Utente:Dread83/DreadBox: differenze tra le versioni

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==''Massime e riflessioni''==
[[Immagine:19th century drawing of Pierre Marc Gaston de Lévis, Duke of Lévis.jpg|thumb|right|Pierre-Marc-Gaston de Lévis]]
*Certi libri sembrano scritti non perché da essi si impari qualcosa, ma perché si sappia che l'autore sapeva qualcosa. (72)
'''Pierre-Marc-Gaston, Duca di Lévis''' (1764 – 1830), scrittore francese.
*Chi non conosce le [[Lingua (idioma)|lingue straniere]] non sa niente della propria. (91)
*Chi non prova amore, deve imparare a lusingare, altrimenti non ne verrà fuori. (175)
*Come si può conoscere se stessi? Con la contemplazione mai, sì però con l'agire. Cerca di fare il tuo dovere e saprai subito che cosa ci hai dentro. (442)
:Come si può conoscere se stessi? Non mai attraverso la contemplazione, bensì attraverso l'agire. (VII, 1)<ref name=sordi/>
:Chi non sente amore, deve imparare ad adulare, altrimenti non può cavarsela nel mondo. (X, 20)<ref name=sordi/>
*Chi vive molto con i bambini troverà che nessun influsso esterno rimane in loro senza una reazione. (274)
*Chi sbaglia la prima asola non si corregge abbottonandosi. (900)


==''Maximes, préceptes et réflexions''==
*La [[critica]] è un'imposta che l'invidia percepisce sul merito.<ref name=e>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref>


===''Maximes et préceptes''===
*Comportatevi con la [[fortuna]] come con le cattive paghe, non disdegnate i più piccoli acconti.
:''Conduisez-vous avec la fortune comme avec les mauvaises paies; ne dédaignez pas les plus faibles à-compte.'' (IV)
*Gli avvenimenti previsti da menti acute si avverano abbastanza facilmente, ma la [[fortuna]] si riserva due segreti, l'epoca e i mezzi.
:''Les évènemens prévus par les bons esprits ne manquent guère d'arriver; mais la fortune se réserve deux secrets, l'époque et les moyens'' (XII)
*L'[[ingegno]] di un uomo si giudica meglio dalle sue domande che dalle sue risposte. (XVIII)<ref name=e />
*La [[noia]] è una malattia di cui il lavoro è un rimedio; il piacere è soltanto un palliativo. (XXVII)<ref name=e />
*L'[[uomo]] si annoia del [[bene e male|bene]], cerca il meglio, trova il [[bene e male|male]], e vi si sottomette, per paura del peggio.
:''L'homme s'ennuie du bien, cherche le mieux, trouve le mal, et s'y soumet crainte du pire.'' (CXL)


