Cesare Fera (architetto): differenze tra le versioni

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*Genova, città di profili come nessun'altra. Inimitabile effetto del sito naturale, avaro di risorse ma ricco di valori scenici.
*Genova, città di profili come nessun'altra. Inimitabile effetto del sito naturale, avaro di risorse ma ricco di valori scenici.
*[...] Genova ha una struttura pesantemente condizionata dalla struttura naturale. I suoi profili sono profili di colli che digradano al mare, il suo abbracciare il porto è uno stendersi sui terreni meno scoscesi lungo la riva, il suo porto è un'insenatura. E la città murata è contenuta in un quadro naturale non alterato di monti e di mare. L'armonia è così raggiunta attraverso la natura. È l'armonia della sequenza formale dell'ambiente naturale compresente e rispettato nella strutturazione della città.
*[...] Genova ha una struttura pesantemente condizionata dalla struttura naturale. I suoi profili sono profili di colli che digradano al mare, il suo abbracciare il porto è uno stendersi sui terreni meno scoscesi lungo la riva, il suo porto è un'insenatura. E la città murata è contenuta in un quadro naturale non alterato di monti e di mare. L'armonia è così raggiunta attraverso la natura. È l'armonia della sequenza formale dell'ambiente naturale compresente e rispettato nella strutturazione della città.
*{{NDR|Sul centro storico di Genova}} Trent'anni fa era considerato un pittoresco ghetto con molti monumenti che ne costituivano la sola parte valida da salvare ed evidenziare demolendo il resto. Oggi proprio l'assieme è considerato monumento, da conservare nella sua quasi integrità, perché solo mediante l'assieme vengono trasmessi al contemporaneo i significati storici, artistici, ambientali, mentre alla mutilazione dell'assieme corrisponderebbe la perdita di molti dei significati. E questo si capisce proprio per la correlazione tra forma e contenuto, tra significante e significato.
*{{NDR|Sul [[centro storico di Genova]]}} Trent'anni fa era considerato un pittoresco ghetto con molti monumenti che ne costituivano la sola parte valida da salvare ed evidenziare demolendo il resto. Oggi proprio l'assieme è considerato monumento, da conservare nella sua quasi integrità, perché solo mediante l'assieme vengono trasmessi al contemporaneo i significati storici, artistici, ambientali, mentre alla mutilazione dell'assieme corrisponderebbe la perdita di molti dei significati. E questo si capisce proprio per la correlazione tra forma e contenuto, tra significante e significato.


==Bibliografia==
==Bibliografia==

Versione attuale delle 22:44, 5 set 2020

Complesso scolastico costruito su progetto di Cesare Fera e Luciano Grossi Bianchi

Cesare Fera (1922 – 1995), architetto e ingegnere italiano.

Lettura di una città[modifica]

  • Porta Siberia, osservata da un ignorante, è solo un relitto vecchio non più importante e più ingombrante della carcassa abbandonata di una chiatta, osservata da una persona colta è invece uno straordinario monumento di architettura militare.
  • Genova era una città inimitabile, per l'armonia della sua forma, per l'armonia tra forma e sito, per il significato di una cultura ricca di valori umani. Una città eccezionalmente individuata non riferibile ad altre, non confondibile anche dall'osservatore più sprovveduto.
  • Genova è un atto di prepotenza dell'uomo sull'ambiente naturale e ancora oggi sconta le conseguenze di questo atto. Essa infatti si è sviluppata per un fatto di posizione nodale rispetto alle correnti di traffico. Ma alla posizione corrispondeva un sito impossibile per una città.
    Senza terreni pianeggianti, ma pendii precipitosi verso il mare, senza entroterra che la potesse sostenere, la sua condizione normale non era dissimile a quella di una nave e si capisce come il popolo che questo sito selezionò fosse una razza di marinai, di commercianti, di finanzieri cioè di gente abituata a ricavare altrove il proprio sostentamento e il proprio guadagno o di sfruttare il traffico che doveva passare per questo porto. Un sicuro approdo per le merci che dalle altre sponde del Mediterraneo per le vie di oltregiogo transitavano verso i mercati della Valle Padana e dell'Europa centro occidentale o riprendevano per mare la rotta del nord Europa. E ancora adesso le possibilità di vita della città non devono essere basate su una abbondante disponibilità di terreno, ma sulle risorse umane.
  • Genova, città di profili come nessun'altra. Inimitabile effetto del sito naturale, avaro di risorse ma ricco di valori scenici.
  • [...] Genova ha una struttura pesantemente condizionata dalla struttura naturale. I suoi profili sono profili di colli che digradano al mare, il suo abbracciare il porto è uno stendersi sui terreni meno scoscesi lungo la riva, il suo porto è un'insenatura. E la città murata è contenuta in un quadro naturale non alterato di monti e di mare. L'armonia è così raggiunta attraverso la natura. È l'armonia della sequenza formale dell'ambiente naturale compresente e rispettato nella strutturazione della città.
  • [Sul centro storico di Genova] Trent'anni fa era considerato un pittoresco ghetto con molti monumenti che ne costituivano la sola parte valida da salvare ed evidenziare demolendo il resto. Oggi proprio l'assieme è considerato monumento, da conservare nella sua quasi integrità, perché solo mediante l'assieme vengono trasmessi al contemporaneo i significati storici, artistici, ambientali, mentre alla mutilazione dell'assieme corrisponderebbe la perdita di molti dei significati. E questo si capisce proprio per la correlazione tra forma e contenuto, tra significante e significato.

Bibliografia[modifica]

  • Cesare Fera, Lettura di una città, in Genua urbs maritima, Italsider, Genova, 1968

Altri progetti[modifica]