Utente:Dread83/DreadBox: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 4: | Riga 4: | ||
*Gli uomini non hanno più misura, per nulla, da quando la vita umana non è più la misura. |
*Gli uomini non hanno più misura, per nulla, da quando la vita umana non è più la misura. |
||
*Ha gli [[occhi]] spietati di chi è amato sopra ogni cosa. |
*Ha gli [[occhi]] spietati di chi è amato sopra ogni cosa. |
||
⚫ | |||
⚫ | |||
⚫ | |||
===1943=== |
===1943=== |
||
*Gli uomini possono salvarsi solo ''fra loro''. Per questo, Dio si traveste da uomo. |
*Gli uomini possono salvarsi solo ''fra loro''. Per questo, Dio si traveste da uomo. |
||
⚫ | |||
⚫ | |||
===1944=== |
===1944=== |
||
Riga 15: | Riga 20: | ||
===1945=== |
===1945=== |
||
*Delle [[donna|donne]] non vince quella che corre dietro, né quella che scappa, vince invece quella che aspetta. |
*Delle [[donna|donne]] non vince quella che corre dietro, né quella che scappa, vince invece quella che aspetta. |
||
⚫ | |||
*La cosa più dura: tornar sempre a [[scoperta|scoprire]] ciò che già si sa. |
*La cosa più dura: tornar sempre a [[scoperta|scoprire]] ciò che già si sa. |
||
*Nell'[[eternità]] tutto è inizio, mattino profumato. |
*Nell'[[eternità]] tutto è inizio, mattino profumato. |
||
Riga 22: | Riga 28: | ||
*Com'è facile dire: [[Conoscere sé stessi|trovare se stesso]]! Quanto ci si spaventa, quando davvero accade! |
*Com'è facile dire: [[Conoscere sé stessi|trovare se stesso]]! Quanto ci si spaventa, quando davvero accade! |
||
*I veri scrittori incontrano i loro personaggi solo ''dopo'' che li hanno creati. |
*I veri scrittori incontrano i loro personaggi solo ''dopo'' che li hanno creati. |
||
⚫ | |||
===1948=== |
===1948=== |
||
*E se quelli che [[posterità|rimangono]] fossero sempre i peggiori? – darwinismo capovolto. |
*E se quelli che [[posterità|rimangono]] fossero sempre i peggiori? – darwinismo capovolto. |
||
===1955=== |
|||
⚫ | |||
===1957=== |
===1957=== |
||
*Dinanzi alle sue creature, [[Plutarco]] {{NDR|nelle ''Vite''}} non ha mai un atteggiamento acritico. [...] È longanime come può esserlo solo un drammaturgo che opera sempre con molti personaggi dai caratteri diversi e in particolare con le loro diversità. Per questo ha esercitato due generi di influenza. Alcuni hanno ricavato i loro modelli da lui, come da un libro di oracoli, e hanno modellato la propria vita in conformità. Altri hanno assunto dentro di sé i suoi quasi cinquanta personaggi e sono, così, divenuti o rimasti drammaturghi. |
*Dinanzi alle sue creature, [[Plutarco]] {{NDR|nelle ''Vite''}} non ha mai un atteggiamento acritico. [...] È longanime come può esserlo solo un drammaturgo che opera sempre con molti personaggi dai caratteri diversi e in particolare con le loro diversità. Per questo ha esercitato due generi di influenza. Alcuni hanno ricavato i loro modelli da lui, come da un libro di oracoli, e hanno modellato la propria vita in conformità. Altri hanno assunto dentro di sé i suoi quasi cinquanta personaggi e sono, così, divenuti o rimasti drammaturghi. |
||
*Ha nella pancia un [[poeta]], riuscisse almeno ad averlo sulla punta della lingua! |
*Ha nella pancia un [[poeta]], riuscisse almeno ad averlo sulla punta della lingua! |
||
===1960=== |
|||
⚫ | |||
===1961=== |
===1961=== |
||
Riga 42: | Riga 55: | ||
⚫ | |||
⚫ | |||
⚫ | |||
⚫ | |||
⚫ | |||
⚫ | |||
⚫ | |||
⚫ | |||
*La cosa spaventosa nei sentimenti di [[colpa]]: che neanche essi sono giusti. |
*La cosa spaventosa nei sentimenti di [[colpa]]: che neanche essi sono giusti. |
