Don Giovanni (opera): differenze tra le versioni

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E de' perfidi la morte
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Alla vita è sempre ugual!</poem>
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==Citazioni su ''Don Giovanni''==
*Il [[Don Giovanni o Il convitato di Pietra|don Giovanni]] di [[Molière]] è senza dubbio un libertino, ma è soprattutto un [[uomo]] di [[mondo]]; prima di cedere all'irresistibile inclinazione che lo trascina verso le donne, egli vuole conformarsi ad un suo modello ideale, quello dell'uomo che sarebbe supremamente ammirato alla corte di un giovane [[re]] galante e spiritoso.<br>Il don Giovanni di [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]] è già più vicino alla [[natura]], e, meno [[Francia|francese]], non si preoccupa molto dell' ''opinione altrui''; né il suo primo [[pensiero]] è di "apparire" come dice il barone di Foeneste nel romanzo di [[Théodore-Agrippa d'Aubigné|Agrippa d'Aubigné]]. Due soli ritratti ci sono rimasti del don Giovanni italiano quale dovette mostrarsi in questo [[paese]] nel sedicesimo secolo, all'inizio della rinascente [[civiltà]]. ([[Stendhal]])
*La partitura del ''Don Giovanni'' ha esercitato su tutta la mia vita l'influsso di una rivelazione; essa è stata e rimasta per me una specie di incarnazione dell'impeccabilità drammatica e musicale: io la ritengo un'opera senza deficienze, di una perfezione senza discontinuità, e il commento che scrivo non è che l'umile testimonianza della mia venerazione e della mia riconoscenza verso il genio al quale debbo le gioie più sicure e durature della mia vita di musicista. Vi sono, nella storia, uomini che sembrano destinati a segnare, nella loro sfera, il punto oltre cui non ci si può innalzare: così Fidia nell'arte della cultura, [[Molière]] in quella della commedia. [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]] è uno di quegli uomini: il ''Don Giovanni'' è un vertice. ([[Charles Gounod]])


==Bibliografia==
==Bibliografia==

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Libretto italiano del 1920 del Don Giovanni

Don Giovanni, opera lirica in due atti del 1787, composta da Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Lorenzo Da Ponte.

Incipit

Giardino; da un lato il palazzo del Commendatore, al piè del quale stanno delle panche di pietra. Notte.
Leporello; poi Donn'Anna e Don Giovanni; indi il Commendatore

N. 1 – Introduzione Archi, 2 Flauti, 2 Oboi, 2 Fagotti, 2 Corni in fa.
MOLTO ALLEGRO

Leporello
Notte e giorno faticar
Per chi nulla sa gradir;
Piova e vento sopportar,
Mangiar male e mal dormir…
Voglio far il gentiluomo,
E non voglio più servir.
Oh, che caro galantuomo!
Voi star dentro con la bella,
Ed io far la sentinella!…
Ma mi par che venga gente…
Non mi voglio far sentir.
(si nasconde)

Donn'Anna
([entra] tenendo forte pel braccio Don Giovanni, ed egli cercando sempre di celarsi)
Non sperar, se non m'uccidi,
Ch'io ti lasci fuggir mai.

Don Giovanni
Donna folle! Indarno gridi:
Chi son io tu non saprai.

