Grey's Anatomy (seconda stagione): differenze tra le versioni

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==Episodio 1, ''La pioggia''==
==Episodio 1, ''La pioggia''==


*Per diventare un [[chirurgia|chirurgo]] bravo, devi sempre pensare come un chirurgo. Le emozioni confondono. Bisogna lasciarle fuori quando entri in sala operatoria, pulita e sterile, dove quello che devi fare è molto semplice: tagliare, suturare e chiudere. Ma qualche ferita a volte non riesci a chiuderla. È una ferita che non si rimargina, che resta aperta. [...] Dicono che la pratica renda perfetti. La teoria è: più ragioni come un chirurgo, più possibilità hai di diventarlo. Più sei bravo a restare freddo, cinico nel tagliare, suturare e chiudere e più sarà difficile cambiare atteggiamento. Smettiamo di ragionare come chirurghi e ricordiamoci cosa vuol dire pensare da essere umani. ('''Meredith''')
*Per diventare un [[chirurgia|chirurgo]] bravo, devi sempre pensare come un chirurgo. Le emozioni confondono. Bisogna lasciarle fuori quando entri in sala operatoria, pulita e sterile, dove quello che devi fare è molto semplice: tagliare, suturare e chiudere. Ma qualche ferita a volte non riesci a chiuderla. È una ferita che non si rimargina, che resta aperta. [...] Dicono che la pratica renda perfetti. La teoria è: più ragioni come un chirurgo, più possibilità hai di diventarlo. Più sei bravo a restare freddo, cinico nel tagliare, suturare e chiudere e più sarà difficile cambiare atteggiamento. Smettiamo di ragionare come chirurghi e ricordiamoci cosa vuol dire pensare da essere umani. ('''Meredith, voce narrante''')


*'''Richard''': Da oggi tu sarai le mie orecchie ed i miei occhi. Devi diventare una spugna.
*'''Richard''': Da oggi tu sarai le mie orecchie ed i miei occhi. Devi diventare una spugna.

Versione delle 19:07, 20 feb 2020

Voce principale: Grey's Anatomy.

Grey's Anatomy, seconda stagione.

Episodio 1, La pioggia

  • Per diventare un chirurgo bravo, devi sempre pensare come un chirurgo. Le emozioni confondono. Bisogna lasciarle fuori quando entri in sala operatoria, pulita e sterile, dove quello che devi fare è molto semplice: tagliare, suturare e chiudere. Ma qualche ferita a volte non riesci a chiuderla. È una ferita che non si rimargina, che resta aperta. [...] Dicono che la pratica renda perfetti. La teoria è: più ragioni come un chirurgo, più possibilità hai di diventarlo. Più sei bravo a restare freddo, cinico nel tagliare, suturare e chiudere e più sarà difficile cambiare atteggiamento. Smettiamo di ragionare come chirurghi e ricordiamoci cosa vuol dire pensare da essere umani. (Meredith, voce narrante)
  • Richard: Da oggi tu sarai le mie orecchie ed i miei occhi. Devi diventare una spugna.
  • Derek: [A proposito del tradimento di Addison] Era così scontato, immorale, disonesto, crudele... soprattutto crudele. E così sono partito.
    Meredith: E hai incontrato me...
    Derek: E ho incontrato te...
    Meredith: E... per te che cos'ero? Solo la donna giusta per dimenticare?
    Derek: Tu sei stata ossigeno puro, stavo annegando e mi hai salvato. Ti sembra poco?
    Meredith: Non mi sembra abbastanza.
  • Cristina: La clinica ha una regola: non mi confermavano l'appuntamento se prima non fornivo il nome di una persona che deve venire con me. Qualcuno che sia presente nel caso di un... sì, qualcuno che mi riporti a casa dopo. Comunque gli ho fornito il nome. Mi sono confidata con te perché sei tu quella persona.
    Meredith: Davvero?
    Cristina: Sì, quella sei tu, comunque...
    Meredith: Comunque...
    Cristina: Mi ha mollato... Ma ti rendi conto che mi stai abbracciando?
    Meredith: Chiudi il becco, sono la tua persona.
  • Izzie: Non avevi appuntamento col dottor Stranamore?
    George: Dottor Stranamore sposato!
  • Derek: Meredith!
    Meredith: Vattene!
    Derek: Aspetta! Parliamone un po'!
    Meredith: Vuoi parlarne? No! E per favore non seguirmi!
    Derek: Fammi almeno spiegare!
    Meredith: Vuoi spiegare? Sai quando dovevi spiegare? Quando ci incontrammo al bar prima che iniziasse tutto! Sì, in quel momento dovevi parlare!
    Derek: Senti... lo so cosa provi!
    Meredith: Tu lo sai?! Scusami, ma non ci credo, perché se lo sapessi non fiateresti nemmeno, ti volteresti e torneresti subito dentro perché avresti capito che ho una gran voglia di salire in auto, investirti e passarti sopra almeno un migliaio di volte!
  • George: Dammi le chiavi...
    Meredith: Sto bene!
    George: Sì, ma dammi le chiavi: ti porto a casa!

Episodio 2, Quando è troppo è troppo

  • Ho una zia che ogni volta che versa qualcosa da bere a qualcuno dice: «dimmi tu quando basta». Mia zia diceva sempre: «dimmi quando basta» e noi ovviamente non lo dicevamo mai. Nessuno dice mai "basta", così resta aperta la possibilità di averne ancora. Più tequila. Più amore. Più di tutto. Di più è meglio. [...] Vorrei dire una cosa a proposito del bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno, e del sapere quando dire basta. La linea che divide il vuoto dal pieno è un barometro dei nostri bisogni e dei nostri desideri. Decidiamo noi dov'è quella linea. Tutto dipende anche da cosa ci stanno versando. A volte ne vogliamo soltanto un sorso, altre volte non è mai abbastanza, il bicchiere è senza fondo... e vogliamo averne di più. (Meredith)
  • Derek: Io mi sono aperto con te ieri!
    Meredith: Non basta.
    Derek: Come non basta?
    Meredith: Quando hai aspettato due mesi, senza dirmelo, e io lo sono venuta a saperlo da Addison in persona, quando si è presentata qui tutta bella scosciata, allora hai levato il tappo. Sono un lavandino stappato, qualsiasi cosa tu dica mi svuoto immediatamente, non c'è niente che basti.
    George: Poteva trovare una metafora migliore...
    Izzie: È la sbronza di ieri sera...
  • Cristina: Sono bambole sessiste e diaboliche, che creano falsi miti facendo leva sulle inclinazioni pornografiche dei maschi.
    Bailey: Hai preso il caffè con l'aceto stamattina, Yang? Sono bambole!
  • Derek: La testa che indossa la corona dorme scomoda!

