Aleksandra Marinina: differenze tra le versioni

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Pseudonimo di '''Alekseyeva Marina Anatolyevna''' (1957 – vivente), scrittrice russa.
Pseudonimo di '''Marina Anatoljevna Alekseeva''' (1957 – vivente), scrittrice russa.


==[[Incipit]] di alcune opere==
==[[Incipit]] di alcune opere==
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«È vero» concordò Aleksej con una risata. «Ma i vostri resistono con uno stoicismo esemplare. Vedrai che non ci resterai male. C'è il tuo amico, il generale Zatochnyj.»
«È vero» concordò Aleksej con una risata. «Ma i vostri resistono con uno stoicismo esemplare. Vedrai che non ci resterai male. C'è il tuo amico, il generale Zatochnyj.»


{{NDR|Alexandra Marinina ''Facile come uccidere'' – Piemme, traduzione di Rosa Mauro}}
{{NDR|Alexandra Marinina, ''Facile come uccidere'', traduzione di Rosa Mauro, Piemme}}


===''Il Padrone della Città''===
===''Il Padrone della Città''===
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Il giorno dopo, parlando con i suoi studenti, si era accorto di aver portato, senza volerlo, la conversazione sull'argomento dei legami familiari e, più precisamente, del rapporto tra madre e figlio. Lo stadio successivo era insorto nel pomeriggio, quando ormai ogni accenno al ruolo dei genitori, e in particolare alla figura materna, aveva cominciato a suscitare in lui un'irritazione fisica patologica e riconoscibile, e la voglia di urlare e di interrompere a qualunque costo i suoi interlocutori si era fatta sempre più forte. Alla fine della giornata Jurij Fjodorovich Marzev sentiva che di nuovo l'impulso era insopprimibile, che il piccolo Jurochka si era risvegliato e che presto avrebbe cominciato a gridare a squarciagola.
Il giorno dopo, parlando con i suoi studenti, si era accorto di aver portato, senza volerlo, la conversazione sull'argomento dei legami familiari e, più precisamente, del rapporto tra madre e figlio. Lo stadio successivo era insorto nel pomeriggio, quando ormai ogni accenno al ruolo dei genitori, e in particolare alla figura materna, aveva cominciato a suscitare in lui un'irritazione fisica patologica e riconoscibile, e la voglia di urlare e di interrompere a qualunque costo i suoi interlocutori si era fatta sempre più forte. Alla fine della giornata Jurij Fjodorovich Marzev sentiva che di nuovo l'impulso era insopprimibile, che il piccolo Jurochka si era risvegliato e che presto avrebbe cominciato a gridare a squarciagola.


{{NDR|Alexandra Marinina ''Il Padrone della Città'' – Piemme, traduzione di Margherita Crepax}}
{{NDR|Alexandra Marinina, ''Il Padrone della Città'', traduzione di Margherita Crepax, Piemme}}


===''L'amica di famiglia''===
===''L'amica di famiglia''===
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"È la prima volta che accetti di venire con me a un ricevimento. Per me è importante."
"È la prima volta che accetti di venire con me a un ricevimento. Per me è importante."


{{NDR|Alexandra Marinina ''L'amica di famiglia'' – Piemme, traduzione di Emanuela Guercetti}}
{{NDR|Alexandra Marinina, ''L'amica di famiglia'', traduzione di Emanuela Guercetti, Piemme}}

==Altri progetti==
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[[Categoria:Scrittori russi|Marinina]]
[[Categoria:Scrittori russi|Marinina]]

Versione delle 00:50, 12 set 2007

Pseudonimo di Marina Anatoljevna Alekseeva (1957 – vivente), scrittrice russa.

Incipit di alcune opere

Facile come uccidere

Nastja Kamenskaja era concentrata sul lavoro e fece una smorfia di disappunto quando il telefono si mise a squillare.
«Nastja, hai il televisore acceso?» Era la voce del marito.
Aleksej si trovava a Zhukovskij da una settimana. La fine dell'anno era periodo di rendiconti e, dovendo trascorrere intere giornate in laboratorio, gli tornava comoda la casa dei genitori che distava solo una decina di minuti a piedi dall'università.
«No, sto lavorando» rispose Nastja. «Perché? C'è qualcosa di interessante in televisione?»
«Un divertente programma sulla RTR. Parlano degli abusi della polizia nei confronti dei cittadini. Dai un'occhiata, ti piacerà.»
«Sai che piacere» sospirò. «Ci daranno di nuovo addosso.»
«È vero» concordò Aleksej con una risata. «Ma i vostri resistono con uno stoicismo esemplare. Vedrai che non ci resterai male. C'è il tuo amico, il generale Zatochnyj.»

[Alexandra Marinina, Facile come uccidere, traduzione di Rosa Mauro, Piemme]

Il Padrone della Città

Lo aveva sentito arrivare già la sera prima. Inesorabile, indomabile, e sempre più vicino. Aveva sperato di soffocarlo nel sonno, ma il sonno non l'aveva aiutato.
Il giorno dopo, parlando con i suoi studenti, si era accorto di aver portato, senza volerlo, la conversazione sull'argomento dei legami familiari e, più precisamente, del rapporto tra madre e figlio. Lo stadio successivo era insorto nel pomeriggio, quando ormai ogni accenno al ruolo dei genitori, e in particolare alla figura materna, aveva cominciato a suscitare in lui un'irritazione fisica patologica e riconoscibile, e la voglia di urlare e di interrompere a qualunque costo i suoi interlocutori si era fatta sempre più forte. Alla fine della giornata Jurij Fjodorovich Marzev sentiva che di nuovo l'impulso era insopprimibile, che il piccolo Jurochka si era risvegliato e che presto avrebbe cominciato a gridare a squarciagola.

[Alexandra Marinina, Il Padrone della Città, traduzione di Margherita Crepax, Piemme]

L'amica di famiglia

Il vestito nero le fasciava perfettamente la figura snella, e metteva in risalto il suo bel seno e la vita sottile.
"E allora?" Nastja improvvisò una complicata piroetta, e nello spacco profondo fino all'anca s'intravide una gamba seducente, velata da una calza chiara.
"Sono senza parole!" rispose con ammirazione Ljosha Chistjakov, da molti anni abituato a vedere la sua amica per lo più in jeans, maglione e scarpe da ginnastica. "E a te piace?"
"Molto. Grazie Tesoro."
"Mi sono impegnato, volevo farti contenta. Sai, è un avvenimento..."
Nastja smise di rigirarsi davanti allo specchio e guardò Ljosha insospettita.
"Quale avvenimento?"
"È la prima volta che accetti di venire con me a un ricevimento. Per me è importante."

[Alexandra Marinina, L'amica di famiglia, traduzione di Emanuela Guercetti, Piemme]

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