Campanile: differenze tra le versioni

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*Ma intanto la noce {{NDR|una ''noce'' di nuvola, è detto prima}} aveva partorito e svolto il più nero e feroce [[nuvola|nembo]] che si vedesse da un pezzo in qua. Parve che si avventasse direttamente sul campanile, unico desto in quella vasta calura pomeridiana sprovveduta, per soffocarvi la squilla. Ma lì fu respinto, inzeppato su sé medesimo come un furioso che venga a scontrar la corsa e la rabbia su due saldi pugni. Di steso ch'era, crescente ad aduggiar cielo e terra, ribollì come la risacca del mare, rifluì e impennò il suo precipizio in una colonna da sfondare il firmamento. (Riccardo Bacchelli)
*Ma intanto la noce {{NDR|una ''noce'' di nuvola, è detto prima}} aveva partorito e svolto il più nero e feroce [[nuvola|nembo]] che si vedesse da un pezzo in qua. Parve che si avventasse direttamente sul campanile, unico desto in quella vasta calura pomeridiana sprovveduta, per soffocarvi la squilla. Ma lì fu respinto, inzeppato su sé medesimo come un furioso che venga a scontrar la corsa e la rabbia su due saldi pugni. Di steso ch'era, crescente ad aduggiar cielo e terra, ribollì come la risacca del mare, rifluì e impennò il suo precipizio in una colonna da sfondare il firmamento. (Riccardo Bacchelli)

*Nel Duecento e nel Trecento il campanile diventa un elemento unificante, atto a simbolizzare spiritualmente e socialmente il nostro continente e la sua civiltà, da nord a sud, dalla [[Norvegia]] a [[Malta]], un elemento che accompagna l'alternarsi delle stagioni della vita e dell'anno, il trascorrere del tempo, la durata dei regni o dei pontificati computati seppure in modo difforme da regno a regno e da città a città. ([[Ludovico Gatto]])


*Quando non tira vento anche il galletto in cima al campanile manifesta del carattere. ([[Stanislaw Jerzy Lec]])
*Quando non tira vento anche il galletto in cima al campanile manifesta del carattere. ([[Stanislaw Jerzy Lec]])

Versione delle 22:36, 19 ott 2020

Il campanile della chiesa di Perito (SA).

Citazioni sul campanile.

  • Chi ha giuste intuizioni in mezzo a cervelli confusi si trova come uno che abbia un orologio che funziona in una città dove tutti i campanili hanno orologi che vanno male. Lui solo conosce l'ora esatta, ma a che gli giova? Tutti si regolano secondo gli orologi della città che indicano l'ora sbagliata, persino chi è al corrente che solo il suo orologio segna l'ora giusta. (Arthur Schopenhauer)
  • Peppone: È don Camillo.
    Compagno delegato: E fatelo tacere.
    Peppone: È una parola, bisognerebbe prendere a cannonate il campanile.
    Brusco: Se continua io direi di sparargli attraverso le finestre della torre.
    Peppone: Già, ma bisognerebbe essere sicuri di farlo fuori al primo colpo se no si mette a sparare anche lui. (Don Camillo)
Far fare il volo di Empoli.
Si usa per minacciare qualcuno o qualcosa che si vuole levare di torno.[1]
  • Ho cominciato a scrivere questo libro all'abbazia di San Maurizio, sulla strada del Gran San Bernardo, nel duro Vallese. Allungando appena un poco le mani fuori dalle finestre del coro arrivavo a toccare la parete di roccia a picco sotto la quale l'abbazia – le sue basse mura di pietra grigia, il fragile campanile – giace sprofondata come nel fondo di un abisso. (Gianni Granzotto)
  • In fiore gli oscillanti canapai ubbriacavano. | Dai fieni mézzi che dan la febbre, da ondate | di frumenti pesanti, chi passa lungo le siepi | ne vede uscire i campanili rossi e i pioppi | senz'ombra, annegati nella canicola, che non si sa | a che vento mai trovino il modo di tremare | in queste calme di luglio. (Riccardo Bacchelli)
  • Ma intanto la noce [una noce di nuvola, è detto prima] aveva partorito e svolto il più nero e feroce nembo che si vedesse da un pezzo in qua. Parve che si avventasse direttamente sul campanile, unico desto in quella vasta calura pomeridiana sprovveduta, per soffocarvi la squilla. Ma lì fu respinto, inzeppato su sé medesimo come un furioso che venga a scontrar la corsa e la rabbia su due saldi pugni. Di steso ch'era, crescente ad aduggiar cielo e terra, ribollì come la risacca del mare, rifluì e impennò il suo precipizio in una colonna da sfondare il firmamento. (Riccardo Bacchelli)
  • Nel Duecento e nel Trecento il campanile diventa un elemento unificante, atto a simbolizzare spiritualmente e socialmente il nostro continente e la sua civiltà, da nord a sud, dalla Norvegia a Malta, un elemento che accompagna l'alternarsi delle stagioni della vita e dell'anno, il trascorrere del tempo, la durata dei regni o dei pontificati computati seppure in modo difforme da regno a regno e da città a città. (Ludovico Gatto)
  • Quando non tira vento anche il galletto in cima al campanile manifesta del carattere. (Stanislaw Jerzy Lec)
  • Quanti quel roseo campanil bisbigli | udì, quel giorno, o strilli di rondoni | impazienti agl'inquieti figli. (Giovanni Pascoli)

Proverbi

Bergamaschi

  • L'è grant pò ol campanil ma i ga pìsa töcc adòss.
È alto anche il campanile ma ci urinano addosso tutti.

Italiani

  • All'ombra del suo [quello della patria] campanile non si muore di fame.
  • Il nano è piccolo anche se è sul campanile.

Toscani

  • Il campanile non migliora la cornacchia.

Note

  1. Fino al 1860, in occasione della festa del Corpus Domini, a Empoli si lanciava un somaro dal campanile della Collegiata di Sant'Andrea.

Voci correlate

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