Episodio 3, Una giornata da dimenticare

  • I chirurghi sono dei maniaci ossessivi. Con un bisturi in mano... ti senti inarrestabile. Non provi più paure, né dolore. Ti senti come un gigante forte e invincibile. Ma poi esci dalla sala operatoria e tutta quella perfezione e quell'autocontrollo perdono di significato. [...] Perdere il controllo non piace a nessuno, ma per un chirurgo... non c'è niente di peggio. È un segno di debolezza, di non essere all'altezza. Eppure ci sono momenti in cui proprio non riesci a farne a meno, in cui il mondo smette di girare e ti accorgi che il tuo piccolo bisturi luccicante stavolta non potrà salvarti. Per quanto ci si affanni per evitarlo, a volte si cade. E fa paura da morire... a meno che... questo precipitare verso il fondo non diventi l'occasione per i tuoi amici di afferrarti e salvarti. (Meredith)
  • Derek: Meredith? Meredith?
    Meredith [piangendo]: No... ti prego, ti prego, non dire niente.
    Derek: Ok.
    Meredith: È solo che sono esausta. Mia madre mi sta sfinendo, poi quello che è successo a Cristina... e anche tu. Odiare te è la cosa che più mi sfinisce. E non voglio odiarti. Non posso.

Episodio 4, Negare, negare, negare

  • La chiave per sopravvivere quando sei uno specializzando in chirurgia è negare. Neghiamo di essere stanchi, neghiamo di avere paura, neghiamo di cercare il successo a tutti i costi. E, cosa più importante, neghiamo che stiamo negando. Noi vediamo solo quello che vogliamo vedere e crediamo solo a quello che vogliamo credere. E funziona. Mentiamo così tanto a noi stessi che dopo un po' le menzogne cominciano a sembrare realtà. Mentiamo così tanto che non sappiamo più riconoscere la verità, neanche quando l'abbiamo di fronte [...] A volte la realtà ha un modo tutto suo assolutamente inaspettato di presentarsi e quando la diga cede la sola cosa che si può fare è nuotare. Il mondo della finzione è una prigione, non un posto dove mettersi al sicuro. Non possiamo mentire a noi stessi troppo a lungo. Siamo stanchi. Siamo impauriti. E negare non cambia la realtà. Prima o poi dobbiamo disfarci del nostro negare e guardare in faccia la realtà, sfidandola a duello. Negare, negare, negare. Negare l'evidenza rischia di farci perdere di vista la realtà. (Meredith)

Episodio 5, Il potere del dolore

  • Il dolore ti colpisce in tutte le sue forme: una fitta leggera, un po' di amarezza, un dolore che va e viene, la normale sofferenza con cui conviviamo tutti i giorni. Poi c'è un tipo di sofferenza che non riesci ad ignorare. Una sofferenza così grande che cancella tutti gli altri pensieri, che fa scomparire il resto del mondo. E a un certo punto non riusciamo a pensare ad altro che alla nostra grande sofferenza. Come affrontiamo il dolore dipende da noi. Il dolore: ci anestetizziamo, lo accettiamo, lo elaboriamo, lo ignoriamo. E per alcuni di noi il miglior modo per affrontarlo è conviverci. [...] Il dolore: devi aspettare che se ne vada, sperare che scompaia da solo, sperare che la ferita che l'ha causato guarisca. Non ci sono soluzioni né risposte facili. Bisogna fare un respiro profondo e aspettare che il dolore si nasconda da qualche parte. La maggior parte delle volte il dolore può essere sopportato, ma a volte il dolore ti afferra: quando meno te lo aspetti ti colpisce sotto la cintura e non ti lascia in pace. Il dolore... devi solo conviverci, perché la verità è che non puoi evitarlo e la vita te ne porta sempre dell'altro. (Meredith)
  • Forse ci piace il dolore. Forse gli siamo legati. Perché senza di esso non capiremmo ciò che è reale. (Meredith)
  • Meredith: Ho mentito. Non sono... fuori dal nostro rapporto, ci sono dentro talmente tanto che sono umiliata perché sono qui a supplicarti..
    Derek: Meredith...
    Meredith: Sta' zitto! Tu dici Meredith e io urlo, l'hai dimenticato? Ok, ecco qui. La tua scelta è semplice: lei o me. Io sono sicura che lei è una gran donna, ma vedi, io ti amo, in un modo veramente incredibile, cerco di amare i tuoi gusti musicali, ti lascio l'ultimo pezzo di torta, potrei saltare dalla montagna più alta se me lo chiedessi e ciò che mi porta ad odiarti mi spinge ad amarti per cui prendi me, scegli me, ama me. [Derek fa per interromperla ma lei continua] Io vado da Joe stasera e se tu dovessi decidere di firmare i documenti mi trovi lì.
  • Meredith! Sei cresciuta. Peccato, è terribile crescere. Ma la giostra continua a girare e non puoi scendere. (Ellis Grey)