||
Riga 82: | Riga 78: | ||
*Per gli storici le [[guerra|guerre]] sono in certo modo sacre: salutari o inevitabili tempeste, irrompono dalla sfera del soprannaturale nel corso troppo chiaro e spiegato del mondo. |
*Per gli storici le [[guerra|guerre]] sono in certo modo sacre: salutari o inevitabili tempeste, irrompono dalla sfera del soprannaturale nel corso troppo chiaro e spiegato del mondo. |
||
*Per natura ogni [[fama]] è inganno. Talvolta si scopre però che dietro, nascosta, qualcosa c'è. Che sorpresa! |
*Per natura ogni [[fama]] è inganno. Talvolta si scopre però che dietro, nascosta, qualcosa c'è. Che sorpresa! |
||
⚫ | |||
*Può un uomo che non impara più nulla provare ancora responsabilità? |
*Può un uomo che non impara più nulla provare ancora responsabilità? |
||
*Quando un uomo ha prodotto moltissime parole perde la nozione di quanto esse significhino per gli altri. Solo allora comincia la vera cattiveria del parolaio. |
*Quando un uomo ha prodotto moltissime parole perde la nozione di quanto esse significhino per gli altri. Solo allora comincia la vera cattiveria del parolaio. |
Versione delle 11:33, 20 ago 2021
La provincia dell'uomo
1942
- Chi ha avuto successo non ode che gli applausi. Per il resto è sordo.
- Gli uomini non hanno più misura, per nulla, da quando la vita umana non è più la misura.
- Ha gli occhi spietati di chi è amato sopra ogni cosa.
- I giorni vengono distinti fra loro, ma la notte ha un unico nome.
- Il comportamento esteriore degli uomini è così equivoco che basta mostrarsi come si è per vivere completamente occultati e sconosciuti.
- L'uomo ha raccolto tutta la saggezza dei suoi predecessori, e guardate quanto è stupido!
1943
- Gli uomini possono salvarsi solo fra loro. Per questo, Dio si traveste da uomo.
- Il potere dà alla testa anche a chi non lo possiede, ma in questo caso la sbornia svanisce più in fretta.
- Per quanti varrà ancora la pena di vivere, appena non si morirà più.
1944
- Chi va dall'interprete di sogni butta via il maggior bene che possiede e merita la schiavitù in cui, in tal modo, immancabilmente cadrà.
- Il progresso ha i suoi svantaggi; di tanto in tanto esplode.
- La lingua del mio spirito continuerà a essere il tedesco, e precisamente perché sono ebreo. Ciò che resta di quella terra devastata in ogni possibile modo voglio custodirlo in me, in quanto ebreo. Anche il suo destino è il mio; io però porto ancora in me un'eredità universalmente umana. Voglio restituire alla loro lingua ciò che le devo. Voglio in tal modo contribuire a far sì che si sia grati a loro per qualche cosa.
1945
- Delle donne non vince quella che corre dietro, né quella che scappa, vince invece quella che aspetta.
- Il superamento del nazionalismo non sta nell'internazionalismo, come molti hanno creduto finora, poiché noi parliamo delle lingue. Sta nel plurinazionalismo.
- La cosa più dura: tornar sempre a scoprire ciò che già si sa.
- Nell'eternità tutto è inizio, mattino profumato.
1946
- Ciò che tu hai scoperto con orrore, risulta poi essere la semplice verità.
- Com'è facile dire: trovare se stesso! Quanto ci si spaventa, quando davvero accade!
- I veri scrittori incontrano i loro personaggi solo dopo che li hanno creati.
- L'elemento pericoloso dei divieti: che ci si fida di essi e non si riflette su quando sarebbero da cambiare.
1948
- E se quelli che rimangono fossero sempre i peggiori? – darwinismo capovolto.
1955
- I cani hanno una sorta di invadente disponibilità dell'anima che allevia le persone che cominciano a risecchirsi.
