Goffredo Casalis: differenze tra le versioni

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* Varie caverne esistono su [[Monte Bracco|questa mantagna]], le quali servono di abitazione ad alcune povere famiglie: la più osservabile è posta tra i confini di due quartieri, uno chiamato la Rocchetta spettante a Rifreddo, e l'altro detto Robella, frazione di Sanfront. In tale caverna, che si vede dalla strada tendente da Sanfront a Paesana, scaturiscono due fontane di acqua limpida e leggiera. (da ''Dizionario geografico'', Volume 10, pp. 473)
* Varie caverne esistono su [[Monte Bracco|questa mantagna]], le quali servono di abitazione ad alcune povere famiglie: la più osservabile è posta tra i confini di due quartieri, uno chiamato la Rocchetta spettante a Rifreddo, e l'altro detto Robella, frazione di Sanfront. In tale caverna, che si vede dalla strada tendente da Sanfront a Paesana, scaturiscono due fontane di acqua limpida e leggiera. (da ''Dizionario geografico'', Volume 10, pp. 473)

* L'aspetto imponente del monte inspira un'indicibile sorpresa; quegli smisurati macigni in mille bizzarre forme gli uni sopra gli altri accavallati e confusi; quelle molte piramidi, che pajono vigili custodi, e sono necessario sostegno dell'enorme colosso, quelle scanalature nelle sue viscere, che in se contengono la neve, quella sommità che sembra toccare, e sfidare il cielo, e comandare la terra; il non infrequente rumore delle rocche, che distaccandosi dai fianchi del picco sono pur segno sicuro, quantunque lontano, della sua caduta; (da ''Dizionario geografico'', Volume 11, pp. 562)


* La montagna, che forse fu denominata [[Bisalta]], perché forma due vertici uno sopra dell'altro, in forma bicorne, sorge in fronte, e ad ostro di questo comune {{NDR|Peveragno}}. Essa per riguardo all'agricoltura, si può dividere in quattro zone, di cui la prima è arabile; la seconda verdeggia di castagni fruttiferi; la terza è popolata di faggi, avellani, e castagni selvatici, costituenti le selve comunali; la quarta è in parte destinata a pascoli, ed in parte non offre che nude, ed infeconde, {{sic|roccie}}. (da ''Dizionario geografico'', Volume 14, pp. 425)
* La montagna, che forse fu denominata [[Bisalta]], perché forma due vertici uno sopra dell'altro, in forma bicorne, sorge in fronte, e ad ostro di questo comune {{NDR|Peveragno}}. Essa per riguardo all'agricoltura, si può dividere in quattro zone, di cui la prima è arabile; la seconda verdeggia di castagni fruttiferi; la terza è popolata di faggi, avellani, e castagni selvatici, costituenti le selve comunali; la quarta è in parte destinata a pascoli, ed in parte non offre che nude, ed infeconde, {{sic|roccie}}. (da ''Dizionario geografico'', Volume 14, pp. 425)

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Ritratto di Goffredo Casalis (incisione)

Goffredo Casalis (1781 – 1856), storico e abate italiano.

