Moses Israel Finley: differenze tra le versioni

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*È stato detto che [[Sparta]] ebbe due storie distinte, quella propria e quella della sua immagine all'esterno (o del «miraggio», come la chiama uno studioso francese). Se si considera quanto fu scritto su Sparta nell'antichità, il quadro è sorprendentemente confuso, contraddittorio e incompleto.<ref>Da ''Gli antichi greci'' (''The Ancient Greeks''), traduzione di Fausto Codino, Piccola Biblioteca Einaudi, Torino, 1965, cap. IV, p. 76.</ref>
*È stato detto che [[Sparta]] ebbe due storie distinte, quella propria e quella della sua immagine all'esterno (o del «miraggio», come la chiama uno studioso francese). Se si considera quanto fu scritto su Sparta nell'antichità, il quadro è sorprendentemente confuso, contraddittorio e incompleto.<ref>Da ''Gli antichi greci'' (''The Ancient Greeks''), traduzione di Fausto Codino, Piccola Biblioteca Einaudi, Torino, 1965, cap. IV, p. 76.</ref>


*Uno che capì le cose fu l'ateniese [[Tucidide]]. Egli vide dove [[Erodoto]] voleva realmente arrivare: a scoprire i motivi fondamentali della condotta umana mediante un'esposizione delle cause e dell'andamento di una grande guerra<ref>La guerra del Peloponneso.</ref>, non come facevano i poeti con la loro libertà d'immaginazione, né astrattamente come facevano i filosofi nei loro discorsi sull'uomo e la società, ma concretamente, con esattezza e con la dovuta attenzione per i nessi e le concatenazioni.<ref>Da ''Gli antichi greci'', ''cit'', cap. V, p. 105.</ref>
*Senza dubbio egli {{NDR|[[Erodoto]]}} aveva meritato il titolo di «padre della storia». Ed era anche un grande artista, ciò che non si può dire per molti dei suoi successori. I quali non erano neppure grandi storici. <ref>Da ''Gli antichi greci'', ''cit'', cap. V, p. 105.</ref>
*Uno che capì le cose fu l'ateniese [[Tucidide]]. Egli vide dove Erodoto voleva realmente arrivare: a scoprire i motivi fondamentali della condotta umana mediante un'esposizione delle cause e dell'andamento di una grande guerra<ref>La guerra del Peloponneso.</ref>, non come facevano i poeti con la loro libertà d'immaginazione, né astrattamente come facevano i filosofi nei loro discorsi sull'uomo e la società, ma concretamente, con esattezza e con la dovuta attenzione per i nessi e le concatenazioni.<ref>Da ''Gli antichi greci'', ''cit'', cap. V, p. 105.</ref>


==Note==
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Versione delle 17:40, 13 mag 2022

Sir Moses Israel Finkelstein, meglio noto come Moses Finley (1912 – 1986), storico ed etnologo statunitense naturalizzato britannico.

Citazioni di Moses Finley

  • È stato detto che Sparta ebbe due storie distinte, quella propria e quella della sua immagine all'esterno (o del «miraggio», come la chiama uno studioso francese). Se si considera quanto fu scritto su Sparta nell'antichità, il quadro è sorprendentemente confuso, contraddittorio e incompleto.[1]
  • Senza dubbio egli [Erodoto] aveva meritato il titolo di «padre della storia». Ed era anche un grande artista, ciò che non si può dire per molti dei suoi successori. I quali non erano neppure grandi storici. [2]
  • Uno che capì le cose fu l'ateniese Tucidide. Egli vide dove Erodoto voleva realmente arrivare: a scoprire i motivi fondamentali della condotta umana mediante un'esposizione delle cause e dell'andamento di una grande guerra[3], non come facevano i poeti con la loro libertà d'immaginazione, né astrattamente come facevano i filosofi nei loro discorsi sull'uomo e la società, ma concretamente, con esattezza e con la dovuta attenzione per i nessi e le concatenazioni.[4]

Note

  1. Da Gli antichi greci (The Ancient Greeks), traduzione di Fausto Codino, Piccola Biblioteca Einaudi, Torino, 1965, cap. IV, p. 76.
  2. Da Gli antichi greci, cit, cap. V, p. 105.
  3. La guerra del Peloponneso.
  4. Da Gli antichi greci, cit, cap. V, p. 105.

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