Theodore Kaczynski: differenze tra le versioni

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*13. Molti uomini di [[sinistra]] si identificano profondamente con i problemi dei gruppi che hanno un'immagine debole (donne), o di vinti (gli indiani americani), repellenti (omosessuali) e inferiori. Gli stessi uomini di sinistra percepiscono che questi gruppi sono inferiori. Non ammetterebbero questi sentimenti neanche con sé stessi, ma il vero motivo è che essi vedono questi gruppi come inferiori e li identificano con i loro problemi. (Non vogliamo dire che le donne, gli indiani, ecc. sono inferiori; noi stiamo solo puntualizzando la psicologia della sinistra.)
*13. Molti uomini di [[sinistra]] si identificano profondamente con i problemi dei gruppi che hanno un'immagine debole (donne), o di vinti (gli indiani americani), repellenti (omosessuali) e inferiori. Gli stessi uomini di sinistra percepiscono che questi gruppi sono inferiori. Non ammetterebbero questi sentimenti neanche con sé stessi, ma il vero motivo è che essi vedono questi gruppi come inferiori e li identificano con i loro problemi. (Non vogliamo dire che le donne, gli indiani, ecc. sono inferiori; noi stiamo solo puntualizzando la psicologia della sinistra.)


*16. Parole come "fiducia in sé", "sicurezza di sé", "iniziativa", "impresa", "ottimismo", ecc. giocano un ruolo marginale nel vocabolario liberale e della sinistra. L'uomo di sinistra è antindividualista, pro-collettivista. Egli vuole che la società risolva qualsiasi suo bisogno, prendendosene cura. Egli non possiede un innato senso di fiducia nella propria capacita di risolvere i suoi problemi e soddisfare i suoi bisogni. L'uomo di sinistra è contro il concetto di competizione perché, dentro di sé, si sente un perdente.
*16. Parole come "fiducia in sé", "sicurezza di sé", "iniziativa", "impresa", "ottimismo", ecc. giocano un ruolo marginale nel vocabolario liberale e della sinistra. L'uomo di sinistra è antindividualista, pro-collettivista. Egli vuole che la società risolva qualsiasi suo bisogno, prendendosene cura. Egli non possiede un innato senso di fiducia nella propria capacità di risolvere i suoi problemi e soddisfare i suoi bisogni. L'uomo di sinistra è contro il concetto di competizione perché, dentro di sé, si sente un perdente.


*22. Se la nostra società non avesse alcun problema sociale, la gente di sinistra li inventerebbe, così da procurarsi un motivo per protestare.
*22. Se la nostra società non avesse alcun problema sociale, la gente di sinistra li inventerebbe, così da procurarsi un motivo per protestare.

Versione delle 19:28, 19 mag 2021

Thed Kaczynski nel 1968

Theodore John Kaczynski, noto con il soprannome di Unabomber (1942 – vivente), criminale, terrorista, matematico ed ex docente universitario statunitense.

