Cratete di Tebe: differenze tra le versioni

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*Bisogna praticare la [[filosofia]] fino al punto che gli strateghi ci sembrino essere asini.<ref name="§92">Citato in 2005, VI, 92.</ref>
*Bisogna praticare la [[filosofia]] fino al punto che gli strateghi ci sembrino essere asini.<ref name="§92">Citato in 2005, VI, 92.</ref>
*È impossibile trovare un uomo senza [[difetti]], così come in un {{sic|melograno}} c'è sempre anche un chicco guasto.<ref>Citato in 2005, VI, 89.</ref>
*È impossibile trovare un uomo senza [[difetti]], così come in un {{sic|melograno}} c'è sempre anche un chicco guasto.<ref>Citato in 2005, VI, 89.</ref>
*Gli uomini stolti sono come i trapani: senza la fune e senza la forza che li costringe, non vogliono far niente di quel che debbono.<ref>Citato in 1923, p. 5.</ref>
*Gli uomini [[Stoltezza|stolti]] sono come i trapani: senza la fune e senza la forza che li costringe, non vogliono far niente di quel che debbono.<ref>Citato in 1923, p. 5.</ref>
*{{NDR|Da una modifica dei versi di [[Omero]]}} La bisaccia è una città che sta in mezzo alla fosca delusione.<ref>Citato in [[Apuleio]], ''Sulla magia e in sua difesa'', EDIPEM, 1973.</ref>
*{{NDR|Da una modifica dei versi di [[Omero]]}} La bisaccia è una città che sta in mezzo alla fosca delusione.<ref>Citato in [[Apuleio]], ''Sulla magia e in sua difesa'', EDIPEM, 1973.</ref>
*La fame calma l'[[amore]], se no, il tempo; se nulla puoi ottenere da questi due rimedi, un laccio.<ref>Citato in [[Diogene Laerzio]], ''Vite dei filosofi'', VI, 86, a cura di Marcello Gigante, Laterza, Bari, 1962, p. 281.
*{{NDR|Ciò che aveva come [[patria]]}} La mancanza di fama e la povertà che non possono essere fatte prigioniere dalla sorte.<ref>Citato in 2005, VI, 93.</ref>
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*{{NDR|Ciò che aveva come patria}} La mancanza di fama e la povertà che non possono essere fatte prigioniere dalla sorte.<ref>Citato in 2005, VI, 93.</ref>
*Meglio sdrucciolare col [[piede]] che con la [[lingua]].<ref name=frammenti>Citato in 1923, p. 6.</ref>
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*Quanti stanno con gli [[adulazione|adulatori]] sono soli, come i vitelli quando si trovino tra i lupi; infatti, né quelli né questi sono insieme a qualcuno che si curi di loro, ma soltanto con chi è pronto ad assassinarli.<ref name="§92"/>
*Quanti stanno con gli [[adulazione|adulatori]] sono soli, come i vitelli quando si trovino tra i lupi; infatti, né quelli né questi sono insieme a qualcuno che si curi di loro, ma soltanto con chi è pronto ad assassinarli.<ref name="§92"/>
*{{NDR|Ciò che diceva di aver guadagnato dalla filosofia}} Una manciata di lupini e il non curarsi di nessuno.<ref>Citato in 2005, VI, 85.</ref>
*{{NDR|Ciò che diceva di aver guadagnato dalla filosofia}} Una manciata di lupini e il non curarsi di nessuno.<ref>Citato in 2005, VI, 85.</ref>
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==Bibliografia==
==Bibliografia==
*AA. VV., ''I frammenti degli stoici antichi'', a cura di Nicola Festa, [https://archive.org/details/IFrammentiDegliStoiciAntichiVol1 vol. 1], Bari, Laterza, 1923.
*AA. VV., ''I frammenti degli stoici antichi'', 2 voll., a cura di Nicola Festa, Laterza, Bari, 1932, [https://archive.org/details/IFrammentiDegliStoiciAntichiVol1 vol. I].
*[[Diogene Laerzio]], ''Vite e dottrine dei più celebri filosofi'', a cura di [[Giovanni Reale]] con la collaborazione di Giuseppe Girgenti e Ilaria Ramelli, Bompiani, 2005. ISBN 88-452-3301-4
*[[Diogene Laerzio]], ''Vite e dottrine dei più celebri filosofi'', a cura di [[Giovanni Reale]] con la collaborazione di Giuseppe Girgenti e Ilaria Ramelli, Bompiani, Milano, 2005. ISBN 88-452-3301-4.


==Altri progetti==
==Altri progetti==

Versione delle 17:03, 16 set 2020

Cratete di Tebe (dipinto nel giardino di Villa Farnesina, Museo delle Terme, Roma)

Cratete di Tebe (IV secolo a. C.), filosofo greco antico.

Citazioni di Cratete di Tebe

  • Bisogna praticare la filosofia fino al punto che gli strateghi ci sembrino essere asini.[1]
  • È impossibile trovare un uomo senza difetti, così come in un melograno c'è sempre anche un chicco guasto.[2]
  • Gli uomini stolti sono come i trapani: senza la fune e senza la forza che li costringe, non vogliono far niente di quel che debbono.[3]
  • [Da una modifica dei versi di Omero] La bisaccia è una città che sta in mezzo alla fosca delusione.[4]
  • La fame calma l'amore, se no, il tempo; se nulla puoi ottenere da questi due rimedi, un laccio.[5]
  • [Ciò che aveva come patria] La mancanza di fama e la povertà che non possono essere fatte prigioniere dalla sorte.[6]
  • Meglio sdrucciolare col piede che con la lingua.[7]
  • Non da tutti si deve accettare doni. Perché non è lecito che la virtù sia alimentata dal vizio.[7]
  • Quanti stanno con gli adulatori sono soli, come i vitelli quando si trovino tra i lupi; infatti, né quelli né questi sono insieme a qualcuno che si curi di loro, ma soltanto con chi è pronto ad assassinarli.[1]
  • [Ciò che diceva di aver guadagnato dalla filosofia] Una manciata di lupini e il non curarsi di nessuno.[8]

Citazioni su Cratete di Tebe

  • Dicono che Cratete, discepolo di quello Stilbone, da me menzionato nella precedente lettera, avendo visto un giovincello passeggiare in un luogo isolato, gli domandò che facesse lì solo. «Parlo con me» fu la risposta. E di rimando Cratete: «Sta' bene attento, te ne prego; tu parli con un cattivo soggetto». (Lucio Anneo Seneca)

Note

  1. a b Citato in 2005, VI, 92.
  2. Citato in 2005, VI, 89.
  3. Citato in 1923, p. 5.
  4. Citato in Apuleio, Sulla magia e in sua difesa, EDIPEM, 1973.
  5. Citato in Diogene Laerzio, Vite dei filosofi, VI, 86, a cura di Marcello Gigante, Laterza, Bari, 1962, p. 281.
  6. Citato in 2005, VI, 93.
  7. a b Citato in 1923, p. 6.
  8. Citato in 2005, VI, 85.

Bibliografia

  • AA. VV., I frammenti degli stoici antichi, 2 voll., a cura di Nicola Festa, Laterza, Bari, 1932, vol. I.
  • Diogene Laerzio, Vite e dottrine dei più celebri filosofi, a cura di Giovanni Reale con la collaborazione di Giuseppe Girgenti e Ilaria Ramelli, Bompiani, Milano, 2005. ISBN 88-452-3301-4.

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