Vincenzo Morello: differenze tra le versioni

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*{{NDR|[[Tina Di Lorenzo]]}} La caratteristica principale di questa attrice è la perfezione della dizione. Ella non si affida per gli effetti scenici al gesto, alla mimica in genere; ma alla dizione. Il sentimento è per lei nella parola, e l'espressione del sentimento è nel modo di dire, o forse meglio di scolpire e di colorire la parola. (p. 293)
*{{NDR|[[Tina Di Lorenzo]]}} La caratteristica principale di questa attrice è la perfezione della dizione. Ella non si affida per gli effetti scenici al gesto, alla mimica in genere; ma alla dizione. Il sentimento è per lei nella parola, e l'espressione del sentimento è nel modo di dire, o forse meglio di scolpire e di colorire la parola. (p. 293)

*{{NDR|Tina Di Lorenzo}} Dotata di una voce armoniosa, che può facilmente seguire tutta la gamma delle passioni umane, ella l'adopera con una rara sapienza e con una rara abilità, specialmente nei due termini estremi, nella gioia e nel dolore. La parola ride veramente sulle sue labbra nei momenti di letizia o di malizia e piange vermente nei momenti di rammarico o di dolore o di dispetto. (p. 293)


==Bibliografia==
==Bibliografia==

Versione delle 18:14, 8 ago 2021

Vincenzo Morello, fotografato da Mario Nunes Vais

Vincenzo Morello, noto anche con lo pseudonimo di Rastignac (1860 – 1933), giornalista e politico italiano.

Nell'arte e nella vita

  • Ogni momento della recitazione di Sarah Bernhardt è un momento poetico; ogni movimento contiene una linea di bellezza, un'anima d'arte, che lo rende utile, e quasi vorrei dire esteticamente inevitabile. Ella parte, evidentemente, da questo principio fondamentale, che la figura umana deve sempre e tutta comparire sul palcoscenico, come la statua sul plinto; che la figura umana deve sempre e tutta significare agli occhi del pubblico, finché non sparisce nella morte, o dietro il sipario, la vita del personaggio; quindi ella è sempre in piedi sulla scena, e difficilmente, e solo quando l'assoluta necessità della parte lo impone, sta seduta, ma per poco. (pp. 266-267)
  • Strane vibrazioni, strani scoppi nervosi, nella parola, nello sguardo, nel gesto: e in mezzo a tutto questo una dolce nota d'amore, che zampilla fresca e lucente come un sorriso infantile, e fa sognare: ecco l'arte di Eleonora Duse. (p. 273)
  • Che cosa è la Duse, se non la vera e grande rappresentante dello squilibrio nervoso della nostra società e della nostra vita!
    Eleonora Duse significa sulla scena: la prevalenza, il trionfo del sistema nervoso sul sistema muscolare: la glorificazione dell'emozione interiore sull'emozione esteriore: la vittoria della specifica coscienza dell'individuo sulla coscienza generica del tipo. (p. 280)
  • [Tina Di Lorenzo] La caratteristica principale di questa attrice è la perfezione della dizione. Ella non si affida per gli effetti scenici al gesto, alla mimica in genere; ma alla dizione. Il sentimento è per lei nella parola, e l'espressione del sentimento è nel modo di dire, o forse meglio di scolpire e di colorire la parola. (p. 293)
  • [Tina Di Lorenzo] Dotata di una voce armoniosa, che può facilmente seguire tutta la gamma delle passioni umane, ella l'adopera con una rara sapienza e con una rara abilità, specialmente nei due termini estremi, nella gioia e nel dolore. La parola ride veramente sulle sue labbra nei momenti di letizia o di malizia e piange vermente nei momenti di rammarico o di dolore o di dispetto. (p. 293)

Bibliografia

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