Episodio 6, Dentro di te come un treno

  • In generale, la gente si può dividere in due categorie: quelli che amano le sorprese e quelli che non le amano. Io... non le amo. Non ho mai conosciuto un chirurgo che ami le sorprese. Perché, come chirurghi, ci piace sapere cosa succede. Dobbiamo sapere cosa succede, perché altrimenti la gente muore e i parenti ci fanno causa. Sto delirando? Sì, forse sto delirando. Ok, la mia opinione; in effetti ne ho una, non c'entra niente con le sorprese o la morte, le cause legali o l'essere chirurghi. La mia opinione è questa: chiunque abbia detto: «Quello che non sai non può farti male» è un completo e totale imbecille, perché per la maggior parte della gente che conosco il non sapere è la sensazione peggiore al mondo. Ok, va bene, forse c'è qualcosa di peggio. [...] Come chirurghi ci sono tante cose che dobbiamo sapere. Dobbiamo sapere di avere quello che ci serve. Dobbiamo sapere come prenderci cura dei nostri pazienti. E come prenderci cura l'uno dell'altro. E comunque dobbiamo anche capire come prenderci cura di noi stessi. Come chirurghi dobbiamo essere informati, ma come esseri umani a volte è meglio restare all'oscuro... perché nell'oscurità può esserci la paura, ma anche la speranza. (Meredith)

Episodio 7, Qualcosa di cui parlare

  • Comunicare. È la prima cosa che impariamo davvero nella vita. La cosa buffa è che più noi cresciamo, impariamo le parole e cominciamo a parlare e più diventa difficile sapere cosa dire, o peggio ottenere quello che davvero vogliamo. [...] E alla fine della giornata ci sono delle cose delle quali non si può fare a meno di parlare. Certe cose semplicemente non vogliamo sentirle, e altre le diciamo perché non possiamo più tenerle dentro. Per certe cose non servono parole, certe cose si fanno e basta. Alcune cose si dicono perché non si ha altra scelta. E alcune cose le lasciamo dentro noi stessi. E non accade molto spesso, ma di tanto in tanto alcune cose semplicemente parlano da sole. (Meredith)
  • Per essere veramente bello un bacio deve significare qualcosa. Deve essere con qualcuno che non riesci a toglierti dalla testa. Così quando le vostre labbra si toccano l'emozione è fortissima. Un bacio così caldo e profondo da farti dimenticare di riprendere fiato. Non si imbroglia con il primo bacio. Credimi, non farlo. Perché quando trovi la persona giusta, il primo bacio è davvero tutto! (Alex)
  • Bailey: Gira i tacchi e allontanati. [...] Non puoi farlo, non ne hai il diritto. Non più ormai. [riferendosi al fatto di parlare con Meredith]
    Derek: Voglio solo sapere se sta bene.
    Bailey: Non sta bene. È un incidente stradale vivente e tutti rallentano per guardarne i rottami. Però cerca di cavarsela al meglio e reagisce. Lo so che non puoi accorgetene, perché ci stai dentro, ma credimi: ora non puoi aiutarla. Peggioreresti solo le cose. Vattene. Falla riprendere.

Episodio 8, Lascia che sia

  • A scuola un giorno, durante una lezione, leggemmo Giulietta e Romeo. Per migliorare i nostri voti la professoressa Snyder ci fece interpretare i vari ruoli. Sal Scaffarillo fece Romeo e il destino volle che io fossi Giulietta. Le mie compagne erano tutte gelose, ma io la vedevo in modo diverso. Dissi alla Snyder che Giulietta era un'idiota. Innanzitutto si era innamorata dell'unico uomo che non poteva avere, dopodiché diede la colpa al destino per una decisione che era soltanto sua. La professoressa Snyder mi spiegò che quando entra in gioco il destino spesso non siamo più noi a scegliere. Alla veneranda età di tredici anni mi era già estremamente chiaro che in amore, come nella vita, tutto è frutto delle nostre decisioni... e il destino non c'entra assolutamente nulla! Tutti trovano Giulietta e Romeo estremamente romantico. Il vero amore. Che tristezza. Se Giulietta è stata così stupida da innamorarsi del nemico, bersi una bottiglia di veleno e adagiarsi in un sepolcro... be', ha avuto ciò che si meritava. [...] Forse Giulietta e Romeo erano destinati a stare insieme, ma solo per un po', e poi il loro momento passò. Se l'avessero potuto sapere prima, forse sarebbe andato tutto bene... Alla professoressa Snyder dissi che da grande avrei preso in mano le redini della mia vita, che non avrei permesso a nessun uomo di buttarmi giù. La professoressa disse che sarei stata fortunata se avessi vissuto una passione del genere con qualcuno, e che se fosse successo saremmo stati insieme per sempre. Anche adesso credo che per la maggior parte l'amore sia fatto di scelte. Bisogna posare veleno e pugnale e crearsi il proprio lieto fine, la maggior parte delle volte. È che a volte, nonostante le migliori scelte, tutte le migliori intenzioni... il destino vince comunque. (Meredith)
  • Meredith, potresti almeno riconoscere il fatto che esisto? (Derek)
  • Ho un megaforuncolo in fronte e l'umore sotto i piedi... Carpe un corno! (Meredith)
  • Adoro le tue tette e le vorrei avere intorno a me spesso e volentieri, ma non sarebbe la fine del mondo se non le avessi più, perché in realtà è te che voglio. (Alex)
  • Io non mi farei neanche il test... a che pro? Tutti dobbiamo morire... Scusate, è il cerotto di Hello Kitty che mi fa straparlare. (Meredith)
  • George: Ma è sopravvissuto a una caduta di cinque piani, non ha senso... è vissuto perché io potessi trovare Daisy, e lei non l'ha voluto vedere. Che cosa vuol dire?
    Bailey: Siamo tutti parte del grande scherzo cosmico, O'Malley. Lasciami stare adesso.
  • Meredith: Non credo ci si possa aspettare che qualcuno voli sotto di noi per salvarci, credo ci si debba salvare da soli.
    George: Vuoi dire che i piccioni non arriveranno?
    Meredith: I piccioni non arriveranno. No.
  • [Meredith e Derek sono da soli in ascensore]
    Meredith: Mi manchi. [Lui le si avvivina e fa per baciarla, ma si ferma]
    Derek: Non posso.

