Gaetano Trezza: differenze tra le versioni

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Incipit di Confessioni {{sic|d'un}} scettico
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*[[Davide Lazzaretti|David Lazzaretti]] sentì forse rozzamente in sé stesso la ribellione dello spirito moderno contro la Chiesa papale; ma non avendo {{sic|coltura}} scientifica che lo aiutasse nei problemi contemporanei, improvvisò una specie di buffoneria ascetica, {{sic|spruzzolandovi}} un po' di socialismo male inteso e male effettuato. A quei credenti che aspettano ancora la sua risurrezione, converrebbe insegnare meglio la realtà del mondo e risanarli dall'ignoranza che li corrompe in una fede impossibile. (David Lazzaretti, p. 257)
*[[Davide Lazzaretti|David Lazzaretti]] sentì forse rozzamente in sé stesso la ribellione dello spirito moderno contro la Chiesa papale; ma non avendo {{sic|coltura}} scientifica che lo aiutasse nei problemi contemporanei, improvvisò una specie di buffoneria ascetica, {{sic|spruzzolandovi}} un po' di socialismo male inteso e male effettuato. A quei credenti che aspettano ancora la sua risurrezione, converrebbe insegnare meglio la realtà del mondo e risanarli dall'ignoranza che li corrompe in una fede impossibile. (David Lazzaretti, p. 257)

==[[Incipit]] di ''Confessioni {{sic|d'un}} scettico''==
Tu mi domandi la via della vita per camminare più pronta nella vigilia dei sensi. Oh! sai tu che la rivelazione del vero ucciderà le speranze fantastiche nelle quali s'adagia mollemente la tua anima stanca? sai tu che gli Dei si eclisseranno tutti su quella via dolorosa, e che rimarrai soletta cercandoti intorno come chi cerca un paradiso perduto? sai tu quante fraudi, quanti dolori, quante demenze v'ha seminato la natura per trastullarsi nella sua settimana terrestre? <!--(cap. I, p. 7)-->


==Bibliografia==
==Bibliografia==

Versione delle 16:58, 16 dic 2019

Firenze: lapide in memoria di Gaetano Trezza

Gaetano Trezza (1828 – 1892), scrittore e filologo italiano.

Saggi postumi

Incipit

Raccomando i miei Saggi postumi a quei Lettori che serbano la probità dell'intelletto in tanto ludibrio di critica superficiale e frivola. Saranno pochi, lo so; ma che dovrei aspettarmi da chi non legge o sfoglia qualche pagina così per ozio, e getta via un libro se contrasti alle idee dei più, o riesca a conclusioni diverse da quelle che si mantengono già nel suo cervello! Io uso da molt'anni un modo di critica che a certa gente non piace, né me ne lagno; ciascuno ha i suoi gusti secondo i quali biasima o loda.

Citazioni

  • Nelle religioni semitiche Dio è tutto, l'uomo nulla; il monoteismo schiaccia ogni volontà indipendente, ogni iniziativa della ragione, ogni ardimento che si ribelli al suo gioco: quindi produce nell'uomo uno stato intellettuale e morale che lo dispone a quella rassegnazione timorosa ed inerte che fiacca le potenze dello spirito, e deprime ogni abito virilmente efficace. (Il pessimismo, pp. 69-70)
  • Chi non ha fede nel pensiero come in uno dei grandi valori cosmici e non ne comprende le divine energie, maledice il più bel dono dell'essere, calunnia quell'ideale che si matura nel suo grembo, e consuma sé stesso in un pessimismo dannoso sempre alla specie umana; sia che lo nasconda e lo simuli colle speranze ascetiche a cui non corrisponde realtà veruna; sia che lo dissolva in querimonie romantiche, od in bestemmie inutili contro le leggi della natura e della storia. (Il pessimismo, pp. 72-73)
  • La filosofia d'Origene scientificamente non ha valore alcuno, per noi moderni; storicamente ne ha molto. (La filosofia d'Origene, p. 201)
  • La filosofia d'Origene non ha che un maestro: la rivelazione di Dio; non ha che un centro: il Cristo degli Evangeli, e specialmente del pseudoevangelo di San Giovanni; non ha che un fine: la salute universale dei figluoli della Grazia. Le leggi della natura non le conosce, anzi le sdegna; il mondo dei fenomeni che costituisce la realtà in cui si esercita la scienza, per lui è l'ombra caduca d'un mondo di spiriti sprigionati dagli organi, purificati dalla peste corporea, e fatti uni con Dio che sarà tutto in tutti. La vita verace è fuor dalla vita, fuori dai sensi, fuori dai fenomeni, campata nell'unità trascendente dell'Essere impervio. (La filosofia d'Origene, p. 203)
  • La scoperta di Carlo Darwin sull'Origine delle specie, ch'è certo la più grande e la più feconda del secolo decimonono, non ci dié soltanto la legge delle formazioni biologiche, ma ci spiega del pari le formazioni storiche. [...].
    L'aver staccato la storia dalla natura facendone due creazioni indipendenti e governate da leggi distinte, quasi che ciò ch'è vero scientificamente nel giro dei fenomeni fisici, nol sia nel giro dei fenomeni storici, è uno degli errori ereditati dal vecchio dualismo platonico, e che, pur troppo, domina ancora e corrompe gli studi moderni. (Il Darwinismo e le formazioni storiche, pp. 217-218)
  • Il darwinismo potrà correggersi e compiersi, ma il nuovo concetto della natura e della storia che ci viene da lui, costituirà la base dell'avvenire; egli rinnoverà lo studio della storia, come rinnovò quello della natura; ed è qui la parte più difficile e men conosciuta di quella teoria, e tanto più difficile che pochi ancora, son giunti ad un concetto scientifico della storia e delle sue leggi. (Il Darwinismo e le formazioni storiche, pp. 219-220)
  • David Lazzaretti sentì forse rozzamente in sé stesso la ribellione dello spirito moderno contro la Chiesa papale; ma non avendo coltura scientifica che lo aiutasse nei problemi contemporanei, improvvisò una specie di buffoneria ascetica, spruzzolandovi un po' di socialismo male inteso e male effettuato. A quei credenti che aspettano ancora la sua risurrezione, converrebbe insegnare meglio la realtà del mondo e risanarli dall'ignoranza che li corrompe in una fede impossibile. (David Lazzaretti, p. 257)

Incipit di Confessioni d'un scettico

Tu mi domandi la via della vita per camminare più pronta nella vigilia dei sensi. Oh! sai tu che la rivelazione del vero ucciderà le speranze fantastiche nelle quali s'adagia mollemente la tua anima stanca? sai tu che gli Dei si eclisseranno tutti su quella via dolorosa, e che rimarrai soletta cercandoti intorno come chi cerca un paradiso perduto? sai tu quante fraudi, quanti dolori, quante demenze v'ha seminato la natura per trastullarsi nella sua settimana terrestre?

Bibliografia

  • Gaetano Trezza, Saggi postumi, Drucker & Tedeschi, Verona - Padova, 1885.

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