Utente:Dread83/DreadBox: differenze tra le versioni

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*Ahimè, una volta sull'erba, com'era piccolo, com'era insignificante questo mio pensiero; proprio uno di quei pesci che il buon pescatore butta di nuovo nell'acqua perché possano divenire più grossi e meritare un giorno la padella. Non voglio parlarvi adesso di quel pensiero, benché, se guardate attentamente, lo troverete da sole, nelle pagine seguenti.<br />Ma per quanto piccolo, possedeva tuttavia quella misteriosa qualità che hanno tutti i pensieri della sua specie: non appena immerso nella mente, immediatamente diventava molto eccitante e molto importante; guizzando e sommergendosi come un dardo, scintillando qua e là, creava attorno a sé un turbine tale di altre idee, che non si riusciva più a stare seduti. (cap. I)
*Ahimè, una volta sull'erba, com'era piccolo, com'era insignificante questo mio pensiero; proprio uno di quei pesci che il buon pescatore butta di nuovo nell'acqua perché possano divenire più grossi e meritare un giorno la padella. Non voglio parlarvi adesso di quel pensiero, benché, se guardate attentamente, lo troverete da sole, nelle pagine seguenti.<br />Ma per quanto piccolo, possedeva tuttavia quella misteriosa qualità che hanno tutti i pensieri della sua specie: non appena immerso nella mente, immediatamente diventava molto eccitante e molto importante; guizzando e sommergendosi come un dardo, scintillando qua e là, creava attorno a sé un turbine tale di altre idee, che non si riusciva più a stare seduti. (cap. I)
*Avete un’idea di quanti libri si pubblicano sulle donne in un anno? Avete un’idea di quanti fra questi libri sono scritti da uomini? Sapete di essere, forse, l’animale più discusso dell’universo? (cap. II)
*Avete un'idea di quanti libri si pubblicano sulle donne in un anno? Avete un'idea di quanti fra questi libri sono scritti da uomini? Sapete di essere, forse, l'animale più discusso dell'universo? (cap. II)
*Chi può misurare il fervore e la violenza del cuore di un [[poeta]] quando questo si trova prigioniero e intrappolato nel corpo di una [[donna]]? (cap. III)
*Chi può misurare il fervore e la violenza del cuore di un [[poeta]] quando questo si trova prigioniero e intrappolato nel corpo di una [[donna]]? (cap. III)
*Cos’altro posso fare per incoraggiarvi a far fronte alla vita? Ragazze, dovrei dirvi (e per favore ascoltatemi, perché ha inizio la mia perorazione): nella mia opinione siete vergognosamente ignoranti. Non avete mai fatto scoperte di alcuna importanza. Non avete mai fatto tremare un impero, né condotto un esercito alla guerra. Non avete scritto le tragedie di Shakespeare, e non avete mai impartito i benefici della civiltà a una razza barbara. Come vi potete giustificare? È facile dire, indicando le strade, le piazze, le foreste del globo gremite di abitanti neri e bianchi e caffellatte, tutti indaffarati e occupati nel commercio, l’industria e l’amore: abbiamo avuto ben altro da fare. Senza il nostro intervento nessuno avrebbe solcato questi oceani, e queste fertili terre sarebbero ancora un deserto. Abbiamo partorito e allevato e lavato e insegnato, forse fino all’età di sei o sette anni, i milleseicentoventitré milioni di esseri umani che secondo le statistiche popolano il mondo; e questa fatica, anche ammettendo che ci hanno aiutate, esigeva molto tempo.<br />C’è qualcosa di vero nella vostra risposta, debbo riconoscerlo. Ma allo stesso tempo vi ricorderò che fin dal 1866 esistevano qui in Inghilterra almeno due collegi universitari per donne; che dopo il 1880 una donna sposata poteva, per legge, entrare in possesso dei propri possedimenti; e che nel 1919 – cioè quasi dieci anni fa – le è stato concesso il voto. Debbo anche ricordarvi che da ben dieci anni vi è permesso di dedicarvi a quasi tutte le professioni? Se riflettete su questi immensi privilegi e sui lunghi periodi trascorsi da quando vi sono stati concessi, e pensate che in questo momento ci devono essere quasi duemila donne in grado di guadagnare cinquecento sterline l’anno, in un modo o nell’altro, dovrete ammettere che la scusa di mancanza di opportunità, di preparazione, d’incoraggiamento, di tempo e di denaro non regge più. D’altronde gli economisti ci dicono che la signora Seton ha avuto troppi figli. Dovete naturalmente continuare a fare dei figli ma, dicono loro, soltanto due o tre a testa, e non dieci o dodici come prima. (cap. VI)
