Vissarion Grigor'evič Belinskij: differenze tra le versioni

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[[File:Vissarion Belinsky.jpg|thumb|Vissarion Grigor'evič Belinskij]]
'''Vissarion Grigor'evič Belinskij''' (1811 − 1848) filosofo e critico letterario russo.
'''Vissarion Grigor'evič Belinskij''' (1811 − 1848) filosofo e critico letterario russo.


==Citazioni di Vissarion Grigor'evič Belinskij==
==Citazioni di Vissarion Grigor'evič Belinskij==
*L'individuo con lui − [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel|Hegel]] − non è un fine in se stesso, ma un mezzo per la momentanea espressione dell'universale, e in lui l'universale è un Moloch rispetto all'individuo... Ho ragioni personali importanti per scagliarmi contro Hegel perché sento che gli ero stato fedele nel riconciliarmi con la realtà russa... Il destino dell'individuo in quanto persona è più importante dei destini del mondo intero e della salute dell'imperatore cinese (cioè, l'hegeliana ''Allgemeinheit'')... Non voglio la [[felicità]], nemmeno gratuitamente se non mi sento tranquillo sul destino di tutti i miei fratelli... Che mi importa del fatto di essere sicuro che la ragione vincerà, che il futuro sarà radioso, se il destino mi ha condannato ad essere testimone del trionfo del caso, dell'irrazionale, della forza bruta?<ref>Da ''Polnoe Sobranie Sočinenii'', Mosca, 1956, XII, pp. 22-23; in Gino Piovesana, ''Storia del pensiero filosofico russo (998 – 1988)'', Edizioni Paoline, 1992, pp. 124 – 125. ISBN 88-215-2540-6</ref>
*L'individuo con lui − [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel|Hegel]] − non è un fine in se stesso, ma un mezzo per la momentanea espressione dell'universale, e in lui l'universale è un Moloch rispetto all'individuo... Ho ragioni personali importanti per scagliarmi contro Hegel perché sento che gli ero stato fedele nel riconciliarmi con la realtà russa... Il destino dell'individuo in quanto persona è più importante dei destini del mondo intero e della salute dell'imperatore cinese (cioè, l'hegeliana ''Allgemeinheit'')... Non voglio la [[felicità]], nemmeno gratuitamente se non mi sento tranquillo sul destino di tutti i miei fratelli... Che mi importa del fatto di essere sicuro che la ragione vincerà, che il futuro sarà radioso, se il destino mi ha condannato ad essere testimone del trionfo del caso, dell'irrazionale, della forza bruta?<ref>Da ''Polnoe Sobranie Sočinenii'', Mosca, 1956, XII, pp. 22-23; in Gino Piovesana, ''Storia del pensiero filosofico russo (998 – 1988)'', Edizioni Paoline, 1992, pp. 124 – 125. ISBN 88-215-2540-6</ref>
*La ragione è stata data all'uomo perché egli possa vivere con giudizio, e non tanto perché egli possa rendersi conto di vivere irragionevolmente.<ref name=sordi>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 14603-X</ref>
*Una convinzione ci deve essere cara soltanto perché è ''vera'' e non perché è ''nostra''.<ref name=sordi/>


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Versione delle 10:26, 23 apr 2020

Vissarion Grigor'evič Belinskij

Vissarion Grigor'evič Belinskij (1811 − 1848) filosofo e critico letterario russo.

Citazioni di Vissarion Grigor'evič Belinskij

  • L'individuo con lui − Hegel − non è un fine in se stesso, ma un mezzo per la momentanea espressione dell'universale, e in lui l'universale è un Moloch rispetto all'individuo... Ho ragioni personali importanti per scagliarmi contro Hegel perché sento che gli ero stato fedele nel riconciliarmi con la realtà russa... Il destino dell'individuo in quanto persona è più importante dei destini del mondo intero e della salute dell'imperatore cinese (cioè, l'hegeliana Allgemeinheit)... Non voglio la felicità, nemmeno gratuitamente se non mi sento tranquillo sul destino di tutti i miei fratelli... Che mi importa del fatto di essere sicuro che la ragione vincerà, che il futuro sarà radioso, se il destino mi ha condannato ad essere testimone del trionfo del caso, dell'irrazionale, della forza bruta?[1]
  • La ragione è stata data all'uomo perché egli possa vivere con giudizio, e non tanto perché egli possa rendersi conto di vivere irragionevolmente.[2]
  • Una convinzione ci deve essere cara soltanto perché è vera e non perché è nostra.[2]

Note

  1. Da Polnoe Sobranie Sočinenii, Mosca, 1956, XII, pp. 22-23; in Gino Piovesana, Storia del pensiero filosofico russo (998 – 1988), Edizioni Paoline, 1992, pp. 124 – 125. ISBN 88-215-2540-6
  2. a b Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 14603-X

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