Citazioni

  • Leporello: Chi è morto, voi o il vecchio?
    Don Giovanni: Che domanda da bestia! Il vecchio. (atto I, scena II)
  • Don Giovanni!... | Sei qui, mostro, fellon, nido d'inganni! (Donna Elvira: atto I, scena V)
  • Madamina, il catalogo è questo | Delle belle che amò il padron mio; | un catalogo egli è che ho fatt'io; | Osservate, leggete con me. | In Italia seicento e quaranta; | In Almagna duecento e trentuna; | Cento in Francia, in Turchia novantuna; | Ma in Ispagna son già mille e tre. [...] Purché porti la gonnella, | Voi sapete quel che fa. (Leporello: atto I, scena V)
  • Giovinette che fate all'amore, | Non lasciate che passi l'età! | Se nel seno vi bulica il core, | Il rimedio vedetelo qua! (Zerlina: atto I, scena VII)
  • Giovinetti leggeri di testa, | Non andate girando di là. | Poco dura de'matti la festa, | Ma per me cominciato non ha. (Masetto: atto I, scena VII)
  • Don Giovanni: Là ci darem la mano, | Là mi dirai di sì. | Vedi, non è lontano; | Partiam, ben mio, da qui.
    Zerlina: (Vorrei e non vorrei, | Mi trema un poco il cor. | Felice, è ver, sarei, | Ma può burlarmi ancor.) (atto I, scena IX)
  • Don Giovanni: Oh, Leporello mio! va tutto bene.
    Leporello: Don Giovannino mio! va tutto male. (atto I, scena XV)
  • Ah! la mia lista | Doman mattina | D'una decina | Devi aumentar! (Don Giovanni: atto I, scena XV)
  • È aperto a tutti quanti, | Viva la libertà! (Don Giovanni: atto I, scena XXII)
  • Don Giovanni: Ma che ti ho fatto | Che vuoi lasciarmi?
    Leporello: O niente affatto, | Quasi ammazzarmi! (atto II, scena I)
  • Donna Elvira: Mi fuggirete più?
    Leporello: No, muso bello. [...]
    Donna Elvira: Son per voi tutta foco.
    Leporello: Io tutto cenere. (atto II, scena III)
  • Certo timore, certo accidente, | Di fuori chiaro, di dentro scuro, | Non c'è riparo, la porta, il muro. | (additando la porta dov'erasi chiuso per errore) | Io me ne vado verso quel lato, | Poi qui celato, l'affar si sa! | Ma s'io sapeva, fuggìa per qua! (Leporello: atto II, scena IX)
  • Quando sento il mio tormento, | Di vendetta il cor favella, | Ma se guardo il suo cimento, | Palpitando il cor mi va. (Donna Elvira: atto II, scena XIV)
  • Leporello: Per cagion vostra io fui quasi accoppato.
    Don Giovanni: Ebben, non era questo | un onore per te?
    Leporello: Signor, vel dono. (atto II, scena XV)
  • Di rider finirai pria dell'aurora! (la statua del Commendatore: atto II, scena XV)
  • Signor, il padron mio... | Badate ben... non io... | Vorria con voi cenar... | Ah che scena è questa! | (la statua china la testa) | Oh ciel! Chinò la testa! (Leporello: atto II, scena XV)
  • Don Giovanni: Piatto!
    Leporello: Servo. (atto II, scena XVII)
  • Vivan le femmine, | Viva il buon vino! | Sostegno e gloria | d'umanità! (Don Giovanni: atto II, scena XVIII)
  • Non si pasce di cibo mortale | chi si pasce di cibo celeste; | Altre cure più gravi di queste, | Altra brama quaggiù mi guidò! (la statua del Commendatore: atto II, scena XIX)
  • la statua del Commendatore: Pentiti!
    Don Giovanni: No! (atto II, scena XIX)
  • Ed io vado all'osteria | A trovar padron miglior. (Leporello: atto II, scena XX)

Explicit

Zerlina, Masetto e Leporello
Resti dunque quel birbon
Con Proserpina e Pluton.
E noi tutti, o buona gente,
Ripetiam allegramente
L'antichissima canzon.

Tutti
Questo è il fin di chi fa mal;
E de' perfidi la morte
Alla vita è sempre ugual!

Citazioni su Don Giovanni

  • Il don Giovanni di Molière è senza dubbio un libertino, ma è soprattutto un uomo di mondo; prima di cedere all'irresistibile inclinazione che lo trascina verso le donne, egli vuole conformarsi ad un suo modello ideale, quello dell'uomo che sarebbe supremamente ammirato alla corte di un giovane re galante e spiritoso.
    Il don Giovanni di Mozart è già più vicino alla natura, e, meno francese, non si preoccupa molto dell' opinione altrui; né il suo primo pensiero è di "apparire" come dice il barone di Foeneste nel romanzo di Agrippa d'Aubigné. Due soli ritratti ci sono rimasti del don Giovanni italiano quale dovette mostrarsi in questo paese nel sedicesimo secolo, all'inizio della rinascente civiltà. (Stendhal)
  • La partitura del Don Giovanni ha esercitato su tutta la mia vita l'influsso di una rivelazione; essa è stata e rimasta per me una specie di incarnazione dell'impeccabilità drammatica e musicale: io la ritengo un'opera senza deficienze, di una perfezione senza discontinuità, e il commento che scrivo non è che l'umile testimonianza della mia venerazione e della mia riconoscenza verso il genio al quale debbo le gioie più sicure e durature della mia vita di musicista. Vi sono, nella storia, uomini che sembrano destinati a segnare, nella loro sfera, il punto oltre cui non ci si può innalzare: così Fidia nell'arte della cultura, Molière in quella della commedia. Mozart è uno di quegli uomini: il Don Giovanni è un vertice. (Charles Gounod)

Bibliografia

Voci correlate

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