Episodio 9, Grazie per i ricordi

  • Gratitudine, apprezzamento, ringraziamento. Non importa che parola usiamo, intendiamo sempre la stessa cosa: felicità. Dovremmo essere tutti felici, contenti dei nostri amici, della nostra famiglia, felici di essere vivi, che questo ci piaccia o no! [...] Forse non siamo destinati ad essere felici, forse la gratitudine non c'entra niente con la gioia, forse l'essere grati significa dare il giusto valore alle cose, apprezzare le piccole vittorie, stupirsi della fatica che ci vuole per essere un essere umano. Forse siamo riconoscenti per le cose che conosciamo e forse siamo riconoscenti per quelle che non conosceremo mai... ma alla fine della giornata, il fatto che abbiamo ancora il coraggio di stare in piedi... è già un motivo sufficiente per festeggiare. (Meredith)
  • Ecco, vedi, in questo momento mi sento talmente infelice da non riuscire a stare insieme alle altre persone. Come se la mia tristezza le infettasse. (Meredith)

Episodio 10, Davvero troppo

  • Da bambini si fa con i dolci di Halloween, senza farti vedere dai tuoi genitori te li mangi tutti fino a sentirti male. Al college c'è l'esaltante combinazione di gioventù, tequila e... be', lo sapete. E da chirurgo ti prendi tutto ciò che c'è di buono dove puoi, visto che non capita spesso di trovarlo dove lo si vorrebbe. Perché le cose positive non sono sempre come sembrano. L'eccesso di qualunque cosa, anche quando si tratta di amore, non è sempre positivo. (Meredith)
  • Come facciamo a sapere quando qualcosa è in eccesso, quando è troppo presto, quando si parla troppo, quando ci si diverte troppo, quando c'è troppo amore, quando si chiede troppo e quando qualcosa è troppo per noi? (Meredith)

Episodio 11, Cuore Solitario

  • Quaranta anni fa i Beatles fecero al mondo una semplice domanda: volevano sapere da dove provenissero tutti i cuori solitari. La mia ultima teoria è che molti dei cuori solitari provengano dagli ospedali e con esattezza dai reparti di chirurgia. Siamo chirurghi, trascuriamo le nostre necessità per andare incontro alle necessità dei pazienti. Trascuriamo i nostri amici, le nostre famiglie per salvare amici e famiglie di altre persone. Questo vuol dire che alla fine della giornata tutto quello che ci resta è il nostro cuore e niente al mondo può farci sentire più soli di così. (Meredith)
  • Quattrocento anni fa un altro inglese famoso aveva una sua opinione sulla solitudine: John Donne. Pensava che noi non siamo mai soli, ma lui lo diceva da grande poeta. Nessuno è un'isola chiuso su sé stesso. Tornando al discorso dell'isola, credo che Donne intendesse dire che tutti abbiamo bisogno di qualcuno e di sapere che non siamo soli e chi ha detto che non possa essere qualcuno a quattro zampe, qualcuno con cui giocare e correre insieme o che ti stia solo accanto. (Meredith)

Episodio 12, Lo spirito del Natale

  • È una leggenda metropolitana che i suicidi subiscano un'impennata sotto le feste. In realtà risulta che addirittura diminuiscano. Gli esperti sostengono che sia perché le persone sono meno inclini a farsi fuori quando sono circondate dai familiari. Stranamente però è proprio la stessa vicinanza con i familiari che si pensa sia la causa dell'effettivo aumento delle depressioni sotto le feste natalizie. Sì, va bene, per Izzie non conta. (Meredith)
  • C'è un vecchio proverbio che dice che non puoi scegliere la tua famiglia, è il destino che decide per te e anche se non ti piace, se non la ami o se non la capisci tu ti arrangi. Poi c'è la scuola di pensiero che dice che la famiglia in cui si nasce è semplicemente un punto di partenza. La famiglia ti nutre, ti veste, si prende cura di te finché non sei pronto ad andare in giro per il mondo a cercare qualcosa di tuo. (Meredith)

Episodio 13, Ricominciare

  • Un nuovo inizio grazie al calendario. Succede ogni anno. Rimettiamo l'orologio su gennaio. Il nostro premio per essere sopravvissuti alle feste è un nuovo anno. Rinverdire la grande tradizione dei propositi per l'anno nuovo. Buttati il passato alle spalle e ricomincia. È difficile resistere alla tentazione dell'inizio, alla voglia di accantonare i problemi dell'anno vecchio. (Meredith)
  • Chi può determinare dove finisce il vecchio e comincia il nuovo? Non è un giorno di festa, non è un compleanno né un capodanno. È un evento grande o piccolo. Qualcosa che ci cambia e che idealmente ci dà speranza. Un nuovo modo di vivere e di vedere il mondo, liberarsi delle vecchie abitudini, dei vecchi ricordi. La cosa importante è non smettere mai di credere che si può sempre ricominciare. Ma c'è un'altra cosa importante da ricordare: in mezzo a tanto schifo ci sono alcune cose alle quali vale la pena di aggrapparsi. (Meredith)
  • C'è un paese, chiamato Aggressività Passiva, e tu sei la sua regina. (Derek)
  • Addison: C'è un paese, chiamato Aggressività Passiva, e io sono la sua regina.
    Derek: Volevo solo che lo ammettessi.
  • Meredith: Sto guarendo, quindi non guardarmi in quel modo.
    Derek: Quale modo?
    Meredith: Quel modo, il nostro modo. Ti ho dimenticato.
    Derek: Be', anche io.
    Meredith: Davvero?

