Filippo Turati: differenze tra le versioni
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*E, in realtà, niuno dubiterà seriamente che un partito, il quale si propone tutte le emancipazioni umane, e che primo chiamò le donne lavoratrici a tutte le battaglie della lotta e della organizzazione economica, possa mai aver in animo di escluderle dal possesso di quell'{{sic|arme}} politica, che è fra i più validi strumenti e fra le migliori salvaguardie delle conquiste di classe.<ref>Da ''L'epistola incriminata'', in Filippo Turati e [[Anna kuliscioff]], ''Il voto alle donne. {{small|Polemica in famiglia (per la propaganda del suffragio universale) in Italia''}}, Uffici della critica sociale, Milano, 1910, [https://it.wikisource.org/wiki/Pagina:Il_voto_alle_donne.pdf/3 p. 3].</ref> |
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*La ferocia dei [[Moralismo|moralisti]] [...] è superata soltanto dalla loro profonda [[stupidità]]!<ref>11 febbraio 1907, da ''Da Pelloux a Mussolini. Dai discorsi parlamentari, 1896-1923''.</ref> |
*La ferocia dei [[Moralismo|moralisti]] [...] è superata soltanto dalla loro profonda [[stupidità]]!<ref>11 febbraio 1907, da ''Da Pelloux a Mussolini. Dai discorsi parlamentari, 1896-1923''.</ref> |
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*La sacra immortale [[libertà]]: per essa il socialismo vivrà, senza essa non sarà.<ref>Dal discorso ''Contro la violenza'', Milano, 3 aprile 1921.</ref> |
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Versione delle 19:42, 4 mag 2020
Filippo Turati (1857 – 1932), uomo politico, giornalista e letterato italiano.
Citazioni di Filippo Turati
- Come sarebbe bello il socialismo senza i socialisti.[1]
- E, in realtà, niuno dubiterà seriamente che un partito, il quale si propone tutte le emancipazioni umane, e che primo chiamò le donne lavoratrici a tutte le battaglie della lotta e della organizzazione economica, possa mai aver in animo di escluderle dal possesso di quell'arme politica, che è fra i più validi strumenti e fra le migliori salvaguardie delle conquiste di classe.[2]
- La ferocia dei moralisti [...] è superata soltanto dalla loro profonda stupidità![3]
- La sacra immortale libertà: per essa il socialismo vivrà, senza essa non sarà.[4]
- Le carceri italiane rappresentano l'esplicazione della vendetta sociale nella forma più atroce che si sia mai avuta: noi crediamo di aver abolito la tortura, ma i nostri reclusori sono essi stessi un sistema di tortura; noi ci vantiamo di aver cancellato la pena di morte dal codice penale comune, ma la pena di morte che ammanniscono, goccia a goccia, le nostre galere è meno pietosa di quella che era data per mano del carnefice. Le nostre carceri sono fabbriche di delinquenti o scuole di perfezionamento dei malfattori.[5]
- Le libertà sono tutte solidali. Non se ne offende una senza offenderle tutte.[6]
- Ond'è che quand'anche voi aveste impiantato il partito comunista e organizzati i Soviety in Italia, se uscirete salvi dalla reazione che avrete provocata e se vorrete fare qualche cosa che sia veramente rivoluzionario, qualcosa che rimanga come elemento di società nuova, voi sarete forzati, a vostro dispetto – ma lo farete con convinzione, perché siete onesti – a ripercorrere completamente la nostra via, la via dei social-traditori di una volta; e dovrete farlo perché essa è la via del socialismo, che è il solo immortale, il solo nucleo vitale che rimane dopo queste nostre diatribe.[7]
- [Sulle accuse al partito socialista di voler sabotare la I guerra mondiale] Ora noi dobbiamo respingere energicamente, sebbene con la massima serenità, questo genere di accuse... Se noi veramente ci occupassimo, in quest'ora grave, del piccolo giuoco parlamentare... se ci divertissimo a seccare il prossimo per punzecchiare il Gabinetto, faremmo cosa semplicemente idiota. E se tentassimo, con manovre parlamentari, di danneggiare la nostra guerra, ciò sarebbe insieme idiota e nefando.[8]
- [Sulla I guerra mondiale] Proclamato l'intervento, che non fu in poter nostro di deprecare, e impegnato — sia pure ad opera di un governo o debole o fazioso, e con metodi che non saranno mai stigmatizzati abbastanza quando l'ora del giudizio verrà — impegnato ad ogni modo il paese in un'avventura che può mettere a repentaglio l'indipendenza e l'unità; noi — proclamarono, ad una voce, la Direzione, il Gruppo parlamentare, la stampa — non «saboteremo» la vostra guerra, non indeboliremo, direttamente o indirettamente, con fatti positivi, la difesa nazionale; noi concorreremo anzi, volenterosi e senza infingimenti, a lenire, a confortare tutte le piaghe e i dolori che dal disastro scenderanno; ma nessuna corresponsabilità, nessuna complicità col Governo, colle classi dirigenti, coi partiti borghesi, che vollero o che consentirono questa situazione.[9]
