Monumento: differenze tra le versioni
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*L'idea di dedicare monumenti agli uomini che si sono resi utili ai popoli è onorevole per le nazioni; converrebbe solo lasciare ai secoli avvenire la cura d'innalzarli, quando essi confermano la buona opinione che si formò dapprima degli eroi. ([[Napoleone Bonaparte]]) |
*L'idea di dedicare monumenti agli uomini che si sono resi utili ai popoli è onorevole per le nazioni; converrebbe solo lasciare ai secoli avvenire la cura d'innalzarli, quando essi confermano la buona opinione che si formò dapprima degli eroi. ([[Napoleone Bonaparte]]) |
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*{{NDR|Sulla rimozione dei monumenti}} La differenza sta nel tempo – non nel tempo trascorso ma nel tempo presente. [...] Di [[Giulio Cesare]] e [[Traiano]] mi preoccuperei se qualcuno adesso progettasse di invadere la [[Gallia]] o impadronirsi della [[Dacia]] (e infatti di loro si è ampiamente servito l’Impero Fascista quando voleva rinnovare i fasti di Roma Imperiale). Posso un po’ faticosamente convivere con Corso [[Margherita di Savoia|Regina Margherita]] o piazza [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Vittorio]] perché nessuno pensa seriamente di far tornare il re; ma è più difficile convivere con «[[Mussolini]] Dux» perché non solo serve a celebrare quel passato, ma legittima adesso i [[neofascismo|fascisti]] che poi trovo dentro lo stadio, [[Forza Nuova]], [[Casa Pound]], [[Fratelli d'Italia (partito politico)|Fratelli d’Italia]], ed è adesso che mi fa paura. ([[Alessandro Portelli]]) |
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*La vicinanza d'uno edificio volgare, ti fa subito afferrare la sublimità e le proporzioni del monumento vicino. ([[Vittorio Imbriani]]) |
*La vicinanza d'uno edificio volgare, ti fa subito afferrare la sublimità e le proporzioni del monumento vicino. ([[Vittorio Imbriani]]) |
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*Ogni monumento, per continuare a vivere, non può essere separato senza danno, spesso irreparabile, dall'ambiente circostante. ([[Giorgio Bassani]]) |
*Ogni monumento, per continuare a vivere, non può essere separato senza danno, spesso irreparabile, dall'ambiente circostante. ([[Giorgio Bassani]]) |
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*Strada facendo possiam dire che elevare un monumento ad un uomo ancora in vita è lo stesso che dichiarare che su quanto lo concerne non si ha fidanza nella posterità. ([[Arthur Schopenhauer]]) |
*Strada facendo possiam dire che elevare un monumento ad un uomo ancora in vita è lo stesso che dichiarare che su quanto lo concerne non si ha fidanza nella posterità. ([[Arthur Schopenhauer]]) |
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*Tutti monumenti commemorativi devono essere per il pubblico magniloquenti, e la sobrietà allontana. ([[Jean Alazard]]) |
*Tutti monumenti commemorativi devono essere per il pubblico magniloquenti, e la sobrietà allontana. ([[Jean Alazard]]) |
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*Un monumento esiste perché qualcuno l’ha eretto, e l’ha eretto con qualche intenzione: è un messaggio, un segno di quelle intenzioni. Così, quasi tutte le statue dei gerarchi sudisti sono state erette a cavallo del ‘900 per sancire il consolidamento della segregazione razziale, o ancora negli anni ’50 come reazione al movimento per i diritti civili (allo stesso modo, intitolare oggi strade a Giorgio Almirante non serve a ricordare un discutibile passato, ma a proporne la continuità e il ritorno). Queste icone, lungi dallo svolgere una funzione di [[storia]] e [[memoria]], impongono una sola memoria su tutte le altre, congelano la storia in un passato monumentale e negano tutta la storia che è venuta dopo. ([[Alessandro Portelli]]) |
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Versione delle 16:11, 16 giu 2020
Citazioni sul monumento.
- C'è chi si fa erigere un monumento come premio perché si fa erigere un monumento. (Stanisław Jerzy Lec)
- I monumenti e i musei vanno fatti vivere: devono produrre cultura, ma anche reddito. Altrimenti si trasformano in rami secchi e muoiono. Umberto Broccoli)
- Il destino comune di ogni monumento è che i cani finiscono per pisciare sul piedistallo. (Sándor Márai)
- Il monumento nazionale come mezzo di autoespressione nazionale servì a radicare i miti e i simboli nazionali nell'autocoscienza del popolo, e alcuni di essi ancora oggi conservano questa loro funzione. (George Mosse)
- Il primo monumento da ristaurare è l'uomo. (Salvatore Morelli)
- L'idea di dedicare monumenti agli uomini che si sono resi utili ai popoli è onorevole per le nazioni; converrebbe solo lasciare ai secoli avvenire la cura d'innalzarli, quando essi confermano la buona opinione che si formò dapprima degli eroi. (Napoleone Bonaparte)
- [Sulla rimozione dei monumenti] La differenza sta nel tempo – non nel tempo trascorso ma nel tempo presente. [...] Di Giulio Cesare e Traiano mi preoccuperei se qualcuno adesso progettasse di invadere la Gallia o impadronirsi della Dacia (e infatti di loro si è ampiamente servito l’Impero Fascista quando voleva rinnovare i fasti di Roma Imperiale). Posso un po’ faticosamente convivere con Corso Regina Margherita o piazza Vittorio perché nessuno pensa seriamente di far tornare il re; ma è più difficile convivere con «Mussolini Dux» perché non solo serve a celebrare quel passato, ma legittima adesso i fascisti che poi trovo dentro lo stadio, Forza Nuova, Casa Pound, Fratelli d’Italia, ed è adesso che mi fa paura. (Alessandro Portelli)
- La vicinanza d'uno edificio volgare, ti fa subito afferrare la sublimità e le proporzioni del monumento vicino. (Vittorio Imbriani)
- Ogni monumento, per continuare a vivere, non può essere separato senza danno, spesso irreparabile, dall'ambiente circostante. (Giorgio Bassani)
- Quando un monumento funge da luogo di raduno, suppongo si debba rimuovere. (Alfred Brophy)
- Se abbattete i monumenti, risparmiate i piedistalli. Potranno sempre servire. (Stanisław Jerzy Lec)
- Strada facendo possiam dire che elevare un monumento ad un uomo ancora in vita è lo stesso che dichiarare che su quanto lo concerne non si ha fidanza nella posterità. (Arthur Schopenhauer)
- Tutti monumenti commemorativi devono essere per il pubblico magniloquenti, e la sobrietà allontana. (Jean Alazard)
- Un monumento esiste perché qualcuno l’ha eretto, e l’ha eretto con qualche intenzione: è un messaggio, un segno di quelle intenzioni. Così, quasi tutte le statue dei gerarchi sudisti sono state erette a cavallo del ‘900 per sancire il consolidamento della segregazione razziale, o ancora negli anni ’50 come reazione al movimento per i diritti civili (allo stesso modo, intitolare oggi strade a Giorgio Almirante non serve a ricordare un discutibile passato, ma a proporne la continuità e il ritorno). Queste icone, lungi dallo svolgere una funzione di storia e memoria, impongono una sola memoria su tutte le altre, congelano la storia in un passato monumentale e negano tutta la storia che è venuta dopo. (Alessandro Portelli)