Episodio 14, Tenere piccole bugie

  • Come medici ci hanno insegnato ad essere diffidenti, perché i nostri pazienti mentono continuamente. La regola è che ogni paziente mente finché non si dimostra il contrario. Mentire è sbagliato, almeno così ci dicono, continuamente, fin dalla nascita. L'onestà è la miglior condotta, la verità ti rende libero. «Ho tagliato l'albero di ciliegie», disse George Washington! Il fatto è che mentire è una necessità. Mentiamo a noi stessi perché la verità ferisce maledettamente. [...] Non importa quanto cerchiamo di ignorarle o di negarle, alla fine le bugie piano piano svaniscono. Che ci piaccia oppure no. Ma questa è la verità sulla verità: la verità fa male. Per questo mentiamo. (Meredith)
  • Ma la vita è troppo corta per arrendersi. Combatti, combatti per quello che ti appartiene... Questo sì, amico mio, è un passo spavaldo. (Sophie) [a George]

Episodio 15, La linea

  • In chirurgia c'è una linea rossa sul pavimento che segna il punto in cui l'ospedale da accessibile diventa off-limits per tutti tranne che per pochi autorizzati. Superare la linea senza permesso non è tollerato. In generale le linee esistono per una ragione: per protezione, per sicurezza, per chiarezza. Se decidi di oltrepassare la linea quasi sempre lo fai a tuo rischio e pericolo. Allora come mai più larga è la linea e più grande è la tentazione di oltrepassarla? [...] Non possiamo evitarlo, vediamo una linea e vogliamo attraversarla. Forse per l'entusiasmo di lasciare il noto per l'ignoto, una specie di linea personale. L'unico problema è che, una volta che l'hai attraversata, è quasi impossibile tornare indietro. Ma se fai in modo di riuscire a riattraversarla quella linea, puoi trovare la salvezza nei tuoi amici. (Meredith)

Episodio 16, Apocalisse, Codice Nero pt. 1

  • È un velo che i pazienti hanno negli occhi, è un profumo, è l'odore della morte, una sorta di sesto senso, quando la morte ti si avvicina, la senti arrivare... c'è qualcosa che sognavi fare prima di morire? (Meredith)
  • Derek: Ti senti bene?
    Meredith: Ho... come un presentimento...
    Derek: Succede anche a me.
    Meredith: Davvero?
    Derek: Sì.
    Meredith: E?
    Derek: Aspetto e passa...
    Meredith: Veramente?
    Derek: Veramente.
    Addison: Ehi! Cosa fai?
    Derek: Aspetto che passi...
  • Sai che non ricordo l'ultima volta che l'ho baciato? Perché non pensi che quella volta possa essere l'ultima, ma che non finirà mai. (Meredith, parlando di Derek)

Episodio 17, Presentimento, Codice Nero pt. 2

  • Negli ospedali dicono che lo sai, sai quando stai per morire. Alcuni medici dicono che è un velo negli occhi dei pazienti. Altri dicono che è un profumo, l'odore della morte. Altri ancora credono che sia una sorta di sesto senso: quando la morte ti si sta avvicinando la senti arrivare. Qualunque cosa sia fa paura, perché anche se lo sai, che cosa puoi farci? Scaccia il pensiero della paura dalla tua mente. Se uno sapesse qual è il suo ultimo giorno, che cosa vorrebbe fare? [...] Se sapessi che è il tuo ultimo giorno di vita, come vorresti trascorrerlo? (Meredith)
  • Meredith: Sì, sono quasi morta oggi. Non riesco... non riesco a ricordarmi il nostro ultimo bacio. Il mio solo pensiero era che sarei morta senza il ricordo del nostro ultimo bacio, il che è patetico, ma è l'ultima volta in cui eravamo insieme e felici. Mi piacerebbe ricordarlo, ma non ci riesco. Non lo ricordo.
    Derek: Sono felice che tu sia viva. [...] Era un giovedì mattina, indossavi quella vecchia maglietta che ti sta così bene, quella che ti lascia scoperto il collo... ti eri appena lavata i capelli che profumavano di fiori. Ero in ritardo per un intervento e tu mi hai detto che ci saremmo visti più tardi, ti sei avvicinata, mi hai messo una mano sul petto e mi hai baciato, piano, svelta, come se fosse un'abitudine, come se potessimo farlo ogni giorno della nostra vita. Poi hai ripreso a leggere il giornale e io sono andato al lavoro. È stata l'ultima volta che ci siamo baciati.
    Meredith: Lavanda. Hai sentito profumo di lavanda. È il mio balsamo.

Episodio 18, Ieri

  • Dopo un approfondito esame e innumrevoli notti insonni, ecco le mie conclusioni: non esistono persone adulte. Andiamo avanti, ce ne andiamo lontani, ci allontaniamo dalle nostre famiglie e da noi stessi. Ma tutte le principali insicurezze, le nostre paure, tutte le vecchie ferite invecchiano insieme a noi. Diventiamo più grandi, più alti, più vecchi, ma in realtà siamo sempre un manipolo di ragazzini che corrono durante la ricreazione tentando disperatamente di far parte del gruppo. (Meredith)
  • Richard: [A Derek, dopo che ha dato un pugno a Mark nel corridoio dell'ospedale] Lo hai preso a pugni davanti al reparto di chirurgia, il mio primario di neurochirurgia che si azzuffa davanti al mio reparto?
    Addison: Rimetti il ghiaccio sulla mano...
    Derek: La mia mano sta benone.
    Richard: Rimetti il ghiaccio su quella mano da due milioni di dollari l'anno! E ora, qualcuno mi spiega perché diavolo l'hai picchiato?
    Addison: [Dopo che Derek le ha fatto un cenno] Era Mark.
    Richard: Chi è Mark?
    Addison: Lui e Derek lavoravano insieme a New York. Ehm, erano, eravamo molto amici. Finché Derek non ci ha trovati a letto insieme...
    Richard: [A Derek] Hai picchiato duro?
    Derek: Sissignore...
    Richard: Tutto a posto allora!
  • Mark: [A Meredith, mentre gli medica lo zigomo che si è aperto dopo il pugno di Derk] Io e Derek abbiamo gli stessi gusti in materia di donne...
    Meredith: Mi scusi?
    Mark: Sei la sexy specializzanda di Derek, vero? Ho sentito parlare di te perfino a New York... Sei famosa!
    Meredith: Be', io sentito parlare di lei perfino qui a Seattle, quindi credo che abbiamo molte cose in comune.
    Mark: Siamo gli amanti clandestini!
    Meredith: Sì, in effetti lo siamo...
    Mark: Il mio strizzacervelli da quattrocento dollari l'ora dice che dietro questa maschera da duro sicuro di sé io mi odio, e sono in realtà autodistruttivo fino al limite della patologia.
    Meredith: Ehi... Allora abbiamo davvero molto in comune...
    Mark: Sai, è buffo. Perché Derek mi becca nudo a letto con sua moglie, e diciamo anche in piena azione, e che fa? Si gira dall'altra parte e se ne va. Ma poi mi vede qui in ospedale parlare con te... E con un cazzotto mi stende! Interessante, non credi?
  • Addison: [A Izzie e George, che la portano da una ragazza che ha causato un incidente d'auto a causa di un orgasmo spontaneo] Orgasmi spontanei dite? Ne siete sicuri?
    Izzie: Sì...
    George: ...al 100%!
    Addison: Ok. Signora calva, sono la dottoressa Montgomery-Sheperd.
    Pamela: Mi chiami Pamela. Visto l'argomento in questione, meglio rompere il ghiaccio.
    Addison: D'accordo. Pamela, sai dirmi da quanto tempo va avanti questa cosa?
    Pamela: Da qualche mese...
    Addison: Ogni quanto?
    Pamela: Più o meno sette, otto volte al giorno.
    Izzie: Ogni giorno??
    Addison: Dottoressa Stevens!
    Izzie: Scusi. Ehm... ogni giorno?
    Pamela: Già. Ogni giorno.
    Addison: E non hai visto nessun dottore in proposito?
    George: Non è che sia proprio una cosa da curare!
    Addison: Dottor O'Malley!!
  • Orgasmi spontanei. Pensa a quanti problemi risolverebbero. (Meredith)
  • Ho sentito dire che crescere è possibile, io però non ho mai conosciuto nessuno che ci sia riuscito. Senza genitori a cui disobbedire infrangiamo le leggi che noi stessi ci siamo imposti e ci arrabbiamo quando le cose non vanno come volevamo noi. Nel buio sussurriamo segreti ai nostri amici, cerchiamo sostegno ovunque possiamo trovarlo; e continuiamo a sperare, contro ogni logica, contro ogni esperienza. Come i bambini non rinunciamo mai alla speranza. (Meredith)