La società industriale e il suo futuro

  • 1. La rivoluzione industriale e le sue conseguenze sono state un disastro per la razza umana. Esse hanno incrementato a dismisura l'aspettativa di vita di coloro che vivono in paesi "sviluppati" ma hanno destabilizzato la società, reso la vita insignificante, assoggettato gli esseri umani a trattamenti indegni, diffuso sofferenze psicologiche (nel Terzo mondo anche fisiche), inflitto danni notevoli al mondo naturale. Il continuo sviluppo della tecnologia peggiorerà la situazione. Essa sicuramente sottometterà gli esseri umani a trattamenti sempre più abietti, infliggerà al mondo naturale danni sempre maggiori, porterà probabilmente a una maggiore disgregazione sociale e sofferenza psicologica e a incrementare la sofferenza fisica in paesi "sviluppati".
  • 2. Il sistema tecnologico industriale può sopravvivere o crollare. Se sopravvive, potrebbe, alla fine, raggiungere un basso livello di sofferenze psicologiche e fisiche, ma solo dopo un lungo periodo, molto doloroso, di aggiustamento e solo al costo di ridurre permanentemente gli esseri umani e molti altri organismi viventi a prodotti costruiti, semplici ingranaggi nella macchina sociale. Inoltre, se il sistema sopravviverà, le conseguenze saranno inevitabili: non vi è possibilità di riformare o modificare il sistema così da impedire che esso privi la gente di dignità e autonomia.
  • 13. Molti uomini di sinistra si identificano profondamente con i problemi dei gruppi che hanno un'immagine debole (donne), o di vinti (gli indiani americani), repellenti (omosessuali) e inferiori. Gli stessi uomini di sinistra percepiscono che questi gruppi sono inferiori. Non ammetterebbero questi sentimenti neanche con sé stessi, ma il vero motivo è che essi vedono questi gruppi come inferiori e li identificano con i loro problemi. (Non vogliamo dire che le donne, gli indiani, ecc. sono inferiori; noi stiamo solo puntualizzando la psicologia della sinistra.)
  • 16. Parole come "fiducia in sé", "sicurezza di sé", "iniziativa", "impresa", "ottimismo", ecc. giocano un ruolo marginale nel vocabolario liberale e della sinistra. L'uomo di sinistra è antindividualista, pro-collettivista. Egli vuole che la società risolva qualsiasi suo bisogno, prendendosene cura. Egli non possiede un innato senso di fiducia nella propria capacità di risolvere i suoi problemi e soddisfare i suoi bisogni. L'uomo di sinistra è contro il concetto di competizione perché, dentro di sé, si sente un perdente.
  • 22. Se la nostra società non avesse alcun problema sociale, la gente di sinistra li inventerebbe, così da procurarsi un motivo per protestare.
  • 24. Gli psicologi usano il termine "sovrasocializzazione" per designare il processo con il quale i bambini sono addestrati a pensare e agire come la società richiede. […]
  • 25. Il codice morale della nostra società è così esigente che nessuno può pensare, sentire e agire in una maniera completamente morale. Per esempio, non si presume che si possa odiare qualcuno; tuttavia quasi tutti noi odiamo qualcuno in un momento o in un altro, sia che lo ammettiamo a noi stessi o no. Alcune persone sono così altamente socializzate che il tentativo di pensare, sentire e agire moralmente impone loro un pesante aggravio. Per evitare sensazioni di colpa devono continuamente illudersi sulle proprie motivazioni e trovare spiegazioni morali per sentimenti e azioni che in realtà non hanno una origine morale. Noi usiamo il termini "sovrasocializzato" per descrivere tali persone.
  • 26. La sovrasocializzazione può portare a una bassa autostima, un senso di impotenza, disfattismo, senso di colpa, ecc. Uno dei più importanti mezzi con il quale si socializza i bambini è far sì che questi ultimi si vergognino di comportamenti e discorsi che sono contrari alle aspettative della società. Se questo punto viene esasperato, o se un bambino in particolare è piuttosto suscettibile a tali sentimenti, egli finisce per vergognarsi di sé stesso. Inoltre, il pensiero e il comportamento di una persona sovrasocializzata sono più ristretti, a causa delle aspettative della società, rispetto a quelli di una persona scarsamente socializzata. La maggior parte delle persone è occupata in una qualità significativa di comportamenti inutili.
  • 35. Ognuno di noi si pone degli obiettivi; se non altro per soddisfare i bisogni fisici essenziali: cibo, acqua e qualsiasi indumento e riparo siano resi necessari dal clima. Ma le aristocrazie agiate non devono compiere alcuno sforzo per questo. Da ciò nasce la loro noia e demoralizzazione.
