Maria Lisa Cinciari Rodano: differenze tra le versioni

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* La [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione]] continua a essere una bussola fondamentale: libertà, eguaglianza, solidarietà. Nei giorni della [[Pandemia di COVID-19 del 2019-2020|pandemia]] l’Italia è rimasta in piedi grazie alla dedizione di tante persone che non godono della luce pubblica: medici, infermieri, anche i tanti lavoratori che hanno messo a rischio la vita per la nostra sicurezza.
* La [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione]] continua a essere una bussola fondamentale: libertà, eguaglianza, solidarietà. Nei giorni della [[Pandemia di COVID-19 del 2019-2020|pandemia]] l’Italia è rimasta in piedi grazie alla dedizione di tante persone che non godono della luce pubblica: medici, infermieri, anche i tanti lavoratori che hanno messo a rischio la vita per la nostra sicurezza.
* La [[Anniversario della liberazione d'Italia|Liberazione]] è stata difficilissima, faticosa, ma possibile. E la [[Resistenza italiana|Resistenza]] resta come una speranza che non muore: la fiducia che – se si vuole – si può rendere il mondo migliore.
* La [[Anniversario della liberazione d'Italia|Liberazione]] è stata difficilissima, faticosa, ma possibile. E la [[Resistenza italiana|Resistenza]] resta come una speranza che non muore: la fiducia che – se si vuole – si può rendere il mondo migliore.
* Mio padre era il [[podestà]] fascista di Civitavecchia, mia madre un’ebrea indifesa, colpita nel 1938 dalle [[Leggi razziali fasciste|leggi antisemite]]. Mio padre non fece la scelta di starle accanto. Non ebbe il coraggio. E andò per la sua strada.
* Mio padre era il [[Fascismo|podestà fascista]] di Civitavecchia, mia madre un’ebrea indifesa, colpita nel 1938 dalle [[Leggi razziali fasciste|leggi antisemite]]. Mio padre non fece la scelta di starle accanto. Non ebbe il coraggio. E andò per la sua strada.


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Versione delle 16:05, 26 apr 2020

Maria Lisa Cinciari Rodano (1921 – vivente) è una politica italiana.

  • [parlando di Antonio Tatò] Di lui vogliamo ricordare, in primo luogo, la generosità e l'entusiasmo. Da quando si dedicava appassionatamente, correndo in bicicletta per tutta Roma, a tessere la tela della cospirazione antifascista […] a quando passava giorni e notti a lavorare senza soste, dimentico anche degli impegni familiari, se Giuseppe Di Vittorio o Enrico Berlinguer avevano bisogno di collaborazione per preparare un discorso, un articolo, un'intervista, una relazione […]. Di lui vogliamo ricordare lo straordinario disinteresse. Tonino aveva le capacità, professionali, politiche, culturali e umane; aveva quella sua eccezionale capacità di lavoro, che gli avrebbero consentito di ambire a cariche prestigiose; si è speso senza riserve e senza mai preoccuparsi del proprio ruolo personale, al servizio degli interessi generali, prima nella Sinistra Cristiana, poi nella CGIL e nel PCI, infine nel PDS. Si è molto favoleggiato del suo rapporto con Enrico Berliguer; in realtà Tonino ebbe in quei lunghi anni una sola preoccupazione fondamentale: far conoscere il segretario del PCI come era veramente; farlo stimare e apprezzare anche fuori dell'area dei nostri iscritti, simpatizzanti, elettori; porre al servizio del segretario del partito e, per suo tramite, della linea e dell'azione del partito, tutte le proprie conoscenze e le proprie relazioni, tutta la sua intuizione politica e la sua capacità di elaborazione ideale. (Discorso riportato dall'Agenzia DIRE, supplemento al n. 218/21, novembre 1992, p. 7)

Da Rodano "Il gesto del presidente si fa carico del dolore di tutti" "

Intervista di Simonetta Fiori, la Repubblica, 26 aprile 2020, p. 7

  • La Costituzione continua a essere una bussola fondamentale: libertà, eguaglianza, solidarietà. Nei giorni della pandemia l’Italia è rimasta in piedi grazie alla dedizione di tante persone che non godono della luce pubblica: medici, infermieri, anche i tanti lavoratori che hanno messo a rischio la vita per la nostra sicurezza.
  • La Liberazione è stata difficilissima, faticosa, ma possibile. E la Resistenza resta come una speranza che non muore: la fiducia che – se si vuole – si può rendere il mondo migliore.
  • Mio padre era il podestà fascista di Civitavecchia, mia madre un’ebrea indifesa, colpita nel 1938 dalle leggi antisemite. Mio padre non fece la scelta di starle accanto. Non ebbe il coraggio. E andò per la sua strada.

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