La messa è finita: differenze tra le versioni

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'''''La messa è finita''''', film italiano del 1985 diretto e interpretato da [[Nanni Moretti]].
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==Frasi==
==Frasi==
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*A volte vorrei picchiare qualcuno. Sì, è un pensiero che ho sempre più spesso. ('''don Giulio''')
*E ora vi farò tre domande. E riguardano: uno, la fedeltà reciproca; due, l'educazione dei figli; e tre, la fedeltà reciproca. ('''don Giulio''')
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*E poi perché prendersela con i serpenti? La [[vipera]] è un animale delicato, esigente, molto timido. ('''Simone''')
*La mia vita è bella, perché sono stato molto amato. Io sono un uomo fortunato. ('''don Giulio''')
*La mia vita è bella, perché sono stato molto amato. Io sono un uomo fortunato. ('''don Giulio''')
*E ora vi farò tre domande che riguardano una la fedeltà reciproca, due, l'educazione dei figli e, tre, la fedeltà reciproca. ('''don Giulio''')


==Dialoghi==
== Citazione su ''La messa è finita'' ==
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* Forse non a caso, nel 1985, il successo della critica e del pubblico arrise a un film di [[Nanni Moretti]], che raccontava la solitudine esistenziale di un prete missionario rientrato in una Roma scalcinata, dove tutto nel frattempo era cambiato, perché – cosí s’intitolava la pellicola – ''La messa è finita'', ossia la rivoluzione, con le sue speranze, le sue ambiguità, le sue tragedie: nessuno, però, se ne era andato in pace. ([[Miguel Gotor]])
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==Citazione su ''La messa è finita''==
*5° film di [[Nanni Moretti|N. Moretti]], il più grave e il meno nevrotico: la pena prevale sul sarcasmo, la costernazione sull'indignazione. Pur nel suo lucido laicismo di fondo, è il 1° film italiano sulla condizione sacerdotale. Nonostante una certa invadenza dell'attore a scapito del regista, Moretti ha alzato il tiro e fatto centro. (''[[il Morandini]]'')
*Critico implacabile degli aspetti cannibaleschi e fessacchiotti del '68, Moretti ne è uno dei pochi eredi nella voglia nevrotica, candida e assoluta di cambiare il mondo. Un moralista neoromantico. Nel suo nuovo film Moretti ha ancora meno voglia di ridere che in ''[[Bianca (film)|Bianca]]'': le situazioni che si sgranano sullo schermo, sempre brevi e talvolta fulminanti, solo raramente meno incisive del necessario, sono connotate da una blanda ironia. ([[Tullio Kezich]])
*Forse non a caso, nel 1985, il successo della critica e del pubblico arrise a un film di [[Nanni Moretti]], che raccontava la solitudine esistenziale di un prete missionario rientrato in una Roma scalcinata, dove tutto nel frattempo era cambiato, perché – cosí s’intitolava la pellicola – ''La messa è finita'', ossia la rivoluzione, con le sue speranze, le sue ambiguità, le sue tragedie: nessuno, però, se ne era andato in pace. ([[Miguel Gotor]])
*Radiografia di un'impasse non solo generazionale (nonostante don Giulio sia con ogni evidenza [[Michele Apicella]] in abito talare), è un film «sgradevole» nel rivendicare il proprio essere nevrotico, moralista, «adolescenziale». Raggelante nella sua lucidità, [...] coglie con precisione il punto di rottura degli anni Ottanta, reso perfettamente nella scena del ballo in chiesa al ritmo sconsolato ma anche sognante di ''Ritornerai''. In televisione l'essenzialità cinematografica del regista viene penalizzata, eppure averne avuti di film così, dove la religione è una questione di «fede» in sospeso, l'amore (individuale e collettivo) è una dichiarazione d'impotenza, la solitudine è l'unica, miserabile conquista e la fuga non è un'arte, bensì una soluzione dopo tante prove. (''[[Il Mereghetti]]'')


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La messa è finita

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Titolo originale

La messa è finita

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 1985
Genere drammatico
Regia Nanni Moretti
Sceneggiatura Nanni Moretti, Sandro Petraglia
Produttore Achille Manzotti
Interpreti e personaggi
Note

La messa è finita, film italiano del 1985 con Nanni Moretti, regia di Nanni Moretti.

