Libro dei Proverbi: differenze tra le versioni
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*''Come l'aceto ai denti e il fumo agli occhi | così è il [[pigrizia|pigro]] per chi gli affida una missione.'' (10, 26; 1974) |
*''Come l'aceto ai denti e il fumo agli occhi | così è il [[pigrizia|pigro]] per chi gli affida una missione.'' (10, 26; 1974) |
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*''La [[bilancia]] falsa è in abominio al Signore, | ma del peso esatto egli si compiace.'' (11, 1; 1974) |
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*''La giustizia degli uomini retti li salva, | nella [[cupidigia]] restano presi i perfidi.'' (11, 6; 1974) |
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*''Senza una direzione un popolo decade, | il successo sta nel buon numero di [[consigliere|consiglieri]].'' (11, 14; 1974) |
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*''Benefica se stesso l'uomo [[misericordia|misericordioso]], | il crudele invece tormenta la sua stessa carne.'' (11, 17; 1974) |
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*''Il giusto sfugge all'[[angoscia]], | al suo posto subentra l'empio.'' (11, 8; 1974) |
*''Il giusto sfugge all'[[angoscia]], | al suo posto subentra l'empio.'' (11, 8; 1974) |
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*''Chi disprezza il suo [[prossimo]] è privo di senno, | l'uomo prudente invece tace.'' (11, 12; 1974) |
*''Chi disprezza il suo [[prossimo]] è privo di senno, | l'uomo prudente invece tace.'' (11, 12; 1974) |
Versione delle 17:03, 27 dic 2020
Antico Testamento |
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Torah o Pentateuco:
Profeti anteriori: Profeti posteriori - maggiori: Profeti posteriori - minori: Ketuvim:
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Deuterocanonici: |
Libro dei Proverbi, testo contenuto nella Bibbia ebraica e cristiana, tradizionalmente attribuito a Salomone.
Incipit
Proverbi di Salomone, figlio di Davide, re d'Israele,
per conoscere la sapienza e la disciplina,
per capire i detti profondi,
per acquistare un'istruzione illuminata,
equità, giustizia e rettitudine,
per dare agli inesperti l'accortezza,
ai giovani conoscenza e riflessione.
Ascolti il saggio e aumenterà il sapere,
e l'uomo accorto acquisterà il dono del consiglio,
per comprendere proverbi e allegorie,
le massime dei saggi e i loro enigmi.
Il timore del Signore è il principio della scienza;
gli stolti disprezzano la sapienza e l'istruzione.
[La sacra Bibbia, edizione CEI, 1974]
Citazioni
- Tale è la fine di chi è avido di guadagno; | la cupidigia toglie di mezzo colui che ne è dominato. (1, 19; 2008)
- La maledizione del Signore è sulla casa del malvagio, | mentre egli benedice la dimora dei giusti. (3, 33; 1974)
- Attieniti alla disciplina, non lasciarla, | pràticala, perché essa è la tua vita. (4, 13; 1974)
- Va' dalla formica, o pigro, | guarda le sue abitudini e diventa saggio. | Essa non ha né capo, | né sorvegliante, né padrone, | eppure d'estate si provvede il vitto, | al tempo della mietitura accumula il cibo. (6, 6 – 8; 1974)
- Fino a quando, pigro, te ne starai a dormire? | Quando ti scuoterai dal sonno? | Un po' dormire, un po' sonnecchiare, | un po' incrociare le braccia per riposare | e intanto giunge a te la miseria, come un vagabondo, | e l'indigenza, come un mendicante. (6, 9 – 11; 1974)
- Non desiderare in cuor tuo la sua bellezza; | non lasciarti adescare dai suoi sguardi, | perché, se la prostituta cerca un pezzo di pane, | la maritata mira a una vita preziosa. (6, 25 – 26; 1974)
- Chi corregge il beffardo se ne attira il disprezzo, | chi rimprovera l'empio se ne attira l'insulto. | Non rimproverare il beffardo per non farti odiare; | rimprovera il saggio ed egli ti amerà. (9, 7 – 8; 1974)
- Le acque furtive sono dolci, | il pane preso di nascosto è gustoso.[1] (9, 17; 1974)
- L'odio suscita litigi, | l'amore ricopre ogni colpa. (10, 12; 1974)
