Guido Mazzoni (letterato): differenze tra le versioni
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→Citazioni di Guido Mazzoni: Arsenio Houssaye e la Marchesa Bianca |
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'''Guido Mazzoni''' (1859 – 1943), letterato, patriota e politico italiano. |
'''Guido Mazzoni''' (1859 – 1943), letterato, patriota e politico italiano. |
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==''Il teatro della rivoluzione''== |
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==Citazioni di Guido Mazzoni== |
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*Esempio mirabile dell'arte francese, assennata regolare, quasi rigida nella sua compostezza, [[Molière]] fu costretto dalle necessità della corte a dar libero sfogo alle qualità del suo ingegno che nella commedia, quale egli la intendeva, non potevano aver luogo; la fantasia alata, la poesia immaginosa; e venne così nei campi stessi felici dove spazia lo Shakespeare quasi a consolarsi della severità e profondità dei suoi drammi. |
*Esempio mirabile dell'arte francese, assennata regolare, quasi rigida nella sua compostezza, [[Molière]] fu costretto dalle necessità della corte a dar libero sfogo alle qualità del suo ingegno che nella commedia, quale egli la intendeva, non potevano aver luogo; la fantasia alata, la poesia immaginosa; e venne così nei campi stessi felici dove spazia lo Shakespeare quasi a consolarsi della severità e profondità dei suoi drammi. (p. 174) |
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*Il [[dialogo]], osserva giustamente il [[Ernest Renan|Renan]], è oggi la forma che meglio si presti alla esposizione delle idee filosofiche. Le verità di sì fatto genere non possono infatti né devono essere direttamente affermate o direttamente negate; e nel contrasto degli interlocutori trovano luogo adatto e più largo svolgimento tutti i pro e i contro, tutte le dimostrazioni e tutte le obiezioni. |
*Il [[dialogo]], osserva giustamente il [[Ernest Renan|Renan]], è oggi la forma che meglio si presti alla esposizione delle idee filosofiche. Le verità di sì fatto genere non possono infatti né devono essere direttamente affermate o direttamente negate; e nel contrasto degli interlocutori trovano luogo adatto e più largo svolgimento tutti i pro e i contro, tutte le dimostrazioni e tutte le obiezioni. (p. 195) |
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*La Marchesa Bianca mostrò desiderio di ammirare le raccolte già famose di [[Arsène Houssaye|Arsenio Houssaye]], ed egli, come potete immaginare, fu pronto a farsi promettere l'onore di una visita. Il giorno fissato, essa venne; venne sola: guardò i mobili, guardò i quadri, ma altro aveva per la mente e non vide nulla... Nella stanza da letto erano gli smalti e gli acquarelli; quando vi entrarono, l'orologio sonò le tre. – Un'ora innanzi a noi! – pensarono e l'uno e l'altra. "Le presi le mani e la guardai negli occhi che parevan accesi nel fuoco dell'inferno: impallidì, fu per isvenire, volle fuggir via. No, le dissi io gittandole le braccia attorno al collo, no: t'amo, t'amo. t'amo!"<br>Alle quattro si dissero addio. – Ci rivedremo? – Mai più. |
*La Marchesa Bianca mostrò desiderio di ammirare le raccolte già famose di [[Arsène Houssaye|Arsenio Houssaye]], ed egli, come potete immaginare, fu pronto a farsi promettere l'onore di una visita. Il giorno fissato, essa venne; venne sola: guardò i mobili, guardò i quadri, ma altro aveva per la mente e non vide nulla... Nella stanza da letto erano gli smalti e gli acquarelli; quando vi entrarono, l'orologio sonò le tre. – Un'ora innanzi a noi! – pensarono e l'uno e l'altra. "Le presi le mani e la guardai negli occhi che parevan accesi nel fuoco dell'inferno: impallidì, fu per isvenire, volle fuggir via. No, le dissi io gittandole le braccia attorno al collo, no: t'amo, t'amo. t'amo!"<br>Alle quattro si dissero addio. – Ci rivedremo? – Mai più. (pp. 213-214) |
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==Bibliografia== |
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*Guido Mazzoni, ''[https://archive.org/details/mazzoniteatrodellarivoluzione/mode/1up Il teatro della rivoluzione]'', Ditta Nicola Zanichelli, Bologna, 1894 |
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Versione delle 10:44, 27 nov 2020
Guido Mazzoni (1859 – 1943), letterato, patriota e politico italiano.
Il teatro della rivoluzione
- Esempio mirabile dell'arte francese, assennata regolare, quasi rigida nella sua compostezza, Molière fu costretto dalle necessità della corte a dar libero sfogo alle qualità del suo ingegno che nella commedia, quale egli la intendeva, non potevano aver luogo; la fantasia alata, la poesia immaginosa; e venne così nei campi stessi felici dove spazia lo Shakespeare quasi a consolarsi della severità e profondità dei suoi drammi. (p. 174)
- Il dialogo, osserva giustamente il Renan, è oggi la forma che meglio si presti alla esposizione delle idee filosofiche. Le verità di sì fatto genere non possono infatti né devono essere direttamente affermate o direttamente negate; e nel contrasto degli interlocutori trovano luogo adatto e più largo svolgimento tutti i pro e i contro, tutte le dimostrazioni e tutte le obiezioni. (p. 195)
- La Marchesa Bianca mostrò desiderio di ammirare le raccolte già famose di Arsenio Houssaye, ed egli, come potete immaginare, fu pronto a farsi promettere l'onore di una visita. Il giorno fissato, essa venne; venne sola: guardò i mobili, guardò i quadri, ma altro aveva per la mente e non vide nulla... Nella stanza da letto erano gli smalti e gli acquarelli; quando vi entrarono, l'orologio sonò le tre. – Un'ora innanzi a noi! – pensarono e l'uno e l'altra. "Le presi le mani e la guardai negli occhi che parevan accesi nel fuoco dell'inferno: impallidì, fu per isvenire, volle fuggir via. No, le dissi io gittandole le braccia attorno al collo, no: t'amo, t'amo. t'amo!"
Alle quattro si dissero addio. – Ci rivedremo? – Mai più. (pp. 213-214)
Bibliografia
- Guido Mazzoni, Il teatro della rivoluzione, Ditta Nicola Zanichelli, Bologna, 1894
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