Renato Barilli: differenze tra le versioni

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'''Renato Barilli''' (1935 – vivente), critico d'arte, critico letterario e accademico italiano.
'''Renato Barilli''' (1935 – vivente) critico d'arte, critico letterario e accademico italiano.


==Citazioni di Renato Barilli==
==Citazioni di Renato Barilli==

Versione delle 20:53, 23 nov 2019

Renato Barilli (1935 – vivente) critico d'arte, critico letterario e accademico italiano.

Citazioni di Renato Barilli

  • Certo è che pure in Balla e in Depero le sagome si fanno esatte, plastiche, volumetriche, conciliate col piacere della decorazione. De resto Depero non è alieno dallo sfruttare anche lui il tema della maschera, seppure sotto la forma, più consona al credo futurista, del robot: e dunque si tratta di una maschera, di un burattino confacente al clima dell'industrialismo; così come il sostanziale realismo magico-incantato di Dottori cerca la legittimazione nell'Aeropittura. Ma sono alibi, giusto per non tradire la fede nel progresso, quando in realtà essa vacilla ed è scossa dal dubbio.[1]
  • Se poi lasciamo questo versante "astratto", decisamente coraggioso quando sia sviluppato nell'ambito del manifesto, per rientrare in un più accattivante linguaggio figurativo, constatiamo che anche qui i migliori cartellonisti del decennio non rinunciano allo spirito di una sintesi forzata: è l'occasione di elevare un peana al lavoratore, visto appunto come una "macchina" protesa nello sforzo, anche quando si concede al tempo libero dello sport o del turismo, di cui il regime è tenuto a farsi carico, come vuole il modello delle grandi dittature nazional-socialiste di quegli anni. Si veda in tal senso una splendida serie di contributi realizzati da F. Lenhart, che ci dà anche una specie di vocabolario dei piaceri "generosamente" orchestrati allora dal regione dominante: la partita a tennis, la gita sociale, in treno o in autobus, e infine il piacere allo stato puro, alquanto vizioso e dissipatorio, cioè l'elogio delle cartine per sigarette Modiano, affidato alla seduzione di una figura femminile redatta secondo canoni di moda anch'essi condotti con estrema essenzialità.[2]

Note

  1. Da L'arte e il manifesto: una storia comune; citato in L'Italia che cambia attraverso i manifesti della raccolta Salce, Catalogo della mostra, Palazzo della Permanente, Spazio Baj Palazzo Dugnani, Ridotto dei palchi del Teatro della Scala, Milano 12 settembre - 29 ottobre 1989, Edizioni Artificio, Firenze, 1989, p. 60.
  2. Da L'arte e il manifesto: una storia comune; citato in L'Italia che cambia attraverso i manifesti della raccolta Salce, Catalogo della mostra, Palazzo della Permanente, Spazio Baj Palazzo Dugnani, Ridotto dei palchi del Teatro della Scala, Milano 12 settembre - 29 ottobre 1989, Edizioni Artificio, Firenze, 1989, p. 62.

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