Gianfranco Civolani: differenze tra le versioni

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*Mia madre ha quattro anni meno del [[Bologna Football Club 1909|Bologna]]: mia madre sta benissimo, il Bologna no.<ref>Dal programma radiofonico ''Lui e Lei'', Radio Nettuno, 3 ottobre 2008.</ref>
*Mia madre ha quattro anni meno del [[Bologna Football Club 1909|Bologna]]: mia madre sta benissimo, il Bologna no.<ref>Dal programma radiofonico ''Lui e Lei'', Radio Nettuno, 3 ottobre 2008.</ref>
*Provo a dire, io che l'ho visto e ammirato in campo e che con lui ho dialogato particolarmente quando d'estate andavo a trovarlo a Grado e lui mi spiegava e mi raccontava, lui che aveva fama di carattere dolce e levigato come la carta vetrata. Dimmi come era [[Fabio Capello|Capello]] e come giocava. Faceva correre la palla, apriva e spalancava gli occhi anche per gli altri. E non faceva tanti gol, ma tutti importanti, quarantaquattro in campionato e anche otto in azzurro, con quel memorabile gol a Wembley, un gol che fece lacrimare una classe operaia che lassù nell'Isola per un attimo si sentì in Paradiso. E sapeva vivere.<ref>Da ''Tanto di cappello al calciatore Capello'', ''Guerin Sportivo'', maggio 2015, p. 9.</ref>
*Provo a dire, io che l'ho visto e ammirato in campo e che con lui ho dialogato particolarmente quando d'estate andavo a trovarlo a Grado e lui mi spiegava e mi raccontava, lui che aveva fama di carattere dolce e levigato come la carta vetrata. Dimmi come era [[Fabio Capello|Capello]] e come giocava. Faceva correre la palla, apriva e spalancava gli occhi anche per gli altri. E non faceva tanti gol, ma tutti importanti, quarantaquattro in campionato e anche otto in azzurro, con quel memorabile gol a Wembley, un gol che fece lacrimare una classe operaia che lassù nell'Isola per un attimo si sentì in Paradiso. E sapeva vivere.<ref>Da ''Tanto di cappello al calciatore Capello'', ''Guerin Sportivo'', maggio 2015, p. 9.</ref>
*{{NDR|frase conclusiva delle sue rubriche televisive e dei suoi pezzi giornalistici}} State benone.<ref>Citato in Margherita Bianchini, ''101 cose da fare a Bologna almeno una volta nella vita'', Newton Compton, Roma, [https://books.google.it/books?id=Yk55attlc4UC&pg=PT248&dq=&sa=X&ved=0ahUKEwiZ-Z3mjI3mAhXS_aQKHZZZBxsQ6AEILTAB#v=onepage&q&f=false p. 248]. ISBN 978-88-541-2546-9</ref>


==Note==
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Versione delle 15:26, 28 nov 2019

Gianfranco Civolani (1935 – 2019), giornalista, scrittore e dirigente sportivo italiano.

Citazioni di Gianfranco Civolani

  • La cosa che mi conforta è che al calcio d'inizio siamo ancora zero a zero.[1]
  • Mia madre ha quattro anni meno del Bologna: mia madre sta benissimo, il Bologna no.[2]
  • Provo a dire, io che l'ho visto e ammirato in campo e che con lui ho dialogato particolarmente quando d'estate andavo a trovarlo a Grado e lui mi spiegava e mi raccontava, lui che aveva fama di carattere dolce e levigato come la carta vetrata. Dimmi come era Capello e come giocava. Faceva correre la palla, apriva e spalancava gli occhi anche per gli altri. E non faceva tanti gol, ma tutti importanti, quarantaquattro in campionato e anche otto in azzurro, con quel memorabile gol a Wembley, un gol che fece lacrimare una classe operaia che lassù nell'Isola per un attimo si sentì in Paradiso. E sapeva vivere.[3]
  • [frase conclusiva delle sue rubriche televisive e dei suoi pezzi giornalistici] State benone.[4]

Note

  1. Telecronaca della partita Inter-Bologna, è-tv, 4 ottobre 2008.
  2. Dal programma radiofonico Lui e Lei, Radio Nettuno, 3 ottobre 2008.
  3. Da Tanto di cappello al calciatore Capello, Guerin Sportivo, maggio 2015, p. 9.
  4. Citato in Margherita Bianchini, 101 cose da fare a Bologna almeno una volta nella vita, Newton Compton, Roma, p. 248. ISBN 978-88-541-2546-9

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