Ion Antonescu: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Antonescu==
==Citazioni di Antonescu==
*Un grave pauroso passato si è chiuso e su esso non voglio tirare i veli della dimenticanza ma della giustizia. Da oggi in poi bisogna salvare lo Stato e la Nazione; bisogna dunque asciugare le ferite, adunare le forze, innalzare l'onore della comune sofferenza fare una sola forza. (proclama alla nazione dopo la presa di potere, 5 settembre 1941)<ref name="autoritario">Citato in [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,4/articleid,1126_01_1940_0214_0004_16114122/ ''Antonescu annuncia un regime autoritario''], '''', 6 settembre 1940)</ref>
*Non vi deve essere alcuna recriminazione del passato da parte di chicchessia: la Corona e la persona del Re debbono essere rispettate come simboli della Patria romena. Quanto ai capi politici del passato, soltanto a me spetta di prendere un atteggiamento nei loro confronti. (proclama alla nazione dopo la presa di potere, 5 settembre 1941)<ref name="autoritario"/>
*L'Esercito italiano lotta per costituire un nuovo Impero latino e i soldati italiani si coprono di gloria per consolidare ed ampliare le grandi posizioni imperiali alle quali sono legati i nomi del Re e Imperatore d'Italia e del grande Duce Benito Mussolini. (da un discorso alla colazione offerta in onore della missione militare tedesca a Bucarest, 15 ottobre 1940)<ref>Citato in [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,4/articleid,1126_01_1940_0248_0004_22556458/ ''Un saluto di Antonescu alle forze combattenti italiane''], ''La Stampa'', 16 ottobre 1940</ref>
*L'Esercito italiano lotta per costituire un nuovo Impero latino e i soldati italiani si coprono di gloria per consolidare ed ampliare le grandi posizioni imperiali alle quali sono legati i nomi del Re e Imperatore d'Italia e del grande Duce Benito Mussolini. (da un discorso alla colazione offerta in onore della missione militare tedesca a Bucarest, 15 ottobre 1940)<ref>Citato in [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,4/articleid,1126_01_1940_0248_0004_22556458/ ''Un saluto di Antonescu alle forze combattenti italiane''], ''La Stampa'', 16 ottobre 1940</ref>
*Il passato ormai è superato dal presente. La politica della Romania non è più quella di ieri: oggi è totalmente un'altra ed il nuovo regime è deciso di andare con l'Asse fino in fondo. Ve lo dico da soldato. Il popolo romeno è della razza romana: ha una civiltà bimillenaria ed una tradizione guerriera che l'ha fatto resistere a tutte le invasioni barbariche. (da una dichiarazione alla stampa italiana nei saloni della Legazione di Romania, 15 novembre)<ref>Citato in [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,1126_01_1940_0275_0001_22563635/ ''Le parole alla stampa''], ''La Stampa'', </ref>
*Il passato ormai è superato dal presente. La politica della Romania non è più quella di ieri: oggi è totalmente un'altra ed il nuovo regime è deciso di andare con l'Asse fino in fondo. Ve lo dico da soldato. Il popolo romeno è della razza romana: ha una civiltà bimillenaria ed una tradizione guerriera che l'ha fatto resistere a tutte le invasioni barbariche. (da una dichiarazione alla stampa italiana nei saloni della Legazione di Romania, 15 novembre)<ref>Citato in [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,1126_01_1940_0275_0001_22563635/ ''Le parole alla stampa''], ''La Stampa'', </ref>

Versione delle 10:39, 27 giu 2020

Ritratto di Antonescu, 1942

Ion Antonescu (1882 – 1946), generale, politico e criminale di guerra rumeno.

