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*Gli uomini non hanno più misura, per nulla, da quando la vita umana non è più la misura.
*Gli uomini non hanno più misura, per nulla, da quando la vita umana non è più la misura.
*Ha gli [[occhi]] spietati di chi è amato sopra ogni cosa.
*Ha gli [[occhi]] spietati di chi è amato sopra ogni cosa.
*I [[giorni]] vengono distinti fra loro, ma la notte ha un unico nome.
*Il [[comportamento]] esteriore degli uomini è così equivoco che basta mostrarsi come si è per vivere completamente occultati e sconosciuti.
*L'uomo ha raccolto tutta la [[saggezza]] dei suoi predecessori, e guardate quanto è stupido!


===1943===
===1943===
*Gli uomini possono salvarsi solo ''fra loro''. Per questo, Dio si traveste da uomo.
*Gli uomini possono salvarsi solo ''fra loro''. Per questo, Dio si traveste da uomo.
*Il [[potere]] dà alla testa anche a chi non lo possiede, ma in questo caso la sbornia svanisce più in fretta.
*Per quanti varrà ancora la pena di vivere, appena non si morirà più.


===1944===
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===1945===
===1945===
*Delle [[donna|donne]] non vince quella che corre dietro, né quella che scappa, vince invece quella che aspetta.
*Delle [[donna|donne]] non vince quella che corre dietro, né quella che scappa, vince invece quella che aspetta.
*Il superamento del nazionalismo non sta nell'internazionalismo, come molti hanno creduto finora, poiché noi parliamo delle lingue. Sta nel plurinazionalismo.
*La cosa più dura: tornar sempre a [[scoperta|scoprire]] ciò che già si sa.
*La cosa più dura: tornar sempre a [[scoperta|scoprire]] ciò che già si sa.
*Nell'[[eternità]] tutto è inizio, mattino profumato.
*Nell'[[eternità]] tutto è inizio, mattino profumato.
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*Com'è facile dire: [[Conoscere sé stessi|trovare se stesso]]! Quanto ci si spaventa, quando davvero accade!
*Com'è facile dire: [[Conoscere sé stessi|trovare se stesso]]! Quanto ci si spaventa, quando davvero accade!
*I veri scrittori incontrano i loro personaggi solo ''dopo'' che li hanno creati.
*I veri scrittori incontrano i loro personaggi solo ''dopo'' che li hanno creati.
*L'elemento pericoloso dei [[proibizione|divieti]]: che ci si fida di essi e non si riflette su ''quando'' sarebbero da cambiare.


===1948===
===1948===
*E se quelli che [[posterità|rimangono]] fossero sempre i peggiori? – darwinismo capovolto.
*E se quelli che [[posterità|rimangono]] fossero sempre i peggiori? – darwinismo capovolto.

===1955===
*I [[cane|cani]] hanno una sorta di invadente disponibilità dell'anima che allevia le persone che cominciano a risecchirsi.


===1957===
===1957===
*Dinanzi alle sue creature, [[Plutarco]] {{NDR|nelle ''Vite''}} non ha mai un atteggiamento acritico. [...] È longanime come può esserlo solo un drammaturgo che opera sempre con molti personaggi dai caratteri diversi e in particolare con le loro diversità. Per questo ha esercitato due generi di influenza. Alcuni hanno ricavato i loro modelli da lui, come da un libro di oracoli, e hanno modellato la propria vita in conformità. Altri hanno assunto dentro di sé i suoi quasi cinquanta personaggi e sono, così, divenuti o rimasti drammaturghi.
*Dinanzi alle sue creature, [[Plutarco]] {{NDR|nelle ''Vite''}} non ha mai un atteggiamento acritico. [...] È longanime come può esserlo solo un drammaturgo che opera sempre con molti personaggi dai caratteri diversi e in particolare con le loro diversità. Per questo ha esercitato due generi di influenza. Alcuni hanno ricavato i loro modelli da lui, come da un libro di oracoli, e hanno modellato la propria vita in conformità. Altri hanno assunto dentro di sé i suoi quasi cinquanta personaggi e sono, così, divenuti o rimasti drammaturghi.
*Ha nella pancia un [[poeta]], riuscisse almeno ad averlo sulla punta della lingua!
*Ha nella pancia un [[poeta]], riuscisse almeno ad averlo sulla punta della lingua!

===1960===
*Io posso essere amico solo di spiriti che conoscono la [[morte]]. Certo, mi rendono felice se gli riesce di tacere della morte: perché io non posso.


===1961===
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*I [[cane|cani]] hanno una sorta di invadente disponibilità dell'anima che allevia le persone che cominciano a risecchirsi.
*I [[giorni]] vengono distinti fra loro, ma la notte ha un unico nome. (1942)

*Il [[comportamento]] esteriore degli uomini è così equivoco che basta mostrarsi come si è per vivere completamente occultati e sconosciuti. (1942)
*Il [[potere]] dà alla testa anche a chi non lo possiede, ma in questo caso la sbornia svanisce in fretta.

