Carlo Cantoni: differenze tra le versioni

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*Il precetto supremo della [[Morale]] è secondo il [[Christian Wolff|{{sic|Wolf}}]] questo: ''cerca di renderti sempre più perfetto''. (vol. II, cap. I, p. 20)
*Il precetto supremo della [[Morale]] è secondo il [[Christian Wolff|{{sic|Wolf}}]] questo: ''cerca di renderti sempre più perfetto''. (vol. II, cap. I, p. 20)

*Nella dottrina di Kant, la scienza è affatto libera nella sua esplicazione e ne' suoi studii. Finché essa rimane nell'ordine suo, cioè resta scienza, non v'ha pericolo nessuno che essa entri in opposizione col principio morale: vi sarà uno screzio apparente, qualche malinteso od equivoco da dissipare; ma contro il principio morale e le sue necessarie condizioni tutte le teorie scientifiche si spuntano. (vol. III, cap. VII, p. 434)


==Bibliografia==
==Bibliografia==

Versione delle 17:11, 15 ago 2020

Carlo Cantoni

Carlo Cantoni (1840 – 1906), accademico e politico italiano.

Emanuele Kant

Incipit

I precursori di Kant si potrebbero, sottilizzando, ricercare anche nelle filosofie più antiche; ma quanto alla sua propria dottrina, al suo criticismo, non se ne troveranno facilmente chiari e distinti tratti prima di Locke. Però sarebbe ingiusto non dir qualche parola anche di Cartesio, e non prender le mosse da lui, come da lui le prese la filosofia moderna; giacché anch'egli è un filosofo critico, nel senso largo di questa parola, sebbene egli faccia solo la critica delle cognizioni, e non come Kant quella dello stesso conoscere.

Citazioni

  • Versato profondamente nelle scienze naturali e specialmente nell'astronomia, Kant dovette più volte aver riflettuto sulla grande e fecondissima riforma, che il sistema copernicano aveva prodotto nella scienza degli astri; e forse questa riflessione fu quella, che dapprima gli fece balenare nella mente l'idea di tentare nella filosofia una rivoluzione analoga, benché, in origine, limitata al mondo dei sensi. (vol. I, cap. VI, p. 187)
  • Il Pietismo voleva ridurre la religione ad una fede interna e profonda, separandola dalle questioni teologiche e scolastiche, rendendola un'opera più del cuore che della mente, e sottraendola quindi alle discussioni e alle esplicazioni meramente teoretiche. Anziché una fede intellettiva i Pietisti volevano una fede del cuore: da ciò la loro tolleranza per la varietà delle dottrine, tolleranza naturale in loro che a queste davano poca importanza. (vol. II, cap. I, p. 19)
  • Il Pietismo si accordava in qualche punto colla filosofia del Leibniz, poiché e l'uno e l'altro volevano una fede intima, e quindi si univano nel combattere il teologismo scolastico. Ma se in ciò le due dottrine eran concordi, v'erano ben altri punti di profonda differenza; e questi divennero tanto più chiari nello svolgimento che della filosofia del Leibniz venne facendo il Wolf. (vol. II, cap. I, p. 19)
  • Il precetto supremo della Morale è secondo il Wolf questo: cerca di renderti sempre più perfetto. (vol. II, cap. I, p. 20)
  • Nella dottrina di Kant, la scienza è affatto libera nella sua esplicazione e ne' suoi studii. Finché essa rimane nell'ordine suo, cioè resta scienza, non v'ha pericolo nessuno che essa entri in opposizione col principio morale: vi sarà uno screzio apparente, qualche malinteso od equivoco da dissipare; ma contro il principio morale e le sue necessarie condizioni tutte le teorie scientifiche si spuntano. (vol. III, cap. VII, p. 434)

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