*Confrontare è per l'ignorante un comodo sistema per dispensarsi dal giudicare.
===''Réflexions''===
*Conosceremmo molto meglio moltissime cose, se non volessimo esaminarle troppo da vicino. (501)<ref name=sordi/>
*L'[[adulazione]] ha tanto fascino solo perché ci sembra confermare il giudizio del nostro amor proprio.
*Della migliore compagnia si è detto: la sua conversazione è istruttiva, il suo silenzio formativo. (365)<ref name=sordi/>
:''La flatterie n'a tant de charmes que parce qu'elle nous paraît confirmer le jugement de notre amour-propre.'' (''Sur l'amour-propre, l'orgueil et la flatterie'')
*Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei, e se so di che cosa ti occupi saprò che cosa puoi diventare.
*L'amor proprio degli sciocchi scusa quello delle persone intelligenti. (''Sur l'amour-propre, l'orgueil et la flatterie'')<ref name=e />
*Dio, quando stiamo in alto, è tutto; ma se stiamo in basso, è un supplemento della nostra meschinità.
*La [[rassegnazione]] sta al [[coraggio]] come il ferro all'acciaio. {{NDR|[[proporzioni|proporzione]]}}
*Dove vien meno l'interesse, vien meno anche la memoria. (192)
:''La résignation est au courage ce que le fer est à l'acier.'' (''Sur la crainte, l'espérance et le courage'')
:''Wo der Anteil sich verliert, verliert sich auch das Gedächtnis''.
*La [[vita]] è in generale così triste che la terra sarebbe presto spopolata dal [[suicidio]], se la speranza non trattenesse i coraggiosi, come la paura ferma i vili.
*È degli anni come dei libri sibillini: quanti più se ne bruciano tanto più diventano preziosi. (990; 2013)
:''La vie est en général si triste que la terre serait bientôt dépeuplée par le suicide, si l'esperance ne retenait les braves, comme la peur arrête les poltrons.'' (''Sur la crainte, l'espérance et le courage'')
*È già come se si sapesse far da sé, quando si ricorre a un buon [[consiglio]]. (318; 2013)
*''Noblesse oblige''. (''Sur la noblesse'')
*È meglio che si facciano delle ingiustizie che non che esse siano tolte in modo ingiusto.
:La [[nobiltà]] implica degli [[obbligo|obblighi]].
*Gli autori più originali dei nostri tempi non sono tali perché creano qualcosa di nuovo, ma solo perché sono capaci di dire cose del genere come se non fossero mai state dette prima. (791; 2013)
:La nobiltà fa obbligo.<ref>Citato in Giuseppe Fumagalli, ''Chi l'ha detto?'', Hoepli.</ref>
*Gli [[errore|errori]] dell'uomo lo fanno particolarmente amabile. (282)
:La nobiltà impone doveri.<ref>Citato in Giovanni Luciani e Yves Guiraud, ''Grammatica pratica del francese dalla A alla Z'', Hoepli.</ref>
:''Die Irrtümer des Menschen machen ihn eigentlich liebenswürdig''.
:Nobiltà crea obbligo.<ref>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013. ISBN 9788858654644</ref>
*Gli Indù del deserto fanno voto di non mangiar pesce. (145; 2013)
*Vedete questi [[coraggio e paura|coraggiosi]] che vanno all'assalto, come corrono!... Che audacia! - Non v'ingannate; non andrebbero così veloci se non avessero un po' [[coraggio e paura|paura]].<br />Così corre incontro al pericolo chi non oserebbe attenderlo.
*I legislatori o rivoluzionari che promettono insieme uguaglianza e libertà sono o esaltati o ciarlatani.
:''Voyez-vous ces braves qui vont monter à l'assaut, comme ils courent!... Quelle audace! - Ne vous y trompez pas; ils n'iraient pas si vite s'ils n'avaient pas un peu peur.<br />Tel court au danger qui n'oserait l'attendre.'' (''Sur la crainte, l'espérance et le courage'')
*Il [[bellezza|bello]] è una manifestazione di arcane leggi della natura, che senza l'apparizione di esso ci sarebbero rimaste eternamente celate. (XIII, 7)

:''Das Schöne ist eine Manifestation geheimer Naturgesetze, die uns ohne dessen Erscheinung ewig wären verborgen geblieben''.
===''Pensées détachées''===
*Il [[comportamento]] è uno specchio in cui ognuno rivela la propria immagine. (39)
*Chi conose gli uomini sa che il [[rimpianto]] di non aver commesso una [[cattiva azione]] redditizia è molto più comune del [[rimorso]]. (17)<ref name=e />
:''Das Betragen ist ein Spiegel, in welchem jeder sein Bild sieht''.
*Volete sapere cosa fa la maggior parte delle buone unioni? - La conformità dei gusti e degli umori, senza dubbio. - Errore: i sensi nella gioventù, l'abitudine nell'età matura, il bisogno reciproco nella vecchiaia.
*Il [[pubblico]] esige di essere trattato come le donne, alle quali soprattutto non bisogna dire nulla che a loro non piaccia sentire.
:''Voulez-vous savoir ce qui fait la plupart des bons ménages? - La conformité des goûts et des humeurs, sans doute. - Erreur: les sens dans la jeunesse, l'habitude dans l'âge mûr, le besoin réciproque dans la vieilles.'' (50)
*Il ritmo ha qualcosa di magico; ci fa perfino credere che il sublime ci appartenga. (XIII, 6)<ref name=sordi/>
*Tutto è grande nel tempio del [[favore]], tranne le porte che sono così basse, che bisogna entrarci strisciando.
*Imparare a dominare è facile, ma a governare è difficile. (XI, 6)
:''Tout est grand dans le temple de la faveur, excepté les portes, qui sont si basses, qu'il faut y entrer en rampant.'' (88)
:''Herrschen lernt sich leicht, Regieren schwer''.
*Non è tanto l'elevazione in dignità quanto il [[potere]] di nuocere impunemente che, nelle anime basse, produce l'[[insolenza]].
*L'individualità dell'espressione è principio e fine di ogni [[arte]]. (739; 2013)
:''Ce n'est pas tant l'élévation en dignité que le pouvoir de nuire impunément, qui, dans les ames basses, produit l'insolence.'' (101)
*L'uomo dell'intelletto trova quasi tutto ridicolo, l'uomo della ragione quasi niente. (15; 2013)
*L'[[attenzione]] è il bulino della memoria. (108)<ref name=e />
*L'uomo può vivere solo coi suoi simili e anche con loro no; giacché alla lunga non può soffrire che qualcuno sia uguale a lui. (1405; 2013)