  • 40. Nella società industriale moderna è necessario solo un minimo sforzo per soddisfare i bisogni primari. È sufficiente passare attraverso un programma di addestramento per acquisire qualche piccola abilita tecnica, quindi andare al lavoro in orario e compiere uno sforzo molto modesto per mantenere il lavoro. I soli requisiti sono una quantità moderata di intelligenza, e, più di tutto, semplice obbedienza. Se uno possiede questi requisiti, la società si prende cura di lui dalla culla alla tomba. (Si, esiste una sottoclasse che non può ritenere che le sue necessità fisiche siano garantite, ma noi stiamo parlando della maggioranza della società.) Cosi non sorprende che la società moderna sia piena di attività sostitutive. Queste includono il lavoro scientifico, l'impresa atletica, il lavoro umanitario, la creazione artistica e letteraria, la scalata ai vertici aziendali, l'acquisizione di denaro e beni materiali molto oltre il necessario, e l'attivismo sociale quando si indirizza verso temi che non sono importanti per la vita personale dell'attivista, come nel caso di attivisti bianchi che lavorano per i diritti delle minoranze non bianche.
  • 49. Per le società primitive il mondo naturale (che, in genere, muta lentamente) forniva una struttura stabile e quindi un senso di sicurezza. Nel mondo moderno è la società umana che domina la natura, piuttosto che il contrario, è la società moderna cambia molto rapidamente a causa dei mutamenti tecnologici. Così non vi è una struttura stabile.
  • 50. I conservatori sono sciocchi; lamentano la decadenza dei valori tradizionali, tuttavia sostengono entusiasticamente il progresso tecnologico e la crescita economica. Apparentemente sembra loro sfuggire il fatto che non si possono produrre cambiamenti rapidi e drastici in campo tecnologico e nella economia di una società senza causare rapidi mutamenti in tutti gli altri aspetti di detta società; e tali mutamenti rapidi inevitabilmente fanno crollare i valori tradizionali.
  • 63. Cosi sono stati creati dei bisogni artificiali che cadono nel secondo gruppo e quindi garantiscono il bisogno per il processo del potere. La pubblicità e le tecniche di marketing sono state sviluppate in modo da far sì che molte persone sentano il bisogno di cose che i loro nonni non desiderarono o persino sognarono mai. Ciò richiede un duro sforzo per guadagnare denaro sufficiente per soddisfare questi bisogni artificiali, quindi essi ricadono nel secondo gruppo (ma vedi paragrafi 80-82.) L'uomo moderno deve soddisfare il suo bisogno per il processo di potere in gran parte attraverso la ricerca di bisogni artificiali creati dalla pubblicità e dalla industria del marketing, e attraverso attività sostitutive.
  • 69. È vero che l'uomo primitivo è impotente contro alcune minacce: la malattia per esempio. Ma egli può accettare il rischio della malattia stoicamente. Essa fa parte della natura delle cose. Non è colpa di alcuno, a meno che sia colpa di qualche immaginario demone impersonale. Ma le minacce all'individuo moderno tendono a essere costruite dall'uomo. Esse non sono il risultato del caso ma gli sono imposte da altri le cui decisioni egli, come individuo, è incapace di influenzare. Di conseguenza si sente frustrato, umiliato e pieno di rabbia.
  • 83. Alcuni soddisfano in parte il loro bisogno per il potere identificandosi con una potente organizzazione o con un movimento di massa. Un individuo che manca di scopi o di potere si unisce a un movimento o a un'organizzazione, adotta i suoi obiettivi come propri, quindi lavora per questi obiettivi. Quando alcuni di questi sono raggiunti, l'individuo, anche se i suoi personali sforzi hanno giocato solo una parte insignificante nel loro raggiungimento, si sente (attraverso la sua identificazione con il movimento o l’organizzazione) come se fosse passato attraverso il processo del potere. Questo fenomeno fu sfruttato dai fascisti, dai nazisti e dai comunisti […].
  • 89. Lo stesso si può dire degli scienziati in generale. Con qualche rara eccezione le loro ragioni non sono né la curiosità né il desiderio di benessere l'umanità bensì il bisogno di passare attraverso il processo del potere: avere un obiettivo (un problema scientifico da risolvere), fare uno sforzo (ricerca) e raggiungere un obiettivo (soluzione del problema). La scienza è una attività sostitutiva perché gli scienziati lavorano soprattutto per la soddisfazione che ne ricavano.