*D’altronde, fra cent’anni, pensavo, giunta sulla soglia della mia casa, le [[Maschio e femmina|donne]] non saranno più il sesso protetto. Logicamente condivideranno tutte le attività e tutti i lavori che finora sono stati loro negati. La balia scaricherà il carbone. La fruttivendola guiderà una macchina. Ogni supposizione basata sui fatti osservati quando le donne costituivano il sesso protetto sarà ormai priva di senso; per esempio (poiché un plotone di soldati passava per la strada), l’idea che le donne e i religiosi e i giardinieri vivono più a lungo. Togliete quella protezione, esponete le donne agli stessi sforzi e alle stesse attività, lasciatele diventare soldati, marinai, camionisti e scaricatori di porto, e vi accorgerete che le donne muoiono assai più giovani e assai più presto degli [[Maschio e femmina|uomini]]; finché questi dovranno dire "Oggi ho visto una donna" come in altri tempi si diceva "Oggi ho visto un aereo". Una volta che la femminilità abbia smesso di essere l’occupazione più protetta, chissà che cosa potrà accadere, pensavo, aprendo la porta. (cap. II)
*I gruppi numerosi di persone non sono mai responsabili di quello che fanno. (cap. II)


*Cos'altro posso fare per incoraggiarvi a far fronte alla vita? Ragazze, dovrei dirvi e per favore ascoltatemi, perché comincia la perorazione – che a mio parere siete vergognosamente ignoranti. Non avete mai fatto scoperte di alcuna importanza. Non avete mai fatto tremare un impero, né condotto in battaglia un esercito. Non avete scritto i drammi di Shakespeare, e non avete mai impartito i benefici della civiltà ad una razza barbara. Come vi giustificate? È facile dire, indicando le strade, le piazze, le foreste del globo gremite di abitanti neri e bianchi e color caffè, tutti freneticamente indaffarati nell'industria, nel commercio, nell'amore: abbiamo avuto altro da fare. Senza la nostra attività nessuno avrebbe solcato questi mari, e queste terre fertili sarebbero state deserto. Abbiamo partorito e allevato e lavato e istruito, forse fino all'età di sei o sette anni, i milleseicentoventitré milioni di esseri umani che secondo le statistiche sono attualmente al mondo; e questa fatica, anche ammettendo che qualcuno ci abbia aiutate, richiede tempo. C'è del vero in quel che dite – non lo nego. Ma nello stesso tempo devo ricordarvi che fin dal 1866 esistevano in Inghilterra almeno due colleges femminili; che, a partire dal 1880, una donna sposata poteva, per legge, possedere i propri beni; e nel 1919 – cioè più di nove anni fa – le è stato concesso il voto? Devo anche ricordarvi che da ben dieci anni vi è stato aperto l'accesso a quasi tutte le professioni? Se riflettete su questi immensi privilegi e sul lungo tempo in cui sono stati goduti, e sul fatto che in questo momento devono esserci quasi duemila donne in grado di guadagnare più di cinquecento sterline l'anno, in un modo o nell'altro, ammetterete che la scusa di mancanza di opportunità, di preparazione, di incoraggiamento, di agio e di denaro non regge più. Inoltre gli economisti ci dicono che la signora Seton ha avuto troppi figli. Naturalmente dovete continuare a far figli, ma, così dicono, solo due o tre a testa, non dieci o dodici. (2011, p.&nbsp;151)
*Fra cento anni, d'altronde, pensavo giunta sulla soglia di casa, le [[Maschio e femmina|donne]] non saranno più il sesso protetto. Logicamente condivideranno tutte le attività e tutti gli sforzi che una volta erano stati loro negati. La balia scaricherà il carbone. La fruttivendola guiderà la macchina. Ogni presupposto basato sui fatti osservati quando le donne erano il sesso protetto sarà scomparso; ad esempio (in strada stava passando un plotone di soldati) l'idea che le donne, i preti e i giardinieri vivano più a lungo. Togliete questa protezione, esponete le donne agli stessi sforzi e alle stesse attività, lasciatele diventare soldati, marinari, camionisti e scaricatori di porto, e vi accorgerete che le donne muoiono assai più giovani e assai più presto degli [[Maschio e femmina|uomini]]; cosicché si dirà: "Oggi ho visto una donna", come si diceva "Oggi ho visto un aereo". Può accadere qualunque cosa quando la femminilità cesserà di essere un'occupazione protetta, pensavo, aprendo la porta.
