Cornelius Lanczos: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m sistemo |
|||
Riga 2: | Riga 2: | ||
==Citazioni di Cornelius Lanczos== |
==Citazioni di Cornelius Lanczos== |
||
*[...] si ha la sensazione che un uomo come [[Albert Einstein|Einstein]] vivrà per sempre così come [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]] non potrà mai morire. Tuttavia qualcosa è perduto per sempre: la pura gioia di vivere che era tanta parte della sua natura. È difficile rendersi conto che quest'uomo, così incredibilmente modesto e schivo, non è più qui con noi. Era consapevole del ruolo eccezionale che il destino gli aveva assegnato e anche della sua grandezza. Ma era precisamente la sua straordinaria grandezza a renderlo modesto e umile; non era una posa, si trattava di una sua intima necessità [...].<ref>Da una lettera a Margot Einstein in occasione della morte del padre Albert, 26 aprile 1955; citato in Albert Einstein, ''Il lato umano: spunti per un ritratto'' (tit. or.: ''The Human Side''), a cura di Helen Dukas e [[Banesh Hoffmann]], traduzione di Annamaria Gilberti, Einaudi, Torino, 1980, p. 106.</ref> |
*(''Necrologio per Einstein''): [...] si ha la sensazione che un uomo come [[Albert Einstein|Einstein]] vivrà per sempre, così come [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]] non potrà mai morire. Tuttavia qualcosa è perduto per sempre: la pura gioia di vivere che era tanta parte della sua natura. È difficile rendersi conto che quest'uomo, così incredibilmente modesto e schivo, non è più qui con noi. Era consapevole del ruolo eccezionale che il destino gli aveva assegnato e anche della sua grandezza. Ma era precisamente la sua straordinaria grandezza a renderlo modesto e umile; non era una posa, si trattava di una sua intima necessità [...].<ref>Da una lettera a Margot Einstein in occasione della morte del padre Albert, 26 aprile 1955; citato in Albert Einstein, ''Il lato umano: spunti per un ritratto'' (tit. or.: ''The Human Side''), a cura di Helen Dukas e [[Banesh Hoffmann]], traduzione di Annamaria Gilberti, Einaudi, Torino, 1980, p. 106.</ref> |
||
==Citazioni su Cornelius Lanczos== |
==Citazioni su Cornelius Lanczos== |
Versione delle 13:02, 21 gen 2020
Cornelius Lanczos (1893 – 1974), fisico e matematico ungherese.
Citazioni di Cornelius Lanczos
- (Necrologio per Einstein): [...] si ha la sensazione che un uomo come Einstein vivrà per sempre, così come Beethoven non potrà mai morire. Tuttavia qualcosa è perduto per sempre: la pura gioia di vivere che era tanta parte della sua natura. È difficile rendersi conto che quest'uomo, così incredibilmente modesto e schivo, non è più qui con noi. Era consapevole del ruolo eccezionale che il destino gli aveva assegnato e anche della sua grandezza. Ma era precisamente la sua straordinaria grandezza a renderlo modesto e umile; non era una posa, si trattava di una sua intima necessità [...].[1]
Citazioni su Cornelius Lanczos
- Tu sei l'unica persona che io conosca che condivide il mio atteggiamento verso la fisica; la fede nella comprensione della realtà attraverso qualcosa di fondamentalmente semplice e unito... (Albert Einstein)
Note
- ↑ Da una lettera a Margot Einstein in occasione della morte del padre Albert, 26 aprile 1955; citato in Albert Einstein, Il lato umano: spunti per un ritratto (tit. or.: The Human Side), a cura di Helen Dukas e Banesh Hoffmann, traduzione di Annamaria Gilberti, Einaudi, Torino, 1980, p. 106.
Altri progetti
- (EN) Wikipedia contiene una voce riguardante Cornelius Lanczos
- Commons contiene immagini o altri file su Cornelius Lanczos