Gualtiero Jacopetti: differenze tra le versioni

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'''Gualtiero Jacopetti''' (1919 – 2011), giornalista e regista italiano.
'''Gualtiero Jacopetti''' (1919 – 2011), giornalista e regista italiano.


*All'epoca, per montare, la pellicola bisognava tagliarla, ma la mia mano destra non funzionava. Allora prendevo la pellicola con la sinistra e la recidevo con i denti. Ho montato ''[[Mondo cane (film)|Mondo cane]]'' in quelle condizioni: per me è una gloria.<ref name="Hollywood sul Tevere"/>
*All'epoca, per montare, la pellicola bisognava tagliarla, ma la mia mano destra non funzionava. Allora prendevo la pellicola con la sinistra e la recidevo con i denti. Ho montato ''[[Mondo cane (film)|Mondo cane]]'' in quelle condizioni: per me è una gloria.<ref name="Hollywood sul Tevere">Citato in Sansonna Giuseppe, ''Hollywood sul Tevere. Storie scellerate'', Minimum Fax, Roma, 2016.</ref>
*Girando per il mondo, per il progetto di Blasetti, notai che gli spettacoli umani erano molto più interessanti di quelli che si consumavano sui palcoscenici. Sentivo ormai ululare ''[[Mondo cane (film)|Mondo cane]]'' dentro di me. Sarebbe stato un progetto ambizioso, un newsreel su scala planetaria. Avrei mostrato la vita stessa, le usanze degli uomini a ogni latitudine terrestre. Dissi a Rizzoli che avremmo diviso gli eventuali guadagni. Accettò.<ref name="Hollywood sul Tevere">Citato in Sansonna Giuseppe, ''Hollywood sul Tevere. Storie scellerate'', Minimum Fax, Roma, 2016.</ref>
*Girando per il mondo, per il progetto di Blasetti, notai che gli spettacoli umani erano molto più interessanti di quelli che si consumavano sui palcoscenici. Sentivo ormai ululare ''[[Mondo cane (film)|Mondo cane]]'' dentro di me. Sarebbe stato un progetto ambizioso, un newsreel su scala planetaria. Avrei mostrato la vita stessa, le usanze degli uomini a ogni latitudine terrestre. Dissi a Rizzoli che avremmo diviso gli eventuali guadagni. Accettò.<ref name="Hollywood sul Tevere"/>
*{{NDR|Su ''[[Africa addio|Africa Addio]]''}} La sofferenza umana, il sangue dell'uomo che in Africa scorre oramai come un fiume, io dovevo farli vedere perché non si ignorasse, perché non si possa dire: ma io, io non lo sapevo. Il materiale che ho tagliato e messo da parte è dieci volte più terrificante di quel che si vede nel film. I morti, laggiù, non c'era bisogno di andarli a cercare; le scene che ci sono nel film non sono niente in confronto a quanto ho raccolto e tenuto da parte.<ref>Citato in Antonio Bruschini, Antonio Tentori, ''Nudi e crudeli: i mondo movies italiani'', Bloodbuster, Milano, 2013, p. 45.</ref>
*{{NDR|Su ''[[Africa addio|Africa Addio]]''}} La sofferenza umana, il sangue dell'uomo che in Africa scorre oramai come un fiume, io dovevo farli vedere perché non si ignorasse, perché non si possa dire: ma io, io non lo sapevo. Il materiale che ho tagliato e messo da parte è dieci volte più terrificante di quel che si vede nel film. I morti, laggiù, non c'era bisogno di andarli a cercare; le scene che ci sono nel film non sono niente in confronto a quanto ho raccolto e tenuto da parte.<ref>Citato in Antonio Bruschini, Antonio Tentori, ''Nudi e crudeli: i mondo movies italiani'', Bloodbuster, Milano, 2013, p. 45.</ref>
*Le cose non si possono risolvere con la non-violenza. La non-violenza permette ai più forti di dormire, la violenza ci vuole, io amo la violenza, sono un apostolo della violenza.<ref name="Hollywood sul Tevere"/>
*Le cose non si possono risolvere con la non-violenza. La non-violenza permette ai più forti di dormire, la violenza ci vuole, io amo la violenza, sono un apostolo della violenza.<ref name="Hollywood sul Tevere"/>

Versione delle 16:44, 26 giu 2020

Gualtiero Jacopetti (1919 – 2011), giornalista e regista italiano.

  • All'epoca, per montare, la pellicola bisognava tagliarla, ma la mia mano destra non funzionava. Allora prendevo la pellicola con la sinistra e la recidevo con i denti. Ho montato Mondo cane in quelle condizioni: per me è una gloria.[1]
  • Girando per il mondo, per il progetto di Blasetti, notai che gli spettacoli umani erano molto più interessanti di quelli che si consumavano sui palcoscenici. Sentivo ormai ululare Mondo cane dentro di me. Sarebbe stato un progetto ambizioso, un newsreel su scala planetaria. Avrei mostrato la vita stessa, le usanze degli uomini a ogni latitudine terrestre. Dissi a Rizzoli che avremmo diviso gli eventuali guadagni. Accettò.[1]
  • [Su Africa Addio] La sofferenza umana, il sangue dell'uomo che in Africa scorre oramai come un fiume, io dovevo farli vedere perché non si ignorasse, perché non si possa dire: ma io, io non lo sapevo. Il materiale che ho tagliato e messo da parte è dieci volte più terrificante di quel che si vede nel film. I morti, laggiù, non c'era bisogno di andarli a cercare; le scene che ci sono nel film non sono niente in confronto a quanto ho raccolto e tenuto da parte.[2]
  • Le cose non si possono risolvere con la non-violenza. La non-violenza permette ai più forti di dormire, la violenza ci vuole, io amo la violenza, sono un apostolo della violenza.[1]
  • [Su Africa addio] Se dico che in Africa muoiono centottanta ippopotami al giorno dovrò pur mostrarne una ventina io... E poi Riz Ortolani aveva composto una musica magnifica, a sincrono con ogni ammazzamento.[1]
  • [Sul rischio di venire uccisi in un'esecuzione sommaria in Congo durane le riprese di Africa addio] Stavano per metterci al muro, avevano già caricato le armi. Poi sento una voce: "Fermi tutti, non sono bianchi, sono italiani". Voleva dire che non eravamo gli odiati inglesi. E la scampammo, per un pelo.[1]

Film

Note

  1. a b c d e Citato in Sansonna Giuseppe, Hollywood sul Tevere. Storie scellerate, Minimum Fax, Roma, 2016.
  2. Citato in Antonio Bruschini, Antonio Tentori, Nudi e crudeli: i mondo movies italiani, Bloodbuster, Milano, 2013, p. 45.

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