Giuseppe Pignata: differenze tra le versioni

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==''Avventure di Giuseppe Pignata fuggito dalle carceri dell'Inquisizione di Roma''==
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===[[Incipit]]===
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Io aveva<ref>Più sotto leggesi «avevo». La difformità è del traduttore. [''Nota per Wikiquote'']</ref>, — ''egli disse,''<ref>L'anonimo redattore afferma in una noterella introduttiva che il Pignata gli narra oralmente le sue disavventure e che egli le riporta fedelmente. [[Alessandro D'Ancona]], ''Viaggiatori e avventurieri'', Sansoni, 1911, ipotizza che il tutto sia un artificio adoperato dal Pignata stesso. [''Nota per Wikiquote'']
Io aveva<ref>Più sotto leggesi «avevo». La difformità è del traduttore. [''Nota per Wikiquote'']</ref>, — ''egli disse,''<ref>L'anonimo redattore afferma in una noterella introduttiva che il Pignata gli narri oralmente le sue disavventure e che egli le riporti fedelmente. [[Alessandro D'Ancona]], ''Viaggiatori e avventurieri'', Sansoni, 1911, ipotizza che il tutto sia un artificio adoperato dal Pignata stesso. [''Nota per Wikiquote'']
</ref> — io aveva avuto l'onore di servire altre volte in qualità di segretario, parecchi Cardinali che, per mia disgrazia, sono tutti morti. Il primo fu il Cardinal Basadonna veneziano, il quale, morendo, mi lasciò una pensione vitalizia {{Sic|sufficente}} per vivere senz'essere a carico d'alcuno. Morto il Cardinal Gastaldi, l'ultimo che servii, il signor Pietro de' Gabrielli, col quale da lungo tempo avevo molta famigliarità, m'offrì la sua tavola e la sua casa, senz'altro obbligo che di tenergli compagnia. Mi promise anzi, che se fosse andato innanzi negli onori della Corte Romana, avrebbe fatto andare innanzi anche me.
</ref> — io aveva avuto l'onore di servire altre volte in qualità di segretario, parecchi Cardinali che, per mia disgrazia, sono tutti morti. Il primo fu il Cardinal Basadonna veneziano, il quale, morendo, mi lasciò una pensione vitalizia {{Sic|sufficente}} per vivere senz'essere a carico d'alcuno. Morto il Cardinal Gastaldi, l'ultimo che servii, il signor Pietro de' Gabrielli, col quale da lungo tempo avevo molta famigliarità, m'offrì la sua tavola e la sua casa, senz'altro obbligo che di tenergli compagnia. Mi promise anzi, che se fosse andato innanzi negli onori della Corte Romana, avrebbe fatto andare innanzi anche me.


==Citazioni==
===Citazioni===
Si sa che i [[napoletani]] mettono tre o quattro parole dove non ne bisogna che una. (p. 70)
Si sa che i [[napoletani]] mettono tre o quattro parole dove non ne bisogna che una. (p. 70)



Versione delle 23:01, 24 ott 2019

Giuseppe Pignata (XVII sec. d.C.), compositore e avventuriero italiano.

Avventure di Giuseppe Pignata fuggito dalle carceri dell'Inquisizione di Roma

Incipit

Io aveva[1], — egli disse,[2] — io aveva avuto l'onore di servire altre volte in qualità di segretario, parecchi Cardinali che, per mia disgrazia, sono tutti morti. Il primo fu il Cardinal Basadonna veneziano, il quale, morendo, mi lasciò una pensione vitalizia sufficente per vivere senz'essere a carico d'alcuno. Morto il Cardinal Gastaldi, l'ultimo che servii, il signor Pietro de' Gabrielli, col quale da lungo tempo avevo molta famigliarità, m'offrì la sua tavola e la sua casa, senz'altro obbligo che di tenergli compagnia. Mi promise anzi, che se fosse andato innanzi negli onori della Corte Romana, avrebbe fatto andare innanzi anche me.

Citazioni

Si sa che i napoletani mettono tre o quattro parole dove non ne bisogna che una. (p. 70)

Note

  1. Più sotto leggesi «avevo». La difformità è del traduttore. [Nota per Wikiquote]
  2. L'anonimo redattore afferma in una noterella introduttiva che il Pignata gli narri oralmente le sue disavventure e che egli le riporti fedelmente. Alessandro D'Ancona, Viaggiatori e avventurieri, Sansoni, 1911, ipotizza che il tutto sia un artificio adoperato dal Pignata stesso. [Nota per Wikiquote]

Bibliografia

Avventure di Giuseppe Pignata fuggito dalle carceri dell'Inquisizione di Roma, traduzione e prefazione di Olindo Guerrini, Città di Castello, Lapi, 1887.