Camerino (teatro): differenze tra le versioni

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*L'impressione di quelle nude e talvolta umide pareti, così miseramente arredate, è triste e penosa. Non vi sentireste l'animo di restarci solo per cinque minuti. Se non si avesse alle spalle la vastità del palcoscenico, sembrerebbe di trovarsi nella cella d'una prigione.<br>Eppure chi, alla sera della rappresentazione, ponesse piede entro quello stesso camerino per visitarvi la cantante che lo abita, proverebbe una sensazione di tepore e di benessere pari a quella che si riceve penetrando nell'elegante e profumato salottino d’una gran dama. ([[Gino Monaldi]])
*L'impressione di quelle nude e talvolta umide pareti, così miseramente arredate, è triste e penosa. Non vi sentireste l'animo di restarci solo per cinque minuti. Se non si avesse alle spalle la vastità del palcoscenico, sembrerebbe di trovarsi nella cella d'una prigione.<br>Eppure chi, alla sera della rappresentazione, ponesse piede entro quello stesso camerino per visitarvi la cantante che lo abita, proverebbe una sensazione di tepore e di benessere pari a quella che si riceve penetrando nell'elegante e profumato salottino d’una gran dama. ([[Gino Monaldi]])

*Nei camerini degli artisti uomini è cosa difficilissima mettersi a sedere. Sedie, sgabelli, divani, se ve ne sono, tutto è ingombro. Biancherie, abiti, pantaloni, mutande, maglie, barbe, parrucche, mantelli, elmi, corazze, gambali, stivaloni, scarpe, giustacuori, ogni cosa alla rinfusa, non solo sulle sedie e sul divano, ma sulle valigie, sulle ceste e sopra ogni altro piano di appoggio. Sembra uno sgabuzzino di rigattiere in un momento di vendita. Volendo sedersi, e molti lo tentano, specialmente gl'intimi, conviene non preoccuparsi del danno che si può fare e di quello che si può ricevere, e questo è il più frequente. ([[Gino Monaldi]])


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Versione delle 12:12, 1 ago 2021

Sacha Guitry nel camerino (pastello di Édouard Vuillard, 1911-1912)

Citazioni sul camerino, locale dell'edificio teatrale adibito al trucco e alla vestizione dell'attore.

  • L'impressione di quelle nude e talvolta umide pareti, così miseramente arredate, è triste e penosa. Non vi sentireste l'animo di restarci solo per cinque minuti. Se non si avesse alle spalle la vastità del palcoscenico, sembrerebbe di trovarsi nella cella d'una prigione.
    Eppure chi, alla sera della rappresentazione, ponesse piede entro quello stesso camerino per visitarvi la cantante che lo abita, proverebbe una sensazione di tepore e di benessere pari a quella che si riceve penetrando nell'elegante e profumato salottino d’una gran dama. (Gino Monaldi)
  • Nei camerini degli artisti uomini è cosa difficilissima mettersi a sedere. Sedie, sgabelli, divani, se ve ne sono, tutto è ingombro. Biancherie, abiti, pantaloni, mutande, maglie, barbe, parrucche, mantelli, elmi, corazze, gambali, stivaloni, scarpe, giustacuori, ogni cosa alla rinfusa, non solo sulle sedie e sul divano, ma sulle valigie, sulle ceste e sopra ogni altro piano di appoggio. Sembra uno sgabuzzino di rigattiere in un momento di vendita. Volendo sedersi, e molti lo tentano, specialmente gl'intimi, conviene non preoccuparsi del danno che si può fare e di quello che si può ricevere, e questo è il più frequente. (Gino Monaldi)

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