*Il superamento del nazionalismo non sta nell'internazionalismo, come molti hanno creduto finora, poiché parliamo delle lingue. Sta nel plurinazionalismo. (1945)<ref name=sordi>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref>
*Io posso essere amico solo di spiriti che conoscono la [[morte]]. Certo, mi rendono felice se gli riesce di tacere della morte: perché io non posso.
*L'elemento pericoloso dei [[proibizione|divieti]]: che ci si fida di essi e non si riflette su ''quando'' sarebbero da cambiare. (1946)
*L'uomo ha raccolto tutta la [[saggezza]] dei suoi predecessori, e guardate quanto è stupido! (1942)


*La cosa spaventosa nei sentimenti di [[colpa]]: che neanche essi sono giusti.
*La cosa spaventosa nei sentimenti di [[colpa]]: che neanche essi sono giusti.
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*Per gli storici le [[guerra|guerre]] sono in certo modo sacre: salutari o inevitabili tempeste, irrompono dalla sfera del soprannaturale nel corso troppo chiaro e spiegato del mondo.
*Per gli storici le [[guerra|guerre]] sono in certo modo sacre: salutari o inevitabili tempeste, irrompono dalla sfera del soprannaturale nel corso troppo chiaro e spiegato del mondo.
*Per natura ogni [[fama]] è inganno. Talvolta si scopre però che dietro, nascosta, qualcosa c'è. Che sorpresa!
*Per natura ogni [[fama]] è inganno. Talvolta si scopre però che dietro, nascosta, qualcosa c'è. Che sorpresa!

*Per quanti varrà ancora la pena di vivere, appena non si morirà più? (1943)
*Può un uomo che non impara più nulla provare ancora responsabilità?
*Può un uomo che non impara più nulla provare ancora responsabilità?
*Quando un uomo ha prodotto moltissime parole perde la nozione di quanto esse significhino per gli altri. Solo allora comincia la vera cattiveria del parolaio.
*Quando un uomo ha prodotto moltissime parole perde la nozione di quanto esse significhino per gli altri. Solo allora comincia la vera cattiveria del parolaio.

Versione delle 11:33, 20 ago 2021

La provincia dell'uomo

1942

  • Chi ha avuto successo non ode che gli applausi. Per il resto è sordo.
  • Gli uomini non hanno più misura, per nulla, da quando la vita umana non è più la misura.
  • Ha gli occhi spietati di chi è amato sopra ogni cosa.
  • I giorni vengono distinti fra loro, ma la notte ha un unico nome.
  • Il comportamento esteriore degli uomini è così equivoco che basta mostrarsi come si è per vivere completamente occultati e sconosciuti.
  • L'uomo ha raccolto tutta la saggezza dei suoi predecessori, e guardate quanto è stupido!

1943

  • Gli uomini possono salvarsi solo fra loro. Per questo, Dio si traveste da uomo.
  • Il potere dà alla testa anche a chi non lo possiede, ma in questo caso la sbornia svanisce più in fretta.
  • Per quanti varrà ancora la pena di vivere, appena non si morirà più.

1944

  • Chi va dall'interprete di sogni butta via il maggior bene che possiede e merita la schiavitù in cui, in tal modo, immancabilmente cadrà.
  • Il progresso ha i suoi svantaggi; di tanto in tanto esplode.
  • La lingua del mio spirito continuerà a essere il tedesco, e precisamente perché sono ebreo. Ciò che resta di quella terra devastata in ogni possibile modo voglio custodirlo in me, in quanto ebreo. Anche il suo destino è il mio; io però porto ancora in me un'eredità universalmente umana. Voglio restituire alla loro lingua ciò che le devo. Voglio in tal modo contribuire a far sì che si sia grati a loro per qualche cosa.

1945

  • Delle donne non vince quella che corre dietro, né quella che scappa, vince invece quella che aspetta.
  • Il superamento del nazionalismo non sta nell'internazionalismo, come molti hanno creduto finora, poiché noi parliamo delle lingue. Sta nel plurinazionalismo.
  • La cosa più dura: tornar sempre a scoprire ciò che già si sa.
  • Nell'eternità tutto è inizio, mattino profumato.

1946

  • Ciò che tu hai scoperto con orrore, risulta poi essere la semplice verità.
  • Com'è facile dire: trovare se stesso! Quanto ci si spaventa, quando davvero accade!
  • I veri scrittori incontrano i loro personaggi solo dopo che li hanno creati.
  • L'elemento pericoloso dei divieti: che ci si fida di essi e non si riflette su quando sarebbero da cambiare.

