Nicola Abbagnano: differenze tra le versioni

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 10: Riga 10:
{{wikipedia}}
{{wikipedia}}


[[Categoria:Persone|Abbagnano, Nicola]]
[[Categoria:Filosofi|Abbagnano, Nicola]]
[[Categoria:Filosofi|Abbagnano, Nicola]]
[[Categoria:Filosofi italiani|Abbagnano, Nicola]]
[[Categoria:Filosofi italiani|Abbagnano, Nicola]]

Versione delle 11:23, 25 set 2005

(1901 - 1990), filosofo italiano.

  • La ragione in se stessa possiede la possibilità di sbagliare, e la sua fallacia può trovare posto nella nostra logica. (apparsa sul Daily Telegraph, Londra - 14 settembre 1990)
  • Solo chi si isola da sé stesso e dal prossimo è veramente solo.
  • La situazione finale dello sforzo verso l'essere realizza la propria essenziale unità con la situazione finale.
  • L'esistenza appare come un esistere dal niente.
  • Nel mondo moderno l'Allegoria ha perduto il suo valore e si è negato che essa possa esprimere la natura o la funzione della poesia. Si è visto in essa l'accostamento di due fatti spirituali diversi, il concetto da un lato, l'imagine dall'altro, tra i quali essa stabilirebbe una correlazione convenzionale e arbitraria (Croce); e soprattutto la sì è accusata di trascurare o di rendere impossibile l'autonomia dell'imagine poetica la quale non avrebbe una vita propria perché sarebbe subordinata alle esigenze dello schema concettuale cui dovrebbe dar corpo. Buona parte dell'estetica moderna dichiara perciò l'Allegoria fredda, povera e noiosa; e piuttosto insiste, nell'interpretazione della poesia e in generale dell'arte, sul valore del simbolo che può essere vivo ed evocatore perché l'imagine simbolica è autonoma e ha un interesse in se stessa cioè un interesse che non mutua dal suo riferimento convenzionale a un concetto o ad una dottrina. Tuttavia, se si tiene conto della potenza o della vitalità di certe opere d'arte di chiara struttura allegorica (per es., della Divina Commedia e di molte pitture medievali e rinascimentali) si deve dire che l'Allegoria non necessariamente rende impossibile l'autonomia e la leggerezza dell'imagine estetica e che, in certi casi, anche la corrispondenza puntuale tra l'imagine e il concetto può non riuscire mortificante per la prima e non togliere ad essa la vitalità dell'arte o della poesia. T. S. Eliot ha fatto, proprio a proposito di Dante, una difesa in questo senso dell'Allegoria. (da Dizionario di filosofia, 1960)