Citazioni di Goffredo Casalis

  • Si ha per tradizione che questo popolo abbia avuto origine dall'antico ora deserto villaggio di Nuraji, che era fondato a non molta distanza. Consta di 110 case. [...] Il clima è caldo e umido. [...] Vi è stabilita l'istruzione per i giovinetti [...] Si fabbricano in questo paese mattoni, tegoli [...] La popolazione di Ballao[1] nel 1805 computossi di anime 812, nel 1826 di 718, e nel 1833 di 784 [...] Le malattie, in cui si succumbe, sono per lo spesso febbri perniciose, e pleurisie. [...] Grande è la fertilità di questa terra [...] Le fonti sono frequentissime in questo territorio [...] Bagnasi questo territorio dal Dosa [...] (da Dizionario geografico, Volume 2, pp. 34-40)
  • La più antica chiesa di Camandona è un oratorio, che per lungo tempo ebbe il titolo di vicaria.
    Vi è tenuta in grande venerazione la rurale cappella detta la Madonna del Mazzucco. (da Dizionario geografico, Volume 6, p. 343)
  • [A Camandona] In una pubblica scuola s'insegna a leggere e scrivere: il maestro è stipendiato dagli allievi. (da Dizionario geografico, Volume 6, p. 343)
  • Il Mombracco, che trovasi a manca del corso del Po, è tutto isolato dagli altri balzi, fuorchè dal suo lato occidentale, ove è unito ad un monte, che divide i territorii di Barge e di Paesana. (da Dizionario geografico, Volume 10, pp. 472)
  • Nella sua maggiore elevatezza [il Mombracco] presenta grandi roccie e punte molto acute: queste sono affatto ignude; e quelle in molti siti sono coperte di terra mista di grossa arena: più al basso vi allignano molto bene i roveri e i castagni, e se ne veggon folti boschi. (da Dizionario geografico, Volume 10, pp. 473)
  • Varie caverne esistono su questa mantagna, le quali servono di abitazione ad alcune povere famiglie: la più osservabile è posta tra i confini di due quartieri, uno chiamato la Rocchetta spettante a Rifreddo, e l'altro detto Robella, frazione di Sanfront. In tale caverna, che si vede dalla strada tendente da Sanfront a Paesana, scaturiscono due fontane di acqua limpida e leggiera. (da Dizionario geografico, Volume 10, pp. 473)
  • L'aspetto imponente del monte inspira un'indicibile sorpresa; quegli smisurati macigni in mille bizzarre forme gli uni sopra gli altri accavallati e confusi; quelle molte piramidi, che pajono vigili custodi, e sono necessario sostegno dell'enorme colosso, quelle scanalature nelle sue viscere, che in se contengono la neve, quella sommità che sembra toccare, e sfidare il cielo, e comandare la terra; il non infrequente rumore delle rocche, che distaccandosi dai fianchi del picco sono pur segno sicuro, quantunque lontano, della sua caduta; (da Dizionario geografico, Volume 11, pp. 562)
  • La montagna, che forse fu denominata Bisalta, perché forma due vertici uno sopra dell'altro, in forma bicorne, sorge in fronte, e ad ostro di questo comune [Peveragno]. Essa per riguardo all'agricoltura, si può dividere in quattro zone, di cui la prima è arabile; la seconda verdeggia di castagni fruttiferi; la terza è popolata di faggi, avellani, e castagni selvatici, costituenti le selve comunali; la quarta è in parte destinata a pascoli, ed in parte non offre che nude, ed infeconde, roccie. (da Dizionario geografico, Volume 14, pp. 425)
  • Rivarolo, capoluogo di mandamento nella prov. dioc. e div. di Genova. Sta sulla regia strada, a maestrale da Genova, da cui è distante tre miglia. Rivarolo, cospicuo ed ameno borgo, è diviso in inferiore e superiore. E composto di cinque parrocchie, cioè di quelle di Rivarolo, della Certosa, di Murta, di Begato, di Geminiano. Alla prima sono aggregati i quartieri di Costa, Teglia e Garbo. In Rivarolo inferiore sta la Certosa; nella parte superiore esistono la chiesa parrocchiale, una chiesa ed un convento di francescani scalzi, il qual conventò sorge in amenissimo sito. Rivarolo come capo di mandamento ha soggetti i comuni di s. Pier d'Arena, di Brasile e di s. Olcese. [...] Fra Rivarolo inferiore e superiore passa il torrente Turbella, che scende dal monte dei due Fratelli; esso giova a fertilizzare l'agro di questo capoluogo di mandamento; il quale se non è produttivo di una grande quantità di cereali, fornisce molte buone frutta, e tanto fieno da potervisi mantenere molte bestie bovine, cavalli, muli, somarelli, ed anche pecore e capre, di cui sono ragguardevoli i prodotti. (da Dizionario geografico, Volume 16, pp. 325-327)

Note

  1. Comune in provincia di Cagliari.

Bibliografia

  • Goffredo Casalis, Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli stati di S. M. il Re di Sardegna, Volume 2, G. Maspero, Torino, 1834.
  • Goffredo Casalis, Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli stati di S. M. il Re di Sardegna, Volume 6, G. Maspero, Torino, 1836.
  • Goffredo Casalis, Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli stati di S. M. il Re di Sardegna, Volume 10, G. Maspero, Torino, 1842.
  • Goffredo Casalis, Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli stati di S. M. il Re di Sardegna, Volume 14, G. Maspero, Torino, 1846.
  • Goffredo Casalis, Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli stati di S. M. il Re di Sardegna, Volume 16, G. Maspero, Torino, 1847.

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