*I gruppi numerosi di persone non sono mai responsabili di quello che fanno. (2011, p. 71)
*La bellezza del mondo ha due tagli, uno di gioia, l'altro d'angoscia, e taglia in due il cuore.
*La bellezza del mondo ha due tagli, uno di gioia, l'altro d'angoscia, e taglia in due il cuore.
*La storia dell'opposizione maschile all'emancipazione della donna è forse più interessante della storia dell'emancipazione stessa.<ref>Da ''Una stanza tutta per sé'', traduzione di Egle Costantino, Bur, 2013, [https://books.google.it/books?id=-XsMAgAAQBAJ&pg=PT97 p. 97]. ISBN 88-586-6302-0</ref>
*La storia dell'opposizione maschile all'emancipazione della donna è forse più interessante della storia dell'emancipazione stessa.<ref>Da ''Una stanza tutta per sé'', traduzione di Egle Costantino, Bur, 2013, [https://books.google.it/books?id=-XsMAgAAQBAJ&pg=PT97 p. 97]. ISBN 88-586-6302-0</ref>

Versione delle 09:52, 24 giu 2022

  • Ahimè, una volta sull'erba, com'era piccolo, com'era insignificante questo mio pensiero; proprio uno di quei pesci che il buon pescatore butta di nuovo nell'acqua perché possano divenire più grossi e meritare un giorno la padella. Non voglio parlarvi adesso di quel pensiero, benché, se guardate attentamente, lo troverete da sole, nelle pagine seguenti.
    Ma per quanto piccolo, possedeva tuttavia quella misteriosa qualità che hanno tutti i pensieri della sua specie: non appena immerso nella mente, immediatamente diventava molto eccitante e molto importante; guizzando e sommergendosi come un dardo, scintillando qua e là, creava attorno a sé un turbine tale di altre idee, che non si riusciva più a stare seduti. (cap. I)
  • Avete un'idea di quanti libri si pubblicano sulle donne in un anno? Avete un'idea di quanti fra questi libri sono scritti da uomini? Sapete di essere, forse, l'animale più discusso dell'universo? (cap. II)
  • Chi può misurare il fervore e la violenza del cuore di un poeta quando questo si trova prigioniero e intrappolato nel corpo di una donna? (cap. III)
  • Cos’altro posso fare per incoraggiarvi a far fronte alla vita? Ragazze, dovrei dirvi (e per favore ascoltatemi, perché ha inizio la mia perorazione): nella mia opinione siete vergognosamente ignoranti. Non avete mai fatto scoperte di alcuna importanza. Non avete mai fatto tremare un impero, né condotto un esercito alla guerra. Non avete scritto le tragedie di Shakespeare, e non avete mai impartito i benefici della civiltà a una razza barbara. Come vi potete giustificare? È facile dire, indicando le strade, le piazze, le foreste del globo gremite di abitanti neri e bianchi e caffellatte, tutti indaffarati e occupati nel commercio, l’industria e l’amore: abbiamo avuto ben altro da fare. Senza il nostro intervento nessuno avrebbe solcato questi oceani, e queste fertili terre sarebbero ancora un deserto. Abbiamo partorito e allevato e lavato e insegnato, forse fino all’età di sei o sette anni, i milleseicentoventitré milioni di esseri umani che secondo le statistiche popolano il mondo; e questa fatica, anche ammettendo che ci hanno aiutate, esigeva molto tempo.
