Guido Zucchini (storico): differenze tra le versioni

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*I quarantadue anni, nei quali [[Giovanni II Bentivoglio|Giovanni II {{NDR|Bentivoglio}}]] col nome di gonfaloniere a vita, concessogli dalle convenzioni di Paolo II<ref>Papa Paolo II.</ref> (1465), fu vero signore, segnano un'epoca di splendore mai più raggiunta per la storia della città {{NDR|di Bologna}}. La signoria avveduta e scaltra di Giovanni condusse ad immediati benefici e ad un grado di prosperità e di indipendenza notevole. (p. 79)
*I quarantadue anni, nei quali [[Giovanni II Bentivoglio|Giovanni II {{NDR|Bentivoglio}}]] col nome di gonfaloniere a vita, concessogli dalle convenzioni di Paolo II<ref>Papa Paolo II.</ref> (1465), fu vero signore, segnano un'epoca di splendore mai più raggiunta per la storia della città {{NDR|di Bologna}}. La signoria avveduta e scaltra di Giovanni condusse ad immediati benefici e ad un grado di prosperità e di indipendenza notevole. (p. 79)

*{{NDR|Giovanni II Bentivoglio}} Non trascurò di amicarsi il popolo con prodigalità di feste e tornei e banchetti e corteggi splendidi, di migliorare notevolmente la città favorendo e procurando abbellimenti alle vie, alle case, ai templi, di chiamare alla sua piccola corte letterati e artisti e a mostrare come al pari degli altri signori anch'egli potesse aspirare al titolo di ''padre della patria''. (p. 80)


*{{NDR|[[Aristotele Fioravanti|Aristotile Fieravanti]]}} [...] architetto e ingegnere del Comune di Bologna, abilissimo nel regolare le acque e ideare nuove opere idrauliche, nel raddrizzare torri, nello spostare casamenti, buon ''facitore di machine'', come lo chiamò il Filarete<ref>Antonio di Pietro Averlino, o Averulino, detto il Filarete (1400 circa – 1469), scultore, architetto e teorico dell'architettura italiano.</ref>, e ''bene intendente di misure''. (pp. 82-83)
*{{NDR|[[Aristotele Fioravanti|Aristotile Fieravanti]]}} [...] architetto e ingegnere del Comune di Bologna, abilissimo nel regolare le acque e ideare nuove opere idrauliche, nel raddrizzare torri, nello spostare casamenti, buon ''facitore di machine'', come lo chiamò il Filarete<ref>Antonio di Pietro Averlino, o Averulino, detto il Filarete (1400 circa – 1469), scultore, architetto e teorico dell'architettura italiano.</ref>, e ''bene intendente di misure''. (pp. 82-83)

Versione delle 15:33, 28 mar 2020

Guido Zucchini (1882 – 1957), ingegnere e storico dell'arte italiano.

Bologna

Incipit

Il territorio bolognese conserva numerose tracce della vita di antichissimi popoli, forse di razza mediterranea, riparati da le belve ne le disperse stazion lacustri e nelle grotte. A Rastellino, a Bazzano, a Pragatto, nella grotta del Farneto sulla destra del torrente Zena la terra ha gelosamente custodito, per secoli, modesti vasi di creta, rozzi utensili di pietra, selci di difesa e d'offesa, ossa lavorate di bruti.

Citazioni

  • I quarantadue anni, nei quali Giovanni II [Bentivoglio] col nome di gonfaloniere a vita, concessogli dalle convenzioni di Paolo II[1] (1465), fu vero signore, segnano un'epoca di splendore mai più raggiunta per la storia della città [di Bologna]. La signoria avveduta e scaltra di Giovanni condusse ad immediati benefici e ad un grado di prosperità e di indipendenza notevole. (p. 79)
  • [Giovanni II Bentivoglio] Non trascurò di amicarsi il popolo con prodigalità di feste e tornei e banchetti e corteggi splendidi, di migliorare notevolmente la città favorendo e procurando abbellimenti alle vie, alle case, ai templi, di chiamare alla sua piccola corte letterati e artisti e a mostrare come al pari degli altri signori anch'egli potesse aspirare al titolo di padre della patria. (p. 80)
  • [Aristotile Fieravanti] [...] architetto e ingegnere del Comune di Bologna, abilissimo nel regolare le acque e ideare nuove opere idrauliche, nel raddrizzare torri, nello spostare casamenti, buon facitore di machine, come lo chiamò il Filarete[2], e bene intendente di misure. (pp. 82-83)
  • A lui [Aristotile Fieravanti] si deve con ogni probabilità il modello del palazzo del Podestà ordinato dal Reggimento nel 1472, giacché occorreva riparare la facciata verso la piazza maggiore che il Burselli diceva ruinosa per l'antichità. E bene si sarà apposto il Comune ad affidare lo studio dei nuovi lavori al Fieravanti, allora massimo della sua fama, cercato e invidiato dalle corti d'Italia e di fuori, peregrinante in quegli anni tra Roma, Napoli (1471) e Bologna. A nessuno meglio che a lui conveniva risolvere il problema di rifare il grande portico e la facciata romanica senza demolire interamente né l'uno né l'altro, ma solo rivestendoli con nuove forme. (p. 83)
  • Alla pace interna [nella città di Bologna] fa riscontro un nuovo sviluppo delle arti, specialmente dell'architettura: sì che la distruzione del palazzo Bentivoglio [nel 1507] sembra davvero segnare la morte delle eleganze e delle decorazioni minute e trite del quattrocento e l'inizio di una nuova rinascita inspirata dagli esempi classici. (p. 116)

Note

  1. Papa Paolo II.
  2. Antonio di Pietro Averlino, o Averulino, detto il Filarete (1400 circa – 1469), scultore, architetto e teorico dell'architettura italiano.

Bibliografia

  • Guido Zucchini, Bologna, Istituto italiano d'arti grafiche, Bergamo, 1905.

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