Episodio 19, Che cosa ho fatto per meritarmi questo.

  • D'accordo, a volte anche i migliori prendono delle decisioni affrettate, delle decisioni sbagliate, decisioni che già sappiamo rimpiangeremo d'aver preso in quello stesso momento, in quello stesso istante e, specialmente, la mattina seguente. Voglio dire, non proprio rimpiangere, perché almeno, sì, insomma, ci si è messi in gioco. Ma in ogni modo qualcosa dentro di noi decide di fare una follia, una cosa che sappiamo già ci si rivolterà contro mordendoci il culo. Ma, nonostante ciò, la facciamo ugualmente. [...] La verità è che in quanto chirurghi abbiamo più possibilità degli altri a far volgere le cose a nostro favore. Non importa quanto ci provi: non possiamo sfuggire al nostro Karma, ci seguirà fino a casa. In realtà, non ci si può lamentare del nostro karma: non è ingiusto, non è inaspettato, diciamo che pareggia sempre i conti. E anche quando stiamo facendo qualcosa che invita il nostro karma a morderci il culo, non c'è bisogno che dica niente, lo facciamo comunque. (George)
  • Se ti capitano solo cose brutte smetti di frignare e inizia a pretendere qualcosa di più! (Cristina a George)
  • La vita è fatta per viverla. Ci si innamora, si fanno progetti, si accarezzano i sogni... nessuno di questi contempla il fatto che tutto finisca in un batter d'occhio. (Paziente a George)

Episodio 20, Quando un cerotto non basta

  • Denny: Non devi andare da qualche parte?
    Izzie: Sì, eccomi qui.
  • Non importa quanto ci vorrà, ma quando deciderai di guardarti indietro io ci sarò ancora. (Meredith Grey a George)
  • Ai medici i pazienti dicono sempre come dovrebbero fare il loro lavoro. "Mi metta un punto, mi applichi un cerotto e mi mandi a casa". È facile suggerire una soluzione rapida quando non conosci bene il problema, quando non capisci il motivo che lo provoca o non sai quant'è profonda la ferita. Il primo passo verso la completa guarigione è sapere esattamente di quale malattia si soffre, ma non è quello che la gente vuole sentire. Dovremmo dimenticare il passato che ci ha condotti a questo punto, ignorare le complicazioni che potrebbero sorgere in futuro e cercare un rimedio veloce. [...] Come medici, come amici, come esseri umani, cerchiamo di fare il meglio che possiamo, ma la vita è piena di curve e capovolgimenti e quando credi di aver imparato a conoscere il territorio ti viene a mancare la terra sotto i piedi e perdi l'equilibrio. Se sei fortunato te la cavi con qualche graffio, qualcosa per cui basta un cerotto. Ma alcune ferite sono più profonde di quello che sembrano, non basta un semplice cerotto. Per quelle ferite devi strapparlo via il cerotto, lasciarle respirare e dare loro il tempo di guarire. (Meredith Grey)

Episodio 21, Se un soldino troverai...

  • Nel mio college c'era una statua magica. Tra gli studenti c'era l'antica usanza di strofinarle il naso per avere fortuna. La mia coinquilina del primo anno credeva molto nel potere di questa statua e insisteva nell'andare a grattare il naso prima di ogni esame. Forse avrebbe fatto meglio a studiare, visto che è stata buttata fuori al secondo anno. Ma il fatto è che ognuno di noi compie dei piccoli gesti scaramantici e quando non si crede nelle statue magiche magari si evitano le fessure sui marciapiedi o ci si infila sempre per prima la scarpa sinistra o si tocca ferro. "Se una fessura pesterai allora si saranno guai". L'ultima cosa che vorremmo fare è offendere gli dei. [...] La superstizione occupa quello spazio che c'è tra ciò che possiamo controllare e ciò che non possiamo controllare. "Se un soldino troverai tutto il dì fortuna avrai". Nessuno vuole farsi sfuggire un occasione fortunata, ma dirsi questa cosa trentatré volte aiuta davvero? Qualcuno ascolta veramente? E se nessuno ascolta perché ci preoccupiamo di fare le strane cose che facciamo? Ci affidiamo alle superstizioni perché siamo abbastanza intelligenti da sapere che non abbiamo tutte le risposte. E che la vita segue dei percorsi misteriosi. Mai rifiutare una pozione, da qualunque parte arrivi! (Meredith Grey)

