Ovidio Montalbani: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Ovidio Montalbani==
==Citazioni di Ovidio Montalbani==
*[...] senza oprar miracolo potremo disavelenare il [[zizzania|loglio]] se prima d'incorporarlo al formento fermentarassi solo nell'acqua, e cotto ben bene, perché diverrà piacevole e senza nocumento veruno entrarà nel [[pane]] di formento. La [[cottura|decottione]] ha tanta gran forza di modificare e ridurre alla mediocrità lodevole tutte le cose, che alle volte ella sola basta a farci consentire il desiderato intento: i Messicani si magnarebbono la morte presentanea col loro pane della yuca che chiamano ''cazaui'', se non fosse la decottione che leva al succo di quella radice medema ogni maligna qualità. Stiano pur sicuri i contadini, che essi non riceveranno nocumento alcuno da quelle cose che essi sapranno cuocere a sufficienza.<ref>Citato in Piero Camporesi, ''Il pane selvaggio'', Garzanti, Milano, 2004, p. 190. ISBN 88-11-67711-4</ref>
*Senza oprar miracolo potremo disavelenare il [[zizzania|loglio]] se prima d'incorporarlo al formento fermentarassi solo nell'acqua, e cotto ben bene, perché diverrà piacevole e senza nocumento veruno entrarà nel [[pane]] di formento. La [[cottura|decottione]] ha tanta gran forza di modificare e ridurre alla mediocrità lodevole tutte le cose, che alle volte ella sola basta a farci consentire il desiderato intento: i Messicani si magnarebbono la morte presentanea col loro pane della yuca che chiamano ''cazaui'', se non fosse la decottione che leva al succo di quella radice medema ogni maligna qualità. Stiano pur sicuri i contadini, che essi non riceveranno nocumento alcuno da quelle cose che essi sapranno cuocere a sufficienza.<ref>Citato in Piero Camporesi, ''Il pane selvaggio'', Garzanti, Milano, 2004, p. 190. ISBN 88-11-67711-4</ref>


==Citazioni su Ovidio Montalbani==
==Citazioni su Ovidio Montalbani==

Versione delle 07:22, 2 lug 2020

Ovidio Montalbani

Ovidio Montalbani (1601 o 1602 – 1671), matematico e docente italiano.

Citazioni di Ovidio Montalbani

  • Senza oprar miracolo potremo disavelenare il loglio se prima d'incorporarlo al formento fermentarassi solo nell'acqua, e cotto ben bene, perché diverrà piacevole e senza nocumento veruno entrarà nel pane di formento. La decottione ha tanta gran forza di modificare e ridurre alla mediocrità lodevole tutte le cose, che alle volte ella sola basta a farci consentire il desiderato intento: i Messicani si magnarebbono la morte presentanea col loro pane della yuca che chiamano cazaui, se non fosse la decottione che leva al succo di quella radice medema ogni maligna qualità. Stiano pur sicuri i contadini, che essi non riceveranno nocumento alcuno da quelle cose che essi sapranno cuocere a sufficienza.[1]

Citazioni su Ovidio Montalbani

  • [...] fa apparire oziosi e accademici i consigli di quanti, come il Montalbani, additavano nella raccolta selvaggia dei frutti della terra non coltivata i possibili rimedi contro la fame. In realtà i vagabondi, isolati o in bande, erano da sempre abituati a vagare per la campagna, anche perché le città chiudevano loro la porta in faccia [...]. Assume perciò un aspetto sinistro (la via verso la morte sicura) l'esortazione rivolta al Senato bolognese dal togato Montalbani di persuaderli a prendere la strada dei boschi e delle radure selvagge; l'invito ha tutta l'aria di un perfido raggiro, d'una infernale trappola escogitata per condurli a una silenziosa tomba, a una appartata distruzione per sbarazzare la città, i possidenti, i maggiorenti, i senatori, dalla triste canaglia, sempre portata al tumulto, dalle loro grida e dai loro lamenti, dai loro corpi piagati, dal fetore degli stracci consunti e laidi, vermi divoratori di «dieta o lattuca», di «crusca», di «torsi e ghiande» (Bonifacio). (Piero Camporesi)
  • Insieme alla medicina pauperum si teorizza anche una cucina per i poveri, l'una e l'altra utile per reperire – consiglia autorevolmente il grazianesco Ovidio Montalbani, versatile e polimorfo intellettuale che coprì a Bologna anche la carica di «Tribuno della Plebe» – «materie più facili e di minor costo altrettanto buone e valevoli, quanto le più preziose». (Piero Camporesi)

Note

  1. Citato in Piero Camporesi, Il pane selvaggio, Garzanti, Milano, 2004, p. 190. ISBN 88-11-67711-4

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