Bernardino Baldi: differenze tra le versioni

Al 2024 le opere di un autore italiano morto prima del 1954 sono di pubblico dominio in Italia. PD
Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 11: Riga 11:
*[[Pitagora|PITAGORA]] diede forma alla Geometria; separolla da la materia, e fecela più nobile; fù inventore de corpi regolari, e d'alcune propositioni famose. I Musici ancora riconoscono da lui i fondamenti di quella disciplina. Fù il primo assertore dell'harmonia de Cieli. (p. 2)
*[[Pitagora|PITAGORA]] diede forma alla Geometria; separolla da la materia, e fecela più nobile; fù inventore de corpi regolari, e d'alcune propositioni famose. I Musici ancora riconoscono da lui i fondamenti di quella disciplina. Fù il primo assertore dell'harmonia de Cieli. (p. 2)
*{{NDR|[[Porfirio]]}} Fù buon Matematico, e particolarmente diede opera alle speculationi di musica; onde lasciò dottissimi commentarii sopra i trè libri di Musica di Tolomeo. Fù acerbissimo nemico del nome Christiano, e scrisse loro contra libri non meno empii, che sottili, & acuti. (p. 50)
*{{NDR|[[Porfirio]]}} Fù buon Matematico, e particolarmente diede opera alle speculationi di musica; onde lasciò dottissimi commentarii sopra i trè libri di Musica di Tolomeo. Fù acerbissimo nemico del nome Christiano, e scrisse loro contra libri non meno empii, che sottili, & acuti. (p. 50)
*[[Teone di Alessandria|TEONE Alessandrino]] Filosofo, e Matematico, e publico lettore delle Matematiche in Alessandria; percioche egli haveva il carico d'interpretare il libro degl'[[Euclide#Elementi|Elementi]], e le cose dell'Almagesto di [[Claudio Tolomeo|Tolomeo]]. Onde sopra l'una, e l'altra di quelle opere affaticossi egregiamente; ma sopra tutte bella fù la fatica, ch'egli fece sopra l'Almagesto. (p. 52)
*[[Pietro Apiano|PIETRO Apiano]] Bennisio da Licisnia Tedesco ebbe la prima Catedra della lettura delle Matematiche nello Studio d'Ingolstadio. Publicò dopo Giovanni Stabio l'Horologgio detto foglia della Pioppa. Mandò fuori il libro di Giordano de Pesi. Scrisse del suo un libretto di Geografia, à cui aggiunse un trattatelo del conoscer l'hore della notte per via della Stella Polare. Publicò parimente un Quadrante Universale in forma nuova, & alcune altre cose. (pp. 123-124)
*[[Pietro Apiano|PIETRO Apiano]] Bennisio da Licisnia Tedesco ebbe la prima Catedra della lettura delle Matematiche nello Studio d'Ingolstadio. Publicò dopo Giovanni Stabio l'Horologgio detto foglia della Pioppa. Mandò fuori il libro di Giordano de Pesi. Scrisse del suo un libretto di Geografia, à cui aggiunse un trattatelo del conoscer l'hore della notte per via della Stella Polare. Publicò parimente un Quadrante Universale in forma nuova, & alcune altre cose. (pp. 123-124)
*[[Jacques Peletier du Mans|GIACOBO Peletario]] Cittadino Leonese, attese alli studii Legali, & indi essendo d'età più matura, non si compiacendo di quello studio, si diede alla Filosofia, & indi alla Medicina, di cui si compiacque, e fecevi buon profitto. Fù Poeta nella lingua materna, amico, & imitatore di Pietro Ronsardo; finalmente fermossi nelle Matematiche, e nelle dette professioni lasciò scritto alcune opere. [...] Scrisse in lingua Francese un volume d'Algebra, & ultimamente commentarii sopra i primi sei libri degl'elementi d'Euclide, nei quali, come tengono i migliori, fù soverchiamente animoso, & innovatore. [...] Scrisse alcune cose dell'angolo, del contatto, del cerchio, e della linea, nella quale presi principii falsi, ne trasse tali anco le conclusioni. Molti confutatori ha havuto il Peletario, fra quali non è punto ignobile [[Cristoforo Clavio]] Bambergese, contro cui esso Peletario mandò fuori un'Apologia, à cui il Clavio rispose con una disgressione fatta nel libro de Triangoli. (pp. 129-130)