Episodio 22, Le regole del gioco

  • Una bella partita di basket può tenerci incollati alla sedia. I giochi hanno a che fare con la gloria, la sofferenza, si vivono minuto per minuto e poi ci sono anche i giochi più solitari, quei giochi che amiamo fare da soli. Giochi di società, giochi di abilità, li facciamo per passare il tempo, per rendere la vita più interessante, per distrarci da quello che sta realmente accadendo. Alcuni di noi amano giocare e poi ci sono alcuni di noi che amano giocare un po' troppo [...] La vita non è lo sport che vedi in tv, si vince, si perde o si pareggia, ma il gioco continua che lo si voglia o no. Quindi va' avanti, discuti con l'arbitro, cambia le regole, imbroglia un po', prenditi una pausa e leccati le ferite, ma gioca, gioca, gioca duro, gioca veloce, gioca rilassato e libero. Gioca come se non ci fosse un domani. Ok, non ha importanza se vinci o perdi, ma come giochi la partita, giusto?! (Meredith Grey)
  • Izzie: E così George è proprio il tuo tipo, eh?
    Callie: Voi non lo vedete, nessuna di voi lo vede. Per voi lui è solo George, solo O'Malley il coinquilino..
    Izzie: Non stai esagerando?
    Callie: Lui mi fa sentire in paradiso. George O'Malley è dolce, è gentile, intelligente e mi fa sentire in paradiso. Non parlate di lui.
    Izzie: Accidenti, George è il suo dottor Stranamore.
  • Io dico la verità, è questo che faccio e il farlo non mi rende un cattivo medico. Tutti qui dentro non fanno che mentire. Diciamo ai moribondi che c'è speranza quando invece non c'è. Forse sono un porco, forse un idiota, un parassita come pensano tutti, non importa. Io gli dico la verità, è questa l'unica cosa che conta per me e su questo punto, mi dispiace, non prendo lezioni. (Alex)
  • Meredith è tutto tranne che fredda. Già, lei sorride, non tanto spesso, ma quando lo fa… Sì, perché lei ne ha passate tante, ma lei ti riempie di affetto. È generosa, ma anche un po' egoista, eccome se lo è. È viziata, ma è generosa. Ama le persone e ha anche molto a cuore tutti i suoi pazienti, credo che sarà un brillante chirurgo. Vede, noi la consideriamo una con cui competere e io credo che abbia preso molto dalla madre, ma… il resto, credo che tutto il resto lo abbia preso da lei. (George)

Episodio 23, Combattere

  • La chiave per avere successo come specializzando è rinunciare: al sonno, agli amici, a una vita normale. Sacrifichiamo tutto per un momento speciale, il momento in cui ufficialmente puoi considerarti un chirurgo. Ci sono giorni in cui pensi che valga la pena sacrificarsi e ci sono giorni in cui ogni cosa sembra un sacrificio. E poi ci sono sacrifici che non si capisce proprio perché si facciano. (Meredith Grey)
  • Un vecchio saggio una volta disse: «Puoi avere qualsiasi cosa nella vita se sacrifichi tutto per quella cos». Quello che il saggio intendeva dire è che ogni cosa ha un prezzo, quindi prima di affrontare una battaglia è meglio decidere quanto si è disposti a perdere. Molto spesso fare quello che ti far star bene non significa fare ciò che è giusto. E aprirsi a qualcuno significa abbattere i muri che hai costruito per tutta la vita. Ovviamente i sacrifici più duri sono quelli che ci piombano addosso all'improvviso, quando non c'è tempo di escogitare una strategia, di fare una scelta o di valutare le potenziali perdite. Quando questo accade, quando è la battaglia a scegliere noi e non viceversa, allora il sacrificio diventa più grande di quanto riusciamo a sopportare. (Meredith Grey)

Episodio 24, Questione di equilibrio

  • Tutti noi passiamo attraverso la vita come elefanti in una cristalleria, graffiamo qui, rompiamo lì, facendo del male a noi stessi, ad altre persone. Il problema è trovare il modo di riparare alle ferite che abbiamo inferto, o che qualcuno ha inferto a noi. A volte il dolore ci coglie di sorpresa. A volte pensiamo di poter riparare al danno. E a volte il danno è qualcosa che non riusciamo neanche a vedere. [...] Siamo tutti feriti, a quanto pare... alcuni di noi più di altri. Ci portiamo dentro le ferite dell'infanzia; poi, da adulti, restituiamo quello che abbiamo ricevuto. In fin dei conti, tutti noi feriamo qualcuno... e poi ci mettiamo all'opera per rimediare. Per quanto possiamo. (Meredith Grey)

Episodio 25, 17 secondi

  • Nella vita ci insegnano che esistono sette peccati capitali; tutti noi conosciamo i principali: gola, superbia, lussuria... Ma un peccato di cui non si parla tanto è l'ira. Forse perché pensiamo che l'ira non sia abbastanza pericolosa e che si possa controllare. Quello che voglio dire è che forse sottovalutiamo l'ira. Forse potrebbe diventare molto più pericolosa di quanto pensiamo. Dopotutto, quando provoca reazioni distruttive... diventa il più grave dei sette peccati. (Meredith Grey)
  • Allora cos'è che rende l'ira differente dagli altri sette peccati capitali? È piuttosto semplice: se ti abbandoni a un peccato come l'invidia e la superbia, ferisci solo te stesso. Se cedi alla lussuria o al desiderio, non solo fai male a te stesso, ma probabilmente anche a qualcun altro. Ma l'ira, l'ira è la peggiore. È la madre di tutti i peccati. Non solo l'ira può portarti a superare ogni limite, ma quando succede, rischi di coinvolgere un mucchio di altra gente. (Meredith Grey)
  • Non posso competere con questo [...] le uniche persone che non sanno che Derek ama Meredith sono Derek e Meredith. Come posso competere? (Addison) [a Richard dopo aver fatto una scenata]

