta scritto.
    O'Brien: Nei documenti. E poi?
    Winston: Nella mente, nella memoria degli uomini.
    O'Brien: Nella memoria. Noi, il Partito, controlliamo tutti i documenti e la memoria di ogni singolo individuo, pertanto controlliamo il passato.
  • «Le cose esistono solo in quanto se ne ha coscienza.» (O'Brien a Winston)
  • «Se volessi» aveva detto O'Brien, «potrei sollevarmi da questo pavimento come una bolla di sapone.». Winston sviluppò e risolse il senso di quest'affermazione: «Se lui pensa di potersi sollevare in volo e contemporaneamente io penso di vederglielo fare, allora questa cosa accade». D'un tratto [...] gli affiorò alla mente questo pensiero: «Ma non accade veramente, siamo noi che l'immaginiamo. È un'allucinazione». Subito risospinse giù questa riflessione. L'errore era palese. La sua riflessione muoveva dal presupposto che da qualche parte, al di fuori di noi, esistesse un mondo "reale", nel quale si verificavano eventi "reali". Ma come poteva esistere un simile mondo? Come facciamo ad avere conoscenza di qualcosa, se non attraverso la nostra mente? Tutte le cose che accadono sono contenute nella mente e accade veramente solo ciò che è nella mente di tutti.

Dal diario segreto di Winston Smith

  • Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli... a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto.
    Dall'età del livellamento, dall'età della solitudine, dall'età del Grande Fratello, dall'età del bispensiero... tanti saluti!
  • Lo psicoreato non comporta la morte: lo psicoreato È la morte.
  • La libertà consiste nella libertà di dire che due più due fanno quattro. Se è concessa questa libertà, ne seguono tutte le altre.
  • Fino a che non diventeranno coscienti del loro potere, non saranno mai capaci di ribellarsi, e fino a che non si saranno liberati, non diventeranno mai coscienti del loro potere. [Scrivendo dei prolet]
  • L'integrità mentale non ha alcun rapporto con la statistica.
  • Capisco COME, ma non capisco PERCHÉ.
I understand HOW, I don't understand WHY.

I tre slogan del Partito

  • La libertà è schiavitù.
    • Freedom is slavery.
  • L'ignoranza è forza.
    • Ignorance is strength.

La canzone del castagno

  • Sotto i larghi rami del castagno.
    T'ho venduto e mi hai venduto:
    Là giaccion loro, qui giacciamo noi.
    Sotto i larghi rami del castagno.
    (Baldini, 1950)
  • Sotto il castagno, chissà perché.
    Io ti ho venduto, e tu hai venduto me:
    sotto i suoi rami alti e forti,
    essi sono defunti e noi siam morti.
    (Manferlotti, 2000)
  1. Citato in Ciro Pisaturo, Appunti di psicomotricità: la pratica psicomotoria nella clinica neuropsichiatrica dell'età evolutiva, Piccin, Padova, 1996, p. 315; citato anche in George Orwell: i libri migliori ci dicono quel che già sappiamo, Storie.it, 12 maggio 2014.
  2. Citato in Corriere della sera, 15 agosto 2003.
  3. Nel corso dell'edizione Secker del 1951, la forma di stampa si era allentata, provocando la caduta dell'ultimo carattere che in tal modo sparì per sedici anni da tutte le edizioni britanniche, e dando adito all'idea per cui nella mente del protagonista si celasse ancora un germe di coscienza critica, una prospettiva, questa, assolutamente da escludersi nell'originale visione orwelliana.