Giuseppe Sergi: differenze tra le versioni
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==Citazioni di Giuseppe Sergi== |
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*La buona condotta del padre e della madre, gli esempi sani e continui di onestà e di armonia, di decenza, di buone relazioni sociali, concorrono coll'educazione della scuola a formare definitivamente il carattere buono nel giovinetto. (da ''Per l'educazione del carattere'') |
*La buona condotta del padre e della madre, gli esempi sani e continui di onestà e di armonia, di decenza, di buone relazioni sociali, concorrono coll'educazione della scuola a formare definitivamente il carattere buono nel giovinetto. (da ''Per l'educazione del carattere'') |
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*Quando fu scoperto e confermato il tipo umano di {{sic|Neandertal}}, fu considerato come ''Homo primigenius'', cioè come quello da cui venissero per evoluzione tutte le varietà umane posteriori, fossili e viventi. In sèguito esso fu considerato come specie distinta dal resto dell’umanità, la quale perciò conservò il nome linneano di ''Homo sapiens'', specie unica. Più avanti, con Boule, questa specie estinta non è ritenuta come progenitore di ''H. sapiens'' , ma un ramo differente da questo. Da molti anni io ne aveva costituito un genere con specie, estinto senza discendenza, e perciò un ramo distinto di ''Hominidae''. (da ''Problemi di scienza contemporanea'', p. 118) |
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==''Africa - Antropologia della stirpe camitica''== |
==''Africa - Antropologia della stirpe camitica''== |
Versione delle 17:04, 7 mag 2022
Giuseppe Sergi (1841 – 1936), antropologo italiano.
Citazioni di Giuseppe Sergi
- La buona condotta del padre e della madre, gli esempi sani e continui di onestà e di armonia, di decenza, di buone relazioni sociali, concorrono coll'educazione della scuola a formare definitivamente il carattere buono nel giovinetto. (da Per l'educazione del carattere)
- Quando fu scoperto e confermato il tipo umano di Neandertal, fu considerato come Homo primigenius, cioè come quello da cui venissero per evoluzione tutte le varietà umane posteriori, fossili e viventi. In sèguito esso fu considerato come specie distinta dal resto dell’umanità, la quale perciò conservò il nome linneano di Homo sapiens, specie unica. Più avanti, con Boule, questa specie estinta non è ritenuta come progenitore di H. sapiens , ma un ramo differente da questo. Da molti anni io ne aveva costituito un genere con specie, estinto senza discendenza, e perciò un ramo distinto di Hominidae. (da Problemi di scienza contemporanea, p. 118)
Africa - Antropologia della stirpe camitica
- I Bisciari, che raramente discendono dalle loro montagne, sono un popolo molto selvaggio e il loro carattere è peggiore di quello degli Ababde. Pochissimi di loro parlano arabo. (p. 108)
- Questi Begia non hanno mai mutato, da epoca immemorabile, neppur nei loro costumi e nel genere di vita nel deserto; le invasioni arabe non hanno che mutato la religione e neppur assolutamente... (p. 113)
- Tutti coloro che hanno visitato l'Abissinia, ne rimangono incantati, trovano che è una regione meravigliosa del continente africano per la bellezza e magnificenza delle montagne, per le vedute stupende, per le ascensioni sulle alture inaccessibili, per la natura selvaggia ed aspra delle situazioni. È una Svizzera africana dall'aspetto montuoso, che fa contrasto al deserto arido e sabbioso che la circonda: ma ciò è ben altra cosa dell'utile che possa ricavarsi dal territorio, e se esso sia adatto allo sviluppo di colonie e di commercio. (p. 122)
- Nelle condizioni attuali l'Abissinia è come ai tempi dell'impero axumitico, quando questo si estese da, quasi, il confine dell'Egitto alla terra dei Somali e fino all'Arabia meridionale. Dominata, allora come oggi, da regoli, o ras, che stanno sotto la dipendenza di un Negus, o Βασιλεύς Βασιλέων, non sentiva alcun'influenza dalla coltura dei popoli che erano in contatto o in relazioni con lui. Il Negus soltanto sente questa influenza, senza saperne assimilare gli elementi civili fondamentali, malgrado che mostri la curiosità di sapere e di volere essere civile come i re europei. Ma l'azione sua civilizzatrice che dovrebbe svolgersi sul popolo, resta sempre inefficace; egli non pensa minimamente a questo, non ne ha la minima intuizione; egli ignora che fino a che il popolo sarà selvaggio, è inutile qualsiasi introduzione di prodotti civili presso di lui. (p. 126)
- I Dinka sono fra le razze più scure dell'Africa; ma l'uso della cenere della quale si imbrattano, trasforma il nero profondo naturale in tinta bruna. (p. 212)
Incipit de La vita animale e vegetale. Origine ed evoluzione
Per evoluzione s'intende e si deve intendere lo sviluppo di una qualche cosa che nasce, s'ingrandisce e si moltiplica nei suoi caratteri e si compie come un essere definito. Noi troviamo questo concetto pienamente corrispondente al fatto embrionale d'un vivente qualsiasi: una cellula, che è un uovo, dopo la sua maturazione e la fecondazione, si svolge, passando per molte fasi, in varî tessuti, acquista forme e caratteri fino al ciclo definitivo, per il quale da cellula ovo diventa un essere completo, vivo. Questo che vale per gli animali, vale anche per i vegetali.
Educazione ed istruzione. Pensieri
- Oggi nella vita sociale s'impone un bisogno urgente, il rinnovamento di metodi per l'educazione e per l'istruzione, e chi lotta per questa insegna, lotta per la rigenerazione umana (prefazione).[1]
Bibliografia
- Giuseppe Sergi, Africa - Antropologia della stirpe camitica, Torino, Fratelli Bocca, 1897.
- Giuseppe Sergi, La vita animale e vegetale. Origine ed evoluzione, Milano, Sonzogno, 1922.
Note
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