Mario Ghisalberti: differenze tra le versioni
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La scena è a parigi, nella seconda metà del Secolo XVII.<br><br>'''Argante''': ... |
La scena è a parigi, nella seconda metà del Secolo XVII.<br><br>'''Argante''': ...diciassette e tre fa venti;<br>venti e tre fa ventitré,<br>ventitré e sette trenta:<br>scrivo zero e porto tre...<br>Trenta soldi?... No, non va:<br>una lira basterà...<br>«In più,<br>il giorno ventisei,<br>un piccolo [[clistere]]<br>insinuativo, morbido, emolliente,<br>per ammollire,<br>e ripulire<br>le viscere del signore»...<br>Quel che mi piace, del mio farmacista,<br>è l'eleganza che aggiunge alla lista:<br>«le viscere del signore»!<br>Potrebbe esser meglio detto?<br>Eh! questi conti dimostrano<br>la cortesia ed il rispetto.<br>Ma un clister diciotto soldi<br>mi par troppo, in verità:<br>fece effetto, non lo nego,<br>ma io gli pago la metà. |
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==Bibliografia== |
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Versione attuale delle 12:44, 1 mag 2022
Mario Ghisalberti (1902 – 1980), librettista italiano.
Incipit di Il malato immaginario[modifica]
La scena è a parigi, nella seconda metà del Secolo XVII.
Argante: ...diciassette e tre fa venti;
venti e tre fa ventitré,
ventitré e sette trenta:
scrivo zero e porto tre...
Trenta soldi?... No, non va:
una lira basterà...
«In più,
il giorno ventisei,
un piccolo clistere
insinuativo, morbido, emolliente,
per ammollire,
e ripulire
le viscere del signore»...
Quel che mi piace, del mio farmacista,
è l'eleganza che aggiunge alla lista:
«le viscere del signore»!
Potrebbe esser meglio detto?
Eh! questi conti dimostrano
la cortesia ed il rispetto.
Ma un clister diciotto soldi
mi par troppo, in verità:
fece effetto, non lo nego,
ma io gli pago la metà.
Bibliografia[modifica]
- Mario Ghisalberti, Il malato immaginario, (dalla commedia di Molière) Commedia lirica in un atto di due quadri ed un intermezzo, per la musica di Jacopo Napoli, G. Ricordi & C., Milano, 1939.
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