Giuseppe Abozzi: differenze tra le versioni

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* [...] L'ente Regione, come ben diceva l'onorevole [[Francesco Colitto|Colitto]], si risolve in un accentramento nel capoluogo, con la conseguenza di una lotta fra il capoluogo stesso e le provincie detronizzate. Ma che cosa dico? Non si tratta soltanto di una lotta fra il capoluogo di Regione e le provincie detronizzate; si tratta anche di una lotta tra Regione e Regione, di una lotta tra Regioni povere e Regioni ricche.<ref name="AC136_4408"/> {{NDR|Sull'istituzione delle regioni}}
* [...] L'ente Regione, come ben diceva l'onorevole [[Francesco Colitto|Colitto]], si risolve in un accentramento nel capoluogo, con la conseguenza di una lotta fra il capoluogo stesso e le provincie detronizzate. Ma che cosa dico? Non si tratta soltanto di una lotta fra il capoluogo di Regione e le provincie detronizzate; si tratta anche di una lotta tra Regione e Regione, di una lotta tra Regioni povere e Regioni ricche.<ref name="AC136_4408"/> {{NDR|Sull'istituzione delle regioni}}


* Se l'onorevole [[Mario Zotta|Zotta]] varcasse il nostro inquieto Tirreno e toccasse la dolente [[Sardegna|isola sarda]], si convincerebbe in un'ora che, nonostante i potenziamenti, nonostante lo stimolo delle possibilità autoctone, cento ettari di terreno delle nostre plaghe desolate varranno sempre meno di un solo ettaro di terreno della [[Val Padana]] e le nostre povere, le noste misere industrie sono a distanza stellare dalle industria del Nord.<ref name="AC136_4408"/>
* Se l'onorevole [[Mario Zotta|Zotta]] varcasse il nostro inquieto Tirreno e toccasse la dolente [[Sardegna|isola sarda]], si convincerebbe in un'ora che, nonostante i potenziamenti, nonostante lo stimolo delle possibilità autoctone, cento ettari di terreno delle nostre plaghe desolate varranno sempre meno di un solo ettaro di terreno della [[Val Padana]] e le nostre povere, le noste misere industrie sono a distanza stellare dalle industrie del Nord.<ref name="AC136_4408"/>


* Un tempo il popolo pagante aveva uno strano nome: lo si chiamava «Pantalone»; ma col sistema finanziario della Regione, che è questo: la Regione arriva fino a dove arriva, dove non può arrivare, arriva lo Stato e paga, si è creato un nuovo «Pantalone», e questo Pantalone è lo Stato.<ref>{{Cita web|url=http://www.camera.it/_dati/Costituente/Lavori/Assemblea/sed136/sed136.pdf|titolo=Assemblea Costituente - Seduta di martedì 3 giugno 1947|p=pp. 4408-4409|data=1947-06-03}}</ref>
* Un tempo il popolo pagante aveva uno strano nome: lo si chiamava «Pantalone»; ma col sistema finanziario della Regione, che è questo: la Regione arriva fino a dove arriva, dove non può arrivare, arriva lo Stato e paga, si è creato un nuovo «Pantalone», e questo Pantalone è lo Stato.<ref>{{Cita web|url=http://www.camera.it/_dati/Costituente/Lavori/Assemblea/sed136/sed136.pdf|titolo=Assemblea Costituente - Seduta di martedì 3 giugno 1947|p=pp. 4408-4409|data=1947-06-03}}</ref>

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Giuseppe Abozzi

Giuseppe Abozzi (1882 – 1962), avvocato e politico italiano, membro dell'Assemblea Costituente italiana.

Citazioni di Giuseppe Abozzi

Assemblea Costituente

Citazioni in ordine temporale.