Episodio 26, Fuggire o restare

  • All'essere umano servono molte cose per sentirsi vivo: una famiglia, l'amore, il sesso. Ma serve una sola cosa per essere vivi davvero: serve un cuore che batte. Quando il nostro cuore è minacciato reagiamo in due modi, fuggiamo oppure reagiamo. Esiste un termine scientifico per questo: "combatti o fuggi". È l'istinto. Non possiamo controllarlo... oppure sì? (Tutto il cast)

Episodio 27, Ho perso il mio credo

  • Per cinque anni ho dovuto sottostare alle decisioni dei miei dottori. Il chirurgo che mi ha aperto ha deciso della mia vita, non una sola scelta è stata la mia e adesso ho questo cuore che batte, che funziona, posso essere come tutte le altre persone, posso prendere le mie decisioni, posso riavere la mia vita e scegliere di fare l'accidente che voglio. Adesso viene il bello, quindi ascoltami bene: ciò che io voglio sei tu. Tu sei la donna con cui voglio svegliarmi, con cui voglio addormentarmi e con cui voglio fare quello che c'è in mezzo. Ho una scelta da fare adesso, adesso posso scegliere e scelgo te, Izzie Stevens. (Danny)
  • Izzie: [A Meredith, George, Cristina e Alex, uscendo dall'ufficio del capo che voleva sapere chi ha staccato il cuore artificiale a Danny] Torno indietro e glielo dico. Gli dico che sono stata io.
    Meredith: Certo, così ti buttano fuori dal programma. Invece terrai la boccca chiusa, anzi tutti noi cercheremo di tenere la bocca chiusa.
    Alex: Non ha senso, io dirò chi è stato.
    Meredith: Alex!
    Alex: Che c'è? Sei stata tu a dire di sostenere Izzie...
    Izzie: Mi dispiace. E apprezzo molto quello che hai fatto per Danny.
    Alex: Ah, finiscila! Ho mentito a Burke solo perché volevo assistere a quel trapianto. Io me ne frego di Danny. E spero che tu pagherai per ciò che hai fatto.
    Cristina: Ehi, siamo una squadra. Siamo tutti colpevoli, niente vittimismo. Siamo, siamo una squadra. E che cavolo!
    Izzie: ... grazie...
    Cristina: ... di niente...
  • È come quando sei in una squadra che non è la tua prima scelta. Non ti piacciono i tuoi compagni né come conducono il gioco e il quaterback è un pallone gonfiato ed è anche la tua spina nel fianco perché non ti passa mai la palla, però è la tua squadra. Non molli mai. Non parli con la stampa, non ti lamenti con l'allenatore. Pensi solo a dare il tuo meglio. Segui gli schemi, incassi i colpi e giochi per vincere. Scendi in campo, fai il tuo dovere e giochi, perché quella è la tua squadra. (Alex)
  • Sono una ragazza carina. Non mi prenda per arrogante, è soltanto un dato di fatto. Per molto tempo ho puntato tutto sul mio aspetto, quindi lo so: sono carina, e non solo da un certo punto di vista, è più in generale. È per i capelli biondi e le tette grandi. Le tette grandi sono fondamentali per essere carine. È così che mi vedono gli uomini. Non sono una ragazza intelligente o interessante, ma carina. Il biondo e le tette confondono e i ragazzi pensano subito a qualcos'altro. Sono abituata. Se ne vanno sempre quando capiscono che non sono... Invece lui no, Danny mi ha proprio chiesto se voglio sposarlo. Lui non mi fa sentire una ragazza carina. Lui mi fa sentire me stessa. Credo che mi conosca. E quindi se ho staccato il cuore artificiale, e non dico che l'ho fatto, ma se l'avessi fatto, allora no, non mi sentirei in colpa. Lo so che dovrei e mi ci sentirei se si trattasse di qualcun altro, ma non potrei sentirmi altro che felice. (Izzie)
  • Questo sembra il tema della mia vita in questo momento. Soltanto perché non si può dire una cosa non significa che non la si voglia dire. Puoi stare con una persona ed essere molto felice con lei oppure amarla ma non volere stare con lei. Non devi per forza amare una persona per volerla, è frustrante. È come quando il cervello ti dice quello che vuoi, ma quello che vuoi davvero non corrisponde. Una cosa estenuante e be', è complicato. Ma questa è la vita e la vita... fa schifo. (George)
  • Ci ho pensato e ripensato mille volte cercando di mettere tutti i pezzi insieme. È stato lei, lei è stato la causa della separazione dei miei genitori. Non era soltanto un avventura, mia madre l'amava davvero, non era una relazione squallida in cui si evita di dire che si è sposati, non c'erano squallide bugie. Si separò da suo marito, per lei. Invece lei rimase con sua moglie, perché era la cosa più giusta da fare. Preferì la sicurezza perché sua moglie era la donna più adatta a stare insieme a lei. E diciamolo, mia madre tutta l'opposto della sicurezza, non preferì un uomo perché era quello giusto, e la sua scelta ha compromesso tutta la sua vita. Invece lei fece la sua decisione e non ha mai avuto rimpianti, vero? (Meredith)
  • Derek: Meredith.
    Meredith: Lasciami in pace.
    Derek: Meredith.
    Meredith: Voglio stare da sola.
    Derek: Volevo sapere se stai bene.
    Meredith: No, non sto per niente bene. Ok? Sei soddisfatto? Io non sto bene. Perché tu hai una moglie e mi hai dato della puttana, il nostro cane è morto e non fai che guardarmi. Smettila di guardarmi.
    Derek: Io non ti guardo. Non è vero che ti guardo.
    Meredith: Tu non fai che guardarmi, non fai che osservarmi e Finn ha dei progetti e a me piace Finn, è perfetto per me e io sto provando davvero ad essere felice, ma non posso respirare, non posso respirare se tu mi guardi in quel modo, quindi smettila!
    Derek: Tu credi che io lo faccia apposta? Credi che non preferirei guardare mia moglie? Io sono sposato, ho delle responsabilità, ma lei non mi fa perdere il controllo, non mi rende impossibile tutto quello che faccio, non mi fa venire il mal di stomaco se penso che il mio veterinario l'ha sfiorata con le sue mani. Io farei qualunque cosa per non guardarti più!

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