*[[Jacques Peletier du Mans|GIACOBO Peletario]] Cittadino Leonese, attese alli studii Legali, & indi essendo d'età più matura, non si compiacendo di quello studio, si diede alla Filosofia, & indi alla Medicina, di cui si compiacque, e fecevi buon profitto. Fù Poeta nella lingua materna, amico, & imitatore di Pietro Ronsardo; finalmente fermossi nelle Matematiche, e nelle dette professioni lasciò scritto alcune opere. [...] Scrisse in lingua Francese un volume d'Algebra, & ultimamente commentarii sopra i primi sei libri degl'elementi d'Euclide, nei quali, come tengono i migliori, fù soverchiamente animoso, & innovatore. [...] Scrisse alcune cose dell'angolo, del contatto, del cerchio, e della linea, nella quale presi principii falsi, ne trasse tali anco le conclusioni. Molti confutatori ha havuto il Peletario, fra quali non è punto ignobile [[Cristoforo Clavio]] Bambergese, contro cui esso Peletario mandò fuori un'Apologia, à cui il Clavio rispose con una disgressione fatta nel libro de Triangoli. (pp. 129-130)
*{{NDR|[[Federico Commandino]]}} fin da giovinetto haveva dato opera felicemente alle Matematiche, alle quali haveva straordinaria inclinatione, e perche à detti studii fù eccitato da [[Papa Marcello II|Marcello Cervino]], che fù poi Pontefice, e da [[Ranuccio Farnese (cardinale)|Ranuccio]], à servitii de quali egli si trovava, abbracciò più caldamente le dette professioni, di maniera, che vedendo l'incertezza della medicina, & il pericolo del trattarla, abbandonatala del tutto, si diede alle specolationi Matematiche, nelle quali fece poi tanto profitto, quanto con molta meraviglia ha veduto l'età nostra: poiche per opera sua hanno racquistato lo splendor loro tutti i più antichi, e nobili scrittori di quelle professioni. Egli ha tradotto dal greco, & illustrato le cose d'[[Archimede]], d'[[Apollonio di Perga|Appollonio]] [...] e di molti altri [...]. Del suo habbiamo il libro del Centro della gravità de solidi, opera da esser paragonata à quelle de più nobili antichi. (pp. 138-139)
*[[Cristoforo Clavio|CRISTOFORO Clavio]] [...] vive hoggi in Roma connumerato ragionevolmente frà i primi Matematici del nostro secolo. [...] è huomo d'infinita fatica, ha scritto, e scrive molte opere [...]. (p. 143)
*[[Cristoforo Clavio|CRISTOFORO Clavio]] [...] vive hoggi in Roma connumerato ragionevolmente frà i primi Matematici del nostro secolo. [...] è huomo d'infinita fatica, ha scritto, e scrive molte opere [...]. (p. 143)
*[[Guidobaldo Del Monte|GUIDOBALDO de Marchesi del Monte]] [...] vive hoggi famosissimo per l'eccellenza del suo ingegno nella professione delle Matematiche. Ha egli buona cognitione delle due lingue megliori, e delle cose filosofiche, e della Teologia. Nelle Matematiche poi ha genio così grande, e particolarmente nelle cose della Geometria, e delle subalterne, che pare, che sia risorta in lui la vivacità dell'ingegno d'[[Archimede]], il che ha mostrato ne libri delle Mecaniche, ne quali chiaramente appare, ch'egli habbia tornata quella facoltà nel suo antico splendore. (pp. 145-146)