*La [[perfezione]] può sussistere con la sproporzione, la bellezza solo con la proporzione.
===''Maximes politiques''===
*La più bella [[felicità]] dell'uomo pensante è di aver esplorato l'esplorabile e di venerare tranquillamente l'inesplorabile.
*Il principe abile nell'arte di governare gli uomini si serve dei loro difetti per reprimere i loro vizi. (LVI)<ref name=e />
*La prima e l'ultima cosa che si richiede dal genio è l'amore della verità. (382; 2013)
*La sola garanzia di una lunga [[pace]] fra due stati è l'impotenza reciproca di nuocersi. (LXIII)<ref name=e />
*La [[religione]] cristiana era nelle intenzioni una rivoluzione politica che, fallita, divenne poi morale.
==Note==
*La sottigliezza non abbandona mai gli uomini di spirito, specialmente quando sono nel torto.
<references/>
*La superstizione è la poesia della vita.

*La tecnica alleata alla mancanza di gusto è la più terribile nemica dell'arte.
==Bibliografia==
*Le difficoltà crescono man mano che ci si avvicina alla meta.
*{{fr}} Duc de Lévis, ''Maximes, préceptes et réflexions sur différens sujets de morale et de politique'', C. Gosselin, Parigi, 1825.
:''Die Schwierigkeiten wachsen, je näher man dem Ziele kommt''.

*Le idee generali e la gran [[presunzione]] sono sempre sul punto di causare enormi danni. (471)
==Altri progetti==
:''Allgemeine Begriffe und großer Dünkel sind immer auf dem Wege, entsetzliches Unheil anzurichten.''
{{interprogetto|w=Pierre Marc Gaston de Lévis, Duke of Lévis|w_site=en}}
*Le maggiori difficoltà sono là dove noi non le cerchiamo. (772; 2013)