    C’è qualcosa di vero nella vostra risposta, debbo riconoscerlo. Ma allo stesso tempo vi ricorderò che fin dal 1866 esistevano qui in Inghilterra almeno due collegi universitari per donne; che dopo il 1880 una donna sposata poteva, per legge, entrare in possesso dei propri possedimenti; e che nel 1919 – cioè quasi dieci anni fa – le è stato concesso il voto. Debbo anche ricordarvi che da ben dieci anni vi è permesso di dedicarvi a quasi tutte le professioni? Se riflettete su questi immensi privilegi e sui lunghi periodi trascorsi da quando vi sono stati concessi, e pensate che in questo momento ci devono essere quasi duemila donne in grado di guadagnare cinquecento sterline l’anno, in un modo o nell’altro, dovrete ammettere che la scusa di mancanza di opportunità, di preparazione, d’incoraggiamento, di tempo e di denaro non regge più. D’altronde gli economisti ci dicono che la signora Seton ha avuto troppi figli. Dovete naturalmente continuare a fare dei figli ma, dicono loro, soltanto due o tre a testa, e non dieci o dodici come prima. (cap. VI)
  • D’altronde, fra cent’anni, pensavo, giunta sulla soglia della mia casa, le donne non saranno più il sesso protetto. Logicamente condivideranno tutte le attività e tutti i lavori che finora sono stati loro negati. La balia scaricherà il carbone. La fruttivendola guiderà una macchina. Ogni supposizione basata sui fatti osservati quando le donne costituivano il sesso protetto sarà ormai priva di senso; per esempio (poiché un plotone di soldati passava per la strada), l’idea che le donne e i religiosi e i giardinieri vivono più a lungo. Togliete quella protezione, esponete le donne agli stessi sforzi e alle stesse attività, lasciatele diventare soldati, marinai, camionisti e scaricatori di porto, e vi accorgerete che le donne muoiono assai più giovani e assai più presto degli uomini; finché questi dovranno dire "Oggi ho visto una donna" come in altri tempi si diceva "Oggi ho visto un aereo". Una volta che la femminilità abbia smesso di essere l’occupazione più protetta, chissà che cosa potrà accadere, pensavo, aprendo la porta. (cap. II)
  • I gruppi numerosi di persone non sono mai responsabili di quello che fanno. (cap. II)
  • La bellezza del mondo ha due tagli, uno di gioia, l'altro d'angoscia, e taglia in due il cuore.
  • La storia dell'opposizione maschile all'emancipazione della donna è forse più interessante della storia dell'emancipazione stessa.[1]
  • Nell'ozio, nei sogni, la verità sommersa viene qualche volta a galla.
  • Non c'è cancello, nessuna serratura, nessun bullone che potete regolare sulla libertà della mia mente.
There is no gate, no lock, no bolt that you can set upon the freedom of my mind.
  • Non si può pensare bene, né amare bene, né dormire bene se non si è pranzato bene.
One cannot think well, love well, sleep well, if one has not dined well.
  • Perché le donne [...] sono assai più interessanti per gli uomini di quanto gli uomini possano essere interessanti per le donne? (2011, p. 60)
  • Sembrava più il ricordo del dolore che non il dolore stesso.
  • Una donna deve avere soldi e una stanza suoi propri se vuole scrivere romanzi.
  1. Da Una stanza tutta per sé, traduzione di Egle Costantino, Bur, 2013, p. 97. ISBN 88-586-6302-0