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'''Paolo Mantovani''' (1930 – 1993), petroliere e finanziere italiano, presidente della società calcistica [[Unione Calcio Sampdoria|Sampdoria]] dal 1979 al 1993. |
'''Paolo Mantovani''' (1930 – 1993), petroliere e finanziere italiano, presidente della società calcistica [[Unione Calcio Sampdoria|Sampdoria]] dal 1979 al 1993. |
Versione delle 01:16, 30 ago 2007
Paolo Mantovani (1930 – 1993), petroliere e finanziere italiano, presidente della società calcistica Sampdoria dal 1979 al 1993.
- Alla Sampdoria non c'è limite al meglio perciò non c'è apprezzamento per i risultati intermedi.[1]
- Boškov? Ha il bruttissimo difetto di tutti i nostri giocatori. È un sampdoriano che allena la Sampdoria, come loro sono sampdoriani che ci giuocano.[1]
- Caro Bosotin, non mi sono dimenticato di te. Tu scendi dalle griglie e stai pur sicuro che faccio qualcosa per te.[1]
- Eravamo specialisti in sofferenze, da tanti anni ormai alla Sampdoria. Ora cerchiamo di specializzarci in gioie. (1983)[2]
- Ho sofferto come una bestia, facciamo una grande squadra. [rivolto a Claudio Nassi][2]
- L'unica cosa di cui non sono pentito, nella mia vita, è di essere diventato presidente della Sampdoria. (citato in Renzo Parodi, Paolo Mantovani, Tormena, Genova)
- Mancini? Per non vederlo più alla Sampdoria deve succedere qualcosa: o muore; o smetto io; o smette lui. (da Il Secolo XIX, 20 luglio 1993)
- Mi telefona Vialli da Torino: "Presidente come faccio qui a trovar casa con vista al mare?". "Cerca bene, vedrai che ci riesci".[2]
- Nessuno potrà mai far dimenticare Vialli alla Sampdoria, però io spero che sostituibile lo sia.[2]
- Non vi prometto nulla, ma vi dico: preparate i passaporti! [al raduno dei Club][1]
- Pagliuca? Lo abbiamo comprato gratis dal cielo. (da Il Lavoro, 20 luglio 1993)
- Perché proprio la Sampdoria? Nessuno mi ha mai chiesto perché ho scelto mia moglie tra le tante. E qui a Genova c'erano appena due squadre...[2]
- Quando ho preso la Sampdoria ho assunto anche tre impegni. Uno di carattere personale; il secondo non sentire più i tifosi urlare "serie A"; il terzo riempire lo stadio. Credo di averli onorati tutti e tre.[1]
- Se non gioca Mancini non vado allo stadio. Non mi diverto.[1]
- Vierchowod: indiscutibile la sua sampdorianità. Attacca adesivi blucerchiati in via Venti Settembre.[2]
Citazioni prive di fonte
- I tifosi della Sampdoria hanno perso a Wembley e hanno cantato, hanno visto andare via Vialli e hanno cantato. Finché i tifosi della Sampdoria canteranno non ci saranno problemi per il futuro.
Citazioni su Paolo Mantovani
- Ad ogni rinnovo di contratto, Mancini propone a Mantovani: "...Se mi fa capitano rinuncio a cinquanta milioni...". E Mantovani gode. (Renzo Parodi)[1]
- [Mantovani] Aveva le sue cabale. Per un certo periodo adoperava, anzi adoperavamo tutti un certo bagno schiuma. Portava buono. La squadra perse qualche partita e allora la domenica mattina smettemmo di lavarci... (Francesca Mantovani, da Renzo Parodi, Paolo Mantovani, Tormena, Genova, p. 29)
- E del resto Mantovani era certo, anzi certissimo, che Bersellini fosse un grande allenatore. (Mario Contini, da Il Lavoro, 13 marzo 1995)
- Ho imparato molto da Mantovani: come gestire la squadra, i rapporti con l'ambiente e con i tifosi. Da un certo punto di vista avrei dovuto io... pagare lui. (Renzo Ulivieri)[1]
- Il presidente è Mantovani... Se i giocatori li comprassi io, lui cosa ci starebbe a fare? (Roberto Mancini)[1]
- In una saletta dell'aeroporto Eugenio Bersellini radunò la squadra ed alla presenza del presidente Mantovani fece una terribile e furibonda ramanzina concludendo così: "Presidente questi qui le rubano lo stipendio!". (Paolo Borea)[1]
- La grande lezione è quella che insegna a gioire con la Sampdoria "senza scherzare con Mantovani". In natura Spinelli potrebbe essere simile a qualunque genoano. In pratica si ritrovano molto diversi. (Confucio riciclato, da Fonte)
- Mantovani è il più grande presidente del mondo. (Toninho Cerezo)[1]
- Prima della partita [un derby] la signora Mantovani spiega: "Soffrirò oggi comunque; se perde il Genoa perché sono genoana, se perde la Sampdoria perché mio marito torna a casa distrutto e lo devo consolare. Lei immagini...". (Vittorio Sirianni, da La Gazzetta del lunedì, 17 marzo 1980)
- Strano destino. Fra due mali bisogna sempre saper scegliere il minore. Così nei lontani anni cinquanta divenni sampdoriano. Poi con la dinastia Mantovani capii che avevo scelto bene. (Massimo Farci)[1]
Note
Bibliografia
- Pino Flamigni, Il derby delle parole, Erga Edizioni, Genova 1995
- AAVV, Quelli che il baciccia, Fratelli Frilli Editori, Genova 2002
Voci correlate
Altri progetti
- Wikipedia contiene una voce riguardante Paolo Mantovani