*Le passioni sono difetti o virtù, ma potenziati. (21; 2013)
{{DEFAULTSORT:Lévis, Pierre-Marc-Gaston de}}
*Lo [[scrivere]] è un ozio affaccendato.
[[Categoria:Aforisti francesi]]
*Nei giornali tutto ciò che è ufficiale è affrettato, il resto piatto.
[[Categoria:Scrittori francesi]]
*Nessuno è più schiavo di colui che si ritiene [[libertà|libero]] senza esserlo. (II, 5)
:''Niemand ist mehr Sklave, als der sich für frei hält, ohne es zu sein''.
*Nessuno invoca la [[libertà di stampa]] se non chi vuole abusarne.
*Niente nuoce a una nuova [[verità]] più di un vecchio [[errore]].
*Noi scriveremo altro; con questo criterio si giudichi ciò che si sente dire ogni giorno.
*Non ama colui al quale i difetti della persona amata non appaiono virtù.
*Non basta sapere, si deve anche applicare; non è abbastanza volere, si deve anche fare. (689)
:''Es ist nicht genug zu wissen; man muß auch anwenden; es ist nicht genug zu wollen: man muß auch tun''.
*Non c'è niente di volgare che, espresso in linguaggio buffonesco, non diventi umoristico. (109; 2013)
*Non c'è via più sicura per evadere dal mondo, che l'[[arte]]; ma non c'è legame più sicuro con esso che l'arte. (XIII, 3)
:''Man weich der Welt nich sicherer aus als durch die Kunst, und man verknüpt sich nicht sicherer mit ihr als durch die Kunst''.
*Non si [[possesso|possiede]] ciò che non si [[comprensione|comprende]]. (II, 3)<ref>Citato in Pasquale Tuscano, ''Dal vero al certo: indagini e letture dantesche'', Edizioni Scientifiche Italiane, 1988, p. 34.</ref>
:Ciò che non si comprende, nemmeno si possiede.
*È solo per inconsapevole presunzione che non ci si vuole riconoscere onestamente come [[plagio|plagiari]]. (n. 1146)
*Non sempre dove c'è l'acqua ci sono [[rana|rane]], ma là dove si sentono gracidare le rane c'è acqua.
*Non si può vivere per tutti, e soprattutto non per quelli con cui non si vorrebbe vivere.
*Non si arriva mai tanto lontano come quando non si sa più dove si va.
*Niente è più terribile dell'[[Ignoranza|ignoranza]] in azione. (V, 1)
:''Es ist nichts schrecklicher als eine tätige Unwissenheit''.
*Nulla ci illumina meglio sul [[carattere]] degli uomini del sapere che cosa trovano [[ridicolo]]. (II, 11)
:''Durch nichts bezeichnen die Menschen mehr ihren Charakter als durch das, was sie lächerlich finden''.
*Ogni [[parola]] che si pronuncia fa pensare al suo [[contrario]]. (9)
:''Jedes ausgesprochene Wort erregt den Gegensinn''
*Per capire che il cielo è azzurro dappertutto non è necessario fare il giro del mondo.
*Posso impegnarmi a essere sincero; ma non ad essere [[imparzialità|imparziale]]. (184)
:''Aufrichtig zu sein, kann ich versprechen, unparteiisch zu sein aber nicht''.
*Prima della [[rivoluzione]] tutto era aspirazione; dopo tutto si è trasformato in pretesa.
*Propriamente si sa solo quando si sa poco; col sapere cresce anche il dubbio. (281; 2013)
*Quale [[governo]], si domanda, è il migliore? Quello che ci insegna a governarci da soli.
*Quando alla gente si impongono doveri e non si vogliono accordare diritti, bisogna pagarla bene.
*Quando un saggio fa una follia, non la fa piccola. (223; 2013)
*Scrivere la [[storia]] è un modo come un altro di liberarsi del passato. (XIV, 3)
:''Geschichte schreiben ist eine Art, sich das Vorgangene vom Halse zu schaffen''.
*Se la gioventù è un difetto, è un difetto che si abbandona prestissimo. (991; 2013)
*Se le [[scimmia|scimmie]] sapessero [[noia|annoiarsi]], potrebbero diventare uomini.
*Se uno loda un altro si mette alla pari con lui.
*Solo per quegli uomini che non sanno produrre nulla, non esiste nulla.
*Tutti i pensieri intelligenti sono già stati pensati; occorre solo tentare di ripensarli. (I, 2)
:''Alles Gesheite ist schon gedacht worden; man muß nur versuchen, es noch einmal zu denken''.
*Un [[arcobaleno]] che dura un quarto d'ora non lo si guarda più.
*Un [[cammello]] spelacchiato porta pur sempre il carico di molti [[asino|asini]].
*Un grande errore: credersi più di quel che si è e stimarsi da meno di quel che si vale. (476; 2013)
*Una [[verità]] ripetuta perde la sua grazia, ma un errore ripetuto è nauseabondo. (880; 2013)
*Vi sono delle nature problematiche che non sono mai all'altezza delle situazioni in cui si trovano e che nessuna situazione soddisfa. Di qui nasce l'immane conflitto che ne consuma la vita senza gioia. (134)<ref name=sordi/>

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Massime e riflessioni

  • Certi libri sembrano scritti non perché da essi si impari qualcosa, ma perché si sappia che l'autore sapeva qualcosa. (72)
  • Chi non conosce le lingue straniere non sa niente della propria. (91)
  • Chi non prova amore, deve imparare a lusingare, altrimenti non ne verrà fuori. (175)
  • Come si può conoscere se stessi? Con la contemplazione mai, sì però con l'agire. Cerca di fare il tuo dovere e saprai subito che cosa ci hai dentro. (442)
Come si può conoscere se stessi? Non mai attraverso la contemplazione, bensì attraverso l'agire. (VII, 1)[1]
Chi non sente amore, deve imparare ad adulare, altrimenti non può cavarsela nel mondo. (X, 20)[1]
  • Chi vive molto con i bambini troverà che nessun influsso esterno rimane in loro senza una reazione. (274)
  • Chi sbaglia la prima asola non si corregge abbottonandosi. (900)