Frasi

Citazioni in ordine temporale.

  • E ora vi farò tre domande. E riguardano: uno, la fedeltà reciproca; due, l'educazione dei figli; e tre, la fedeltà reciproca. (don Giulio)
  • Lo sai quante coppie di grifoni ci sono rimaste? Trenta. E il nibbio reale, il falco pellegrino, il biancone? Qui, se non facciamo presto, addio rapaci. E se finiscono i rapaci, aumentano i serpenti. (Simone)
  • E poi perché prendersela con i serpenti? La vipera è un animale delicato, esigente, molto timido. (Simone)
  • La mia vita è bella, perché sono stato molto amato. Io sono un uomo fortunato. (don Giulio)

Dialoghi

Citazioni in ordine temporale.

  • Don Giulio [confessandosi]: E poi sono confuso, non riesco più a capire quello che succede. Forse sono stato troppi anni da solo. Da quando mi hanno affidato la nuova parrocchia, non riesco più a lavorare, non riesco più a concentrarmi. La gente ha tanti guai e vengono da me e mi parlano; e spesso, quando parlano, io mi distraggo e penso ai miei problemi, mia sorella. Mia sorella sta, o stava – non lo so – con uno un po' scemo. E ogni tanto non do l'assoluzione, perché non sono veramente pentiti. Anzi a volte vorrei picchiare qualcuno. Sì, è un pensiero che ho sempre più spesso.
    Frate: Addirittura picchiare? Ma davvero non c'è un altro modo?
    Don Giulio: Mi parlano solo di sesso, mi parlano solo di peccati sessuali, perché sanno che sono peccati veniali. E anzi mi sa che gli fa pure piacere ricordarsene. Ma dei peccati veri, di quelli contro gli altri, non ne parlano mai. Comunque, anche se davvero avessero bisogno di me, che gli posso dire? Io ci capisco meno di loro.
    Frate: Vorresti tornare dove stavi prima?
    Don Giulio: Stavo tanto bene al paese, sì. Sì, vorrei tornarci, però ora mi sembrerebbe di scappare.

Citazione su La messa è finita

  • 5° film di N. Moretti, il più grave e il meno nevrotico: la pena prevale sul sarcasmo, la costernazione sull'indignazione. Pur nel suo lucido laicismo di fondo, è il 1° film italiano sulla condizione sacerdotale. Nonostante una certa invadenza dell'attore a scapito del regista, Moretti ha alzato il tiro e fatto centro. (il Morandini)
  • Critico implacabile degli aspetti cannibaleschi e fessacchiotti del '68, Moretti ne è uno dei pochi eredi nella voglia nevrotica, candida e assoluta di cambiare il mondo. Un moralista neoromantico. Nel suo nuovo film Moretti ha ancora meno voglia di ridere che in Bianca: le situazioni che si sgranano sullo schermo, sempre brevi e talvolta fulminanti, solo raramente meno incisive del necessario, sono connotate da una blanda ironia. (Tullio Kezich)
  • Forse non a caso, nel 1985, il successo della critica e del pubblico arrise a un film di Nanni Moretti, che raccontava la solitudine esistenziale di un prete missionario rientrato in una Roma scalcinata, dove tutto nel frattempo era cambiato, perché – cosí s’intitolava la pellicola – La messa è finita, ossia la rivoluzione, con le sue speranze, le sue ambiguità, le sue tragedie: nessuno, però, se ne era andato in pace. (Miguel Gotor)
  • Radiografia di un'impasse non solo generazionale (nonostante don Giulio sia con ogni evidenza Michele Apicella in abito talare), è un film «sgradevole» nel rivendicare il proprio essere nevrotico, moralista, «adolescenziale». Raggelante nella sua lucidità, [...] coglie con precisione il punto di rottura degli anni Ottanta, reso perfettamente nella scena del ballo in chiesa al ritmo sconsolato ma anche sognante di Ritornerai. In televisione l'essenzialità cinematografica del regista viene penalizzata, eppure averne avuti di film così, dove la religione è una questione di «fede» in sospeso, l'amore (individuale e collettivo) è una dichiarazione d'impotenza, la solitudine è l'unica, miserabile conquista e la fuga non è un'arte, bensì una soluzione dopo tante prove. (Il Mereghetti)

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