1948

  • E se quelli che rimangono fossero sempre i peggiori? – darwinismo capovolto.

1955

  • I cani hanno una sorta di invadente disponibilità dell'anima che allevia le persone che cominciano a risecchirsi.

1957

  • Dinanzi alle sue creature, Plutarco [nelle Vite] non ha mai un atteggiamento acritico. [...] È longanime come può esserlo solo un drammaturgo che opera sempre con molti personaggi dai caratteri diversi e in particolare con le loro diversità. Per questo ha esercitato due generi di influenza. Alcuni hanno ricavato i loro modelli da lui, come da un libro di oracoli, e hanno modellato la propria vita in conformità. Altri hanno assunto dentro di sé i suoi quasi cinquanta personaggi e sono, così, divenuti o rimasti drammaturghi.
  • Ha nella pancia un poeta, riuscisse almeno ad averlo sulla punta della lingua!

1960

  • Io posso essere amico solo di spiriti che conoscono la morte. Certo, mi rendono felice se gli riesce di tacere della morte: perché io non posso.

1961

  • Gli uomini più tremendi: quelli che sanno tutto e ci credono.

1965

  • Ci sarebbe da domandarsi che cosa sa fare uno che non è pronto ad arrischiare senz'altro tutto quello che sa fare in vista di qualcosa di meglio.

1967

  • Alcuni raggiungono la loro massima cattiveria nel silenzio.



  • La cosa spaventosa nei sentimenti di colpa: che neanche essi sono giusti.
  • La frase più mostruosa di tutte: qualcuno è morto «al momento giusto».[1]
  • La letteratura come professione è distruttiva: si deve avere più paura delle parole.
  • La maggior parte delle religioni rende gli uomini non migliori, bensì più cauti. Quanto vale questo?
  • La magia, da quando è stata incorporata nella tecnica, è diventata così fastidiosa che non si sopporta più nemmeno di leggere di essa nella cabbala.
  • La magia è riuscita, e ha perso la sua qualità magica. Di tutto il resto, nulla è riuscito, e perciò tutto il resto è più interessante e importante della magia.
  • La megalomania dell'interprete: nella sua interpretazione si sente più ricco dell'opera.
  • La noia mortale che emana da quelli che hanno ragione e lo sanno. Chi è veramente intelligente nasconde di aver ragione.
  • La parola – poeta – non mi piace più, sono restio ad usarla.
  • Le religioni si trasmettono il contagio. Appena ci si addentra in una, subito sentiamo che se ne risveglia un'altra in noi. (1954)[2]
  • Lei lo sposò per averlo sempre con sé. Lui la sposo per dimenticarla.
  • Nel giornale si trova tutto. Basta leggerlo con sufficiente odio.
  • Nell'amore le rassicurazioni valgono come annuncio del loro opposto.
  • Non andar sempre fino in fondo. C'è tanto in mezzo! (1959)
  • Non credere a nessuno che dice sempre la verità. (1942)
  • Non dice nulla, ma come sa spiegarlo! (1967)
  • Ogni parola pronunciata è falsa. Ogni parola scrittà è falsa. Ogni parola è falsa. Ma che cosa c'è senza la parola?[2]
  • Ogni imbecille, basta che ne abbia voglia, può perturbare la mente più complicata. (1942)
  • Per gli storici le guerre sono in certo modo sacre: salutari o inevitabili tempeste, irrompono dalla sfera del soprannaturale nel corso troppo chiaro e spiegato del mondo.
  • Per natura ogni fama è inganno. Talvolta si scopre però che dietro, nascosta, qualcosa c'è. Che sorpresa!
  • Può un uomo che non impara più nulla provare ancora responsabilità?
  • Quando un uomo ha prodotto moltissime parole perde la nozione di quanto esse significhino per gli altri. Solo allora comincia la vera cattiveria del parolaio.
  • Se tu sapessi di più del futuro, il passato sarebbe ancora più pesante.
  • Si vuole diventare migliori, si dice; ci si vuole solo rendere le cose più facili.
  • Tutto il sapere ha qualcosa di puritano; dà alle parole una morale.
  • Un dio che occulta la sua creazione. «E vide che non era buona». (1947)[2]
  • Una vita che non dia luogo a commedie e personaggi è inconcepibile. Perfino un idiota ha la sua civetteria, e anche un santo che non va fra la gente, dalla gente viene cercato.
  • Vile, veramente vile è solo chi ha paura dei suoi ricordi. (1954)[2]
  • Zoppica così bene che coloro che le camminano a fianco sembrano storpi.
  1. Citato in Leonardo Sciascia, L'affaire Moro, Adelphi, 1994, p. 9. ISBN 8845910830
  2. a b c d Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore sordi