1957
- Dinanzi alle sue creature, Plutarco [nelle Vite] non ha mai un atteggiamento acritico. [...] È longanime come può esserlo solo un drammaturgo che opera sempre con molti personaggi dai caratteri diversi e in particolare con le loro diversità. Per questo ha esercitato due generi di influenza. Alcuni hanno ricavato i loro modelli da lui, come da un libro di oracoli, e hanno modellato la propria vita in conformità. Altri hanno assunto dentro di sé i suoi quasi cinquanta personaggi e sono, così, divenuti o rimasti drammaturghi.
- Ha nella pancia un poeta, riuscisse almeno ad averlo sulla punta della lingua!
1960
- Io posso essere amico solo di spiriti che conoscono la morte. Certo, mi rendono felice se gli riesce di tacere della morte: perché io non posso.
1961
- Gli uomini più tremendi: quelli che sanno tutto e ci credono.
1965
- Ci sarebbe da domandarsi che cosa sa fare uno che non è pronto ad arrischiare senz'altro tutto quello che sa fare in vista di qualcosa di meglio.
1967
- Alcuni raggiungono la loro massima cattiveria nel silenzio.
- La cosa spaventosa nei sentimenti di colpa: che neanche essi sono giusti.
- La frase più mostruosa di tutte: qualcuno è morto «al momento giusto».[1]
- La letteratura come professione è distruttiva: si deve avere più paura delle parole.
- La maggior parte delle religioni rende gli uomini non migliori, bensì più cauti. Quanto vale questo?
- La magia, da quando è stata incorporata nella tecnica, è diventata così fastidiosa che non si sopporta più nemmeno di leggere di essa nella cabbala.
- La magia è riuscita, e ha perso la sua qualità magica. Di tutto il resto, nulla è riuscito, e perciò tutto il resto è più interessante e importante della magia.
- La megalomania dell'interprete: nella sua interpretazione si sente più ricco dell'opera.
- La noia mortale che emana da quelli che hanno ragione e lo sanno. Chi è veramente intelligente nasconde di aver ragione.
- La parola – poeta – non mi piace più, sono restio ad usarla.
- Le religioni si trasmettono il contagio. Appena ci si addentra in una, subito sentiamo che se ne risveglia un'altra in noi. (1954)[2]
- Lei lo sposò per averlo sempre con sé. Lui la sposo per dimenticarla.
- Nel giornale si trova tutto. Basta leggerlo con sufficiente odio.
- Nell'amore le rassicurazioni valgono come annuncio del loro opposto.
- Non andar sempre fino in fondo. C'è tanto in mezzo! (1959)
- Non credere a nessuno che dice sempre la verità. (1942)
- Non dice nulla, ma come sa spiegarlo! (1967)
- Ogni parola pronunciata è falsa. Ogni parola scrittà è falsa. Ogni parola è falsa. Ma che cosa c'è senza la parola?[2]
- Ogni imbecille, basta che ne abbia voglia, può perturbare la mente più complicata. (1942)
- Per gli storici le guerre sono in certo modo sacre: salutari o inevitabili tempeste, irrompono dalla sfera del soprannaturale nel corso troppo chiaro e spiegato del mondo.
- Per natura ogni fama è inganno. Talvolta si scopre però che dietro, nascosta, qualcosa c'è. Che sorpresa!
- Può un uomo che non impara più nulla provare ancora responsabilità?
- Quando un uomo ha prodotto moltissime parole perde la nozione di quanto esse significhino per gli altri. Solo allora comincia la vera cattiveria del parolaio.
- Se tu sapessi di più del futuro, il passato sarebbe ancora più pesante.
- Si vuole diventare migliori, si dice; ci si vuole solo rendere le cose più facili.
- Tutto il sapere ha qualcosa di puritano; dà alle parole una morale.
- Un dio che occulta la sua creazione. «E vide che non era buona». (1947)[2]
- Una vita che non dia luogo a commedie e personaggi è inconcepibile. Perfino un idiota ha la sua civetteria, e anche un santo che non va fra la gente, dalla gente viene cercato.
- Vile, veramente vile è solo chi ha paura dei suoi ricordi. (1954)[2]
- Zoppica così bene che coloro che le camminano a fianco sembrano storpi.
- ↑ Citato in Leonardo Sciascia, L'affaire Moro, Adelphi, 1994, p. 9. ISBN 8845910830
- ↑ a
b
c
d Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore
<ref>
: non è stato indicato alcun testo per il marcatoresordi