===[[Explicit]]===
Vive egli {{NDR|[[Guidobaldo Del Monte|del Monte]]}} ritirato in Monte Baroccio suo Castello, ove attendendo à studiare, & à scrivere, viene facendo ricco il Mondo de parti del suo felicissimo ingegno, e mostra d'esser stato degno discepolo di [[Federico Commandino|Federico Comandino]]. Molte cose sariano da esser scritte di quello felice ingegno, ma ci contentiamo di tanto per non uscir da termini, che ci prescive la natura di questa historia. <!--(pp. 146-147)-->


==Bibliografia==
==Bibliografia==

Versione delle 09:05, 8 apr 2022

Bernardino Baldi

Bernardino Baldi (1553 – 1617), matematico e poeta italiano.

Cronica de matematici

Incipit

EUFORBO di Frigia fu il primo de nominati fra Greci, che instituì le contemplationi Matematiche, e come scrive Laertio, trovò le specolationi delle linee, e de triangoli scaleni.
TALETE accrebbe le cose di Euforbio; indi passato nell'Egitto imparò da Sacerdoti le dette discipline; onde tornato in Grecia seminò fra suoi le cose Geometriche, & Astronomiche.

Citazioni

Cronica de matematici, 1707
  • PITAGORA diede forma alla Geometria; separolla da la materia, e fecela più nobile; fù inventore de corpi regolari, e d'alcune propositioni famose. I Musici ancora riconoscono da lui i fondamenti di quella disciplina. Fù il primo assertore dell'harmonia de Cieli. (p. 2)
  • [Porfirio] Fù buon Matematico, e particolarmente diede opera alle speculationi di musica; onde lasciò dottissimi commentarii sopra i trè libri di Musica di Tolomeo. Fù acerbissimo nemico del nome Christiano, e scrisse loro contra libri non meno empii, che sottili, & acuti. (p. 50)
  • TEONE Alessandrino Filosofo, e Matematico, e publico lettore delle Matematiche in Alessandria; percioche egli haveva il carico d'interpretare il libro degl'Elementi, e le cose dell'Almagesto di Tolomeo. Onde sopra l'una, e l'altra di quelle opere affaticossi egregiamente; ma sopra tutte bella fù la fatica, ch'egli fece sopra l'Almagesto. (p. 52)
  • PIETRO Apiano Bennisio da Licisnia Tedesco ebbe la prima Catedra della lettura delle Matematiche nello Studio d'Ingolstadio. Publicò dopo Giovanni Stabio l'Horologgio detto foglia della Pioppa. Mandò fuori il libro di Giordano de Pesi. Scrisse del suo un libretto di Geografia, à cui aggiunse un trattatelo del conoscer l'hore della notte per via della Stella Polare. Publicò parimente un Quadrante Universale in forma nuova, & alcune altre cose. (pp. 123-124)
  • GIACOBO Peletario Cittadino Leonese, attese alli studii Legali, & indi essendo d'età più matura, non si compiacendo di quello studio, si diede alla Filosofia, & indi alla Medicina, di cui si compiacque, e fecevi buon profitto. Fù Poeta nella lingua materna, amico, & imitatore di Pietro Ronsardo; finalmente fermossi nelle Matematiche, e nelle dette professioni lasciò scritto alcune opere. [...] Scrisse in lingua Francese un volume d'Algebra, & ultimamente commentarii sopra i primi sei libri degl'elementi d'Euclide, nei quali, come tengono i migliori, fù soverchiamente animoso, & innovatore. [...] Scrisse alcune cose dell'angolo, del contatto, del cerchio, e della linea, nella quale presi principii falsi, ne trasse tali anco le conclusioni. Molti confutatori ha havuto il Peletario, fra quali non è punto ignobile Cristoforo Clavio Bambergese, contro cui esso Peletario mandò fuori un'Apologia, à cui il Clavio rispose con una disgressione fatta nel libro de Triangoli. (pp. 129-130)
  • [Federico Commandino] fin da giovinetto haveva dato opera felicemente alle Matematiche, alle quali haveva straordinaria inclinatione, e perche à detti studii fù eccitato da Marcello Cervino, che fù poi Pontefice, e da Ranuccio, à servitii de quali egli si trovava, abbracciò più caldamente le dette professioni, di maniera, che vedendo l'incertezza della medicina, & il pericolo del trattarla, abbandonatala del tutto, si diede alle specolationi Matematiche, nelle quali fece poi tanto profitto, quanto con molta meraviglia ha veduto l'età nostra: poiche per opera sua hanno racquistato lo splendor loro tutti i più antichi, e nobili scrittori di quelle professioni. Egli ha tradotto dal greco, & illustrato le cose d'Archimede, d'Appollonio [...] e di molti altri [...]. Del suo habbiamo il libro del Centro della gravità de solidi, opera da esser paragonata à quelle de più nobili antichi. (pp. 138-139)
  • CRISTOFORO Clavio [...] vive hoggi in Roma connumerato ragionevolmente frà i primi Matematici del nostro secolo. [...] è huomo d'infinita fatica, ha scritto, e scrive molte opere [...]. (p. 143)
  • GUIDOBALDO de Marchesi del Monte [...] vive hoggi famosissimo per l'eccellenza del suo ingegno nella professione delle Matematiche. Ha egli buona cognitione delle due lingue megliori, e delle cose filosofiche, e della Teologia. Nelle Matematiche poi ha genio così grande, e particolarmente nelle cose della Geometria, e delle subalterne, che pare, che sia risorta in lui la vivacità dell'ingegno d'Archimede, il che ha mostrato ne libri delle Mecaniche, ne quali chiaramente appare, ch'egli habbia tornata quella facoltà nel suo antico splendore. (pp. 145-146)

Explicit

Vive egli [del Monte] ritirato in Monte Baroccio suo Castello, ove attendendo à studiare, & à scrivere, viene facendo ricco il Mondo de parti del suo felicissimo ingegno, e mostra d'esser stato degno discepolo di Federico Comandino. Molte cose sariano da esser scritte di quello felice ingegno, ma ci contentiamo di tanto per non uscir da termini, che ci prescive la natura di questa historia.

Bibliografia

Altri progetti