L'amico di famiglia: differenze tra le versioni

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Versione delle 20:34, 14 ott 2007

L'amico di famiglia

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Titolo originale

L'amico di famiglia

Lingua originale italiano
Paese Italia, Francia
Anno 2006
Genere Drammatico
Regia Paolo Sorrentino
Sceneggiatura Paolo Sorrentino
Produttore Domenico Procacci
Interpreti e personaggi
  • Luigi Angelillo : Saverio
  • Fabrizio Bentivoglio : Gino
  • Liliana Bernacciano : sorella
  • Clara Bindi : madre di Geremia
  • Giovanni Caruso : padre
  • Laura Chiatti : Rosalba De Luca
  • Giacomo Rizzo : Geremia De Geremei


L'amico di famiglia, film di Paolo Sorrentino (2006) con Giacomo Rizzo, Laura Chiatti, Fabrizio Bentivoglio.

Frasi

  • Lui non mi considera proprio, ed io non considero lui. È il sistema per andare d'accordo. (Geremia)
  • Il sabato sera non ci appartiene più; se lo sono preso quelli con la pelle liscia. (Geremia)
  • Ah, momento magnifico! Lo svezzamento è l'anticamera del ristorante! (Geremia)
  • Rubano tutti Geremia, e tutti sono infelici. Tutti. (Madre di Geremia)
  • Non confondere mai l'insolito con l'impossibile. (Geremia)
  • Mi commuove la tua ingenuità, Rosalba. Non esistono cose giuste in questa vita. (Geremia)
  • Noi abbiamo il tanfo delle persone malate, Amanda. Siamo malati, ma siamo bellissimi. Di notte, a letto, ci pare di sentire i rumori della notte; ma quelli non sono i rumori della notte; sono i rumori della nostra malattia, e allora ci sentiamo morti e perduti. E invece siamo degli angeli, degli angeli rumorosi. (Geremia)
  • Il suicidio ha sempre un risvolto comico, e io non posso permettere di suscitare dell'ironia su di me (Geremia)
  • Io ti ho uccisa, lo so; ma quando uccidi una persona muori insieme a lei. Io sono morto con te, lo capisci, Rosalba? (Geremia)
  • Noi siamo i figli, ma non saremo mai eroi. (Geremia)
  • Ehi avvocato! Siete qui tutti in affitto. Il mondo vi è stato dato solo in prestito. Io vi presto il mondo, quando ogni tanto lo perdere. (Geremia)
  • In fondo il coraggio è l'unica possibilità che abbiamo di cambiare le nostre vite, quando non ci piacciono più. I rimpianti invece, ci fanno morire tristi, e soli. (Rosalba)
  • Ci siamo seduti dalla parte del torto papà, perché tutti gli altri posti erano occupati, e va bene; ci siamo detti "facciamo i cattivi perché i buoni muoiono bambini", e pure questo va bene; ci siamo solo dimenticati di dirci qual è il limite – perché c'è il limite, papà... ma io non lo conosco. (Geremia)

Dialoghi

  • Geremia:Non parla italiano, e io, come sai, faccio risiedere nell'arte del desiderio la mia grande arma vincente di seduzione!
    Amica di Geremia: La tua grande arma di seduzione, Geremia, si chiama speranza; e se credi in Dio, preghiera.
  • Gino :Il country...come faccio a spiegarti...è tutta la mia vita.
    Geremia:Hai una visione piuttosto angusta della vita, fratello caro...
  • Gino:'scolta Geremia: ma secondo te, siamo amici noi?
    Geremia:Devo dire che è un'eventualità alla quale non avevo mai pensato.
  • Rosalba:Come si diventa disperati come te?
    Geremia:Trascorrendo un'infanzia felice.
  • Madre di Geremia:Sei cambiato, sei diventato spendaccione. È quello che succede agli uomini, quando incontrano le donne. Ma le donne fanno fare una brutta fine agli uomini come te, e sai perché? Perché tu sei buono, e i buoni, come dicesti tu, muoiono bambini.
    Geremia:I bambini sono immortali.

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