Citazioni di Antonescu

  • Un grave pauroso passato si è chiuso e su esso non voglio tirare i veli della dimenticanza ma della giustizia. Da oggi in poi bisogna salvare lo Stato e la Nazione; bisogna dunque asciugare le ferite, adunare le forze, innalzare l'onore della comune sofferenza fare una sola forza. (proclama alla nazione dopo la presa di potere, 5 settembre 1941)[1]
  • Non vi deve essere alcuna recriminazione del passato da parte di chicchessia: la Corona e la persona del Re debbono essere rispettate come simboli della Patria romena. Quanto ai capi politici del passato, soltanto a me spetta di prendere un atteggiamento nei loro confronti. (proclama alla nazione dopo la presa di potere, 5 settembre 1941)[1]
  • L'Esercito italiano lotta per costituire un nuovo Impero latino e i soldati italiani si coprono di gloria per consolidare ed ampliare le grandi posizioni imperiali alle quali sono legati i nomi del Re e Imperatore d'Italia e del grande Duce Benito Mussolini. (da un discorso alla colazione offerta in onore della missione militare tedesca a Bucarest, 15 ottobre 1940)[2]
  • Il passato ormai è superato dal presente. La politica della Romania non è più quella di ieri: oggi è totalmente un'altra ed il nuovo regime è deciso di andare con l'Asse fino in fondo. Ve lo dico da soldato. Il popolo romeno è della razza romana: ha una civiltà bimillenaria ed una tradizione guerriera che l'ha fatto resistere a tutte le invasioni barbariche. (da una dichiarazione alla stampa italiana nei saloni della Legazione di Romania, 15 novembre)[3]
  • Il nuovo Governo costituito su una base militare è la espressione dell'unità e della disciplina imposta alla nazione intera dalle odierne circostanze. La sua benefica influenza si farà risentire su tutto il territorio del Paese. (da una conferenza stampa in occasione della costituzione del nuovo Ministero, 28 gennaio 1941)[4]
  • La Romania marcia senza alcuna esitazione a fianco delle grandi Potenze dell'Asse, ispirandosi alle direttive politiche più volte enunciate e eminentemente rappresentate dalle grandi figure del Duce e del Führer. La fedeltà assoluta agli impegni presi verso le nazioni dell'Asse non è un atteggiamento politico m è uno stato d'animo imposto dalla nostra coscienza che mai potremo abbandonare. (da una conferenza stampa in occasione della costituzione del nuovo Ministero, 28 gennaio 1941)[4]
  • Saccheggiatori ed anarchici che si erano infiltrati in gran numero nei ranghi del movimento legionario, hanno suscitato la discordia e incitato alla devastazione. La mia vita è al servizio della Nazione. Le forze segrete non oseranno più tentare un secondo tradimento, poiché il pugno di ferro dell'Esercito saprà spezzare ogni tentativo. Gli ex-membri del Governo dei quali è stato provato il tradimento saranno deportati, gli altri colpevoli saranno condannati ai lavori forzati e i vagabondi e i ladri verranno incarcerati. Nessun innocente sarà punito. Ma per lo avvenire io sarò inesorabile. (comunicato ufficiale, 3 febbraio 1941)[5]
  • Soltanto i nemici della verità possono credere che io possa deviare dal cammino delle forze creatrici del nazionalsocialismo romeno e dell'inquadramento della nostra Nazione nello spirito nuovo dei tempi e nella futura costituzione del sud-est europeo. (comunicato ufficiale, 3 febbraio 1941)[5]
  • Lo Stato romeno sarà basato sulla disciplina, sullo ordine e sull'azione creatrice. Chiedo a tutti i romeni di prendere quale esempio la lotta gloriosa e piena di sacrifici che sostengono ora il Führer col popolo tedesco nazionalsocialista e il Duce col popolo italiano fascista. (comunicato ufficiale, 3 febbraio 1941)[5]
  • O vinceremo la guerra o moriremo come Nazione. In questa tremenda alternativa non esiste via di mezzo né tennamento alcuno. Questo dovere ci impone di accettare virilmente il sacrificio. (discorso ai cacciatori alpini dopo la disfatta di forze comuniste presso Monte Cappella, 18 giugno 1943)[6]

Note

  1. a b Citato in Antonescu annuncia un regime autoritario, ', 6 settembre 1940)
  2. Citato in Un saluto di Antonescu alle forze combattenti italiane, La Stampa, 16 ottobre 1940
  3. Citato in Le parole alla stampa, La Stampa,
  4. a b Citato in Antonescu riafferma la fedeltà assoluta all'Asse, La Stampa, 29 gennaio 1941
  5. a b c Citato in Appello di Antonescu ai "veri legionari", La Stampa, 3 febbraio 1941
  6. Citato in Fiere parole di Antonescu, La Stampa, 18 giugno 1943

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