Bohumil Hrabal: differenze tra le versioni
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Fate attenzione a quel che ora vi racconto.<ref>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref> |
Fate attenzione a quel che ora vi racconto.<ref name=inc>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref> |
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==''Una solitudine troppo rumorosa''== |
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*E io alle falde della montagna mi raggomitolo come Adamo nel cespuglio,<ref>Cfr. [[Genesi]]: «Poi udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno e l'uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino».</ref> con un [[libro]] in mano apro gli occhi su un mondo diverso da quello dove appunto stavo, perché io quando incomincio a leggere sto proprio altrove, sto nel testo, io mi meraviglio e devo colpevolmente ammettere di essere davvero stato in un sogno, in un mondo più bello, di essere stato nel cuore stesso della verità. |
*E io alle falde della montagna mi raggomitolo come Adamo nel cespuglio,<ref>Cfr. [[Genesi]]: «Poi udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno e l'uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino».</ref> con un [[libro]] in mano apro gli occhi su un mondo diverso da quello dove appunto stavo, perché io quando incomincio a leggere sto proprio altrove, sto nel testo, io mi meraviglio e devo colpevolmente ammettere di essere davvero stato in un sogno, in un mondo più bello, di essere stato nel cuore stesso della verità. |
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*L'unica cosa di cui si può aver terrore al mondo è ciò che si è calcificato, il terrore delle forme rigide, morenti. |
*L'unica cosa di cui si può aver terrore al mondo è ciò che si è calcificato, il terrore delle forme rigide, morenti. |
Versione delle 16:03, 16 nov 2019
Bohumil Hrabal (1914 – 1997), scrittore ceco.
Citazioni di Bohumil Hrabal
- Qui ho visto, quando è tramontato il sole, come si coricano i gattini, come si mettono a strati, come stanno stesi nei nidi di pelliccetta più caldi quei due che qualcuno ci ha buttato dentro il giardino e poi è scappato... Aprilina, preghi per me, perché io continui a stare al mondo, se non altro, ormai, per i miei gattini... Perché per l'inverno non li aspetta altro che l'allevamento al freddo, preghi per noi qui, per le ragazzine, le tre mamme gatte, preghi per Cassius [...].[1]
Incipit di Ho servito il re d'Inghilterra
Fate attenzione a quel che ora vi racconto.[2]
Una solitudine troppo rumorosa
Incipit
Da trentacinque anni lavoro alla carta vecchia ed è la mia love story.[2]
Citazioni
- E io alle falde della montagna mi raggomitolo come Adamo nel cespuglio,[3] con un libro in mano apro gli occhi su un mondo diverso da quello dove appunto stavo, perché io quando incomincio a leggere sto proprio altrove, sto nel testo, io mi meraviglio e devo colpevolmente ammettere di essere davvero stato in un sogno, in un mondo più bello, di essere stato nel cuore stesso della verità.
- L'unica cosa di cui si può aver terrore al mondo è ciò che si è calcificato, il terrore delle forme rigide, morenti.
- Ogni oggetto amato è il centro del Paradiso terrestre.
Note
- ↑ Da Paure totali; citato in Alessandro Paronuzzi (a cura di), 101 gatti d'autore. Grandi autori, da Benni a Sepúlveda, dalla Morante a García Márquez, da Eco a Twain hanno descritto un gatto, Franco Muzzio Editore, Padova, 1997, pp. 101-102. ISBN 88-7021-844-9
- ↑ a b Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, Incipit, Skira, 2018. ISBN 9788857238937
- ↑ Cfr. Genesi: «Poi udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno e l'uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino».
Bibliografia
- Bohumil Hrabal, Una solitudine troppo rumorosa, traduzione di Sergio Corduas, Einaudi, Torino, 1999. ISBN 978-88-06-12308-6
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