  • 94. Con libertà intendiamo l'opportunità di passare attraverso il processo del potere con obiettivi reali, non con quelli artificiali di attività sostitutive, e senza interferenza, manipolazione o supervisione di alcuno, specialmente di qualche organizzazione. Libertà significa essere in grado di controllare (sia come individuo che come membro di un piccolo gruppo) tutti gli aspetti relativi alla propria vita-morte; cibo, vestiti, riparo e difesa contro qualsiasi pericolo ci possa essere nel proprio circondario. Libertà significa avere potere; non il potere di controllare altre persone ma il potere di controllare le circostanze della propria vita. Nessuno è libero se qualcun altro (specialmente una grossa organizzazione) lo ha in suo potere, non importa con quanta benevolenza, tolleranza e permissivismo questo potere sia esercitato. È importante non confondere la libertà con il mero permissivismo (vedi paragrafo 72).
  • 95. Si dice che noi viviamo in una società libera perché abbiamo un certo numero di diritti costituzionalmente garantiti. Ma questi non sono importanti come sembra. Il grado di libertà personale che esiste in una società è determinato più dalla struttura economica e tecnologica che dalle sue leggi o dalla sua forma di governo. […]
  • 96. Fra i nostri diritti costituzionali consideriamo, per esempio, quello della libertà di stampa. Noi certamente non vogliamo colpire quel diritto; è uno strumento molto importante per limitare la concentrazione del potere politico e tenerlo sotto controllo esponendo pubblicamente qualsiasi comportamento scorretto. Ma la libertà è di poca utilità per il cittadino medio come individuo. I mass media sono per la maggior parte sotto il controllo di grandi organizzazioni integrate nel sistema. Qualsiasi persona, con pochi soldi, può pubblicare uno scritto o distribuirlo su Internet o simili, ma quello che egli avrà da dire sarà travolto da una enorme quantità di materiale prodotto dai media, quindi non avrà alcun effetto pratico.
  • 98. Un altro punto deve essere sottolineato in questa sezione non si dovrebbe pensare che una persona ha abbastanza libertà solo perché dice di averla. La libertà è in parte limitata dal controllo psicologico del quale la gente non si rende conto. Inoltre, molte idee della gente su quello che costituisce la libertà sono dettate più dalla convezione sociale che dai bisogni reali. […]
  • 140. Confidiamo di aver convito il lettore che il sistema non può essere riformato in modo tale da conciliare la libertà con la tecnologia. Il solo modo è di fare completamente a meno del sistema industriale tecnologico. Questo implica la rivoluzione, non necessariamente un'insurrezione armata, ma certamente un cambiamento radicale e fondamentale nella natura della società.
  • 147. Per cominciare, vi sono le tecniche di sorveglianza. Attualmente videocamere nascoste sono usate nella maggior parte dei negozi e in molti altri posti; i computer sono usati per raccogliere e elaborare grandi quantità di informazioni sugli individui. I dati cosi ottenuti aumentano l’efficacia della coercizione fisica (esempio: rafforzamento delle leggi). Quindi vi sono i metodi della propaganda, ai quali i mezzi di comunicazione di massa forniscono un veicolo efficace. Tecniche efficaci sono state sviluppate per vincere le elezioni, vendere prodotti, influenzare l'opinione pubblica. L'industria dell'intrattenimento serve come importante strumento psicologico del sistema persino quando scodella grandi quantità di sesso e violenza. L'intrattenimento fornisce all'uomo moderno mezzi indispensabili di fuga. Assorbito dalla televisione, video ecc., egli può dimenticare lo stress, l'ansia, la frustrazione, l'insoddisfazione. Molte persone "non civilizzate" quando non devono lavorare sono contente di sedere per ore non facendo nulla perché sono in pace con sé stesse e con il mondo. Ma la maggior parte delle persone moderne devono essere costantemente occupate o intrattenute sennò si "annoiano", diventano inquiete, agitate, irritabili.
  • 162. Il sistema è attualmente impegnato in una lotta disperata per superare certi problemi che minacciano la sua sopravvivenza e i problemi del comportamento umano sono i più importanti. Se il sistema riesce ad acquisire in fretta un sufficiente controllo sul comportamento umano probabilmente sopravviverà. Altrimenti crollerà. Noi pensiamo che la questione sarà probabilmente risolta entro i prossimi decenni, diciamo da 40 a 100 anni.
