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*Impura e distorta: tale è la condizione naturale delle [[maschio e femmina|donne]] in questo mondo; ma l'[[maschio e femmina|uomo]], ingannato da vesti e ornamenti, per le donne incorre nella passione. (Buddha: dal ''Canto V'', § 64) |
*Impura e distorta: tale è la condizione naturale delle [[maschio e femmina|donne]] in questo mondo; ma l'[[maschio e femmina|uomo]], ingannato da vesti e ornamenti, per le donne incorre nella passione. (Buddha: dal ''Canto V'', § 64) |
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*Come gli uccelli, dopo essersi incontrati sull'albero che li ospita, si separano, così l'[[incontro]] delle creature finisce sempre con la [[separazione]].<br />E come le nubi si addensano e di nuovo si allontanano, così, credo, è l'unione e la separazione degli esseri viventi. (Buddha: dal ''Canto VI'', § 46 – 47) |
*Come gli uccelli, dopo essersi incontrati sull'albero che li ospita, si separano, così l'[[incontro]] delle creature finisce sempre con la [[separazione]].<br />E come le nubi si addensano e di nuovo si allontanano, così, credo, è l'unione e la separazione degli esseri viventi. (Buddha: dal ''Canto VI'', § 46 – 47) |
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*Quale saggio potrebbe procedere in base [alle convinzioni] di un altro, come un cieco guidato da un cieco nella cieca oscurità?<br />Benché io non abbia ancora accertato la verità, nel dubbio tra bene e male la mia decisione è comunque per il bene: davvero è preferibile il dolore di chi, magari invano, è rivolto al bene, alla felicità di chi, fors'anche a ragione, è rivolto al male. (Buddha: dal ''Canto IX'', § 74 – 75) |
*Quale saggio potrebbe procedere in base [alle convinzioni] di un altro, come un cieco guidato da un cieco nella cieca oscurità?<br />Benché io non abbia ancora accertato la verità, nel dubbio tra [[bene e male]] la mia decisione è comunque per il bene: davvero è preferibile il dolore di chi, magari invano, è rivolto al bene, alla felicità di chi, fors'anche a ragione, è rivolto al male. (Buddha: dal ''Canto IX'', § 74 – 75) |
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*L'età avanzata è pensosa, composta, rivolta alla stabilità: con poco sforzo giunge alla pace interiore, sia per l'impossibilità di agire altrimenti sia per verecondia. (il re: dal ''Canto X'', § 36) |
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*Come può l'inquieto, che è spossato da fame, sete e mortificazioni e la cui mente non si regge per lo sforzo, raggiungere quel risultato che la mente deve raggiungere? (Buddha: dal ''Canto XII'', § 103) |
*Come può l'inquieto, che è spossato da fame, sete e mortificazioni e la cui mente non si regge per lo sforzo, raggiungere quel risultato che la mente deve raggiungere? (Buddha: dal ''Canto XII'', § 103) |
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Versione delle 07:44, 11 mag 2021
Aśvaghoṣa (80 ? – 150 ?), monaco buddhista, poeta e filosofo indiano.
Citazioni
- Quando la mente è turbata, si produce il molteplice, ma il molteplice scompare quando la mente si acquieta.[1]
- Sia chiaro che lo spazio non è altro che un modo di particolarizzare che non ha esistenza reale di per se stesso. [...] Lo spazio esiste sono in relazione alla nostra coscienza che particolarizza.[2]
Le gesta del Buddha
- Quando nacque il maestro della Liberazione degli esseri viventi [Buddha], il mondo divenne oltremodo pacifico come se, essendo in uno stato di disordine, avesse trovato un sovrano. Il dio d'Amore [Kamadeva[3]] fu il solo a non gioire. (dal Canto I, § 27)
- Dall'oceano del dolore in cui la spuma sparsa è la malattia, le onde sono la vecchiaia e la terribile corrente è la morte, egli [Buddha] salverà le creature, che in esso si trascinano afflitte, con la gran nave della conoscenza. (Asita: dal Canto I, § 70)
- Quale essere razionale, consapevole di vecchiaia, malattia e morte, potrebbe starsene tranquillamente in piedi, o seduto, oppure sdraiato, o tanto meno ridere?
Invece, chi rimane tranquillo e imperturbabile nel vedere un suo simile vecchio, ammalato o morto, è come un essere senza coscienza:
infatti, se un albero viene privato di frutti e di fiori o cade tagliato, un altro albero non se ne affligge. (Buddha: dal Canto IV, § 59 – 61) - Assassina della bellezza, rovina della forza, grembo del dolore, tomba del piacere, distruzione dei ricordi, nemica dei sensi: questa [...] si chiama vecchiaia. (l'auriga: dal Canto III, § 30)
- Tre sono le caratteristiche di un amico: impedire ciò che è dannoso, incitare al bene, non abbandonare nella mala sorte. (Udāyin: dal Canto IV, § 64)
- La cortesia è la medicina delle donne, la cortesia è il massimo ornamento; bellezza senza cortesia è come un giardino senza fiori. (Udāyin: dal Canto IV, § 70)
- Impura e distorta: tale è la condizione naturale delle donne in questo mondo; ma l'uomo, ingannato da vesti e ornamenti, per le donne incorre nella passione. (Buddha: dal Canto V, § 64)
- Come gli uccelli, dopo essersi incontrati sull'albero che li ospita, si separano, così l'incontro delle creature finisce sempre con la separazione.
E come le nubi si addensano e di nuovo si allontanano, così, credo, è l'unione e la separazione degli esseri viventi. (Buddha: dal Canto VI, § 46 – 47) - Quale saggio potrebbe procedere in base [alle convinzioni] di un altro, come un cieco guidato da un cieco nella cieca oscurità?
Benché io non abbia ancora accertato la verità, nel dubbio tra bene e male la mia decisione è comunque per il bene: davvero è preferibile il dolore di chi, magari invano, è rivolto al bene, alla felicità di chi, fors'anche a ragione, è rivolto al male. (Buddha: dal Canto IX, § 74 – 75) - L'età avanzata è pensosa, composta, rivolta alla stabilità: con poco sforzo giunge alla pace interiore, sia per l'impossibilità di agire altrimenti sia per verecondia. (il re: dal Canto X, § 36)
- Come può l'inquieto, che è spossato da fame, sete e mortificazioni e la cui mente non si regge per lo sforzo, raggiungere quel risultato che la mente deve raggiungere? (Buddha: dal Canto XII, § 103)
Note
- ↑ Da The Awakening of Faith, Chicago, 1900; citato in Fritjof Capra, Il Tao della fisica, traduzione di Giovanni Salio, Adelphi, 2010, p. 26.
- ↑ Da The Awakening of Faith, Chicago, 1900; citato in Fritjof Capra, Il Tao della fisica, traduzione di Giovanni Salio, Adelphi, 2010, p. 189.
- ↑ Cfr. la voce su Wikipedia.
Bibliografia
- Aśvaghoṣa, Le gesta del Buddha (Buddhacarita), a cura di Alessandro Passi, Fabbri Editori, 2001.
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