Telesio Interlandi: differenze tra le versioni

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==Citazioni su Telesio Interlandi==
==Citazioni su Telesio Interlandi==
*Per molti anni ha scritto a mano, secco e perentorio, con una penna stilografica Parker nera a inchiostro verde, l'inchiostro poi prediletto da Palmiro Togliatti, e tenendosi sulle ginocchia il figlio Cesare, avvolti entrambi in una nube di fumo, il fumo di qualcuna delle cento sigarette che Interlandi padre consuma in un giorno. Da alcuni anni ha preso invece a usare la Olivetti rossa. Batte lentamente, con l'indice della mano destra coadiuvato solo di tanto in tanto dall'indice della mano sinistra. Finisce comunque rapidamente, come sempre. Secco e perentorio. È di quelli che hanno inventato il giornalismo moderno, quel fraseggiare scarno, essenziale, che mira subito al cuore dell'argomento. Sin dalla fine degli anni Venti, Leo Longanesi, che se ne intendeva più di chiunque altro, aveva scritto che di giornalisti pari a Interlandi il fascismo non ne aveva. ([[Giampiero Mughini]])

*Tra i giornalisti fascisti, il leader dell'[[antisemitismo]] è Telesio Interlandi, direttore del «Tevere» e autore del volume ''Contra {{sic|judeos}}''. Alla sua morte, nel dopoguerra, i familiari faranno inserire nel necrologio a pagamento sui giornali la qualifica di «cavaliere di razza». Per questa gente Auschwitz, Treblinka, l'[[Olocausto]] non erano esistiti. O non erano bastati a farli vergognare. ([[Silvio Bertoldi]])
*Tra i giornalisti fascisti, il leader dell'[[antisemitismo]] è Telesio Interlandi, direttore del «Tevere» e autore del volume ''Contra {{sic|judeos}}''. Alla sua morte, nel dopoguerra, i familiari faranno inserire nel necrologio a pagamento sui giornali la qualifica di «cavaliere di razza». Per questa gente Auschwitz, Treblinka, l'[[Olocausto]] non erano esistiti. O non erano bastati a farli vergognare. ([[Silvio Bertoldi]])



Versione delle 15:47, 6 mar 2020

Telesio Interlandi (1894 – 1965), giornalista italiano.

Citazioni su Telesio Interlandi

  • Per molti anni ha scritto a mano, secco e perentorio, con una penna stilografica Parker nera a inchiostro verde, l'inchiostro poi prediletto da Palmiro Togliatti, e tenendosi sulle ginocchia il figlio Cesare, avvolti entrambi in una nube di fumo, il fumo di qualcuna delle cento sigarette che Interlandi padre consuma in un giorno. Da alcuni anni ha preso invece a usare la Olivetti rossa. Batte lentamente, con l'indice della mano destra coadiuvato solo di tanto in tanto dall'indice della mano sinistra. Finisce comunque rapidamente, come sempre. Secco e perentorio. È di quelli che hanno inventato il giornalismo moderno, quel fraseggiare scarno, essenziale, che mira subito al cuore dell'argomento. Sin dalla fine degli anni Venti, Leo Longanesi, che se ne intendeva più di chiunque altro, aveva scritto che di giornalisti pari a Interlandi il fascismo non ne aveva. (Giampiero Mughini)
  • Tra i giornalisti fascisti, il leader dell'antisemitismo è Telesio Interlandi, direttore del «Tevere» e autore del volume Contra judeos. Alla sua morte, nel dopoguerra, i familiari faranno inserire nel necrologio a pagamento sui giornali la qualifica di «cavaliere di razza». Per questa gente Auschwitz, Treblinka, l'Olocausto non erano esistiti. O non erano bastati a farli vergognare. (Silvio Bertoldi)

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