  • Confrontare è per l'ignorante un comodo sistema per dispensarsi dal giudicare.
  • Conosceremmo molto meglio moltissime cose, se non volessimo esaminarle troppo da vicino. (501)[1]
  • Della migliore compagnia si è detto: la sua conversazione è istruttiva, il suo silenzio formativo. (365)[1]
  • Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei, e se so di che cosa ti occupi saprò che cosa puoi diventare.
  • Dio, quando stiamo in alto, è tutto; ma se stiamo in basso, è un supplemento della nostra meschinità.
  • Dove vien meno l'interesse, vien meno anche la memoria. (192)
Wo der Anteil sich verliert, verliert sich auch das Gedächtnis.
  • È degli anni come dei libri sibillini: quanti più se ne bruciano tanto più diventano preziosi. (990; 2013)
  • È già come se si sapesse far da sé, quando si ricorre a un buon consiglio. (318; 2013)
  • È meglio che si facciano delle ingiustizie che non che esse siano tolte in modo ingiusto.
  • Gli autori più originali dei nostri tempi non sono tali perché creano qualcosa di nuovo, ma solo perché sono capaci di dire cose del genere come se non fossero mai state dette prima. (791; 2013)
  • Gli errori dell'uomo lo fanno particolarmente amabile. (282)
Die Irrtümer des Menschen machen ihn eigentlich liebenswürdig.
  • Gli Indù del deserto fanno voto di non mangiar pesce. (145; 2013)
  • I legislatori o rivoluzionari che promettono insieme uguaglianza e libertà sono o esaltati o ciarlatani.
  • Il bello è una manifestazione di arcane leggi della natura, che senza l'apparizione di esso ci sarebbero rimaste eternamente celate. (XIII, 7)
Das Schöne ist eine Manifestation geheimer Naturgesetze, die uns ohne dessen Erscheinung ewig wären verborgen geblieben.
  • Il comportamento è uno specchio in cui ognuno rivela la propria immagine. (39)
Das Betragen ist ein Spiegel, in welchem jeder sein Bild sieht.
  • Il pubblico esige di essere trattato come le donne, alle quali soprattutto non bisogna dire nulla che a loro non piaccia sentire.
  • Il ritmo ha qualcosa di magico; ci fa perfino credere che il sublime ci appartenga. (XIII, 6)[1]
  • Imparare a dominare è facile, ma a governare è difficile. (XI, 6)
Herrschen lernt sich leicht, Regieren schwer.
  • L'individualità dell'espressione è principio e fine di ogni arte. (739; 2013)
  • L'uomo dell'intelletto trova quasi tutto ridicolo, l'uomo della ragione quasi niente. (15; 2013)
  • L'uomo può vivere solo coi suoi simili e anche con loro no; giacché alla lunga non può soffrire che qualcuno sia uguale a lui. (1405; 2013)
  • La perfezione può sussistere con la sproporzione, la bellezza solo con la proporzione.
  • La più bella felicità dell'uomo pensante è di aver esplorato l'esplorabile e di venerare tranquillamente l'inesplorabile.
  • La prima e l'ultima cosa che si richiede dal genio è l'amore della verità. (382; 2013)
  • La religione cristiana era nelle intenzioni una rivoluzione politica che, fallita, divenne poi morale.
  • La sottigliezza non abbandona mai gli uomini di spirito, specialmente quando sono nel torto.
  • La superstizione è la poesia della vita.
  • La tecnica alleata alla mancanza di gusto è la più terribile nemica dell'arte.
  • Le difficoltà crescono man mano che ci si avvicina alla meta.
Die Schwierigkeiten wachsen, je näher man dem Ziele kommt.
  • Le idee generali e la gran presunzione sono sempre sul punto di causare enormi danni. (471)
Allgemeine Begriffe und großer Dünkel sind immer auf dem Wege, entsetzliches Unheil anzurichten.
  • Le maggiori difficoltà sono là dove noi non le cerchiamo. (772; 2013)
  • Le passioni sono difetti o virtù, ma potenziati. (21; 2013)
  • Lo scrivere è un ozio affaccendato.
  • Nei giornali tutto ciò che è ufficiale è affrettato, il resto piatto.
  • Nessuno è più schiavo di colui che si ritiene libero senza esserlo. (II, 5)
