Marcel Thiry: differenze tra le versioni

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==Bibliografia==
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Marcel Thiry, ''Distanze'', traduzione di Giovanna Marsiglia, Sellerio, 1992.
Marcel Thiry, ''Distanze'', traduzione di Giovanna Marsiglia, Sellerio, 1992.

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Versione delle 23:12, 21 ott 2019

Marcel Thiry

Marcel Thiry (1897 – 1977), poeta, scrittore e poitico belga.

Distanze

Incipit

Nello stesso momento, quel due giugno, erano le sette di sera a Liegi e mezzogiorno sulla California. Alla fine di quella giornata, un martedì, Désirée sarebbe giunta al termine del suo viaggio di nozze, a Santa Barbara, sulla costa di Los Angeles, dove le palme dai datteri biondi e le colate di fiori precipitano dalle rocce rosa fin dentro l'onda pacifica.Almeno così il signor Cauche, suo padre, immaginava quella vaga riviera, mentre costeggiava come ogni sera, nella soddisfazione della giornata conclusa e della corrispondenza firmata, il grande giardino suburbano che recinge la casa ed i locali commerciali del signor Ambert. Quel diversivo rallentava appena il trotterellare da somarello laborioso ch'era diventato l'incedere naturale dell'impiegato ammaestrato da trent'anni a far la spola frettolosamente tra l'ufficio e l'abitazione vicina. Le sette; ma ben sapeva che laggiù la giovane coppia disponeva ancora di un pomeriggio di azzurro assoluto e di strada bella prima di scorgere la riva del mare e di fermarvisi per tre settimane.

Citazioni

  • Può il condannato a morte rallentare l'ultimo minuto attribuendo il prezzo più intenso ad ognuno dei sessanta secondi che lo compongono? Sessanta è pure un numero cospicuo, soprattutto quando si tratta del numero totale di quanto rimane da vivere. (V; p. 57)
  • [...] quanti attimi viviamo veramente? Non ne facciamo un immenso sciupìo, con distrazioni, occupazioni futili e sciocche, con la pigrizia, con le usanze che ci schiavizzano, con le fatiche contro le quali potremmo vaccinarci? Ogni ora ci dona sessanta minuti; a quanti minuti in un'ora prestiamo attenzione, quanti minuti in un'ora trasformiamo in ricordo? (V; p. 57)
  • Dicendo che qualcuno è vivo per noi intendiamo questo: lo vediamo, lo sentiamo, lo leggiamo, in un suo istante che sia nuovo per noi, anche se è trascorso per lui. La stella che vediamo è viva per noi anche se è morta da mille anni. Ma dal momento in cui i suoi raggi luminosi cessano di raggiungerci, essa cessa di vivere per noi. (V; p. 72)

Bibliografia

Marcel Thiry, Distanze, traduzione di Giovanna Marsiglia, Sellerio, 1992.