Paolo Tibaldi: differenze tra le versioni

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'''Paolo Tibaldi''' (1825 – 1901),<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/paolo-tibaldi/ Tibaldi, Paolo], ''Treccani.it''.</ref> patriota italiano.
'''Paolo Tibaldi''' (1825 – 1901),<ref>''[http://www.treccani.it/enciclopedia/paolo-tibaldi/ Tibaldi, Paolo]'', ''Treccani.it''.</ref> patriota italiano.


==''Da Roma a Cajenna''==
==''Da Roma a Cajenna''==
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===Citazioni===
===Citazioni===
*Allorché vedo questi sedicenti [[Missionario|missionarj]] d'ambo i sessi, che abbandonano il suolo natìo per imporre ai popoli di lontani paesi i loro dei e le loro credenze con tutto il corollario di stupide superstizioni, e svelgono dall'anima di quegl'ingenui, (con mezzi spesso riprovevoli) credenze talvolta più assurde, io domando a me stesso se essi non vadano per calcolo o per fanatismo a commettere un crimine; e se talvolta avviene che sieno massacrati compiendo l'opera loro, mi domando se ciò non è forse giustizia per parte di coloro ai quali non si cerca di involare la borsa, ma un più prezioso tesoro: la libertà di coscienza e di pensiero!... (p. 30)
*Oh {{Sic|quanto}} energia infonde la [[speranza]]! (p. 43)
*Oh {{Sic|quanto}} energia infonde la [[speranza]]! (p. 43)
*È un grande conforto per chi [[amore|ama]] i suoi simili, sapersi riamato. (p. 96)
*È un grande conforto per chi [[amore|ama]] i suoi simili, sapersi riamato. (p. 96)

Versione delle 21:28, 9 gen 2020

Paolo Tibaldi (1825 – 1901),[1] patriota italiano.

Da Roma a Cajenna

Incipit

Mi è patria l'Italia. Nacqui a Piacenza il 27 gennaio 1827.
A cinque anni fui orfano di padre. La mia buona madre rimase vedova con dieci teneri figli, di cui io era il più giovane.
Le poche risorse, retaggio del padre, erano appena sufficienti ai bisogni di sì numerosa famiglia. La madre affettuosa nulla trascurò per allevare i figliuoli, loro inculcando con l'esempio il sentimento del bene e del bello.
Fiduciosa in sagace previdenza, ella mi spronava alla carriera delle arti belle, carriera alla quale mi diedi con grande amore e studio indefesso.

Citazioni

  • Allorché vedo questi sedicenti missionarj d'ambo i sessi, che abbandonano il suolo natìo per imporre ai popoli di lontani paesi i loro dei e le loro credenze con tutto il corollario di stupide superstizioni, e svelgono dall'anima di quegl'ingenui, (con mezzi spesso riprovevoli) credenze talvolta più assurde, io domando a me stesso se essi non vadano per calcolo o per fanatismo a commettere un crimine; e se talvolta avviene che sieno massacrati compiendo l'opera loro, mi domando se ciò non è forse giustizia per parte di coloro ai quali non si cerca di involare la borsa, ma un più prezioso tesoro: la libertà di coscienza e di pensiero!... (p. 30)
  • Oh quanto energia infonde la speranza! (p. 43)
  • È un grande conforto per chi ama i suoi simili, sapersi riamato. (p. 96)
  • Altri, ben altri sentimenti che quelli d'odio e di vendetta, devono animare un repubblicano, egli deve saper perdonare agli oppressori della vigilia diventati i vinti del domani, egli deve dare l'esempio del bene colla giustizia e colla moderazione. (p. 96)

Explicit

L'ingratitudine può offendere, ma non tener lontani gli uomini disinteressati, che giurarono combattere fino alla morte pei tre principi che dovevano emancipare il mondo: Libertà, Fratellanza, Eguaglianza! Principi che dovevano servire di base alla repubblica universale, democratica e sociale.

Note

  1. Tibaldi, Paolo, Treccani.it.

Bibliografia