  • E quanto al rigurgito di carte dalla periferia al centro, di cui parlava l'onorevole Tessitori, rigurgito che è caratteristico dello Stato accentratore, io vorrei dire che le carte continueranno a correre, e la Regione non farà risparmiare un solo soldo di carta. Continuerà a correre dalla periferia al capoluogo, invece che a Roma: il viaggio sarà più corto, ma questo solo è il vantaggio.[1] [Sull'istituzione delle regioni]
  • Antonio Fogazzaro chiamava «pneumatiche» certe parole, forse intendendo che nel vuoto si può mettere l'aria che si vuole, e nel vuoto della Costituzione è stata messa l'aria regionale.[2] [Sull'istituzione delle regioni]
  • D'improvviso, quel regionalismo, che sembrava l'avanzo di una triste eredità storica di lotte e di divisioni, è diventato la suprema esigenza nazionale.[2] [Sull'istituzione delle regioni]
  • L'onorevole Lussu ha sempre detto che non è federalista. Io sono disposto a credergli, perché penso che sia un uomo di buona fede, e non faccio il processo alla sua coscienza. Faccio invece il processo alla sua subcoscienza: [...] Nasce il forte sospetto che molti autonomisti abbiano una coscienza regionalista e una subcoscienza federalista.[3]
  • [...] L'ente Regione, come ben diceva l'onorevole Colitto, si risolve in un accentramento nel capoluogo, con la conseguenza di una lotta fra il capoluogo stesso e le provincie detronizzate. Ma che cosa dico? Non si tratta soltanto di una lotta fra il capoluogo di Regione e le provincie detronizzate; si tratta anche di una lotta tra Regione e Regione, di una lotta tra Regioni povere e Regioni ricche.[3] [Sull'istituzione delle regioni]
  • Se l'onorevole Zotta varcasse il nostro inquieto Tirreno e toccasse la dolente isola sarda, si convincerebbe in un'ora che, nonostante i potenziamenti, nonostante lo stimolo delle possibilità autoctone, cento ettari di terreno delle nostre plaghe desolate varranno sempre meno di un solo ettaro di terreno della Val Padana e le nostre povere, le noste misere industrie sono a distanza stellare dalle industrie del Nord.[3]
  • Un tempo il popolo pagante aveva uno strano nome: lo si chiamava «Pantalone»; ma col sistema finanziario della Regione, che è questo: la Regione arriva fino a dove arriva, dove non può arrivare, arriva lo Stato e paga, si è creato un nuovo «Pantalone», e questo Pantalone è lo Stato.[4]
  • Se si volesse attuare un razionale decentramento, si dovrebbe scegliere la provincia come centro vitale.[5] [Sull'istituzione delle regioni]
  • La Sardegna non vuole nulla, dico io, o vuole molte cose; e fra queste molte cose non c'è certo l'autonomia.[5]
  • Se l'istituzione dell'ente Regione sarà approvata, ebbene, dirò che Dio vuole quel che il popolo vuole, e non se ne parli più.[6] [Sull'istituzione delle regioni]
  • Verrà un giorno in cui le Regioni non si contenteranno di quello che hanno e penseranno che se c'è qualche altra Regione che ha qualche cosa di più, di quel di più dovranno beneficiare anch'esse. E questo è un male, perché così avverrà che si parleranno cento lingue diverse, ma la sola lingua che non si sentirà più sarà la lingua sovrana dello Stato.[7] [Durante la discussione sugli statuti speciali alle regioni]
  • Il deputato può anche rappresentare le idee e le passioni degli elettori; ma il giudice non li può rappresentare; può accogliere le idee, ed anche le passioni della folla, ma come convincimento proprio, come idee che nascono in lui, come passioni da lui sentite, indipendentemente dal pensare e dal sentire della massa.[8] [Sull'elezione diretta dei magistrati]
  • [...] Mal si comprende che il magistrato faccia la corte - sia pure riguardosa - all'elettore che può essere privato del patrimonio o della libertà quando la giustizia lo imponga.[8] [Sull'elezione diretta dei magistrati]
  • Il Consiglio Superiore non deve essere nominato da Assemblee politiche, ma da magistrati, e soltanto da magistrati.[8] [Sull'indipendenza della magistratura]
  • Qualcuno pensa che la Magistratura autonoma possa diventare una casta o una fazione. A me pare che questa paura sia vana: avrebbe un fondamento se il magistrato, oltre che applicare la legge la formasse, ma il magistrato non crea il diritto, lo dice. Egli è soggetto alla legge che lo difende quando la legge difende, lo colpisce quando la legge colpisce. La sua sorte - di fronte alla legge - è quella del comune cittadino.[9] [Sull'indipendenza della magistratura]
  • Io penso che forse Giuseppe Rensi è nel vero e l'idea di giustizia non ha l'universalità. Ma noi non dobbiamo fare la metafisica della idea di giustizia. Dobbiamo soltanto tentare di realizzare quel minimum di giustizia che è realizzabile quaggiù. Una luce piena di giustizia non illuminerà mai il mondo, ma un raggio di giustizia è lecito sperarlo.[10]

Note

  1. Assemblea Costituente - Seduta di martedì 3 giugno 1947 (PDF), su camera.it, 3 giugno 1947, p. p. 4406.
  2. a b Assemblea Costituente - Seduta di martedì 3 giugno 1947 (PDF), su camera.it, 3 giugno 1947, p. p. 4407.
  3. a b c Assemblea Costituente - Seduta di martedì 3 giugno 1947 (PDF), su camera.it, 3 giugno 1947, p. p. 4408.
  4. Assemblea Costituente - Seduta di martedì 3 giugno 1947 (PDF), su camera.it, 3 giugno 1947, p. pp. 4408-4409.
  5. a b Assemblea Costituente - Seduta di martedì 3 giugno 1947 (PDF), su camera.it, 3 giugno 1947, p. p. 4409.
  6. Assemblea Costituente - Seduta di martedì 3 giugno 1947 (PDF), su camera.it, 3 giugno 1947, p. p. 4411.
  7. Assemblea Costituente - Seduta di venerdì 27 giugno 1947 (PDF), su camera.it, 27 giugno 1947, p. p. 5231.
  8. a b c Assemblea Costituente - Seduta di mercoledì 12 novembre 1947 (PDF), su camera.it, 12 novembre 1947, p. p. 1978.
  9. Assemblea Costituente - Seduta di mercoledì 12 novembre 1947 (PDF), su camera.it, 12 novembre 1947, p. p. 1979.
  10. Assemblea Costituente - Seduta di mercoledì 12 novembre 1947 (PDF), su camera.it, 12 novembre 1947, p. p. 1981.


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