  • 168. In secondo luogo, bisogna porre a confronto la lotta e la morte contro la perdita di libertà e dignità. Per molti di noi, la libertà e la dignità sono più importanti che vivere a lungo o evitare il dolore fisico. Inoltre dobbiamo tutti morire alla fine, e sarebbe meglio morire combattendo per la sopravvivenza, o per una causa, che vivere una vita lunga ma vuota e senza scopo.
  • 172. Per prima cosa lasciateci ipotizzare il successo degli scienziati del computer nello sviluppare macchine intelligenti in grado di fare tutto meglio degli esseri umani. In questo caso, probabilmente, il lavoro sarà compiuto da estesi e ben organizzati sistemi di macchine e non sarà più necessario alcuno sforzo da parte dell'uomo. Due sarebbero le possibilità: permettere alle macchine di procedere autonomamente senza sorveglianza umana, conservare il controllo umano sulle macchine.
  • 173 […] Nel momento in cui la società e i problemi da affrontare diventassero sempre più complessi, e le macchine sempre più intelligenti, la gente permetterà sempre più a queste ultime di prendere decisioni al suo posto semplicemente perché le decisioni prese dalle macchine porterebbero a migliori risultati rispetto a quelle prese dagli uomini. Alla fine potrebbe essere raggiunta una fase in cui le decisioni necessarie per far sì che il sistema continui saranno così complesse che gli esseri umani saranno incapaci di prenderle intelligentemente. In questa fase le macchine avranno il controllo effettivo. La gente non sarà capace nemmeno di spegnere le macchine perché saranno cosi dipendenti da esse che spegnerle equivarrebbe al suicidio.
  • 174. Dall'altro lato, è possibile che il controllo umano sulle macchine possa essere conservato. In questo caso l'uomo comune può avere un controllo su alcune macchine private di sua proprietà, come l'automobile e il personal computer, ma il controllo su sistemi più grandi sarà nelle mani di una élite molto ristretta, cosi come è oggi, ma con due differenze. A causa del miglioramento delle tecniche l'élite avrà un maggiore controllo sulle masse; e poiché il lavoro umano non sarà più necessario le masse saranno superflue, un peso inutile nel sistema. Se i membri di questa élite sono spietati, possono semplicemente decidere di sterminare la massa dell'umanità. Se invece sono umani possono usare la propaganda o altre tecniche psicologiche o biologiche per ridurre l'indice di natalità fino a che la massa dell'umanità si estingua lasciando il mondo a loro.
  • 178. Qualunque possa essere lo sviluppo, è certo che la tecnologia sta creando per gli esseri umani un nuovo ambiente fisico e sociale, radicalmente differente dalla serie di ambienti al quale la selezione natura ha adattato la razza umana fisicamente e psicologicamente. Se l'uomo non si adatta a questo nuovo ambiente artificialmente ricostruito allora si adatterà attraverso un lungo e doloroso processo di selezione naturale. Il primo caso è molto più probabile del secondo.
  • 179. Sarebbe meglio rovesciare l'intero, disgustoso sistema e accettarne le conseguenze.
  • 185. Relativamente alle conseguenze negative che potrebbero scaturire dall'eliminazione della società industriale beh, non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. Per ottenere una cosa si deve sacrificarne un'altra.
  • 193. Il tipo di rivoluzione che abbiamo in mente non implica necessariamente una ribellione armata contro il governo. Può o no implicare violenza fisica, ma non sarà mai una rivoluzione politica. Il suo epicentro sarà la tecnologia e le economie, non le politiche.
  • 214. Per evitare ciò un movimento che esalta la natura e che si oppone alla tecnologia deve prendere una posizione risolutamente anti-sinistra e deve evitare qualsiasi collaborazione con la sinistra. La sinistra è nel lungo periodo inaffidabile riguardo la natura selvaggia, la libertà umana e la eliminazione della tecnologia moderna. La sinistra è collettivista; cerca di unire insieme l'intero mondo (sia la razza umana che la natura) in un complesso unificato. Ma questo implica la direzione della natura e della vita umana da parte di una società organizzata, e richiede una tecnologia avanzata. Non puoi avere un mondo unico senza un trasporto rapido e una rapida comunicazione. Non puoi rendere tutta la gente capace di amarsi l'un con l'altra senza sofisticate tecniche psicologiche, non puoi avere una "società pianificata" senza la necessaria base tecnologica. […]

Bibliografia

  • Theodore John Kaczynski, Il manifesto di Unabomber. La società industriale e il suo futuro, a cura di Antonio Troiano, traduzione di Roberto Migliussi, Edizioni Stampa Alternativa, 1997. ISBN 8872263525.

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