Niemand ist mehr Sklave, als der sich für frei hält, ohne es zu sein.
  • Nessuno invoca la libertà di stampa se non chi vuole abusarne.
  • Niente nuoce a una nuova verità più di un vecchio errore.
  • Noi scriveremo altro; con questo criterio si giudichi ciò che si sente dire ogni giorno.
  • Non ama colui al quale i difetti della persona amata non appaiono virtù.
  • Non basta sapere, si deve anche applicare; non è abbastanza volere, si deve anche fare. (689)
Es ist nicht genug zu wissen; man muß auch anwenden; es ist nicht genug zu wollen: man muß auch tun.
  • Non c'è niente di volgare che, espresso in linguaggio buffonesco, non diventi umoristico. (109; 2013)
  • Non c'è via più sicura per evadere dal mondo, che l'arte; ma non c'è legame più sicuro con esso che l'arte. (XIII, 3)
Man weich der Welt nich sicherer aus als durch die Kunst, und man verknüpt sich nicht sicherer mit ihr als durch die Kunst.
Ciò che non si comprende, nemmeno si possiede.
  • È solo per inconsapevole presunzione che non ci si vuole riconoscere onestamente come plagiari. (n. 1146)
  • Non sempre dove c'è l'acqua ci sono rane, ma là dove si sentono gracidare le rane c'è acqua.
  • Non si può vivere per tutti, e soprattutto non per quelli con cui non si vorrebbe vivere.
  • Non si arriva mai tanto lontano come quando non si sa più dove si va.
  • Niente è più terribile dell'ignoranza in azione. (V, 1)
Es ist nichts schrecklicher als eine tätige Unwissenheit.
  • Nulla ci illumina meglio sul carattere degli uomini del sapere che cosa trovano ridicolo. (II, 11)
Durch nichts bezeichnen die Menschen mehr ihren Charakter als durch das, was sie lächerlich finden.
Jedes ausgesprochene Wort erregt den Gegensinn
  • Per capire che il cielo è azzurro dappertutto non è necessario fare il giro del mondo.
  • Posso impegnarmi a essere sincero; ma non ad essere imparziale. (184)
Aufrichtig zu sein, kann ich versprechen, unparteiisch zu sein aber nicht.
  • Prima della rivoluzione tutto era aspirazione; dopo tutto si è trasformato in pretesa.
  • Propriamente si sa solo quando si sa poco; col sapere cresce anche il dubbio. (281; 2013)
  • Quale governo, si domanda, è il migliore? Quello che ci insegna a governarci da soli.
  • Quando alla gente si impongono doveri e non si vogliono accordare diritti, bisogna pagarla bene.
  • Quando un saggio fa una follia, non la fa piccola. (223; 2013)
  • Scrivere la storia è un modo come un altro di liberarsi del passato. (XIV, 3)
Geschichte schreiben ist eine Art, sich das Vorgangene vom Halse zu schaffen.
  • Se la gioventù è un difetto, è un difetto che si abbandona prestissimo. (991; 2013)
  • Se le scimmie sapessero annoiarsi, potrebbero diventare uomini.
  • Se uno loda un altro si mette alla pari con lui.
  • Solo per quegli uomini che non sanno produrre nulla, non esiste nulla.
  • Tutti i pensieri intelligenti sono già stati pensati; occorre solo tentare di ripensarli. (I, 2)
Alles Gesheite ist schon gedacht worden; man muß nur versuchen, es noch einmal zu denken.
  • Un arcobaleno che dura un quarto d'ora non lo si guarda più.
  • Un cammello spelacchiato porta pur sempre il carico di molti asini.
  • Un grande errore: credersi più di quel che si è e stimarsi da meno di quel che si vale. (476; 2013)
  • Una verità ripetuta perde la sua grazia, ma un errore ripetuto è nauseabondo. (880; 2013)
  • Vi sono delle nature problematiche che non sono mai all'altezza delle situazioni in cui si trovano e che nessuna situazione soddisfa. Di qui nasce l'immane conflitto che ne consuma la vita senza gioia. (134)[1]
  1. a b c d e f Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore sordi
  2. Citato in Pasquale Tuscano, Dal vero al certo: indagini e letture dantesche, Edizioni Scientifiche Italiane, 1988, p. 34.