- [Sulla I guerra mondiale] Quanto alla guerra... sentiamo il dovere elementare di non fare atto alcuno che possa indebolire il nostro paese.[10]
- Si ritirino i gruppi ed i gruppetti; grondante di sangue e di lacrime, onusta di fato si affaccia e passa la Storia.[11]
- Si vis pacem, para pacem.[12]
- Su fratelli, su compagne, | su, venite in fitta schiera; | sulla libera bandiera | splende il sol dell'avvenir.[13]
- Voi avete detto, onorevole Orlando: "Grappa è la nostra patria!" Orbene, ciò è per tutti noi, per tutta l'Assemblea![14]
Citazioni su Filippo Turati
- Burbero benefico, [...]; ispido ed espansivo col pudore dei sentimenti più riservati. Esigente con gli altri, ma più con se stesso; scontento perché irriducibilmente incontentabile. (Antonio Greppi)
- Filippo Turati, padre del Socialismo Italiano, personalità di grande prestigio, che ha contribuito alla crescita del movimento dei lavoratori, all'affermazione di fondamentali diritti civili e sociali e, così, a un allargamento delle basi democratiche dello stato liberale. (Sergio Mattarella)
- Merita schiaffi, pugni e fucilate nella schiena l'italiano che manifesta in sé la più piccola traccia del vecchio pessimismo imbecille, denigratore e straccione che ha caratterizzata la vecchia Italia ormai sepolta, la vecchia Italia […] di professori pacifisti (tipo Benedetto Croce, Claudio Treves, Enrico Ferri, Filippo Turati). (Manifesti futuristi)
- [Sulla I guerra mondiale] Quando noi pensiamo, caro Turati, che il vostro partito espelle dal suo seno coloro i quali si rendono colpevoli di appartenere ai Comitati di sussidio o ai Comitati di assistenza civile, e quando nelle vostre riunioni ufficiali e nelle vostre direzioni dite che è reato di violato socialismo anche il soccorrere i feriti e gli ammalati che tornano dalla fronte, voi incontrate responsabilità alle quali io non vorrò applicare i vostri aggettivi di idiote e nefande, ma mi limiterò a dire che, assumendole, voi interpretate assai male gli interessi stessi del socialismo. (Leonida Bissolati, da Atti Parlam., Camera dei Deputati, Legisl. XXIV, Discussioni, vol. VIII, p. 9028)
- Turati continuò fino alle ultime sue forze a sostenere le ragioni dell'unità antifascista, e si spese per promuoverla tra gli italiani rifugiati all'estero. La sua eredità ideale, la sua testimonianza, il suo impegno, restano alle radici della nostra democrazia e sono iscritte, insieme alle tracce di altri uomini coraggiosi, nei principi della Carta costituzionale nata dalla Liberazione. Turati non ebbe la fortuna di veder il ritorno della libertà, ma contribuì a che la sua fiammella non si spegnesse negli anni bui della dittatura e per questo il Paese lo ricorda con gratitudine e riconoscenza. (Sergio Mattarella)
Note
- ↑ Citato in Enzo Biagi, Mille camere, Mondadori.
- ↑ Da L'epistola incriminata, in Filippo Turati e Anna kuliscioff, Il voto alle donne. Polemica in famiglia (per la propaganda del suffragio universale) in Italia, Uffici della critica sociale, Milano, 1910, p. 3.
- ↑ 11 febbraio 1907, da Da Pelloux a Mussolini. Dai discorsi parlamentari, 1896-1923.
- ↑ Dal discorso Contro la violenza, Milano, 3 aprile 1921.
- ↑ Discorso di Filippo Turati alla Camera del 18 marzo 1904; citato da Walter Verini in Camera dei deputati della Repubblica Italiani – XVII Leglislatura – Resoconto stenografico dell'Assemblea – Seduta n. 46 del 4 luglio 2013 – Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge: Ferranti ed altri; Costa: Delega al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili (A.C. 331-927-A).. Roma, 4 luglio 2013.
- ↑ Dal discorso alla Camera dei Deputati, Roma, 15 luglio 1923.
- ↑ Dal discorso tenuto in occasione della scissione dei comunisti al XVII Congresso del PSI di Livorno, 19 gennaio 1921.
- ↑ 7 marzo 1916, citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 631.
- ↑ Da Nel secondo anniversario della loro (sic) guerra: i nostri morti, commemorazione alla «Casa del Popolo», Milano, 1916, pag. 8.
- ↑ Da Atti Parlam., Camera dei Deputati, Legisl. XXIV, Discussioni, vol. VIII, p. 9025.
- ↑ Da un discorso durante la seduta alla Camera dei Deputati del 6 giugno 1918; citato in Antonio Cottafavi, Mondo contemporaneo, Cappelli editore, 1962
- ↑ Discorso al parlamento, 12 giugno 1909.
- ↑ Dal Canto dei lavoratori.
- ↑ Citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 640.
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