- Come l'aceto ai denti e il fumo agli occhi | così è il pigro per chi gli affida una missione. (10, 26; 1974)
- La bilancia falsa è in abominio al Signore, | ma del peso esatto egli si compiace. (11, 1; 1974)
- La giustizia degli uomini retti li salva, | nella cupidigia restano presi i perfidi. (11, 6; 1974)
- Senza una direzione un popolo decade, | il successo sta nel buon numero di consiglieri. (11, 14; 1974)
- Benefica se stesso l'uomo misericordioso, | il crudele invece tormenta la sua stessa carne. (11, 17; 1974)
- Il giusto sfugge all'angoscia, | al suo posto subentra l'empio. (11, 8; 1974)
- Chi disprezza il suo prossimo è privo di senno, | l'uomo prudente invece tace. (11, 12; 1974)
- Chi pratica la giustizia si procura la vita, | chi segue il male va verso la morte. (11, 19; 1974)
- La clemenza predispone alla vita | e la frequenza del male alla morte. (1959)
- Un anello d'oro al naso d'un porco, | tale è la donna bella ma priva di senno. (11, 22; 1974)
- Il giusto ha cura del suo bestiame, | ma i sentimenti degli empi sono spietati. (12, 10; 1974)
- Il giusto ha cura della vita delle sue bestiole, | ma le viscere degli empi sono crudeli. (1959)
- Lo stolto giudica diritta la sua condotta, | il saggio, invece, ascolta il consiglio. (12, 15; 1974)
- La giustizia fa onore a una nazione, | ma il peccato segna il declino dei popoli. (14, 34; 1974)
- Una risposta gentile calma la collera, | una parola pungente eccita l'ira. (15, 1; 1974)
- La condotta perversa è in abominio al Signore; | egli ama chi pratica la giustizia. (15, 9; 1974)
- Un piatto di verdura con l'amore | è meglio di un bue grasso con l'odio. (15, 17; 1974)
- Uno sguardo luminoso allieta il cuore; | una notizia lieta rianima le ossa. (15, 30; 1974)
- All'uomo appartengono i progetti della mente, | ma dal Signore viene la risposta. (16, 1; 1974)
- La mente dell'uomo pensa molto alla sua via, | ma il Signore dirige i suoi passi. (16, 9; 1974)
- Delle labbra giuste si compiace il re | e ama chi parla con rettitudine. (16, 13; 1974)
- Prima della rovina viene l'orgoglio | e prima della caduta lo spirito altero. | È meglio abbassarsi con gli umili | che spartire la preda con i superbi. (16, 18 – 19; 1974)
- Corona magnifica è la canizie, | ed essa si trova sulla via della giustizia. (16, 31; 1974)
- Il paziente val più di un eroe, | chi domina se stesso val più di chi conquista una città. (16, 32; 1974)
- È molto meglio possedere la sapienza che l'oro, | il possesso dell'intelligenza è preferibile all'argento. (16, 16; 1974)
- Un amico vuol bene sempre, | è nato per essere un fratello nella sventura. (17, 17; 1974)
- Chi è parco di parole possiede la scienza; | uno spirito calmo è un uomo intelligente. (17, 27; 1974)
- Anche lo stolto, se tace, passa per saggio | e, se tien chiuse le labbra, per intelligente. (17, 28; 1974)
- Le parole del calunniatore sono come ghiotti bocconi | che scendono in fondo alle viscere. (18, 8; 1974)
- Chi risponde prima di avere ascoltato | mostra stoltezza a propria confusione. (18, 13; 1974)
- Le ricchezze moltiplicano gli amici, | ma il povero è abbandonato anche dall'amico che ha. (19, 4; 1974)
- Il vino è rissoso, il liquore è tumultuoso; | chiunque se ne inebria non è saggio. (20, 1; 1974)
- È una gloria per l'uomo astenersi dalle contese, | attaccar briga è proprio degli stolti. (20, 3; 1974)
- Come acque profonde sono i consigli nel cuore umano, | l'uomo accorto le sa attingere. (20, 5; 1974)
- È piacevole all'uomo il pane procurato con frode, | ma poi la sua bocca sarà piena di granelli di sabbia. (20, 17; 1974)
- I guadagni accumulati in fretta da principio | non saranno benedetti alla fine. (20, 21; 1974)
- Le ferite sanguinanti spurgano il male, | le percosse purificano i recessi del cuore. (20, 30; 1974)
- La violenza degli empi li travolge, | perché rifiutano di praticare la giustizia. (21, 7; 1974)
