Demetrio il Cinico: differenze tra le versioni

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'''Demetrio''' (I sec. d.C.), filosofo greco antico.
'''Demetrio''' (I sec. d.C.), filosofo greco antico.


*Egli è più utile sapere pochi ammaestramenti di ben fare, purché tu gli sappi bene, e te ne servi, che averne apparati molti, e non gli havere ammaniti, e in un punto.<ref>Citato in [[Lucio Anneo Seneca]], ''De benefizii'', 7,1, traduzione di [[Benedetto Varchi]], Firenze, 1554, [https://books.google.it/books?hl=it&id=XVPiGdZ1zxwC&pg=PA178#v=onepage&q&f=false p. 178].</ref>
*Di solito è più vantaggioso possedere un piccolo numero di precetti filosofici se li hai a portata di mano e pronti all'uso, che non averne imparati molti senza potersene servire.<ref>Citato in [[Lucio Anneo Seneca]], ''[https://books.google.it/books?id=TkiODAAAQBAJ Sui benefici]'', 7,1,3, a cura di Martino Menghi, Laterza, Bari, 2015. ISBN 9788858114803.</ref>
**Egli è più utile sapere pochi ammaestramenti di ben fare, purché tu gli sappi bene, e te ne servi, che averne apparati molti, e non gli havere ammaniti, e in un punto.<ref>Citato in Lucio Anneo Seneca, ''De benefizii'', 7,1, traduzione di [[Benedetto Varchi]], Firenze, 1554, [https://books.google.it/books?hl=it&id=XVPiGdZ1zxwC&pg=PA178#v=onepage&q&f=false p. 178].</ref>
*Io posso, o dèi immortali, lamentarmi di voi su questo solo punto: non mi avete fatto conoscere in anticipo la vostra volontà. Certamente mi sarei posto io per primo nella concreta situazione nella quale mi trovo ora, dopo la vostra chiamata. Volete prendervi i miei figli? Li ho messi al mondo per voi. Volete una parte del mio corpo Prendetela; non è una gran promessa: presto ve lo lascerò tutto. Volete il mio respiro? Perché dovrei frapporre indugio a che voi riscuotiate quanto mi avete prestato? Vi restituirò ben volentieri tutto ciò che reclamerete. Allora? Avrei fatto più volentieri un'offerta che una riconsegna. Che bisogno c'era di portar via? Avreste potuto ricevere. Ma neppure ora porterete via, perché non si strappa una cosa se non a chi la trattiene.<ref>Citato in Lucio Anneo Seneca, ''Della Provvidenza'', 5,5-6. In ''I dialoghi'', introduzione, traduzione, prefazioni e note di Aldo Marastoni, Rusconi, Milano, 1979.</ref>
*Io posso, o dèi immortali, lamentarmi di voi su questo solo punto: non mi avete fatto conoscere in anticipo la vostra volontà. Certamente mi sarei posto io per primo nella concreta situazione nella quale mi trovo ora, dopo la vostra chiamata. Volete prendervi i miei figli? Li ho messi al mondo per voi. Volete una parte del mio corpo Prendetela; non è una gran promessa: presto ve lo lascerò tutto. Volete il mio respiro? Perché dovrei frapporre indugio a che voi riscuotiate quanto mi avete prestato? Vi restituirò ben volentieri tutto ciò che reclamerete. Allora? Avrei fatto più volentieri un'offerta che una riconsegna. Che bisogno c'era di portar via? Avreste potuto ricevere. Ma neppure ora porterete via, perché non si strappa una cosa se non a chi la trattiene.<ref>Citato in Lucio Anneo Seneca, ''Della Provvidenza'', 5,5-6. In ''I dialoghi'', introduzione, traduzione, prefazioni e note di Aldo Marastoni, Rusconi, Milano, 1979.</ref>
*Nessun essere mi pare più infelice dell'uomo che non ha mai subìto una [[disgrazia]].<ref>Citato in Lucio Anneo Seneca, ''Della Provvidenza'', 3,3. In ''I dialoghi'', cit. Commento di Seneca: «Perché quell'uomo non ha mai avuto modo di mettersi alla prova.»</ref>
*Nessun essere mi pare più infelice dell'uomo che non ha mai subìto una [[disgrazia]].<ref>Citato in Lucio Anneo Seneca, ''Della Provvidenza'', 3,3. In ''I dialoghi'', cit. Commento di Seneca: «Perché quell'uomo non ha mai avuto modo di mettersi alla prova.»</ref>

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Demetrio (I sec. d.C.), filosofo greco antico.

  • Di solito è più vantaggioso possedere un piccolo numero di precetti filosofici se li hai a portata di mano e pronti all'uso, che non averne imparati molti senza potersene servire.[1]
    • Egli è più utile sapere pochi ammaestramenti di ben fare, purché tu gli sappi bene, e te ne servi, che averne apparati molti, e non gli havere ammaniti, e in un punto.[2]
  • Io posso, o dèi immortali, lamentarmi di voi su questo solo punto: non mi avete fatto conoscere in anticipo la vostra volontà. Certamente mi sarei posto io per primo nella concreta situazione nella quale mi trovo ora, dopo la vostra chiamata. Volete prendervi i miei figli? Li ho messi al mondo per voi. Volete una parte del mio corpo Prendetela; non è una gran promessa: presto ve lo lascerò tutto. Volete il mio respiro? Perché dovrei frapporre indugio a che voi riscuotiate quanto mi avete prestato? Vi restituirò ben volentieri tutto ciò che reclamerete. Allora? Avrei fatto più volentieri un'offerta che una riconsegna. Che bisogno c'era di portar via? Avreste potuto ricevere. Ma neppure ora porterete via, perché non si strappa una cosa se non a chi la trattiene.[3]
  • Nessun essere mi pare più infelice dell'uomo che non ha mai subìto una disgrazia.[4]

Note[modifica]

  1. Citato in Lucio Anneo Seneca, Sui benefici, 7,1,3, a cura di Martino Menghi, Laterza, Bari, 2015. ISBN 9788858114803.
  2. Citato in Lucio Anneo Seneca, De benefizii, 7,1, traduzione di Benedetto Varchi, Firenze, 1554, p. 178.
  3. Citato in Lucio Anneo Seneca, Della Provvidenza, 5,5-6. In I dialoghi, introduzione, traduzione, prefazioni e note di Aldo Marastoni, Rusconi, Milano, 1979.
  4. Citato in Lucio Anneo Seneca, Della Provvidenza, 3,3. In I dialoghi, cit. Commento di Seneca: «Perché quell'uomo non ha mai avuto modo di mettersi alla prova.»

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