Gaetano Trezza: differenze tra le versioni
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*Il [[darwinismo]] potrà correggersi e compiersi, ma il nuovo concetto della natura e della storia che ci viene da lui, costituirà la base dell'avvenire; egli rinnoverà lo studio della storia, come rinnovò quello della natura; ed è qui la parte più difficile e men conosciuta di quella teoria, e tanto più difficile che pochi ancora, son giunti ad un concetto scientifico della storia e delle sue leggi. (Il Darwinismo e le formazioni storiche, pp. 219-220) |
*Il [[darwinismo]] potrà correggersi e compiersi, ma il nuovo concetto della natura e della storia che ci viene da lui, costituirà la base dell'avvenire; egli rinnoverà lo studio della storia, come rinnovò quello della natura; ed è qui la parte più difficile e men conosciuta di quella teoria, e tanto più difficile che pochi ancora, son giunti ad un concetto scientifico della storia e delle sue leggi. (Il Darwinismo e le formazioni storiche, pp. 219-220) |
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*[[David Lazzaretti]] sentì forse rozzamente in sé stesso la ribellione dello spirito moderno contro la Chiesa papale; ma non avendo {{sic|coltura}} scientifica che lo aiutasse nei problemi contemporanei, improvvisò una specie di buffoneria ascetica, {{sic|spruzzolandovi}} un po' di socialismo male inteso e male effettuato. A quei credenti che aspettano ancora la sua risurrezione, converrebbe insegnare meglio la realtà del mondo e risanarli dall'ignoranza che li corrompe in una fede impossibile. (David Lazzaretti, p. 257) |
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==Bibliografia== |
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Versione delle 14:38, 16 dic 2019
Gaetano Trezza (1828 – 1892), scrittore e filologo italiano.
Saggi postumi
- Nelle religioni semitiche Dio è tutto, l'uomo nulla; il monoteismo schiaccia ogni volontà indipendente, ogni iniziativa della ragione, ogni ardimento che si ribelli al suo gioco: quindi produce nell'uomo uno stato intellettuale e morale che lo dispone a quella rassegnazione timorosa ed inerte che fiacca le potenze dello spirito, e deprime ogni abito virilmente efficace. (Il pessimismo, pp. 69-70)
- Chi non ha fede nel pensiero come in uno dei grandi valori cosmici e non ne comprende le divine energie, maledice il più bel dono dell'essere, calunnia quell'ideale che si matura nel suo grembo, e consuma sé stesso in un pessimismo dannoso sempre alla specie umana; sia che lo nasconda e lo simuli colle speranze ascetiche a cui non corrisponde realtà veruna; sia che lo dissolva in querimonie romantiche, od in bestemmie inutili contro le leggi della natura e della storia. (Il pessimismo, pp. 72-73)
- La scoperta di Carlo Darwin sull'Origine delle specie, ch'è certo la più grande e la più feconda del secolo decimonono, non ci dié soltanto la legge delle formazioni biologiche, ma ci spiega del pari le formazioni storiche. [...].
L'aver staccato la storia dalla natura facendone due creazioni indipendenti e governate da leggi distinte, quasi che ciò ch'è vero scientificamente nel giro dei fenomeni fisici, nol sia nel giro dei fenomeni storici, è uno degli errori ereditati dal vecchio dualismo platonico, e che, pur troppo, domina ancora e corrompe gli studi moderni. (Il Darwinismo e le formazioni storiche, pp. 217-218)
- Il darwinismo potrà correggersi e compiersi, ma il nuovo concetto della natura e della storia che ci viene da lui, costituirà la base dell'avvenire; egli rinnoverà lo studio della storia, come rinnovò quello della natura; ed è qui la parte più difficile e men conosciuta di quella teoria, e tanto più difficile che pochi ancora, son giunti ad un concetto scientifico della storia e delle sue leggi. (Il Darwinismo e le formazioni storiche, pp. 219-220)
- David Lazzaretti sentì forse rozzamente in sé stesso la ribellione dello spirito moderno contro la Chiesa papale; ma non avendo coltura scientifica che lo aiutasse nei problemi contemporanei, improvvisò una specie di buffoneria ascetica, spruzzolandovi un po' di socialismo male inteso e male effettuato. A quei credenti che aspettano ancora la sua risurrezione, converrebbe insegnare meglio la realtà del mondo e risanarli dall'ignoranza che li corrompe in una fede impossibile. (David Lazzaretti, p. 257)
Bibliografia
- Gaetano Trezza, Saggi postumi, Drucker & Tedeschi, Verona - Padova, 1885.
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