- È meglio abitare su un angolo del tetto | che avere una moglie litigiosa e casa in comune. (21, 9; 1974)
- Un regalo fatto in segreto calma la collera, | un dono di sotto mano placa il furore violento. (21, 14; 1974)
- È una gioia per il giusto che sia fatta giustizia, | mentre è un terrore per i malfattori. (21, 15; 1974)
- Diventerà indigente chi ama i piaceri | e chi ama vino e profumi non arricchirà. (21, 17; 1974)
- Chi segue la giustizia e la misericordia | troverà vita e gloria. (21, 21; 1974)
- Tutta la vita l'empio indulge alla cupidigia, | mentre il giusto dona senza risparmiare. | Il sacrificio degli empi è un abominio, | tanto più se offerto con cattiva intenzione. (21, 26 – 27; 1974)
- Frutti dell'umiltà sono il timore di Dio, | la ricchezza, l'onore e la vita. (22, 4; 1974)
- Opprimere il povero non fa che arricchirlo, | dare a un ricco non fa che impoverirlo. (22, 16; 1974)
- Non ti associare a un collerico | e non praticare un uomo iracondo, | per non imparare i suoi costumi | e procurarti una trappola per la tua vita. (22, 24 – 25; 1974)
- Non essere fra quelli che s'inebriano di vino, | né fra coloro che son ghiotti di carne, | perché l'ubriacone e il ghiottone impoveriranno | e il dormiglione si vestirà di stracci. (23, 20 – 21; 1974)
- Con la sapienza si costruisce la casa | e con la prudenza la si rende salda; | con la scienza si riempiono le sue stanze | di tutti i beni preziosi e deliziosi. (24, 3 – 4; 1974)
- Se il tuo nemico ha fame, dagli pane da mangiare, | se ha sete, dagli acqua da bere; | perché così ammasserai carboni ardenti sul suo capo | e il Signore ti ricompenserà. (25, 21 – 22; 1974)
- Mangiare troppo miele non è bene, | né lasciarsi prendere da parole adulatrici. (25, 27; 1974)
- Una città smantellata o senza mura | tale è l'uomo che non sa dominare la collera. (25, 28; 1974)
- Come svolazza il passero e come vola la rondine, | così la maledizione non meritata non ha effetto. (26, 2; 2010)
- Non rispondere allo stolto secondo la sua stoltezza | per non divenire anche tu simile a lui. | Rispondi allo stolto secondo la sua stoltezza | perché egli non si creda saggio. (26, 4 – 5; 1974)
- Come il cane torna al suo vomito, | così lo stolto ripete le sue stoltezze. (26, 11; 1974)
- Chi ha cura del suo fico ne mangia i frutti; | chi veglia sul suo padrone sarà onorato. (27, 18; 2010)
- Meglio il povero che cammina nella sua integrità, | che il perverso che cammina nella doppiezza, ed è ricco. (28, 6; 1994)
- Chi copre le sue colpe non prospererà, | ma chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia. (28, 13; 1994)
- Tre cose mi sono difficili, | anzi quattro, che io non comprendo: | il sentiero dell'aquila nell'aria, | il sentiero del serpente sulla roccia, | il sentiero della nave in alto mare, | il sentiero dell'uomo in una giovane. (30, 18 – 19; 1974)
- Quattro esseri sono fra le cose più piccole della terra, | eppure sono i più saggi dei saggi: | le formiche, popolo senza forza, | che si provvedono il cibo durante l'estate; | gli iràci, popolo imbelle, | ma che hanno la tana sulle rupi; | le cavallette, che non hanno un re, | eppure marciano tutte insieme schierate; | la lucertola, che si può prender con le mani, | ma penetra anche nei palazzi dei re. (30, 24 – 28; 1974)
- Il geco si regge sulle mani | e dimora nelle aule del re. (30, 28; 1959)
Note
- ↑ Frase pronunciata da una "donna irrequieta", "una sciocca che non sa nulla", rivolgendosi "a chi è privo di senno." Cfr. 9, 13-16.
Bibliografia
- La sacra Bibbia, traduzione di G. Bonaccorsi, G. Castoldi, G. Giovannozzi, G. Mezzacasa, F. Ramorino, G. Ricciotti, G. M. Zampini, Salani Editore, Firenze, 1959.
- La sacra Bibbia, edizione CEI, 1974.
- La Bibbia, edizione Nuova Riveduta, 1994.
- La sacra Bibbia, edizione CEI, 2008.
- La Bibbia, Edizioni San Paolo, 2010. ISBN 978-88-215-6777-3
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